Fine corsa a San Siro per la peggior Juventus di sempre!

Blanc e SeccoFinisce nel peggiore dei modi il campionato della Juventus. Un’altra sconfitta, la quindicesima, e pure pesante, a eguagliare il record negativo del campionato 1961-62. Ma quella era una squadra che aveva vinto tanto ed era arrivata a fine ciclo. Quella di oggi è la Juventus più brutta di tutti i tempi in confronto alle aspettative. Si parlava addirittura di scudetto nel ritiro di Pinzolo l’estate scorsa: e un Blanc gonfio di orgoglio si vantava di aver giocato d’anticipo per acquistare Diego e di aver preso Felipe Melo in un lampo. A San Siro i 50 milioni dilapidati dal francese stavano seduti fianco a fianco in tribuna, ufficialmente per noie muscolari. In campo è andata una squadra nemmeno in grado di giocare con dignità. Una Juventus degradata a sparring partner, lunga e accademica, slegata fra i reparti e incapace di essere incisiva, se non con qualche velleitaria conclusione dalla distanza, Ma dopo un quarto d’ora era già sotto di un gol, dopo mezz'ora i gol sono diventati due. E allora Buffon, fra il primo e il secondo tempo, deve proprio aver detto “Basta!” Il portierone è rimasto nellospogliatoio sostituito fra i pali da Manninger. E’ arrivata poi anche la terza rete ad umiliare la maglia bianconera, indegnamente indossata da troppi pedestri protagonisti. Salvare qualcuno è veramente arduo. La voglia di veder fare piazza pulita è forte e mai come in questo caso sembra essere giustificata. Piazza pulita innanzitutto di una dirigenza profondamente inadeguata.

Assurdo che, invece, sembra, nella rifondazione cui è chiamato Andrea Agnelli, si possa salvare proprio l’uno e trino artefice del fallimentare progetto quinquennale. Dispiace per Bettega: se forse non avesse accettato di mettersi con questa armata brancaleone magari farebbe parte, a furor di popolo, del nuovo corso. Si è bruciato da solo; forse sarebbe stato meglio che, ai primi dissapori con Blanc, avesse salutato tutti, a testa alta. Così non è stato e oggi si trova pure lui a vedersi addossate colpe che sono invece soprattutto di chi ha pensato di nascondersi dietro le sue spalle. Congedato un allenatore di passaggio distintosi per aver fatto peggio di chi l’ha preceduto, si arriva alla squadra. Chi tenere, a parte Chiellini e Marchisio, in un progetto di gioco che probabilmente tornerà al 4-4-2? Del Piero? Ho sperato fino all’ultimo in un suo gol a San Siro che gli facesse raggiungere il record di gol in bianconero detenuto da Boniperti: magari si sarebbe convinto a disputare il prossimo campionato negli Stati Uniti o in Giappone, come a fine carriera accadde a Bettega, che poi tornò in veste di dirigente. Dovrebbe pure arrivare prima o poi il momento di dire basta; ma evidentemente per il trentaseienne capitano bianconero questo momento non è ancora arrivato. Ma la fine ingloriosa di questo campionato dovrebbe pur spingere chi è chiamato a rifondare questa società a scelte coraggiose. Quando si raschia il fondo del barile non ci possono essere sentimentalismi che tengano.