Con il Napoli che fa cilecca contro la Sampdoria, alla Juventus la sconfitta fa meno male

day_afterCade la Juventus contro la Roma all’Olimpico, ma si tratta di una sconfitta che non fa molto male ai bianconeri perché, fra le mura amiche del San Paolo, il Napoli non riesce a passare contro la Sampdoria rosicchiando così solo un punto in classifica e portandosi così a -4 dalla capolista.

Quarta sconfitta in campionato per la Juventus. Sconfitta meritata perché i bianconeri hanno giocato da Juve solo la fase centrale di un primo tempo in cui i padroni di casa sono stati fin troppo timorosi, pensando quasi esclusivamente a difendersi. Il risultato della supremazia ospite si è concretizzato solo con un pericoloso calcio piazzato di Pirlo ben deviato da Stekelenburg. Nulla più data anche la serataccia di Vucinic. Nella ripresa la Roma ha preso coraggio e ha provato a fare la partita, riuscendoci. E’ arrivato il gol di Totti, ma sia prima che dopo la rete del capitano i giallorossi hanno legittimato la vittoria andando vicino più volte alla rete, anche se, va detto, Totti avrebbe dovuto essere espulso alla mezz'ora del primo tempo per un intervento con piede a martello sulle ginocchia di Pirlo. Ma pure Rocchi, come qualche altro suo collega qualche settimana fa, non se l’è sentita. Juventus nel secondo tempo davvero sottotono a centrocampo e con un attacco davvero impalpabile eccezion fatta per due spunti isolati che hanno portato alla conclusione Vucinic e Matri. Fa sensazione che la squadra più prolifica in campionato non sia riuscita a creare granché per impensierire la difesa più battuta del torneo (Pescara a parte). Meriti e demeriti vanno ripartiti equamente fra l’impostazione della squadra giallorossa messa in campo da Andreazzoli e la prestazione opaca dei bianconeri. Certo che a molti juventini sabato sera sarà mancato Zdenek Zeman. Sulla panchina della Roma, ovvio. Quanto a Conte, mi ha lasciato interdetto la giustificazione rilasciata ai microfoni delle tv nel dopo partita circa la scelta della squadra mandata in campo. Se è vero che ha domandato ai giocatori reduci da Glasgow chi se la sentisse e chi no, do ragione a Roberto Beccantini: “un allenatore sceglie, non chiede”.

Per il Napoli l’occasione di portarsi a -2 era di quelle ghiotte. La Sampdoria non sembrava poter essere un ostacolo insormontabile per la truppa di Mazzarri. Invece, dopo la figuraccia europea rimediata in settimana contro i cechi del Viktoria Plzen, al termine della partita contro i doriani, in cui Cavani e compagni non sono riusciti a schiodarsi dallo 0-0 iniziale, sono arrivati gli ingenerosi fischi del San Paolo. Più che dall’impegno ravvicinato in Europa League, giocato comunque meno di 72 ore prima, credo al Napoli abbiano nuociuto le pessime condizioni di un terreno di gioco molto appesantito, che ha finito per danneggiare oltremodo i rapidi scambi che solitamente contraddistinguono la manovra avanzata dei partenopei nella tre quarti avversaria. Il Napoli ha cercato la via del gol fino all’ultimo, ma lo ha fatto con crescente disordine, cercando la rete più con la forza d’urto che non con un gioco manovrato, sempre più difficile da imporre con il passare dei minuti per via del pantano, ma anche perché la Sampdoria si è progressivamente chiusa a riccio non concedendo più spazi nel finale. Curioso nel post partita un Mazzarri sottrattosi alle telecamere perché influenzato, mentre fino a pochi minuti prima aveva seguito la partita dei suoi in maniche di camicia.

L'Inter torna umiliata da Firenze. Prosegue la marcia di avvicinamento al terzo posto di un Milan vittorioso sul Parma, anche se il terzo posto lo ha già provvisoriamente acciuffato in attesa del posticipo del lunedì sera fra Siena e Lazio. Alle spalle dei rossoneri, nel posticipo della domenica sera si sono date battaglia Fiorentina e Inter, con i viola che hanno letteralmente umiliato i nerazzurri, travolti sia nel gioco che nel punteggio sotto la spinta delle doppiette segnate da Ljajic e Jovetic. A un posto finale buono per accedere a una competizione europea iniziano a fare un pensierino anche il Catania, vittorioso di misura sul Bologna, e la rinvigorita Roma, attesa ora a confermare l'equilibrio di gioco messo in mostra contro la Juventus. In coda si fa più ampia la forbice di punti fra la zona retrocessione e la quartultima, alla luce della contemporanea sconfitta casalinga del Pescara contro il Cagliari e della vittoria del Genoa contro l’Udinese. Fra Genoa e Pescara ci sono 4 punti, ben 6 fra il Grifone e il Palermo, nonostante il buon pareggio che i rosanero hanno racimolato in trasferta contro il Chievo. Ora per risalire la china le ultime tre hanno bisogno di vittorie pesanti.

Top di giornata

Totti (Roma). E’ l’uomo partita dell’incontro più importante della giornata anche se, se l’arbitro se la fosse sentita di sventolargli davanti un sacrosanto cartellino rosso per l’intervento con il piede a martello sul ginocchio di Pirlo, l’avremmo ritrovato fra i flop e la partita sarebbe stata probabilmente tutt’altra cosa.

Sau (Cagliari). In un momento particolare per la società sarda realizza una doppietta provvidenziale che permette al Cagliari di assestarsi in una tranquilla posizione di metà classifica.

Ljajic (Fiorentina). Il ventunenne serbo apre e chiude le marcature disputando una partita da eterna promessa che si concretizza. I fraseggi stretti che mette in mostra, con Jovetic e Aquilani in particolare, sono la testimonianza di una serata di grazia.

Flop di giornata

Vucinic (Juventus). Un fantasma. Sbaglia appoggi elementari, si perde in dribbling infruttuosi, perde ogni contrasto. Spreca anche una ghiotta occasione a inizio ripresa quando calcia dal limite stoppando bene palla ma sparando ignobilmente a lato. Nella ripresa fa spazio a Giovinco. Come si suol dire, dalla padella nella brace.

Cavani (Napoli). Si muove meno del solito e finisce per rimanere imbrigliato fra le strette maglie doriane. Compresa la partita di Europa League di giovedì scorso, fanno 4 partite che il Matador rimane all’asciutto.

Stramaccioni (all. Inter). Troppo brutta per essere vera l’Inter scesa in campo al Franchi. In completa balìa degli avversari fino al rallentamento viola, arrivato solo dopo il gol del 4-0. Sconfitta pesantissima, la sesta negli ultimi sette incontri esterni, dopo la vittoria ottenuta allo Juventus Stadium. Non il miglior viatico al derby di domenica prossima contro il Milan.

 

Twitter: @nicolanegro

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