Considerazioni a freddo sulle motivazioni della Corte di Giustizia Federale

Palazzi1) La prima considerazione ha a che fare con la pena comminata ad Antonio Conte. Dieci erano i mesi di squalifica inflitti dalla Disciplinare e dieci sono stati i mesi "confermati" dalla Corte di Giustizia Federale. La Gazzetta ed i vari quotidiani, che parlavano di "piccolo sconto" per il tecnico bianconero, hanno fatto un buco nell'acqua. Ne prendiamo atto.

2) Se i dieci mesi inflitti in primo grado erano la pena per due omesse denunce – quella di Albinoleffe-Siena e quella di Novara-Siena - era logico attendersi che, cadendo l’incolpazione relativa alla gara col Novara, in secondo grado si sarebbe dovuto diminuire la squalifica di quella “quota” (un mese? due mesi?) che Conte si era beccato per Novara-Siena, e più precisamente per la “continuazione” del reato. Ma ciò, come sappiamo, non è avvenuto. E' caduta sì la reiterazione in virtù dell'assoluzione per Novara-Siena, ma al contempo la particolare gravità del comportamento di Conte ravvisata dalla Corte per Albinoleffe-Siena ha giustificato, di fatto, un aggravamento della pena per questo specifico capo d’accusa. Potremmo dunque dire che ciò che andava tolto per il venir meno della "continuazione" è stato “rimesso” dentro perché la CGF, rispetto alla Disciplinare, ha ritenuto particolarmente significativo il coinvolgimento di Conte nella combine con l'Albinoleffe, giungendo finanche, come si dirà, a rimbrottare la Procura Federale per non aver chiesto per il tecnico bianconero l'illecito sportivo al posto dell'omessa denuncia.

In sede sportiva, dunque, non sembra esistere il divieto alla reformatio in peius, ossia quel divieto - a quanto pare tutto penale - all’aggravamento della pena in secondo grado. La possibilità per la CGF di incrementare le sanzioni anche quando a presentare ricorso è il solo "imputato" e non anche il Procuratore Federale sembra essere prevista dall'articolo 37 comma 4 del CGS.

Ma perché esiste tale divieto nel diritto penale? La ratio della norma è che "se non esistesse tale divieto, se cioè fosse possibile una riforma in peggio su appello dell’imputato, questi potrebbe astenersi dal dolersi dell’erroneità di un 'punto' della sentenza di primo grado, per timore che, sia pur erroneamente, la sua posizione venisse in sede di impugnazione aggravata (“La sentenza del tribunale non mi ha concesso quell’attenuante che io pur meritavo, però io sto zitto e quieto per timore che se faccio appello il giudice mi aumenti la pena”): il risultato sarebbe che l’imputato verrebbe a subire una decisione ingiusta".

Considerando la sua ratio, il fatto che la giustizia domestica non abbia mutuato il divieto da quella penale sembra una delle tante diavolerie che la giustizia sportiva adopera per costringere i propri tesserati ad accettare forzatamente, malvolentieri, le mostruosità che spesso partorisce in primo grado ("Accetta il verdetto della Disciplinare, signor tesserato, perché altrimenti rischi di peggiorare la tua situazione").

Per ulteriori informazioni sulla "reformatio in peius", si rimanda a "Uno al prezzo di due", sul nostro blog.

2) La seconda considerazione ha a che fare con il patteggiamento. Palazzi l'aveva anticipato durante il processo di primo grado ed adesso è divenuto certezza: scordatevi il concetto che il patteggiamento non sia un’ammissione di colpa. Chi patteggia lo fa perché qualcosa, in fondo, c’è, e lui lo sa; scordatevi, dunque, che si patteggi per la difficoltà a dimostrare la propria innocenza a causa di un sistema nel quale, come diceva l’avvocatessa Bongiorno qualche giorno fa, della bilancia “manca il piatto della difesa”. A dirlo pare sia proprio la CGF in relazione al patteggiamento del Siena per le accuse di Carobbio:

Del tutto irrilevanti, ai fini che ci occupano, sono, invece, i presunti motivi di risentimento di Carobbio nei confronti del Siena in quanto quest'ultima Società ha definito la propria posizione con l'istituto del patteggiamento; il che induce a ritenere che la stessa non fosse così convinta del fatto che il Carobbio si fosse inventato i fatti di cui è procedimento in quanto 'scaricato' dal Siena dopo la promozione in Serie A.”

Io rimango dello stesso avviso espresso da Crazeology ("Qualche riflessione sul patteggiamento").

3) La terza considerazione riguarda il caso Mastronunzio, che poi è il punto fondamentale su cui si basa la condanna di Conte per Albinoleffe-Siena. Per la CGF l’esclusione dell’atleta – che si era tirato fuori dalla combine per Albinoleffe-Siena - da parte di Conte per le ultime giornate di campionato è evento tanto grave che avrebbe dovuto indurre la Procura Federale e la Disciplinare a chiedere l’illecito sportivo, invece che l’incolpazione per omessa denuncia.

In effetti anche noi l’abbiamo detto più volte: se tale versione viene considerata attendibile, sarebbe molto più coerente che l’incolpazione fosse per illecito sportivo piuttosto che per omessa denuncia. Nessuno, infatti, e tantomeno Carobbio, aveva accusato Conte di aver taciuto di un illecito di cui era a conoscenza. Già dal 29 febbraio - prima ancora che "Pippo" tirasse in ballo Mastronunzio (audizione del 10 luglio) - Carobbio sembra attribuisse a Conte un ruolo tutto attivo nella combine. Perché, allora, questa scelta di derubricare l'illecito ad omessa denuncia da parte di una Procura mai tenera con Juventus ed i suoi tesserati? Non è che fosse forte il timore di Palazzi di venir smentito dalla Procura di Cremona nel caso in cui la stessa scegliesse di valutare l'episodio Albinoleffe-Siena ai fini della violazione della legge sulla frode sportiva? Un'eventuale assoluzione o archiviazione in sede penale avrebbe forse creato non pochi imbarazzi in caso di concomitante condanna in sede sportiva per illecito.

4) Sul caso Mastronunzio è importante sottolineare il passaggio sull'infortunio riportato dalla CGF: "La predetta decisione (quella di escludere Mastronunzio, ndr) della quale, peraltro, Conte non ha fornito, in sede di audizione davanti alla Procura Federale, motivazioni credibili, attribuendola, in un primo momento, ad un infortunio del Mastronunzio del tutto inesistente […]”.

"Infortunio inesistente" ? Viene il dubbio - e spero, per ovvie ragioni, che sia così - che la difesa non abbia prodotto il comunicato ufficiale del sito del Siena, comunicato dell’epoca che informava dell’infortunio occorso a Mastronunzio prima della convocazione per la gara con l'Ascoli. Questo lo screenshot dimostrativo della veridicità dell'infortunio e questi i due pezzi cui si rimanda per tutte le informazioni sullo strano caso Mastronunzio. "Lo strano caso di Salvatore Mastronunzio" e "Aggiornamenti sul caso Mastronunzio".

5) La Gazzetta del 24 agosto 2012 ritiene cruciali le confessioni di Stellini per la gara Albinoleffe-Siena. L'impressione, in realtà, è che, se cade il "caso Mastronunzio", crolli di conseguenza anche Albinoleffe-Siena. Come sembra evincersi dalle parole della CGF: “Le predette considerazioni, è bene evidenziarlo anche al fine di rispondere ad un rilievo svolto sul punto dalla difesa di Conte, non devono essere intese nel senso che la responsabilità del predetto tesserato sarebbe fondata sulla equazione: Conte è un accentratore quindi non poteva non sapere della combine. Come si avrà modo di evidenziare più oltre, Conte deve rispondere di omessa denuncia perché era pienamente consapevole dell'illecito tanto da avere posto in essere un comportamento particolarmente significativo in proposito”. Il "comportamento particolarmente significativo" è rappresentato proprio dall'esclusione del giocatore ex Siena.

6) Una piccola riflessione sempre su Mastronunzio. Per Carobbio Conte avrebbe escluso il giocatore dalla rosa a causa del suo rifiuto a prestare adesione alla combine di Albinoleffe-Siena. Quello che racconta Carobbio sembra un vero e proprio risentimento del tecnico verso il giocatore che si è tirato fuori dall'illecito ( “Non sei d’accordo con la combine? Bene. Ti tengo fuori non solo per Albinoleffe-Siena a cui hai detto di non voler partecipare, ma anche per Ascoli-Siena e Siena-Varese. Non è che ti porto in tribuna: non ti convoco proprio. Così impari.”).

Quello che a tutti gli effetti sembra un risentimento di Conte verso Mastronunzio pare però contraddetto dalle altre dichiarazioni di Carobbio, che aveva in precedenza affermato come Conte avesse lasciato la possibilità alla squadra di decidere se tener fede agli accordi o tirarsi fuori. Conte, insomma, non ha imposto nulla ai suoi giocatori, ed a dirlo è proprio Carobbio. E’ logico dunque che al rifiuto di un calciatore, che ha scelto liberamente come da "istruzioni", Conte abbia reagito tanto male da tenerlo fuori non solo per Albinoleffe-Siena, ma anche per la gara contro l’Ascoli e quella col Varese? Sembra quasi che Conte abbia messo in piedi una specie di "tranello": prima ha chiesto ai giocatori di decidere liberamente come comportarsi, e poi a chi non era d’accordo avrebbe detto “Ah, ti ho beccato! Tu fuori.” Non mi pare stia tanto in piedi. Molto più verosimile è che Mastronunzio non sia stato convocato neanche per le altre gare - come Siena-Varese - a causa di un infortunio. Questo, d’altronde, testimonia ancora il sito ufficiale del Siena.

7) Giovedì sera Mastronunzio è intervenuto in collegamento telefonico a Sportitalia. Il calciatore ha confermato che la sua esclusione dalle ultime tre partite di campionato era dipesa dalla sua condizione di infortunato. Ci sono motivi per non credere a Mastronunzio? Sta proteggendo se stesso? "Nemo tenetur se detegere"? Per quanto mi riguarda, no. Se non altro l'ex Siena
- si è beccato 4 anni per illecito nell'ambito del secondo filone calcioscommesse e pertanto, sebbene si sia già giunti al termine dei due gradi (manca il TNAS), avrebbe potuto (potrebbe?) alleggerire la sua pena collaborando con la Procura Federale;
- è un giocatore ormai ritiratosi dal calcio giocato, a cui probabilmente poco potrebbe interessare un'accusa di "omessa denuncia", che manco ha rilevanza penale;
- Carobbio parla di un risentimento di Conte nei suoi confronti, tale da fargli meritare l'esclusione per le ultime tre partite di campionato;
- Conte afferma di averlo rimproverato, almeno a partire dal febbraio 2011, per il suo scarso attaccamento alla squadra;
- ha perso il posto da titolare nel corso dell'anno, in concomitanza proprio con il rimprovero di Conte per la partita Modena-Siena del 26 febbraio;
- è stato inserito a fine anno nella lista dei partenti e si è ritrovato in Lega Pro, tra le file del Gubbio, quando la sua ex squadra - il Siena - era giunta addirittura in serie A.
Insomma, sembrano esserci abbastanza motivazioni per cui Mastronunzio potrebbe voler mettere nei guai Conte. Il calciatore, invece, ha smentito completamente Carobbio. E non dimentichiamoci il comunicato ufficiale del Siena che parla del suo infortunio, un documento che conferma in tutto le parole scagionanti di Mastronunzio.

8) Qualcosa da dire c’è pure su Angelo Alessio, anche se siamo ancora in attesa delle motivazioni della CGF sul suo reclamo. Si nota, consultando il comunicato stampa della CGF (datato, tra l'altro, 20 agosto invece che 22 agosto, ma sarà stato un refuso…), che la motivazione con la quale il ricorso di Alessio è stato parzialmente accolto è ben diversa da quella di Antonio Conte. Per il tecnico bianconero viene infatti esattamente indicata l'assoluzione per Novara-Siena, mentre ciò non compare per Angelo Alessio. Dal dispositivo della sentenza della CGF si legge soltanto che il suo ricorso è stato parzialmente accolto e, per effetto di tale accoglimento, la sua squalifica viene ridotta di due mesi, da 8 a 6. Non vi è, insomma, alcun riferimento ad un’assoluzione per la gara col Novara.

Considerando che gli elementi di accusa su Conte sono del tutto simili a quelli di Alessio - tanto che Palazzi chiese identiche pene in primo grado – non si capisce come possa conciliarsi l’assoluzione di Conte per Novara-Siena con quella che pare essere una conferma della condanna per Alessio. Per vederci meglio sul punto, comunque, non possiamo fare altro che attendere le motivazioni integrali della sentenza, per capire così se per Alessio vi è stata assoluzione - e siamo stati dunque semplicemente ingannati dal modo di redigere il dispositivo da parte della CGF - oppure se il vice di Conte è invece da considerarsi, diversamente dal tecnico bianconero, colpevole dell'omessa denuncia per Novara-Siena.

9) Fortunatamente sembra crollata la divinizzazione di Carobbio, su cui tante parole aveva speso l’avvocatessa Bongiorno del collegio difensivo di Conte. La CGF afferma infatti come Carobbio “non meriti l'etichetta di 'bugiardo incallito' come anche di quella di soggetto di 'assoluta credibilità', per come affermato dalla C.D.N., e le dichiarazioni dello stesso debbano, pertanto, essere valutate oggettivamente prescindendo da quello che sembra un vero e proprio preconcetto, nel bene e nel male.

10) Come si giunge all’assoluzione per Novara-Siena? Sostanzialmente sono due le motivazioni poste alla base della sentenza. La prima è rappresentata dalla smentita giurata dei 25 testimoni a quanto riferito da Carobbio sul discorso di Conte nella riunione tecnica, quando il tecnico avrebbe informato i suoi giocatori di stare tranquilli perché era stato raggiunto un accordo per il pareggio con la squadra piemontese. La seconda ragione, invece, è data dall’incompatibilità “tra il tenore motivazionale, quasi enfatico, del discorso tenuto da Conte nel corso della riunione tecnica (e ammesso dallo stesso Carobbio, ndr) svoltasi nel pre-gara di Novara-Siena, con la fredda comunicazione che era stato raggiunto un illecito accordo per il risultato di pareggio […] Non si riesce, infatti, a comprendere come il Conte abbia potuto pronunciare un discorso enfatico alla squadra, spronandola al massimo impegno in quella partita e, nella medesima occasione, dare conferma dell'accordo illecito raggiunto”. Conclude così la CGF: “in definitiva, non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni del Carobbio.”

Sulla conclusione della CGF ci sarebbe qualcosa da dire. Ci sarebbe da dire che se Carobbio è stato smentito da 25 testimoni, e se le sue dichiarazioni appaiono illogiche anche alla luce del tenore motivazionale del discorso di Conte, va da sé che Carobbio ha mentito. Da qui non si scappa.
Ora il problema è questo: un pentito che, a quanto pare, viene considerato pallonaro - almeno a tratti - anche dalla CGF, come può essere più considerato attendibile per tutto il resto?

Leggendo in rete, una volta che il giudice ha motivo di dubitare della sincerità di un accusatore, le sue parole vanno degradate a rango di mero indizio, e non sono quindi più equiparabili a prove necessitanti soltanto di riscontri esterni confermativi che possono essere perfino logici. La conseguenza di ciò è che, per giungere alla condanna di Conte e di tutti gli altri, sarebbero necessari non più soltanto riscontri esterni, bensì indizi “gravi, precisi e concordanti”. Le parole di Carobbio sono un mero indizio, dunque, a cui bisognerebbe aggiungerne svariati altri. Ci sono questi indizi gravi precisi e concordanti? Non sembra proprio. Sicuramente la "mancanza di riscontri", con cui conclude la CGF, non mi pare una scelta del tutto corretta per motivare l'assoluzione.

11) Carobbio non è più Dio, ma un semi-Dio sembra ancora esserlo. In attesa delle motivazioni, si noti per il momento la conferma della condanna di Gheller, ex del Novara. Su di lui non risultano altri elementi accusatori se non le parole di Carobbio. Evidentemente queste sono bastate per la sua condanna. E cos'è questa, se non attendibilità d'origine celeste? Insomma, sembra che ci si continui a fidare piuttosto ciecamente di un pentito che già la CGF, su Novara-Siena, ha dimostrato di non ritenere del tutto attendibile. Leggeremo le motivazioni e vi diremo.

12) E' di mercoledì scorso l'intervento radiofonico di Sandulli, membro della CGF, che così sembrava anticipare le motivazioni dell’assoluzione di Conte per Novara-Siena: “ Sembrava un pochino…curioso questo fatto che un allenatore ed esperto come Conte si va a mettere nello spogliatoio a dire ‘Questa la pareggiamo’, insomma. Sembra poco logico (ride, ndr).”

Una prima cosa che andrebbe fatta notare a Sandulli è che per Carobbio evento analogo è accaduto anche per Albinoleffe-Siena. Anche per questa partita, secondo il collaboratore di giustizia, Conte avrebbe chiesto nello spogliatoio, davanti a tutti, se tenere fede agli accordi presi nella partita d’andata con l’Albinoleffe oppure tirarsi fuori. Anche questo racconto è poco logico?

Più che questa osservazione, comunque, è forse importante sottolineare come Sandulli non parli tanto di mancanza di riscontri su Conte per Novara-Siena – come sembra fare invece la CGF - ma parli proprio di “logica”, di credibilità intrinseca del racconto narrato da Carobbio. L'assoluzione di Conte per Novara-Siena - per le parole di Sandulli - non sembra tanto figlia dell’assenza di riscontri su Conte, quanto basata proprio su una certa “inverosimiglianza” del racconto, su una ritenuta fantasiosità del fatto narrato dal pentito. La domanda che pongo nuovamente è allora questa: un pentito che, a quanto pare, viene considerato pallonaro anche dalla CGF - e sicuramente da Sandulli - come può essere più considerato attendibile per tutto il resto?