Impressioni di Ottobre

ConteErano annunciate da settimane e il loro momento è arrivato: concluso col TNAS l'iter sportivo della vicenda che ha riguardato Antonio Conte in merito ai suoi trascorsi sulla panchina del Siena, iniziano ad uscire le prime indiscrezioni circa l'indagine di Bari relativa al nuovo filone di calcioscommesse, condotta dal Procuratore Antonio Laudati. Galdi & Ceniti sulla Gazzetta e Mensurati & Foschini su Repubblica hanno fatto il punto sull'inchiesta.
Due cose erano già note da tempo: 1) Il motivo all'origine di tanto interesse, ossia che il periodo sotto indagine riguarda le due stagioni nelle quali l'allenatore del Bari era Antonio Conte; 2) Le due partite finite sotto la lente di ingrandimento: Bari-Treviso della stagione 2007-08 e Salernitana-Bari della stagione 2008-2009.

Le rivelazioni venute a galla oggi, e frutto di quanto dichiarato dinanzi al pm Laudati da parte di diversi giocatori militanti all'epoca nella squadra pugliese, riguardano principalmente la partita Salernitana-Bari del maggio 2009. Il Bari ci arriva con la promozione in tasca, guadagnata sul campo la giornata precedente, i campani con l'obbligo di vincere essendo invischiati nella lotta per non retrocedere. Si parla di due giocatori della Salernitana (Ganci e Fusco) che stabiliscono contatti con lo spogliatoio barese. Si parla di soldi, anche se la cifra non è chiara: secondo la Gazzetta 160.000 euro, secondo Repubblica dai 200 ai 300 mila. Comunque tanti soldi, da dividere tra i giocatori baresi aderenti alla combine. Si parla poi di un incontro clandestino in una piazzola dell'autostrada per accordarsi sui dettagli, e si parla anche di scommesse. Eh sì, perché qui la cosa sembra essere molto più seria rispetto alle bufale raccontate da Carobbio su Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena. Qui non c'è filantropia, non ci sono accordi amichevoli fatti non si sa in nome di cosa. Qui si incassa, due volte: dagli avversari per regalare i tre punti e dalle ricevitorie perché ci si accorda proprio su tutto; over doveva essere e over sarà, 3-2. Bottino incassato e diviso tra i vari partecipanti, a seconda del peso specifico nello spogliatoio, pare.

I nomi in ballo sono diversi, non tutti coinvolti alla stessa maniera, sembrerebbe. Si va dal solito Andrea Masiello al portiere Gillet (attualmente al Torino), dall'ex collaboratore di Conte, ma all'epoca ancora calciatore, Cristian Stellini a Barreto, da Lanzafame a Santoruvo, De Vezze, Gazzi, Parisi, Belmonte e anche Andrea Ranocchia, oggi in forza all'Inter. Quest'ultimo secondo alcuni testimoni prese la sua quota di soldi, secondo altri si rifiutò. Si andrebbe dall'illecito (aggravato) all'omessa denuncia, ma queste sono valutazioni che spetteranno eventualmente alla Procura Federale, quando avrà ricevuto tutti gli incartamenti. C'è poi, ovviamente, la posizione più succulenta, quella che fa gola a chi deve vendere i giornali e, probabilmente, non solo a loro: quella dell'allora allenatore del Bari Antonio Conte.

Il mister salentino è già stato sentito in Procura a Bari e probabilmente potrà essere ascoltato nuovamente. Non risulta assolutamente nell'elenco degli indagati, a differenza dei calciatori, per un motivo molto semplice: tutti i calciatori ascoltati sono stati concordi nell'affermare che organizzarono e gestirono la combine tenendo all'oscuro il loro allenatore. Il motivo, a chi non è prevenuto, appare chiarissimo: Antonio Conte li avrebbe presi ad uno ad uno e attaccati al muro. D'altronde non si vedono motivi per i quali costoro avrebbero dovuto dichiarare il falso: rispetto alla loro posizione a livello penale, ma anche a livello sportivo, è totalmente indifferente che accusino Conte oppure che lo scagionino. Pare quindi più che verosimile che si fossero premurati di fare tutto di nascosto rispetto al mister ma anche a tutto lo staff tecnico, proprio per assicurarsi la reale riuscita del loro piano.
C'è un piccolo particolare, però, che viene raccontato come fosse lo spiraglio per giungere ugualmente alla tanto agognata nuova omessa denuncia a carico di Conte: ci sarebbe un giocatore, non è dato ancora sapere chi, che avrebbe riferito ai magistrati di avere avuto all'epoca l'impressione (sì, l'impressione!) che Conte avesse capito qualcosa. Da cosa nasce questa impressione? Dal fatto che, racconta sempre questo giocatore, Conte si sarebbe raccomandato coi suoi giocatori prima della partita, ad uno ad uno, di giocare al massimo e non fare sciocchezze.
Ora, a parte che anche questa testimonianza va nella stessa direzione delle altre nel momento in cui ci racconta di un Conte che avrebbe semmai intuito un qualcosa su cui era stato tenuto all'oscuro (quindi chi lo scagiona dice il vero), mettersi a speculare su questo particolare ai fini di un'ipotetica omessa denuncia è quanto meno prematuro. Innanzitutto una spiegazione verosimile delle raccomandazioni di Conte, conoscendone il carattere e l'ossessione per la vittoria, c'è: cari calciatori, anche se abbiamo già ottenuto il risultato della promozione, vedete di non fare sciocchezze e di giocare la partita con lo stesso obiettivo di sempre, quello di vincere. Spiegazione pienamente coerente col personaggio. Ma anche ammettendo, pur senza alcuna prova, che Conte avesse potuto fare quel tipo di raccomandazione perché aveva subodorato qualcosa di poco chiaro, questo sarebbe comunque ben lontano dagli estremi di una omessa denuncia. C'è l'obbligo di denuncia di un illecito quando se ne ha l'effettiva conoscenza diretta, non certo quando si è ancora al livello della mera supposizione.
Nei casi raccontati da Carobbio ci sarebbe stata (almeno nella sua fantasia) una riunione tecnica nella quale Conte dimostrava di essere pienamente a conoscenza di fantomatici accordi illeciti, qui invece, stando almeno alle notizie emerse sinora, siamo a livello di mere impressioni manifestate da un giocatore. Impressioni di ottobre, parafrasando un vecchio successo della PFM: decisamente troppo poco per avanzare qualsiasi tipo di coinvolgimento di Conte in una futura indagine sportiva, ma già abbastanza per dare il via al solito teatrino delle speculazioni mediatiche.