Avanti così, fino al precipizio

blanc cobolliMentre a Barcellona, Manchester e in Piazza Duomo si festeggiano i tituli, la Juventus continua a dare il peggio di sé.

Se si fosse alla frutta ci sarebbe lo spazio per il dessert, ma lo scempio visto contro i resti dell'Atalanta (8 assenze pesanti: Coppola, Ferreira Pinto, Floccari, De Ascentis, Talamonti, Valdes, Guarente, Padoin) ci dà la consapevolezza come quella di oggi sia una squadra veramente bollita, sconclusionata, con incredibili amnesie di gioco che riguardano tutti i reparti, attacco compreso. La si guarda con fastidio questa controfigura di Juve, figlia di scelte sbagliate di calciomercato, di una preparazione atletica inesistente e di scelte tecniche spesso discutibili. Con il 2-2 contro l'Atalanta siamo arrivati al 6° pareggio nelle ultime 7 partite di campionato.

La Juve non vince ormai da 2 mesi (Roma-Juventus 1-4 del 21 marzo) e se rosicchia un punticino al Milan (sconfitto 2-1 a Udine) portandosi a -3, ora si ritrova la Fiorentina a un solo punto di distacco (7 vittorie nelle ultime 8 partite). Si tratta di ruolini di marcia da servire come piatto freddo a tutti quei soloni che motivano la crisi bianconera riempiendosi la bocca con lo sbiascicare che la squadra ha iniziato il 13 agosto con i preliminari di Champions League la stagione. Ebbene i viola la stagione l'hanno iniziata il giorno prima, il 12 agosto, disputando lo stesso turno preliminari dei bianconeri.

Davanti a certe prestazioni, nemmeno la consapevolezza di essere agevolati da un calendario sulla carta più facile (in trasferta a Siena e contro la Lazio in casa) di quello di Milan e Fiorentina (che si incontreranno nell'ultima giornata) può lasciare ottimisti. La Juventus in queste ultime partite non è riuscita ad avere ragione di squadre impegnate nella lotta per non retrocedere (Chievo, Reggina, Lecce) o che al campionato nulla hanno più da chiedere (come l'Atalanta di oggi), uscendo pure sconfitta dalla trasferta contro il Genoa. Da segnalare che proprio le partite di calendario del Milan (contro Roma in casa e Fiorentina in trasferta) potranno essere decisive sia per determinare la squadra che raggiungerà il secondo posto, sia la terza squadra qualificata per la Champions, ma anche per decidere l'ultimo accesso per l'Europa League (che dalla prossima stagione sostituirà la Coppa UEFA).

Di fronte alla mancanza di segnali che lascino intendere un'inversione di tendenza nelle ultime due partite e quindi al rischio concreto di perdere l'accesso diretto al tabellone della Champions League, ci si domanda, fra l'altro, che senso abbia mantenere Ranieri al suo posto per queste ultime due partite. Questione di stile? Mah... Risulta evidente come la squadra abbia bisogno di una scossa che questo allenatore, con tutti i suoi limiti e senza più autorità sul gruppo, non sembra in grado di dare. Peggio di così sarebbe veramente difficile fare.

Abbandona ogni velleità di disputare la prossima Champions League il Genoa bloccato in casa sul 2-2 dal Chievo. Quelli del Grifone si consolano tornando in Europa dopo 17 anni, con la qualificazione certa alla prossima Europa League . Per l'ultimo cantuccio europeo se la vedranno la Roma (vincitrice 4-3 contro il Catania nell'anticipo pomeridiano di sabato), il Palermo (2-0 alla Lazio) staccato di due lunghezze e l'Udinese.

Nella lotta per non retrocedere il colpo gobbo lo fanno in due: il Torino che sbanca sbanca Napoli con un 1-2 maturato dopo essere passato in svantaggio e il Bologna, che al 93° batte il Lecce nello scontro diretto. Il Chievo, nonostante il pareggio colto in trasferta contro il Genoa, torna nella bagarre. Decisivo in questo senso il prossimo turno con Chievo-Bologna, mentre Torino-Genoa dovrebbe essere più agevole per i granata, ora che la squadra allenata da Gasperini sembra non aver più nulla da chiedere al campionato. In ogni caso al Chievo basterà un pareggio per avere la certezza matematica della salvezza. La classifica a due partite dalla fine dice Chievo 37, Torino 34, Bologna 33. Si salveranno verosimilmente in 2. Difficile la rincorsa per la Reggina, seppur vittoriosa 2-1 contro il Cagliari, ma solo a quota 30; due vittorie potrebbero non bastare. Nuovo fanalino di coda il Lecce a 29, ormai con un piede e mezzo in serie B.