Juve, ora dipende da te

bonucci

La Juve ha cambiato marcia e, ovviamente, spero non si fermi più.
Respinta fino a -4 dopo la sfortunata trasferta genovese, da quel momento la squadra di Conte - evidentemente messa alle strette - non ha più fallito un appuntamento, recuperando in quattro giornate il distacco accumulato dai rivali.
Con gli interessi.
Siete autorizzati a “grattarvi”, ma essere padroni del proprio destino è un vantaggio mica da ridere.
E Conte, che non è uno stupido, la pensa esattamente così.
Lasciamo pure siano gli altri a riesumare tabelle e a sbirciare su “quanto sta facendo l’avversario”.
La rimonta appariva proibitiva ai cosiddetti “esperti” appena sette giorni fa, ma sono bastate due partite nelle quali la “supercorazzata-superqualitativa-supertutto” rossonera ha collezionato la miseria di un punticino per ribaltare la classifica.
E così il controsorpasso c’è stato, alla faccia di chi da mesi profetizzava l’imminente “allungo decisivo” da parte di Ibrahimovic e soci.
Intendiamoci: come il Milan non aveva ancora vinto questo scudetto dopo Genoa-Juve, adesso non è che alla Nike si debbano già organizzare per far spazio allo scudetto sulla divisa juventina del prossimo anno.
E però innegabile che il Milan sembra la solita squadra Ibra-dipendente, mentre la Juve ha una coralità e uno strapotere - badate bene, non solo fisico - che a questo punto della stagione la investono del ruolo di naturale favorita nella corsa al titolo.
A Palermo, contro un avversario rimaneggiato ma ben sistemato in campo, si è giocato ad una porta sola, quella di Viviano.
Buffon, praticamente in versione spettatore non pagante, ha dovuto preoccuparsi di un mezzo tiro/cross di Miccoli da posizione defilata in 90 minuti.
Per il resto, per i bianconeri si è trattato di strapotere assoluto, passato attraverso l'esibizione di una condizione fisica ottima, trame di gioco a tratti esaltanti - la Juve si sforza di giocare sempre la palla, abitudine molto europea e poco italiana - e, nonostante la consueta scarsa vena realizzativa delle punte, il gruppo regala una sensazione di acquisita maturità, maturità che si traduce in una dote fondamentale: la calma. Questa Juve sembra ormai una squadra che ricorre al furore agonistico per indole, ma un conto è il furore, un conto è l’ansia, che sembra sparita dalle facce degli uomini di Conte.
I ragazzi sembrano giunti ad un tale grado di consapevolezza che li porta a pensare che prima o poi un gol arriverà, e questa convinzione è rafforzata da una solidità difensiva che non può che trasmettere tanta fiducia.
E che gli attaccanti non siano dei fulmini di guerra potrebbe infine non risultare determinante se la solidità e l’organizzazione dei reparti arretrati rimarrà questa fino al termine della stagione.
Insieme a Buffon, questa Juve si fonda su due terzetti di uomini fondamentali: Barzagli-Bonucci-Chiellini e Pirlo-Vidal-Marchisio. Attorno a questi punti fermi, Giaccherini, Pepe, Lichtsteiner, Caceres, Estigarribia e De Ceglie ruotano sugli esterni (i primi due possono giocare anche in mezzo in caso di defezione dei tre califfi) e si giocheranno il posto da qui a fine stagione.
E la gestione del gruppo - e del minutaggio di certi giocatori - che sta attuando Conte è così soddisfacente che l’impressione che se ne ricava è proprio quella di un profondo coinvolgimento di tutti, anche di chi probabilmente per svariati motivi l’anno prossimo non sarà più in bianconero.
Ora sotto con la Lazio, che la tavola è apparecchiata e il gruppo è affamato: sarebbe un vero peccato rimanere a bocca asciutta.

Commenta con noi la partita sul nostro blog.

A conversation with Professor Simon Chadwick about the new football world order

A conversation with Professor Simon Chadwick about the new f…

Professor Simon Chadwick is a researcher, writer, academic, consultant, policy advisor, and speaker, with more than twenty-five years experience in the global sport industry. His work focuses on the geopolitical economy of spor...

Intervista con Simon Chadwick (Skema Business School): "Aspettatevi l'inimmaginabile"

Intervista con Simon Chadwick (Skema Business School): …

Il professor Simon Chadwick è un ricercatore, scrittore, accademico, consulente politico e relatore, con oltre venticinque anni di esperienza nell'industria sportiva globale. Il suo lavoro si concentra sull'econo...

A22 e Superlega

A22 e Superlega

La Juventus ha confermato ieri di aver mandato una lettera a Real Madrid e al Barcellona nella quale annuncia l’intenzione di avviare una trattativa per uscire dal Progetto Superlega. Ma di che trattativa stiamo parlando?...

Mavroidis (Columbia University): UEFA's sanctions cannot protect something that does not exist"

Mavroidis (Columbia University): UEFA's sanctions cannot pro…

Petros C. Mavroidis is the Edwin B. Parker Professor of Foreign and Comparative Law at Columbia Law School in New York. He also teaches at the University of Neuchatel. He has taught courses in International Commercial Law...

Mavroidis: "Superlega: sarà la decisione più importante dopo Bosman"

Mavroidis: "Superlega: sarà la decisione più importante…

Petros Mavroidis è professore di Diritto Comparato alla Columbia University di New York e all'Università di Neuchatel. Ha tenuto corsi di Diritto Commerciale Internazionale, Diritto dell'Unione Europea e s...

"Superlega non è un capriccio dei ricchi, ma una risposta alla crisi del calcio"  Intervista all'on. Marattin

"Superlega non è un capriccio dei ricchi, ma una rispos…

Onorevole Marattin, è nostra convinzione che la Juventus stia subendo un processo ingiusto, per la sua natura mediatica, per le diverse velocità con cui la giustizia sportiva opera, per il sacrificio dei diri...