Cronache Aziendali - Anno II

cronache aziendali Speciale Calciomercato - Mentre scriviamo Aquilani ha ripreso, dopo alcune apprensioni per un leggero infortunio durante i test, il programma Andrade Never Again di monitoraggio del suo stato di salute.
Fino ad ora notevoli i colpi - e gli accidenti - di mercato andati a segno.
Telegraficamente i più significativi:
1) Adriano sovrappeso a un Ranieri preoccupato: "Il mio modello è sempre stato Ronaldo, parlate con lui"
2) Balotelli chiede consigli a Mancini per ambientarsi in fretta: "Come si dice "stronzo" in inglese?"
3) Del Neri si mostra fiducioso sul campionato della Juve: "Fofofìo fofofìo frr frr"
4) Krasic ottimista dal parrucchiere: "Farò di tutto per assomigliare a Nedved"
5) Marotta al Wolfsburg: "Non ci date Dzeko? E allora tenetevi Diego!"
6) Destinazione di Aquilani e Quagliarella: "Nell'uliveto, sezione ornitologia"
7) Ibra al Milan: "Vengo solo se Moratti non ne sarà turbato"
8) Andrea Agnelli Presidente: "E se vincessi tre scudetti in un colpo solo?"

P.S: nella finalissima di Supercoppa Europea, la seconda squadra di Milano non va oltre lo 0-2 e lascia così l'ambito trofeo nelle mani della seconda squadra di Madrid.

Speciale Bafana Bafana - Finale mundial in salsa quadruplete dai microfoni delle TV per la presenza in campo di ben 1 giocatore nerazzurro, l'ottimo Sneijder. Su tutti il Duo Lescano di SKY, Karess e Van Bergomen, intona "Parlano d'amore i tuli ... tuli ... tuli ... tulipan" per ben 120 minuti più recuperi, mentre gli orange carezzano caviglie, sterni, tibie e peroni dei leziosi spagnoli, che però fanno la partita e prendono botte impunite.
Vuoi mettere l'organizzazione di gioco e l'attendismo degli olandesi... ?
Ma, si sa, in questi casi "l'arbitro non se l'è sentita" di lasciare gli olandesi in otto (anche l'ottimo Sneijder, oltre De Jong, meritava un té caldo prima della fine del primo tempo), in area olandese "in una finale mondiale un rigore te lo dànno solo se è macroscopico", in area spagnola "rigore macroscopico, se non ci fosse stato fuorigioco!" e via di questo passo con continue letture a caldo di color arancione, quasi sempre smentite dal replay e ritrattate con un imbarazzo, che fa onore ai due telecronisti.
Alla fine vince chi ha giocato a calcio, la Spagna, e allora onore agli iberici, che se quest'anno non hanno vinto tutto, ma proprio tutto, è "solo per merito dell'Inter" e del suo duplice furto con destrezza ai danni del Barcellona, per tacere di altre. Se non c'è stato il Quadruplete, il Triplete è comunque la chiave di interpretazione di questi mondiali, non ci sono dubbi.

SPECIALE CHAMPIONS - Dopo 45 anni l'Europa si impietosisce e fa vincere la Coppa all'Inter. Poco più di una formalità la finalina.
Onori a Mourinho, Milito, Moratti, Tronchetti Provera e Guido Rossi, che colgono finalmente una meritata soddisfazione.
In fondo valeva la pena distruggere il calcio italiano.

38a GIORNATA - Gli uomini di Guido Rossi, Tronchetti e Moratti passano di misura a Siena e scippano alla Roma il secondo scudetto in quattro anni.
Finisce così anche questo campionato aziendale TIM e ora tutta Italia fa sportivamente il tifo per i nerassurri, impegnati nella conquista del Triplete contro i tedeschi di Baviera. Buona fortuna!
Poi i Mondiali e le mosse decisive della FIGC sulla questione del primo scudetto di cartone chiuderanno quest'anno calcistico.
Per intanto l'Inter può vantare il primato di 5 scudetti consecutivi, affiancandosi alla Grande Juve e al Grande Torino. Saranno di cartone, ma da quelle parti non vanno per il sottile.
Che fosse questo il famoso progetto quinquennale del 2006, quando il tifoso cantava giulivo "Ti-aaago"?
Anticipo Milan-Juve - Quando si elaborò il calendario della stagione, questo Milan-Juve all'ultima giornata aveva scatenato i sospetti di Fourbinho. Come non vederci, infatti, una sorta di biscotto programmato dalla FIGC... tipo Lazio-Inter di due settimane fa.
Ma la dea Cartonide, che tutto vede e spesso provvede, ha fatto sì che la partita del Biscotto diventasse invece l'occasione per festeggiare i partenti. Leonardo, Favalli, Dida... ci lasciano per sempre e la Juventus ha avuto l'onore di partecipare al memorabile commiato.
Finisce 3 a 0 per i rossoneri, non ci scappa il gol della bandiera, quella ammainata nel 2006. Sarebbe stato utile a Del Piero per appaiare Boniperti nella classifica di sempre dei marcatori bianconeri. Si consiglia di rifare bene i conti e attribuire ad Alex quei due o tre gol sottrattigli in passato dai cronisti, pare troppo fargli fare un'altra intera stagione, anche se la classe è intatta e nella squadra di oggi appare ancora il migliore.
Sul conto dei gol di Del Piero si pone, però, un problema tecnico per la società e per i media: se gli scudetti sono 27, le reti di quelle due annate vanno conteggiate?

37a GIORNATA - Stravinceva l'Inter e perdeva la Roma, quando la cellula nerassura di SKY esponeva lo scudetto n.18 sugli schermi a pagamento, incurante dei cartoni e del cronometro.
Niente di nuovo sotto il sole, si sapeva già come la pensavano i dipendenti di Murdoch circa il confine tra tifo e giornalismo sportivo.
Ma pure la dea Cartonide deve essersi spazientita, propiziando la quasi rimonta del Chievo fino al 3 a 4 con l'Inter e il ribaltone della Roma sul Cagliari con il 2 a 1 finale.
Il secondo corno del Triplete si deciderà domenica prossima sul campo del Siena, già ammonito dagli organi federali per l'annunciato premio a vincere per raggiungere il terzultimo posto e sperare - aspetta e spera - in Calciopoli bis. Oggi il Siena ha pareggiato e l'obiettivo non è più raggiungibile. Domenica prendere esempio dalla Lazio per vivere tranquilli, please.

Speciale Triplete - Accoppa Italia - Primo trofeo per i nerassuri. In campo ancora le briciole del biscottone domenicale, ma ci pensa l'arbitro Rizzoli a mantenere l'ordine: nega i due rigori d'ordinanza contro l'Inter, la Roma si mangia poi anche un paio di gol, Materazzi grande e grosso com'è frigna per niente ad ogni occasione, Totti infine giustizia Balotelli e si consegna al cartellino rosso. Finisce uno a zero per lo squadrone di Mourinho, che esulta con i suoi come se avessero il mondo contro.
Terzo tempo come sempre all'insegna del fair play, volano carezze, partecipa anche qualche isolato invasore di campo a questa festa dello sport.
Telecronaca RAI addebita alla Roma mancanza di self control. Non si era mai sentita questa, ma con il calcio pulito l'autocontrollo è un obbligo.

36a GIORNATA - Tagliavento tagliagambe all'Atalanta, che resta a cinque punti dalla Lazio. I biancazzurri festeggiano la quasi certa salvezza con l'Inter, attenti a non farsi male e a non rovinarsi le vacanze.
Per i nerazzurri domani mattina cappuccino con scudetto biscottato.
La squadra di Torino racimola un punto al Massimino e si candida per l'Europa League: male che gli vada, farà i preliminari e speriamo che il sorteggio le dia qualche squadra sanmarinese o lussemburghese.
Anticipo Parma-Roma 1-2. Roma di nuovo in testa. Non si capisce perchè SKY abbia il doppio audio, non si distingue l'uno dall'altro, finché - e qui andiamo con le parole dei telecronisti di Suburra Channel - "Non si capisce la cattiveria e l'ardore del Parma, che non ha più nulla da chiedere al campionato... giocano come se fosse l'ultima partita della vita... guardate Guidolin che raccatta la palla al volo e la dà ai suoi... Lanzafame magari fa il tifo per l'Inter... Purtroppo (!!?!!) così dovrebbero giocare anche negli altri campi e non sappiamo se sarà così...".
E' evidente che temono un biscottone nella partita Catania-Juventus di domani, con Moggi in risalita non si sa mai.

SPECIALE CHAMPIONS - Il Barcellona fa due gol e l'Inter perde uno a zero: continua la corsa degli euroladroni verso la finale contro il Bayern Monaco. Confermato il teorema di Moratti nel giorno della radiazione di Moggi: senza di lui niente è impossibile per i nerassuri.
Delirio al centro del campo di Mourinho a dita alzate, ma senz'altro meglio Totti nel derby: più goliardico e classicheggiante, in tono con i fasti imperiali. Rimane un ultimo furtarello nella partita secca con i tedeschi per concludere degnamente un ciclo.
Elkann, ripartito dal basso, può passare la mano (anche la società?) ad Andrea Agnelli. Ripartiremo dal profondo.

35a GIORNATA - Non si lamentano più degli arbitri, non c'è più il complotto. Chi si lamenta sono il Chelsea, il Barcellona e la Roma. In attesa del retour match con i catalani, l'Inter riprende la testa del campionato a +2 sulla Roma, che cade immeritatamente in casa con la Samp. A Roma rimpiangono i tempi in cui contendevano lo scudetto alla Juve e, all'Olimpico, un rigoretto non glielo negavano mai.
La squadra di Torino batte il Bari e prenota un posto per la UEFA League; alla sua portata il prestigioso risultato del piano quinquennale di Blanc & Elkann.

34a GIORNATA - Anticipo del Pig Match - Entra in scivolata Sissoko, già ammonito, su Capitan Sanetti, che fa un saltello a mo' di passerotto ferito e finisce 11 a 10, per l'Inter e per la gioia del Presidente Buono, che vede la sua amata squadra superare la Roma, in attesa del derby del Cupolone (quello notissimo di Piazza San Pietro, non quello scoperto in questi giorni a Napoli). Simpatica come sempre la sua esultanza.
Siamo tutti contenti: in effetti sarebbe stato antipatico per l'Inter perdere terreno ulteriore sui giallorossi e sarebbe stato antipatico per la Juve tornare ad essere antipatica proprio in questa partita.
Grandi elogi per la squadra anche da zio Bergomi, cui siamo piaciuti molto. Possiamo tornare a Torino soddisfatti.
Tutto come prima dopo il derby di Roma: il Piovarolo domina, sbaglia un rigore generoso e si fa rimontare. Terzo tempo con tafferugli in campo e fuori, per esultanza bruciata una Clio.
Sarà dura per Ranieri conservare il vantaggio, la condizione dei suoi giocatori non pare granchè. Invece gli arbitri, ultimamente, sembrano tutti messi in buona forma.
Quanti sono i posti a disposizione per la UEFA League?

Speciale Inter-Juve - In attesa che la perizia del Tribunale di Napoli ci dica se a pronunciare il nome di Collina siano stati Mazzei e Bergamo, prepariamoci al peggio perchè l'Inter vista in Coppa Italia con la Fiorentina, a meno che le due squadre abbiano fatto confusione sul biscotto denunciato dai pennuti romani, è quattro spanne sopra di noi, in buona forma e probabilmente incazzata al punto giusto.
Amauri nel frattempo è diventato italiano e quindi si è abbassato ulteriormente il tasso tecnico della squadra, che ha un brasiliano in meno.
Nessuna attesa per la griglia arbitrale di Inter-Juve, con Collina questa volta non più sui ferri, ma nei panni del cuoco. Il telefono tace tristemente.

33a GIORNATA - Anticipo Fiorentina-Inter 2-2 - Segna subito la Fiorentina e spreca molto, poi viene raggiunta con un gol viziato da fuorigioco di Muntari (causa astensione dal lavoro dei moviolisti, viene rilevato col telecomando) e superata da gol di Eto'o. Entra Balotelli e simula perfettamente un fallo subito, impossibile da vedere ad occhio nudo, e questa volta con un arbitro non prevenuto il fallo viene fischiato.
Peccato un'uscita a vuoto di Julio Cesar a pochi minuti dalla fine, che regala il pareggio ai viola. Tanto di cappella.
Finale alla Scapoli-Ammogliati: forcone con trivella da una parte, palla lunga e pedalare dall'altra, arbitro in traveggole per il forcing finale dei nerazzurri.
La squadra degli onesti e sdegnosi telefonieri porta via un buon punto e spera che Roma e Milan, domani, non le facciano il panino.
Turno domenicale - Roma-Atalanta 2-1 - Il Principe Ranieri spodesta lo Specialone e sale sul trono della Serie A. Cor patema de core e co la tottica.
Manca l'ultimo appello il Milan, fermato in casa sul pari dal vice di Mancini, nonostante il recupero di qualche festività soppressa concesso dall'arbitro.
La Polisportiva Torinese batte di misura il Cagliari e tiene aperta l'agonia per il quarto posto.

32a GIORNATA - Vincono Roma e Milan in trasferta, ma l'Inter c'è e travolge il Bologna, nonostante l'ostilità arbitrale. Negato, infatti, un macroscopico rigore a Stankovic, autore di una perfetta caduta simulata in area, impossibile da scoprire a occhio nudo. Qualsiasi arbitro non prevenuto ci sarebbe cascato e avrebbe fischiato il penalty.
Pasqua triste a Milano per l'ingenerosità e l'irriconoscenza di Bobo Vieri, pedinato e spiato a fin di bene. Nel posticipo buona prova dell'Udinentus.

Speciale Champions ed altro.
Prosegue la corsa dell'armata nerazzurra, che, con una sola stoccata del suo Principe, batte di misura i resti dell'Armata Rossa, scesa a calpestare le zolle di San Siro. Ancora una gita di piacere a Mosca, prima di incontrare di nuovo Ibra il Rinnegato.
Il Pontificato imperiale di Massimo Magno l'Onesto sembra rafforzarsi con le gloriose conquiste europee, ma scricchiolii sinistri giungono da quel di Napoli. Come la Donazione di Costantino per il Papato, comincia a suscitare dubbi di autenticità anche l'atto costitutivo dell'attuale potere temporale nerazzurro, la micidiale prova sulla illegittimità dell'abbattuto potere torinese, il così detto Provolone di Guidolino.
Dovesse il Provolone saper di bufala, come sembra sospettare il Principe Alex, riuscirebbe a smuovere il sopracciglio di Giovannino l'Esangue?

31a GIORNATA - Roma-Inter - Tutto pronto per la sfida scudetto, partita dell'anno, derby del pianto. Cornice di pubblico festante, le squadre entrano in campo agli ordini della Fata Morganta.
Scappella Julio Cesar e la Cesarona passa in vantaggio. Inconsolabili, i nerassuri ritrovano il sorriso quando la fatina sorvola su un trifuorigioco alla senese e Milito con piede a martello insacca il pareggio.
Ma non è giornata, Toni si gira su un decametro quadro e porta la Roma sul 2 a 1. Grande la Cesarona, che ha la possibilità di chiudere la partita, ma la Fata Morganta trasforma un rigore in una simulazione e per poco, giusto i centimetri di un palo, non ci lascia le penne anche questa volta. Scade il novantesimo, cinque minuti di incoraggiamento ancora, ma non c'è niente da fare. Si è stufata anche la Dea Farsopolis. (Il goal concesso all'Inter)

30a GIORNATA - Un amore di squadra cade sul suolo parmigiano e torna a meno quattro, insieme alla Roma, che attende il big match della prossima giornata con gli uomini di Sir Josè, sperando in un risarcimento per quello scudetto trafugatole da onesta mano.
Intanto Mourinho tace: c'è chi dice che non abbia più parole e chi maligna che, invece, così lo si nota di più. La società nerazzurra non fa previsioni su quando l'illustre infante tornerà all'eloquio.
Sempre più appassionante la lotta per il quarto posto Champions. Il posticipo di stasera dirà se anche il Napoli potrà aspirare all'Europa che conta.

29a GIORNATA - Anticipi - L'Inter, in versione "fumo di Londra", fatica a trovare lo stadio di Palermo: gli eroi di Chelsea dai finestrini del pullman gridano "Where is Barbera Bridge?" ai passanti, che generosamente offrono fiaschi di vino. Complice un rigoretto, riescono a portar via comunque un punto.
Intanto la Cesarona con una partita alla vaccinara si porta a meno quattro dall'International Football Club. E domani scende in campo per il sorpasso la Squadra dell'Amore.
Domenica - Mentre la Samp raggiunge il Palermo per la zona Champions, sfruttando il turno casalingo, il Milan non approfitta del fattore campo con i partenopei: Non si vive di solo amore, oppure Vedi Napoli e poi muori?

Speciale UEFA - Fulham 4 a 1 - Non era una finale anticipata, ma l'anticipo della fine. Del famoso progetto. Sono in via di esaurimento i resti dei campioni di un tempo, i nuovi non avanzano e neppure i posti letto in infermeria. Urge investire in una clinica a Vinovo per completare le infrastrutture, nonchè dotarsi di psicologo sportivo per l'assistenza ai giocatori.
I conti sono a posto, vinceremo la Coppa Pacioli (anche lì partita doppia).

SPECIALE CHAMPIONS - Si comincia dicendo che è una finale anticipata, Manchester e Barcellona le solite fortunate.
Molti calci, lotta grecoromana in area nerazzurra, avversari tutt'altro che ecchelsea: incredibile, l'Inter passa il turno con merito ... pardon, vince la finale anticipata. Buone le prove di Eto'o, Sneijder e Stark, ma tutta la squadra è da elogiare e lasciamo perdere le moviole quando si vince.
Mourinho è riuscito a cavar sangue dalle rape, ora tutto è possibile.

28a GIORNATA - Bandierina su a San Siro per il Chievo e il Milan si porta a un punto dalla vetta.
Nel pomeriggio la Cesarona sbaglia un rigore a Livorno e butta via due punti, è ancora a meno sei dall'Inter. Telerecriminazioni sul rigore dato al Livorno: difensore in scivolata sul fondo e mani sul cross a breve distanza. Strano, uno uguale uguale non fischiato contro la Juve nell'incontro di Coppa Italia con l'Inter lo davano tutti per sacrosanto.
Sequel per Juve-Siena 3-0, 1, 2, 3: assist e rigore. Grygera 2, il ripiombo.

ANTICIPO 28a - Non ci sono polemiche per l'iperanticipo al venerdì, ma per l'Inter è lo stesso un venerdì magro a Catania.
Il complotto continua: l'arbitro continua a vedere e fischiare falli da ammonizione e rigori, Mourinho non si arrende e schiera un attacco a 5, il forcone con trivella. Finisce 3 a 1 per i siciliani e Mascara fa la rima con la Cucchiara.
Ma non tragga in inganno il risultato. I nerazzurri pensavano già al Chelsea, ora pare che vadano a Londra pensando al Catania.

SPECIALE COPPE - Il calcetto italiano del postcalciopoli continua a dare soddisfazioni a tedeschi e inglesi.
Dopo la compianta, da tutto il Paese e dalla comunità sportiva e giornalistica, uscita della Fiorentina, si attendeva l'impresa del Milan sul campo dei Red Devils, un 2 a 0 per la gloria. Il ritorno a casa sembra quello di una impresa edile, con la carriola piena. Segna Rooney e il pokerista di SKY fa di conto: "Non cambia nulla, ne devono fare comunque tre ... (?!?)". Raddoppia Rooney ed ecco il rilancio: "Non cambia nulla, ne devono comunque fare sempre tre, anche se per andare ai supplementari e non per passare il turno ...". Come se fare tre gol a Manchester capitasse tutti i giorni.
Arriva il 3 a 0 e il conteggio non viene fatto. Eppure si sarebbe potuto dire "Non cambia nulla, anzi la situazione migliora, basta vincere con un solo gol di scarto e non con due". Invece il commento è "Il Milan ha giocato bene, il risultato è bugiardo". E infatti poco dopo arriva il quarto gol. Doppio tè caldo questa sera.

27a GIORNATA - In vetta pareggiano tutti, Roma e Milan tra loro con un buon calcio, l'Inter in casa col Genoa.
A San Siro Mourinho, il tribuno in tribuna, nel finale gioca anche la carta Quaresma e ordina alla ciurma "Avanti tutti!". Dal tridente al forcone, ma lo 0 a 0 non si schioda. Poi boati del pubblico ad ogni caduta di Balotelli in area e ad ogni entrata dei genoani: dipendesse da loro, l'arbitro non dovrebbe concedere una sola palla giocabile al Genoa.
Stessa storia il giorno prima a Firenze, solo perchè la Juve inaspettatamente vince. Noi non riusciamo neppure a fare compassione: si incaponiscono sul gol di Diego a cercare inutilmente un fuorigioco e a reclamare rigoretti a sproposito qua e là.
Come se ci fosse per davvero la Juve.

26a GIORNATA - I complottatori antinerazzurri si nascondono: l'Inter fatica ma vince a Udine e tiene il Milan a quattro punti di distanza, mentre la Roma viene bloccata sul pareggio da un rigore inesistente per il Napoli, e passa a meno sette. Ma gli uomini di Mourinho non si fanno incantare e resteranno vigili fino alla fine.
Anche De Laurentiis e Zamparini possono, almeno per questa settimana, giurare sulla regolarità del campionato.
Il Palermo addirittura espugna Torino: la Juve cominciava ad essere antipatica e allora via ad un lampo di simpatia! Assist di Grygera a Budan e partita chiusa. E la prossima si va a Firenze a risarcire la Viola.

Speciale JUVENTUS-AJAX. Non succede nulla a Torino, mentre gli Ateniesi espugnano Roma. Primo successo stagionale: siamo l'unica italiana in UEFA League e abbiamo buone possibilità di restare l'unica in tutte le coppe europee.
Mentre a Milano si festeggia, a gazzette spiegate, il trionfo sul Chelsea (a Londra basterà anche un pareggio), l'altra milanese, quella da bere, rosetton rosettoni ... rubacchion rubacchioni si porta a soli quattro punti dalla capolista.
Moratti cazzia Abete, le squalifiche per la sua Vergine Cuccia delle Grazie alunna - dice Lui - potevano rimandarle a dopo la partita col Chelsea.

Speciale INTER-CHELSEA 2-1. Problema: la mamma va a San Siro e compra un biglietto per la partita di Champions. In area nerassura vede due rigori con relative espulsioni dei difensori. Moratti in tribuna cerca l'ombrello sulla piega del gomito e Mourinho non incrocia i polsi a manetta.
L'arbitro ha fischiato o ha lasciato correre?

25a GIORNATA - Isteristi in piena crisi di nervi. 0 a 0 in casa con la Samp, con due espulsi e qualcun altro graziato. Gli aiutini che "ora sono in buona fede" non arrivano più con la stessa frequenza, anzi il reparto macelleria viene ogni tanto sanzionato e tanto basta per dare di nuovo corpo alle ombre del complotto. Se non ci aiutate a vincere, vuol dire che volete farci perdere ... questo sembrano voler dire. Saranno la Champions che si avvicina e la forma che sembra svanire proprio ora, ma Mourinho e i suoi dànno i numeri in campo e fuori. Sono senza avversari, Moggi non c'è più, ma nonostante questo con chi se la pigliano? Col rigore di Del Piero e con la Juve distaccata di 16 punti. Lo volevano loro quel rigore.
Voto favorevole per Zaccheroni: Prozac, la cura dà qualche frutto. Quantomeno ora la Juve pare una squadra, appena guardabile ma una squadra, anche se porta a casa tre punti sofferti da Bologna, in un ambiente già prevenuto sull'arbitraggio.
Per fortuna Banti annulla il gol del 3 a 1 per un discutibile fuorigioco semiattivo di Del Piero e Zaccheroni non incrocia le braccia a manetta, ultima trovata dello Specialone. Moratti annuncia il silenzio stampa, aspettando la squalifica dell'allenatore e la partita col Chelsea per rinnovare il pianto antico.

SPECIALE COPPE - Juve sul campo dell'Ajax per l'ambizioso obiettivo stagionale di restare, unica italiana, nelle coppe europee.
Il Chiomato Paracarro recupera la motilità ascensionale e marca i due gol della vittoria, ma l'odore della Juve che fu si annusa di nuovo solo in alcune giocate di Del Piero. Sarà l'aria del Mondiale?
Telecamere ardenti per il gol sconfitta della Fiorentina col Bayern Munchen: non si ricordano scene simili manco per un gol nella finale, vedi Mijatovic. Offerto un quintale di aspirine a Della Valle per farsi perdonare.
Dà di fronda perfino il Sempreverde Abete a rampognare l'UEFA, come a dire "Occhio ragazzi, che ora tocca all'Inter e siamo in credito".
Il premiato Atelier Rouge & Noir mette in campo tutta la sua eleganza, ma infine si sente risuonare il motto "Lionnàrde, porta il carrello!" No, non è lo scienziato pazzo di un cartone animato del tempo in cui Mughini portava i pantaloni corti, tale Clyde Crashcup, che usava chiamare il suo assistente in lingua napoletana. Ferguson è troppo signore per fare queste cose, più probabile che sia stato Rooney. Resta da capire se si riferisse alla partita di andata o a quella di ritorno.

24a GIORNATA - Il Genoa, vecchia nobile del calcio italiano, sogna di fare bottino pieno a Torino come le altre. Buffon ce la mette tutta, ma per il gioco dei grandi numeri Amauri segna, l'arbitro ci dà un rigore farlocco e Del Piero ne fa due. E così il povero Gasperino si risveglia carbonaio.
Si sente aria di Champions e i nerassuri sono già belli tesi. Specialone ci prova col pianto arbitrale preventivo, ma deve accontentarsi di portare via a fatica il puntarello a Napoli. Si odono in lontananza i peana ovattati della Cesarona. Ancora nun sbottano, ma stanno poco

23a GIORNATA - L'Inter ha fretta di dedicarsi alla Champions, il complotto si sfarina col Cagliari: meglio annullare un gol buono ai sardi, così non sentiamo più gli alti e onesti lai.
Zac fa un altro puntarello a Livorno, che vale il settimo posto con il Genoa, mentre Palermo e Sampdoria mettono la freccia e se ne vanno. Ora occhio a Fiorentina, Bari e Cagliari.
Quousque tandem, Iohanclaudie, abutere patientia nostra?

22a GIORNATA - Giornata noiosa e con pochi spunti. Il Piovarolo porta via solo un punto dall'Olimpico di Torino e la Juve di Zac finalmente muove la classifica.
L'Inter non gioca a causa della neve: stadio chiuso a Parma per impraticabilità delle tribune, lunedì asili regolarmente aperti.

SPECIALE COPPA ITALIA - La tesi del complotto prende ancora più forma: Melo Filippo va in scivolata sulla linea di fondo (non di porta) e tocca con mano il pallone messo verso il centro, con sublime caressa, da nerassuro piede; ci giuran tutti che volontariamente alzò il braccio per interrompere tanta prodezza e che poco importi la distanza dall'avversario.
Apriti cielo! Tre legnate consecutive alle caviglie di Diego ad inizio partita non valevano un cartellino e neppure un ricordo dello sdegno per il fallo di Ronaldinho nel derby.
Materazzi giocava senza maschera e comunque, ne avesse indossata una, non sarebbe stata quella di John o di Janclod.
Alla fine la Juve viene accoppata, nonostante il complotto, e va a fare compagnia al Milan, eliminata dall'Udinese. Ancora i mobilieri non hanno capito che a complottare sono Zamparini e De Laurentiis, ma piano piano ci arrivano.
Se ne va Ciro, ma resta in società come gli altri. Non si disperi. Se Zac non farà meglio, potrebbe essere lui a sostituirlo.

21a GIORNATA - Ranieri non aveva mai fatto perdere la Juve, se non allenandola, e Totti non le aveva mai fatto gol a Torino. Inevitabile la vittoria della Roma fuori casa, complici uno svenimento di Taddei e un pallone dal dischetto per il Pupone con Tagliavento in poppa.
Riise Buffon sull'espulsione e, per far posto al crucco, Ciretto nostro tolse il migliore. E mal gli incolse a tenere in avanti il Chiomato Paracarro, in perenne attesa di passaporto per stoppare un pallone, per poi cambiarlo infine con Paolucci. Si guardi avanti. Il progetto (di suicidio) procede secondo le tabelle programmate. Ma ancora siamo sesti.
Derby della Madonnina agli uomini isterici di Mourinho: subito in gol Milito (non c'è replay decente di SKY sulla sua posizione); Lucio simula (ma i due di SKY dai e dai ci vedono un fallo) e Sneijder sfotte l'arbitro che lo caccia; poi mani e calci, tutti ovviamente regolari, fino alla simulazione di Maicon che frutta la punizione del 2 a 0; ancora caciara fino al mani di Lucio con rigore ed espulsione, ma Ronaldinho, per gli amici Dinho, se lo fa parare da Julio Cesar, per gli amici Culio. Questo Milan non ce l'avrebbe fatta manco col lodo Galliano.

20a GIORNATA - Due rigori contro l'Inter a Bari (compensati da uno in favore) aprono la giornata con un pareggio, che rilancia il Milan. Roma e Napoli subito dietro.
Giornata, per il resto, senza sorprese: la Juve a Verona schiera il modulo a cetriolo e il Chievo finalmente riesce a batterla dopo 15 tentativi. Quinto posto per i "Bianconeri per caso".
Suggerimento 1: per caso Nedved ha continuato in questi mesi ad allenarsi da solo?
Suggerimento 2: Ciro, Alessio, Jean Claude, Johnny ... grazie e auguri per un altro progetto.

19a GIORNATA - L'Inter ruba la partita col Siena e SKY regge il sacco. In cronaca diretta ignora l'inesistenza del fallo che porta al 3 a 3 a due minuti dalla fine. Dopo averci fatto vedere da quattro angolazioni tutte le azioni di gioco, tirano fuori una ripresa da dietro e ne omettono una di fronte ravvicinata, mentre intervistano Mourinho per circa mezz'ora. Il fallo non si vede ancora, ma chi lo sa se dipende dalla qualità delle immagini? Il solito giochino. Poi arriva il 4 a 3 sul filo del fuorigioco, ma niente da dire, per carità: non era fuorigioco a Siena l'anno scorso ...
Finalmente sul tardi arriva il turno di Malesani, che si limita con eleganza a sottolineare il regalo arbitrale e salutare la compagnia cantante. Altri tempi quelli della punizione di Nedved col Bologna: i fresconi ci fanno ancora oggi gazzarra.
All'Olimpico c'è il derby d'Italia. La Juve riesce a prendere tre gol senza far tirare in porta il Milan. Si sfolla tristemente e prima della fine, senza strepiti. In un falò di gazzette e seggiolini. Chiunque capirebbe che siamo al capolinea per proprietari, dirigenti, allenatore e collaboratori. Chiunque, tranne i diretti interessati.

18a GIORNATA - Sospetto rigore per il Chievo, capovolgimento di fronte e 1 a 0 per la corazzata di Mourinho, che per il resto si limita a mazzolare gli avversari e piangere per i cartellini, pochi e di colore giallo.
Il buon Ciro si giocava la panchina al Tardini e, non si sa come, la Juve è riuscita a portare a casa i tre punti. Hiddink resta dove sta e i Bianconeri per caso allungano così l'agonia.

17a GIORNATA - In crisi le grandi d'Europa: il Manchester United le prende dal Fulham, il Chelsea soffre col West Ham, la Juve perde in casa col Catania, guidata dal vice di Mancini.
Ferrara adotta, per l'incontro con gli ultimi in classifica, il modulo a melangola, ma il risultato non cambia. A Torino scende il gelo sullo stadio, fa -9 e Blanc corre ai ripari: ingaggia Nada per il nuovo inno della Juventus.

16a GIORNATA
- La Juve scende a Bari e pare in ripresa, prende infatti altri tre gol da Alvaretto e compagni. Si comincia con un autogol, poi un rigore tanto per far vedere che Tagliavento è tutto d'un pezzo, infine un altro quasi autogol su tiro di Almiron. Sì, quello del duo di centrocampo Tiago-Almiron, ricordate? Nel mezzo una quindicina di palle gol create e sciupate. L'analisi tecnica è univoca: qualcuno dentro questa società porta sfiga. Si indaghi su quando è cominciata e si buttino fuori i sospettati.
Grazie a un gol di Tiribocchi la Juve recupera due punti all'Inter ed ora è a meno sei.
All'altezza delle precedenti edizioni la presentazione a San Siro della Collezione Autunno Inverno; quelli del Palermo, invece, pensavano si giocasse a pallone.

EXTRAZIENDAL CUP - Ciro schiera la Nazionale Cantanti e il Bayern fa il resto. Era l'unica maniera di restare in Europa un po' più a lungo delle altre italiane: uscire subito dalla Champions e, come dice Trinità, guardare avanti ... alla Europa League (già Coppa Uefa, già Coppa delle Fiere ... e le bestie non ci mancano di certo).
Pareggio rigoroso per il Milan a Zurigo e pronti per l'eliminazione agli ottavi.
La Gilardina sbanca Liverpool e passa al primo posto del girone: nel dopopartita il primo pensiero è a un premio speciale dai Della Valle, della serie "O adesso o mai più".
Impresa epica dell'Inter che regola il Rubin Kazan per due, diconsi due, a zero. Come sempre equilibrata la telecronaca di Gongolo e Incensolo. Si festeggia compostamente negli spogliatoi, sono ufficialmente fuori dalla Europa League.

15a GIORNATA - Uno scandalo! Filippo Melo molla una gomitata in faccia a Balotelli e viene espulso solo per doppia ammonizione e non con rosso diretto. Sissoko simula nel primo tempo un fallo da rigore e nel secondo una testata di Chivu ai suoi danni: non viene neppure ammonito! Specialone applaude al bel primo gol della Juve e, invece di ricevere una standing ovulation dalle signore in tribuna, viene cacciato.
Vince la Juve due a uno, ma così non si fa. State certi che la corazzata nerassura farà vedere, già mercoledì col Rubin Kazan, di che pasta è fatta. Gli assi di coppe, quando sentono la musichetta, si trasformano.

14a GIORNATA - Nel campionato più mediocre del mondo ci vorrebbe maggior rigore: uno ne danno alla squadra di Mourinho, un paio ne negano alla Fiorentina e alla Juve, che perdono con l'Inter ed il Cagliari. Juve terza a meno otto, peggio che con Ranieri e solito gioco confuso e tatticamente incerto.
E la prossima sarà battaglia al Little Big Match con Ferrara nella parte del Generale Custer e con Mourinho che probabilmente non schiererà il suo pellerossa per non fornire giustificazione alcuna ai cori dei tifosi. Non ci giocheremo lo scudetto, ma la faccia.

EXTRAZIENDAL CUP - Trionfi italiani nel martedì di Champions. La Fiorentina batte di rigore il Lione e prenota la qualificazione.
Ma l'impresa la compie l'Inter sul campo del Barcellona, che teneva a riposo precauzionale Ibra e Messi in vista del big match con il Real Madrid: sfrutta alla perfezione i pochi palloni giocati e perde solo 2 a 0. Ora agli assi di coppe basterà lo zero a zero con il Rubin Kazan per passare il turno, i russi sono avvertiti.
Anche Milan e Juve si fregiano del titolo di Assi di Coppe: i rossoneri stentarelli col Marsiglia, i bianconeri arronzanti a Bordeaux, entrambi rimandati all'ultima giornata.
Il povero Ciro cambia tre o quattro moduli in novanta minuti, mescola numeri in gran quantità senza alcun risultato. Prendiamo quel che ci può essere di buono in quei numeri e proviamo a giocarli al Superenalotto: 42, 31, 4, 33, 22, 1.
La paura fa 90. Giochiamolo come numero jolly.

13a GIORNATA - Al Bologna non basta il solito gol del Panteron di fronte alla corazzata di Mourinho che, di insaccati, ne conta tre. Il segnalinee non si accorge del fallo sul marcatore di Balotelli, in occasione del secondo gol, e del fuorigioco di Milito in occasione del terzo (la regia di SKY li fa rivedere, ma la coppia di cronisti è in tutt’altre faccende affaccendata: aridatece il the caldo di Caressa e Bergomi!). Se non ci vede molto, però, ci sente bene, quando Vigorone Maicon lo manda a quel paese a partita ormai praticamente terminata; solo che non capisce il terribile equivoco: il giocatore voleva dire all’assistente dell’arbitro che l’incontro era finito e che poteva tornarsene a casa, al suo paese. Era una carineria e non irriconoscenza, sarebbe antipatica una sua squalifica per la partita con la Juve. L’ha detto anche Moratti, simpaticamente.
In serata gol di Grosso per una piccola Juve con l’Udinese. Si resta a meno cinque dalla vetta.

SPECIALE NAZIONALE
- Contro la Svezia in amichevole Lippi schiera una Nazionale frizzantina, di quelle che piacciono ai giornalisti daa Rai.
E che te dice l'onniridente cronista di complemento? Comunque per me - cioè per lui - l'allenatore ideale per i giocatori è Prandelli. Sembra non entrarci nulla, ma è come dire che il Marcello mondiale ha un brutto carattere e i giocatori ne soffrono. Meglio perderli i Mondiali, ma in allegria.
Ad un certo punto il cronista prataiolo rompe il silenzio sul C.T.: una notizia di agenzia riferisce di una pioggia di fischi contro Lippi all'ingresso allo stadio, anche se lui dice di non averli sentiti forse - si affretta a precisare - a causa della cuffia integrale.
Arriva subito la grassa smentita del cronista parlatore, testuale: "non credo assolutamente di poter testimoniare di avere ascoltato fischi".
Si ricordano poi una lunga inquadratura sul solito striscione pro Cassano, un accorato appello a non chiedere sempre di più a Montolivo, un pensiero angosciato sull'assenza di Santon dai campi di gioco, sperticati (meritati) elogi per Di Natale, una parola buona per tutti, anche per Pazzini, dimenticando soltanto Legrottaglie.
Frizzi, lazzi e cachinni vari condiscono come sempre la telechiacchierata dei nostri tre amici al bar.
Finisce uno a zero, grazie a un gol di Trucido Chiello Nasone.
Alla faccia dell'Italia tutta bollicine.

12a GIORNATA - A San Siro si comincia con le celebrazioni del babbo e con i proclami di vittoria del figlio, ma le legioni decimate della Cesarona, pur pestate impunemente per novanta minuti, rovinano la festa: un punto a Mourinho, uno a Ranieri e Juve a meno cinque per la larga vittoria a Bergamo del giorno prima.
Che la Juve avesse stravinto bastava vedere la faccia di Ferrara nel dopopartita e sentirne la vippesca raffica di ciaociaociaociao dispensata ai giornalisti, ma è scusato se porta a casa la partita.
Ciro, vaivaivaivai così.

EXTRAZIENDAL CUP - Bene le tre italiane in Champions, la Fiorentina di goleada, la Juve dopo pellegrinaggio alla Madonna del Carmelo con un gollicchio di Camoranesi; il Milan, invece, ha acciuffato il pareggio con il Real su rigore per fallo di schiena in area. Sono ancora tutte in corsa e ben messe. Ma la notizia bomba è che gli assi di coppe nerassuri celebrano l'anniversario della precedente vittoria in Champions, ribaltando il risultato negli ultimi minuti con una doppietta del portiere dello squadrone ucraino della Dynamo Kiev e così prendendo anche la testa del proprio girone. E ora per Barcellona e Rubin Kazan saranno dolori, sono avvertite.
Telecronaca eroica: si pensava che Bergomi fosse interista, finchè non abbiamo ascoltato il Caressa della sera, temendo fortemente il peggio per le sue giovani coronarie.

11a GIORNATA - L'Inter passa a Livorno con la Fata Morganta inoperosa e i punti di distacco diventano sette. Tre o quattro finora sono venuti da decisioni arbitrali, gli altri li abbiamo buttati noi, ma forse è inevitabile che li si butti.
E' una Juve vincente sei giorni su sette, qualche difficoltà ce l'ha il giorno in cui si gioca. Col Napoli vince 2 a 0 soffrendo un centrocampo che non riesce a coprire le fasce, già deboli del loro, becca il 2 a 2 senza far nulla (il giovane Marrone o qualche altro centrocampista da inserire che fine hanno fatto?) e allora arriva la trovata di Ferrara: toglie Poulsen. Gioca col 4-1-5 e palla alta e lunga per l'attacco rinforzato da Chiellini, che si ammatarazza ripetutamente. Ci fanno anche il terzo e, il giorno dopo, se la prende coi giocatori. Meglio Ranieri. Tempo un altro giorno e sentiremo proclami vincenti in chiave Champions, almeno per ora.
Chiudiamo con l'Interchampions: per la legge dei grandi numeri una partita prima o poi riusciranno a vincerla dopo il memorabile 1 a 0 con l'Anorthosis Famagosta; vedremo se sarà a Kiev o, perchè no, a Barcellona. Male che vada, ci sarà sempre l'ultima in casa con il Rubin Kazan, che - se permettete - sarebbe pur sempre un salto di qualità notevole, con tutto il rispetto per il calcio cipriota.

10a GIORNATA - Si racconta che il 5 a 1 della Juve sulla Samp abbia solo per un attimo turbato il sonno di Moratti con le consuete immagini del Ronaldo Lacrimoso e del Sanetti Addolorato, per fortuna prontamente seguite dalla rassicurante apparizione di San Fischietto dell'Aiutino. Sarà una giornata serena: pochi minuti e il Palermo va sotto di un gol.
Poi un altro se lo fa da solo, uno lo fa Balotelli, il quarto forse con fuorigioco in partenza (lo segnalano i nuovi telecronisti di Sky, ma in regia non li sentono) chiude il primo tempo sul 4 a 0. Ai siciliani resta il rammarico di non avere avuto un rigore a favore, sull'uno a zero, che avrebbe dato la possibilità di segnare il gol della bandiera. Si rifanno nel secondo tempo, segnando tre gol della bandiera di seguito, ma guai a buttare la croce addosso a Sua Personalità Santon, che mica è un Legrottaglie qualsiasi.
Alla fine fan tre punti lo stesso e gli assi di coppe proseguono indisturbati verso nuove glorie.

9a GIORNATA - E' la giornata di Giannoccaro. Gli va bene che il rigore concesso (espulsione del portiere no, eh?) al Catania per uno spettacolare ribaltone in area nerassura riapra la partita senza ulteriori effetti nocivi per l'Inter: non viene linciato, ma difficilmente diventerà un internazionale. I difensori interisti esterrefatti: "Che succede, non è mica una partita di Champions!". Alla fine la solita Inter inguardabile (per tutti tranne che per due) porta a casa i tre puntarelli, tenendo a distanza Samp e Juve.
La Juve se la cava col solito assist di Diego, questa volta per Amauri. Rombo o losanga o quattoquattodue, la squadra fa il gollicchio solo su calcio piazzato.

EXTRAZIENDAL CUP - La Gilardina continua a far felice lo Schumacher marchigiano, mentre i Moratti Boys compiono l'ennesima impresa a San Siro, fermando sul pareggio lo squadrone ucraino della Dynamo Kiev. E se non ci fosse stato l'arbitro inglese a fischiare falli, estrarre cartellini e annullare gol in fuorigioco, a quest'ora staremmo a celebrare la conquista del posto di capolista del girone, grazie al capitombolo casalingo del Barcellona. Barcellona e Rubin Kazan sono avvertiti. Gli spagnoli ora probabilmente saranno costretti a giocarsi il primo posto, se non la qualificazione, alla penultima giornata con la corazzata di Mourinho. Vista la grinta lucida di Lucio e l'implacabilità di Stankovic con i portieri in libera uscita, per Ibra e soci saranno dolori.
Completano il poker di successi delle italiane le vittorie del Milan e della Juve: la prima squadra di Milano è ospite a Madrid di Paperissima, i bianconeri espugnano l'Olimpico di Torino ballando sotto la pioggia.

8a GIORNATA - Dopo la settima non arriva un'ottima giornata: la Juve è nel periodo X e speriamo non abbia durata picassiana.
Nel frattempo qualcuno spieghi a Ferrara che Diego deve restare in campo anche senza gambe e, possibilmente, un po' più vicino alla porta avversaria. Anche stavolta lo sostituisce per gli ultimi 10 minuti e non si vede più nulla.
A Marassi arriva la Fata Morganta, gli astri si allineano e all'Inter va alla grande.
Gioca la sua migliore partita e il Genoa gli porge sul vassoio il primo e il terzo gol.
Ampia applicazione della Regola del Vantaggio: il secondo gol nasce da recupero palla di Sanetti con intervento da dietro, che con altre casacche si sarebbe potuto dire, per il principio della impenetrabilità dei corpi, "palla e gamba" (ovviamente Caressa e Bergomi già in diretta giurano sulle capacità chirurgiche del capitano: gol argentino, lo dice la parola stessa); secondo giallo risparmiato a Muntari (in casi simili per altri si direbbe che poteva essere anche da rosso diretto, in questo ci si affida ad un "l'arbitro non se l'è sentita", che sottintende chissà quali motivi di giustizia per non espellere il giocatore); infine un rigore non fischiato a favore del Genoa per una vistosa spinta ai danni di Sculli (vogliamo scherzare? Gliene hanno fischiato uno contro, che non sono passate manco 10 giornate! Come sempre azzeccato il telecommento dei due celestiali cronisti: "tocco di mestiere").

SPECIALE NAZIONALE - L'Italia si gioca la qualificazione e tornano d'attualità le flebo alla parmigiana di Cannavaro. In sede alla Juve non s'accorgono che c'è una raccomandata. E' un vizio di cui non si libereranno mai.
Lippi centra l'obiettivo Mondiali con la formazione scelta da lui e non con quella che vorrebbero i giornalisti. Una volta che il C.T. diede retta ai giornali fu nel 1958 e l'Irlanda del Nord ci fece fuori.
Solita telecronaca RAI: ignorato il gran gol di Camoranesi, ignorato l'assist di Iaquinta a Gilardino (rispolverato per lui il gol messicano di Rivera in Italia-Germania), arrampicate sugli specchi per bollare in fuorigioco un altro gol di Iaquinta senza chiarire l'azione; sul primo gol dell'Irlanda dormita dei centrali di centrocampo neppure accennata, poi le solite chiacchiere ridanciane a scapito della cronaca. Si festeggia a denti stretti.

7a GIORNATA - L'Inter, con fortuna sull'Udinese, torna in testa e attende le partite di Samp e Juve. Secondo Mourinho il gol all'ultimo secondo ha salvato anche l'arbitro, reo di non avere concesso due minuti prima il rigore, che i due esploratori di calcagni di SKY avevano documentato e commentato.
Ma arriva il gol di Sneijder a far contenti tutti, euforici a tal punto da non dedicare una parola a quell'estremo ultimo tentativo di Suazo di toccare la palla diretta in rete.
Fosse stato Trezeguet, sul suo possibile fuorigioco attivo ci saremmo dilettati con tutti i trabiccoli tecnologici della tv a pagamento. Invece ci dovremo accontentare del fermo immagine del nostro telecomando. Facciamoci anche noi un bel the caldo.
La Samp stenta, ma raggiunge l'Inter. Per la Juve è notte fonda a Palermo.
Non sarà un fesso, ma giocare con tre paracarri davanti senza Diego e Camoranesi equivale a non tentare la rimonta.

EXTRAZIENDAL CUP - Pareggio fuori casa dell'Inter sul campo dello squadrone russo del Rubin Kazan, che consente di muovere la classifica. Purtroppo i nerassuri pagano il fatto che ad arbitrare non possono esserci i migliori al mondo e così debbono subire l'espulsione di Balotelli per un secondo giallo (entrata sulla caviglia dell'avversario che già si era liberato della palla), che mai e poi mai un arbitro italiano avrebbe sanzionato.
Poi si difende con la consueta intelligenza e copertura degli spazi, come evidenziato dai cronisti SKY, concedendo un palo e altre 4 o 5 occasioni da gol soltanto.
Quindi, ennesima ottima prestazione di Champions per gli uomini di Mourinho: Barcellona e Dinamo Kiev sono avvertite.
Già il Liverpool aveva affrontato la trasferta a Firenze con l'unico timore di non trovare il tempo per visitare gli Uffizi, poi aveva assistito nel pomeriggio alla partita dei campioni d'Italia e allora Benitez si era raccomandato con i suoi: "Attenti a non farvi male! "
La palla è rotonda, Prandelli ci sa fare e la squadra in blocco tira fuori il massimo. Moratti rimugina: "Pure Della Valle! ".
Poca Juve sul campo del Bayern, un punto che rimanda i giudizi. Bravo Ferrara, anche se con Diego in campo servirebbero una punta in meno e un centrocampista in più (ad avercelo). Tirem innanz.
Così così il Milan, che non ne azzecca una a San Siro e perde con lo Zurigo. Galliani però è battagliero e se la prende col giovane cronista di SKY perché sbaglia a fare il conto degli spettatori paganti.
Quel che è giusto è giusto: ad essere incazzati erano infatti 33.000 spettatori paganti, non 10.000.
Ronaldinho migliore in campo per il Milan, una buona notizia?

6a GIORNATA - A Marassi l'Inter, priva di Bergomi e Caressa, non ce la fa con la Samp. I sostituti ci provano ripetutamente: tre o quattro migliori al mondo nel ruolo, lampi di Eto'o per un tiro sull'ultimo anello, i talenti di Supermario e la personalità del ragazzino, quanta intelligenza per ogni banale intervento. Di qua dal televisore è sembrata una squadra normale, lenta e senza gioco, descritta con continue iperboli.
L'arbitro Rizzoli fa il possibile, un mezzo rigore di Santon (intero se lo faceva Chiellini) e cartellini alla Samp, ma non se la sente di convalidare il gol del pareggio, quattro in fuorigioco come a Siena l'anno scorso.
Mourinho fa l'offeso, anche se ancora non ha deciso per che cosa. Aspettiamo di sentire Materazzi nei prossimi giorni, fresco speaker di Via Durini.
E ti pareva ... il Bologna fa la partita, la Juve va a sprazzi, ma non basta. Su "passaggio" dell'arbitro parte il cross che Adailton mette in rete per il pareggio, ma stavolta non lamentiamoci e prendiamoci il punto che ci siamo meritati.

5a GIORNATA - Inter-Napoli: pronti via! Su calcio d'angolo tutti i difensori partenopei salgono, lasciando l'uomo sul palo a tenere in gioco tre interisti a due metri dalla porta: uno la buca, l'altro la svirgola, ma il terzo non perdona.
Commento: "Sui calci piazzati con l'Inter devi stare molto attento ...".
Passano due minuti e la difesa partenopea ancora pensa al primo gol. Vigorone Maicon penetra e quindi imbecca Milito che insacca il 2-0.
Commento in simultanea: "Cosa ha fatto Maicon, Milito in posizione regolare, troppo bello ... rivediamolo!". L'altro nicchia e sospetta il fuorigioco, ma il replay è partito e il fuorigioco ci sta: "Non me n'ero accorto, Fabio". Se aspettava dieci secondi a dirlo, si sarebbe accorto ... ma come si fa? E' come dire al cane di non abbaiare.
Pochi minuti ancora e arriva il 3-0. Lucio di testa! Commento: "Salta più alto di Santacroce!". Replay: avambraccio sulle spalle dell'avversario e stacco in cielo di Lucio. Silenzio. Per vedere un gol decente bisogna aspettare quello di Lavezzi. In posizione regolare. Finalmente. Bene il Milan: perde 1-0 a Udine.
Genoa-Juve su Baciccia Channel.
L'arbitro alla fine imbarazza anche Caressa e Bergomi. Annulla 2 gol alla Juve per fuorigioco, buoni sicuramente uno, forse anche l'altro. Immaginiamo se fosse accaduto il contrario.
2-2 finale per la felicità di Moratti: the importance of being Honest.

4a GIORNATA - Buffon batte il Livorno con mezza squadra. Gran gol di Marchisio. Se avesse maglia nerassura, i due di SKY avrebbero detto "Cosa ha fatto!" (lo dicono anche quando vanno al bagno), e allora il commento è "Bel gol, se voleva tirare in porta ...". Iaquinta cade in area e i due psicanalizzano l'arbitro senza aspettare il replay, poi di fronte al netto rigore non concesso cala il rispettoso silenzio e l'episodio, che sarebbe finito in Parlamento se fosse avvenuto in area bianconera, non riappare neppure negli highlights.
Inter di rapina al Sant'Elia (cinica, secondo gli Skychatters). Cadute in area interista riprese dalla Corsica. Idem per un intervento su Conti, da cui nasce il gol del pareggio. Qualsiasi cosa accada, la prima cosa che dicono è "Non c'è fallo" e "La posizione è regolare".
Il classico "Lo vorrei rivedere, Fabio" serve in altre circostanze. Ci manca il the caldo a metà gara.

EXTRAZIENDAL CUP - Pippone nostro fa risorgere il Milan a Marsiglia, mentre a Torino si cincischia e si rischia col Bordeaux, gol in fuorigioco dei franciosi a parte.
Ma il clou, inutile dirlo, è a Milano. Genialone schiera un rivoluzionario catenacho, il Barca domina e spreca. Alla fine l'Inter porta a casa un buon punto, Rubin Kazan e Dinamo Kiev sono avvertite.
Entusiasmo alle stelle e senza freni per il duo Platessa - Capitan Findus: le sportellate di Samuel ma non c'è fallo, involontario il fallo di mano, non ne beccano uno di fuorigioco che scandalo, lanci nello spazio a ripetizione (più che a Cape Kennedy), l'Inter tiene. E si fa vedere nel terzo tempo, baci e abbracci anche per Ibra.
Commento finale: l'anno scorso una partita così l'avrebbero persa. Per vincerla riprovare il prossimo anno.

3a GIORNATA - Faticano e vincono Juve e Inter. Ci sarebbe poco altro da dire e allora ci dedichiamo alle tecniche di disinformazione.
Gol di Mauri a gioco fermo in Lazio-Juve ed è subito il caso della giornata. Mourinho lascia la tv e va a cena.
I due di Sky cominciano col dire che non si capisce molto dalle prime immagini, forse una leggera spinta a Legramaglie da parte di Cruz, che, sentito il fischio dell'arbitro, chiede un rigore (è scusato, dopo anni passati all'Inter è normale ).
Vediamo allora altre immagini dopo aver congedato Ferrara e gli altri giocatori juventini intervistati, che non potranno così commentarle.
"Ecco, abbiamo queste dal punto visuale dell'arbitro...", grande suspence: il difensore della Juve parte da dietro e anticipa Cruz, che nel frattempo allunga una gamba e impatta su quelle dell'avversario, che perde l'equilibrio e cade a terra. Qui l'arbitro fischia. Quindi c'è il fallo? Non si sa, Platessa si lascia sfuggire, in un empito giustificazionista, un irrilevante "Eh, ma Cruz non l'ha visto, gli veniva da dietro..." I due poi si rifugiano in un dignitoso silenzio.
Il giorno dopo su SKY si dà per assodato che l'arbitro abbia sbagliato a interrompere l'azione.
Gol di Caceres: fulminei si va a vedere se Trezeguet, in sospetto fuorigioco defilato, abbia ostruito la visuale del portiere. Mannaggia, nemmeno a pensarci. Campo largo: vicino alla linea di fondo c'è un difensore laziale a tenere in gioco tutti. Pazienza, ci abbiamo provato in tutti i modi.
Oggi in Siena-Roma si ripete la situazione con De Rossi, in possibile fuorigioco a centro porta, sul gol del pareggio di Mexes. Il problema neppure si pone agli occhiuti cronisti della tv a pagamento.
Siamo solo all'inizio.

SPECIALE NAZIONALE - Si giocava a Torino e bisognava togliere dal fuoco le castagne per l'Albero di Natale di Moratti: dentro la Juve, che sabato giocherà a Piovarolo. Tanto non sembrava la Nazionale, che i solerti cronisti RAI invocavano gol fantasma e fuorigioco da sottoporre a moviola, come se si fosse nel campionato aziendale, lasciandosi pure sfuggire un "purtroppo i bulgari non coprono".
Poi lodi per Gilardino, Pirlo e De Rossi, un sospiro per Santon in riscaldamento, e dibattito finale sul futuro di Montolivo. Abete, dal canto suo, sul 2 a 0 a metà gara ci rallegra con la tessera del tifoso della Nazionale.
Probabilmente non gli saranno piaciuti i cali di tensione della squadra. Ci scuserà, veniamo dalla serie B.

2a GIORNATA - Leonardo, come da contratto, può mandare in campo solo 10 giocatori. Poi il Milan si aggattusa in 9 per buona parte del derby e con il "rigoroso" squadrone di Mourinho non può bastare: i nerassuri si fanno quattro salti in padella e per una settimana si risentono imbattibili.
Diego, non so se mi spiego! Sul campo della Cesarona una buonissima Juve senza terzini si annuncia come la favorita per il secondo posto. Geniale Ferrara con la staffetta Tiago-Poulsen: con due metà trova quasi un giocatore intero.

1a GIORNATA - Grande Inter col Bari. L'hanno vista Bergomi e Caressa: è più forte dell'anno scorso, le accelerazioni di Eto'o mettono paura, quanto sono intelligenti tutti gli altri, e che rabona Quaresma!, non è facile segnare su rigore a Gillet, arbitraggio all'inglese (fino al rigore per i nerassuri), una prodezza dietro l'altra fino all'1-1 finale.
Senza dubbio è la favorita per la vittoria finale. Sarà contento Mourinho.
Per il secondo posto fanno tre buoni punti Milan e Juve.

08.08.2009 - Speciale Supertoppa.
Specialone l'aveva detto, attenti al Piovarolo! L'Inter gioca il suo solito calcio zampettante, ma le partenze di Maxwell e Adriano si fanno sentire, nonostante le buone prove di Eto'ovic e Militovic.
Non bastano neppure le sgroppate sulla fascia di Vigorone Maicon e la perfetta pettinatura di Capitan Sanetti.
Lotito alla fine può dire aulicamente: "Il titulo l'emo vinto noi!"