A gamba tesa sul campionato

ibraTutto secondo copione, Inter sempre a +7 sulla Juventus, rientra a gamba tesa sul campionato spezzando le flebili velleità dei Cobolli boys. La Fiorentina del Manchester United esibisce solo la maglia. Un completo rosso che non basta a fermare i cingoli nerassurri nonostante scricchiolino più del solito. Basta un colpo di taekwondo di Ibra per spaventare Frey e propiziare il primo gol. La Fiorentina cerca pure il pareggio sfiorandolo in più occasioni nonostante giochi veramente una brutta partita tradita da Mutu, particolarmente evanescente ed impreciso. Inter stanca e Fiorentina ferma. Santon cerca di imitare Ibra con le arti marziali e infila i propri tacchetti sul costato di Comotto. Rosso? Macchè il nuovo Facchetti la fa franca e si becca un giallino. A scattare dalla panca ci pensa il solito Mourinho a tempo scaduto che inscena una gazzarra verbale con l'arbitro reo di non aver ammonito Felipe Melo per un fallo su Santon. Logico nervosismo in campo. Ibra scarica la rabbia sul calcio della punizione seguente che viaggia a 109 km, scheggia la traversa e infila nuovamente Frey. L'Inter vince 2-0 contro una Fiorentina che se non è in crisi poco ci manca. Un punto nelle ultime tre partite, nelle ultime due non è riuscita a segnare lo straccio di un gol.

Il posticipo chiude un fine settimana scoppiettante che dopo la scoppola rimediata dal calcio italiano in Champions League non poteva iniziare se non con un omaggio al calcio inglese con i reds del Liverpool che sbancano l'Old Trafford rifilando quattro pere al Manchester United. Non deve averla presa bene lo specialone della pinetina che in due partite contro Ronaldo e compagnia ha messo insieme solo due legni e un paio di schiaffi. La Champions League delle conferenze stampa però a Mourinho non gliela toglie ormai più nessuno. Dopo aver steso a suon di provocazioni Juve, Milan e Roma adesso passa dalle polemiche e dai zeru tituli alle offese ai danni di Ancelotti che non replica. Mourinho vince quindi a tavolino, una specialità della casa.

Ma per fortuna oltre alle ciarle c'è il calcio giocato anche in Italia con la serie B in cui Antonio Conte con il suo Bari comanda il campionato vincendo 3-0 contro l'Avellino, staccando così di 4 lunghezze le inseguitrici a 11 giornate dalla fine. Il suo 4-4-2 assomiglia molto a quello che sarebbe piaciuto a Ranieri per la Juventus, con due centrocampisti centrali bassi (Gazzi e De Vezze) e due esterni alti (Lanzafame e Guberti). Fantastichiamo pensando ad un'inversione delle panchine con il ritorno a casa di Conte ed il ritorno di Ranieri ad allenare l'anno prossimo una squadra che lotta per salvarsi per bissare con il Bari il successo avuto con il Parma prima di passare alla Juventus.

Profumo di Juve, di grandi nomi e di storia bianconera che passa anche nel campo in cui la Juve Primavera regola con un tris di gol l'avversario di turno rinforzando la propria leadership in classifica. L'autore della tripletta è Filippo Boniperti, 17 anni, nipote del Boniperti che oggi nella Juve è leggenda. "Diventerai come tuo nonno!" gli hanno gridato dalla tribuna, "Magari!" sogna un popolo bianconero a caccia di scampoli di juventinità.

E' un sogno ad occhi aperti per la Vecchia Signora quello dell'anticipo serale del sabato sera. Giovinco e del Piero protagonisti assoluti della serata, proprio loro due che la maglia bianconera ce l'hanno tatuata addosso come una seconda pelle. La formica atomica guida la squadra alla riscossa dopo il gol subito, sfoderando a getto continuo giocate da fuoriclasse mentre il capitano, pungolato dal giovane erede, riesce a segnare una doppietta nell'ultimo quarto d'ora invertendo una partita che per lui, fino a quel momento, era stata piuttosto incolore.

In zona Champions il Milan consolida la terza piazza rullando il Siena (1-5) con un pokerissimo in cui vanno in gol Pirlo, Pato (2) ma soprattutto Inzaghi (2) che con la doppietta di oggi tocca i 300 gol segnati in serie A. Alle spalle dei rossoneri a sgomitare per il quarto posto utile per accedere allo spareggio Champions è preziosa la vittoria che il Genoa coglie al Sant'Elia (0-1) contro un Cagliari penalizzato dai tic dell'arbitro Gervasoni. Ogni fallo un cartellino giallo e così i sardi rimangono in 10 per quasi un'ora di gioco. Gasperini per sbloccare il risultato si affida a Oliveira (in prestito dalla Juventus) e l'uruguagio lo ripaga marcando il gol della vittoria a sei minuti dalla fine. Perde terreno una Roma affaticata e rabberciata ma tostissima che esce indenne dal Marassi strappando un pareggio (2-2) contro la Sampdoria. Due doppiette di Pazzini (7 gol in 7 partite con la maglia blucerchiata) e di Baptista (8° gol) per il tabellino dei marcatori. Un punto pagato a caro prezzo per la Roma che sabato prossimo, nell'anticipo serale della 29^ giornata, oltre a una lunga lista di infortunati quasi pari a quella bianconera, dovranno fare a meno degli squalificati De Rossi, Pizarro, Diamoutene, Motta.

Sono sempre 4 i punti che separano la zona coppe da un affollatissimo centro classifica. A guidare il plotoncino delle mine vaganti è il Palermo che scavalca la Lazio vincendo facile contro un Lecce (5-2) che con la cinquina beccata contro i rosanero diventa la difesa più perforata del campionato a braccetto con il Bologna (46 reti al passivo). L'Atalanta regola il Torino (2-0) con una doppietta di Floccari (12 gol in campionato) e affianca il Cagliari. Torna a far punti il Napoli fresco di cambio di panchina con Donadoni arrivato a sostituire l'esonerato Reja. C'è un punticino raccolto in casa del fanalino di coda Reggina (1-1) ad alleviare le pene del ciuccio napoletano. Non si fanno male Udinese e Catania (1-1) che con il pareggino alimentano la propria classifica che al campionato non ha già più nulla da chiedere. Da segnalare un altro gol da una quarantina di metri di Mascara con Belardi come uccellato di turno.

Nella "zona calda" del fondo classifica i tre punti con il botto li fa il Chievo che espugna l'Olimpico strapazzando la Lazio (0-3) e si assesta al quintultimo posto (27 punti) un punto sopra il Bologna (26 punti). Aria sempre più pesante per i cugini (24 punti), il Lecce (23 punti) e la Reggina (20 punti) sempre più assestate nelle ultime tre posizioni di classifica con tanto di nomination per aggiudicarsi la maglia nera del campionato. Ma per retrocedere la maglia nera nel calcio non è necessaria, fra Reggina e Torino, anche la maglia granata va benissimo.