Tafazzi è bianconero

agnelliSe Tafazzi è nato interista, oggi è certamente juventino e ha un'espressione che assomiglia molto a quella masochista di Ranieri vista nel dopo partita. Sembrava potesse ripetere la celebre "mi hanno ucciso l'anima" (cit.), ma non osa tanto e ripiega in un più modesto "il 3-3 mi uccide dentro". Roba da secondo posto. Nella giornata sulla carta più favorevole per la Juventus, l'Inter va invece a +9, sempre più vicina alla conquista dell'ennesimo scudetto figlio di Calciopoli. Anche a Udine raccoglie più di quel che semina e si porta a casa l'intera posta in palio. C'è un rigore netto nel primo tempo che manca all'appello, con Julio Cesar che stende Quagliarella, ma l'unico a non accorgersene è l'arbitro Banti di Livorno. Non sappiamo se sono 14 mesi o mezzo secolo che in campionato non viene fischiato un rigore contro l'Inter, ma che differenza fa? Nella ripresa i friulani fanno pure un bel gol di carambola, ma nella porta sbagliata, la loro! Che per le maglie bianconere non fosse una gran giornata si era capito già nel pomeriggio però.

Quelli con la maglia bianconera per antonomasia si sono fatti uccellare in modo indecoroso da un Chievo qualsiasi. Il pareggio (3-3) sa di sconfitta e di resa in chiave scudetto per una Juventus che ha ripetuto gli stessi errori fatti nella partita casalinga persa con il Cagliari. Contro una squadra che fa del contropiede l'unica arma per far male, che fa Ranieri? Continua a far giocare alti i suoi. Ma sì, tanto c'è Mellberg che è velocissimo! O no? Perché se non è così, allora Ranieri è veramente indifendibile. Chissà se i nostri avi ipotizzavano la sua venuta quando coniarono il famoso errare humanum est, perseverare diabolicum. E allora, visto che Ranieri "ci fa" e pure "ci è", che si becchi pure una domanda su Poulsen. Poulsen? Anche oggi in panca. Ah, se ci fosse stato quel "lentone" di Xabi Alonso a innescare Giovinco, Camoranesi e le punte... Ma mentre il popolo bianconero si stracciava le vesti per l'acquisto del danese, Ranieri garantiva per lui. Qualcuno per favore abbia la decenza di presentargli il conto.

Le otto partite che mancano bisogna vincerle non tanto per continuare ad alimentare qualsivoglia velleità, ma perché dietro fanno sul serio sgomitando a più non posso per aggiudicarsi gli scranni utili per qualificarsi alla prossima Champions League. Un Milan fortunello recupera due punti sulla Juventus (+5) segnando due gol in pieno recupero (2-0) contro un Lecce che stava riuscendo nell'impresa di portarsi a casa un prezioso punticino per la propria povera classifica. Il vero scontro diretto a questo punto più che Juventus-Inter del 18 aprile, può essere considerato Milan-Juventus del 10 maggio con in palio il secondo posto. Ma anche Genoa-Juventus di sabato prossimo è un crocevia importante.

Il Genoa privo di Milito espugna Reggio Calabria con un golletto di Thiago Motta su assist di Palladino e conserva un punto in più sulla Fiorentina che nell'inusuale ora di pranzo regola l'Atalanta battuta anch'essa fra le mura amiche (1-2) con gol decisivo di Gilardino (16 gol) nei minuti finali. Una Roma vincente, ma con il fiatone, trova sulla propria strada la manna di due rigori fischiati con generosità che risultano provvidenziali per aver ragione di misura sul Bologna (2-1) e rimanere a tre punti di distacco dai viola.

Non sono troppo lontane dai giallorossi Cagliari e Palermo che continuano a nobilitare il proprio campionato vincendo. Il Cagliari stende il Catania con gol di Matri mentre i rosanero con gol di Cavani (11 gol) hanno ragione del Toro (1-0) che ha salutato nel peggiore dei modi la prima in panca di Camolese, atteso come il salvatore della patria. Ben assestati a metà classifica non hanno già più nulla da chiedere al campionato la Lazio, sconfitta a Siena (2-0), l'Atalanta, Sampdoria e Napoli che impattano lo scontro diretto (2-2), e poi il Catania e l'Udinese. Ma anche il Siena si avvicina con la vittoria odierna mentre il Chievo, con il pareggio strappato a Torino, allunga di un punto pesante il distacco dal quartetto di coda (+5 da Bologna). Nei bassifondi tutto rimane come prima: con una giornata in meno da disputare, il Bologna ha due lunghezze su Torino e Lecce, mentre i sei punti della Reggina dal quart'ultimo posto si fanno sempre più pesanti.

PS. Per chi è arrivato nella lettura fin qui azzardiamo che una giornata di campionato giocata a tutte le ore e magari con un posticipo il lunedì sera un effetto certamente positivo lo aggiunge. Quello di stroncare le troppe trasmissioni di "calcio parlato", i clown che fanno pronostici, le super moviole, i falsi scoop, i pentoloni, i brogessi e tutte le inutilità che ruotano intorno ai novanta minuti di una partita di calcio.