THE DAY AFTER: Regali di Natale

storariL’ultima giornata del 2010 è di quelle che difficilmente si potranno scordare, in un campionato che non ha ancora una dominatrice assoluta ma nemmeno una rivale, credibile senza alcuna riserva, della attuale capolista.

Un Milan svagato e pasticcione nei suoi uomini goal (Ibrahimovic in primis) aveva fornito alle immediate inseguitrici l’assist più invitante, perdendo l’ultima gara dell’anno come spesso gli è capitato in passato. Ne approfittava una Roma guardinga nel primo tempo e più spigliata nella ripresa, con l’ex Borriello fortunato ad approfittare di un errato disimpegno difensivo di Abate.
All’ora di pranzo ne approfittava anche la Lazio, in una gara molto divertente che sarebbe potuta finire in qualsiasi modo, con continui capovolgimenti di fronte. Alla fine l’Udinese sbagliava troppo e veniva punita ben oltre i propri demeriti. Nel complesso però, la Lazio dà l’impressione di poter lottare fino alla fine per un posto in Champions League ma non ancora, alla lunga, di poter coltivare sogni tricolori.

Restavano quindi da vedere le risposte delle altre due squadre appaiate con i romani, la Juventus e il Napoli. La gara della Juventus può essere interpretata in tanti modi. Ci si può soffermare sull’arbitraggio di Bergonzi, vecchia conoscenza della Juventus post 2006. E diremo che ne ha combinate come al solito di cotte e di crude, concedendo un rigore molto generoso per fortuna parato da Storari e poi lasciando la Juve in dieci per quasi tutto il secondo tempo, interpretando come chiara occasione da goal la situazione in cui un giocatore clivense a 30 metri dalla porta correva verso l’esterno, scortato dal giovane Giandonato che lo atterrava e con Sorensen che stava rientrando a protezione della porta. Ma Chievo-Juventus non è stata solo questo. E’ stata anche una Juve arcigna su un campo da terzo mondo, che ha colpito un palo, ha segnato e poi, pur in inferiorità numerica, ha avuto le occasioni migliori, sprecandole in maniera scellerata con Iaquinta e Krasic. E quando sembrava averla portata a casa in maniera eroica, tra mille difficoltà e con una squadra decimata dalle assenze, pagava carissima una distrazione difensiva sfruttata da Pellissier. Errori esiziali, in attacco e in difesa, per una squadra che punta in alto. Partite del genere fanno la differenza tra una buona e una grande squadra, anche al netto di designazioni e arbitraggi che, ieri come domenica scorsa, destano non pochi sospetti soprattutto per la tempistica.
E allora a rincorrere i rossoneri da vicino insieme alla Lazio resta il solo Napoli, che se le partite durassero 5 minuti in meno sarebbe oggi a metà classifica e fuori dall’Europa League. Ennesima vittoria targata Cavani nei minuti di recupero, per una squadra che quest’anno sembra accompagnata per mano dal suo Santo protettore, abbinando ad un carattere indiscutibile anche una cospicua dose di buona sorte (il Lecce ieri ha sbagliato un paio di occasioni ghiotte almeno quanto quelle fallite dalla Juve, prima di soccombere). Verrebbe quindi da dire che gli avversari più pericolosi del Milan possono essere un San Gennaro in annata di grazia ed eventualmente il mercato di gennaio, qualora portasse alla Juve un paio di rinforzi in grado di colmare quelle lacune che non sempre possono essere nascoste con l’organizzazione e l’abnegazione, principalmente in attacco e sugli esterni difensivi.

Infine, da sportivi non si può non fare i complimenti ai neocampioni del mondo (ci si perdoni la pomposità) per il complessivo 6-0 con il quale si sono sbarazzati del meglio del calcio asiatico e africano. E sincero rammarico per certe dichiarazioni finali che hanno rischiato di far passare in secondo piano la grande impresa planetaria della squadra milanese.


TOP DI GIORNATA:

Marco Storari (Juventus).
Dopo una domenica che ne aveva ribadito i problemi sulle uscite, si riscatta confermandosi un gatto tra i pali e fortissimo sui rigori, tallone d’Achille del suo futuro rivale per il posto da titolare tra i pali della Juventus.

Hernanes (Lazio). Il “profeta” del centrocampo laziale continua a stupire, soprattutto per il modo in cui si è rapidamente inserito nel campionato italiano, prendendo con personalità le chiavi della squadra capitolina.

Mauro Bergonzi (arbitro). Lo ricordavamo con affetto da quel Napoli-Juve di tre anni fa, ed è bello vedere che il tempo passa ma certe virtù non si perdono. Trovarselo di fronte nei momenti cruciali della stagione è ormai una simpatica abitudine.


FLOP DI GIORNATA:

Zlatan Ibrahimovic (Milan). Per una volta stecca anche lui. Abulico e impreciso come raramente gli capita, sbaglia goal ormai fatti e trascina con sé una squadra che si dimostra una volta di più dipendente dalle sue giocate.

Vincenzo Iaquinta (Juventus). Certi errori rischiano di diventare dei macigni nella stagione di una squadra che con un centravanti di livello sarebbe lì a contendere al Milan il titolo di campione d’inverno.

Stadio Marassi (Genova). Derby rinviato. Ma è mai possibile nel 2010 non avere i teloni a protezione del terreno di gioco? E fare un giro su meteo.it ogni tanto?