DA JUVE O NON DA JUVE: Fabio Grosso

grossoCONSIDERA IL ROMBO
Inunmondoche
Il modulo con centrocampo a rombo - o, si vedrà, una variazione sul tema - prefigurato da Ferrara e costruito attorno a Diego, non può prescindere dalla presenza di giocatori di fascia partecipi al gioco e ispiratori dello stesso. A differenza del 4-4-2 di Ranieri, il terzino deve accompagnare l'azione con continuità e lavorare da bandierina a bandierina, senza la partnership di un'ala di ruolo.
Va da sé: il giocatore deve essere tecnicamente dotato, in grado di costruire gioco e di saper fornire con precisione il cross.
Fabio Grosso non è il campione dipinto dalla propaganda interista dopo la vittoria di un Mondiale così juventino come quello del 2006. E a San Siro hanno finito per accorgersene: poca mobilità sulle gambe per difendere nell'uno contro uno e scarsa attenzione ai meccanismi di reparto ne rappresentano le lacune difensive più evidenti.
Fabio Grosso è, però, uno specialista. Un giocatore con una capacità di calciare eccellente, dall'ottimo dribbling, grazie a un cambio di passo notevole, e, soprattutto, questa la sua dote più peculiare, dal controllo di palla perfetto. Un terzino offensivo, insomma, tecnico e di qualità certificata, a differenza dei vari Pasqual, Kolarov e Vargas, accostati alla Juve, forse più adatti alle gare di punizioni con le sagome in barriera che si svolgono a fine allenamento, che alla partita, quella vera, dove ti tocca anche stoppare un lancio, una volta ogni tanto.
E' vero: Fabio Grosso ha 31 anni, la tenuta atletica non è delle migliori, la continuità non è mai stata un suo pregio. Di contro, ha maturato esperienza internazionale, sia con la maglia azzurra che a Lione, dove ha avuto un rendimento buono ed è stato più volte lodato per le sue capacità di adattamento, non esattamente una caratteristica peculiare dei giocatori italiani all'estero.
Soprattutto, ha già interpretato il ruolo. Ossia: giocare su tutta la fascia, che è ben diverso dal farlo principalmente solo fino a metà campo.
Tiriamo le somme.
Molinaro è sempre nell'occhio del ciclone. Ma per carità: noi non siamo interisti. Non possiamo perdere per 20 anni, pensando che la colpa sia sempre del terzino sinistro. Molinaro sa fare le cose in cui latita Grosso: ha grande corsa, conosce bene il tempo degli inserimenti, è rigoroso nell'applicare i movimenti di reparto, dopo qualche incertezza iniziale. Soprattutto, è riuscito con intelligenza e carattere a passare sopra ai fischi del pubblico.
Il suo controllo di palla è indecente, le abilità al cross inesistenti. E qui c'è Grosso.
Nessuno dei due può fare 40 partite. Ma si possono alternare con costrutto, offrendo soluzioni differenti: Grosso il titolare e, nei momenti di discontinuità, Molinaro il buon rincalzo, qual è. Due specialisti che costano meno di un campione che in quel ruolo oggi non c'è, e se c'è non gioca in Italia, dove la qualità complessiva nel ruolo è bassa e di giocatori superiori a Grosso non se ne vedono.
Considera il rombo. A destra siamo messi decisamente peggio.

ABBIAMO UN ALTRO GROSSO PROBLEMA

AlessandroMagnoDelPiero
Partendo dal presupposto che Molinaro non sia un terzino da Juventus - per carità: tanta corsa e tanta buona volontà, ma non ho certo coniato io il detto "tutti al riparo crossa Molinaro" - e forse De Ceglie verrà ceduto (comproprietà, prestito o cessione definitiva: vedremo se Secco mi farà nuovamente secco), invece di ringiovanire il reparto - Cannavaro 36 anni a breve, Zebina va per i 32, Grygera va per i 30, Legrottaglie 33 anni ad ottobre - dovremmo acquistare un altro "vecchietto"?
No, io credo proprio di no: ci vogliono ragazzi che corrono, ragazzi che sudano, ragazzi che devono incarnare lo spirito Juve, ragazzi giovani. Per carità, le caratteristiche tecniche del buon Fabio ci sono tuttora, il piedino vellutato è rimasto lo stesso, ma io vorrei vedere una Juve costruita per il futuro, non una Juve costruita per il presente.
Per accontentare la piazza dovranno nuovamente dire: "Abbiamo preso un campione del mondo...".
Sveglia signori, dai campionati del mondo in Germania son già passati 3 lunghi anni ed il rendimento del quasi 32enne Fabio Grosso è sceso abbastanza rispetto alla notte di Berlino.
Il rendimento di Zambrotta - per quanto mi riguarda, l'unico vero mercenario di quella famigerata estate del 2006 - ? Al Milan è stato pessimo! Gianluca Zambrotta e Fabio Grosso hanno la stessa età: dobbiamo compiere lo stesso errore dei rossoneri?
Un giocatore molto interessante, da proporre sulla fascia sinistra, è stato ceduto al Genoa l'anno scorso (in prestito con diritto di riscatto): parlo di Domenico Criscito, 23 anni da compiere a dicembre. Sapevate che, per rendimento, è stato considerato il miglior terzino sinistro in Italia nel campionato appena passato? Ovviamente Ranieri, da grande conoscitore di calcio, decise di farlo fuori. Il silenzio in questi casi credo sia d'obbligo...
Quindi: no a Grosso, sì a Mimmo Criscito.
Ricordate il famoso "progetto" quinquennale? Più che di progetto, si dovrebbe parlare di caos totale: tanti tecnici, tanti staff al seguito, tanti giocatori non da Juve e, dulcis in fundo, dopo 3 anni dalla cessione di Zambrotta, dovremmo acquistare un giocatore della sua stessa età? Quando avremo una dirigenza adatta alle esigenze di un club prestigioso come il nostro? Allo stato attuale la famosa programmazione tecnica è totalmente assente: fallimenti su fallimenti.
Il titolo recita: 'abbiamo un grosso problema'. E questo grande, immenso problema ce lo portiamo da 3 anni a questa parte: John Elkann. Da lui nascono tutti i problemi: l'ho scelta io oppure l'avete scelta voi l'attuale dirigenza? Né io né voi, l'ha scelta una persona che di calcio ne mastica quanto io mastico della NHL (National Hockey League) americana: nulla.


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