THE DAY AFTER: Il Milan va, Napoli sogna, la Juve la fa l'Udinese!

amauriA un Milan rimaneggiatissimo bastano un autogol e un acuto di Ibra nel recupero per incassare tre punti e tenere a distanza le inseguitrici. Fra le aspiranti anti Milan, Napoli e Roma tengono la scia, mentre si registra una brusca frenata per Lazio e Inter, con una Juventus spuntata che si deve accontentare di un punticino nella trasferta di Marassi contro la Sampdoria.

Milan a +4, ma Napoli sogna. Allegri schiera Ibra-Cassano-Robinho, ma soffre per le troppe assenze a centrocampo nel primo tempo contro un Cesena che si difende e riparte creando qualche apprensione all’improvvisata difesa rossonera (Yepes-Sokratis centrali dopo l'uscita di Nesta). Cesena che capitola solo all’ultimo minuto del primo tempo per la seconda autorete consecutiva, dopo quella realizzata contro la Roma, dello sfortunatissimo Pellegrino. Ma nella ripresa i rossoneri dominano un avversario stanco e sprecano una mezza dozzina di palle gol prima che Ibra metta il sigillo nel finale. Da segnalare il grave infortunio alla spalla sinistra occorso a Nesta nel primo tempo. A ergersi ad anti Milan in modo sempre più convinto c’è il Napoli che espugna il San Nicola di Bari senza troppi affanni, trascinato da un ispiratissimo Lavezzi. La squadra allenata da Mazzarri sta trovando una continuità di risultati importante e per la terza partita consecutiva non incassa reti, anzi nelle ultime otto partite di campionato ha subito gol solo a San Siro nella partita persa contro l’Inter lo scorso 6 gennaio. La Roma, dopo aver superato la Lazio nel derby di Coppa Italia, la sorpassa anche in classifica grazie alla convincente affermazione contro il Cagliari nell’anticipo di sabato pomeriggio. La Lazio invece perde colpi e trova disco rosso contro un Bologna che prima riesce a rimontare l’iniziale svantaggio con una prodezza del giovane Ramirez e poi fa sua la partita con una doppietta di Di Vaio.

Bianconeri in gran spolvero ma sono quelli di Udine. La squadra di giornata è l'Udinese che schianta la rincorsa dell’Inter e si accoda al trenino delle squadre che aspirano a un posto nella prossima Chiampions League. Ad appaiare l’Inter, che ha comunque una partita da recuperare a Firenze, c’è una Juventus che spreca contro la Sampdoria un’altra ghiotta occasione per portarsi a casa l’intera posta in palio. Lascia l’amaro in bocca la grande occasione sprecata in pieno recupero da Del Piero, ma proprio l’ingresso del capitano, insieme a quello di Martinez, negli ultimi minuti ha rivitalizzato un attacco lasciato per buona parte della partita tutto sulle spalle di un Amauri che ha lottato e si è impegnato, ma che ormai sembra più adatto a sport come il wrestling che al calcio. Sulla scia di Inter e Juventus, ci sono il Palermo vittorioso contro il Brescia nell’anticipo e appunto l’Udinese. Ognuna di queste otto squadre può legittimamente aspirare a classificarsi fra le prime quattro.

La classifica è ormai spaccata in tre tronconi. Fra Udinese, ultima del blocco di testa, e Sampdoria, prima del plotoncino a metà classifica ci sono ben sei punti. In questo gruppo si assestano il Parma vittorioso contro il Catania e il Bologna di cui si è detto. Completa il quadro dei risultati il pari incolore fra Chievo e Genoa che chiudono questo secondo gruppo di squadre. Nel limbo c’è il Catania, alla terza sconfitta nelle ultime quattro gare, che ha solo tre punti più della terzultima. Un punticino in più della zona retrocessione ce l’ha il Lecce, giusto quello portato a casa dalla trasferta di Firenze, che poteva essere anche più generosa con i pugliesi i quali, in vantaggio di un gol, hanno sprecato un calcio di rigore. Per il trio di coda si registra la vitalità di Cesena, Brescia e Bari, vitalità che, nonostante le sconfitte subite, lascia ad ognuna legittime speranze di salvezza, anche se per la squadra allenata da Ventura i punti da recuperare iniziano ad essere tanti.

TOP DI GIORNATA

Udinese. L’orchestra di Guidolin le suona di brutto all’Inter mettendo in scena novanta minuti che, a chi piace il calcio, sono sembrati una sinfonia. Nel crescendo della ripresa da segnalare gli assolo di un imprendibile Sanchez, di un Inler che suggerisce lo spartito modo magistrale e di Armero, laterale sinistro che sa unire qualità e quantità come pochi in serie A. Non sarebbe male vederlo presto con un’altra maglia bianconera...

Di Vaio (Bologna). L’alfiere di un Bologna più forte di tanti guai societari continua a essere il suo capitano. Di Vaio contro la Lazio mette a segno un uno-due che decide la partita e assesta il Bologna a metà classifica. Sono 13 i gol per lui su 23 segnati dalla squadra.

Lavezzi (Napoli). Questa volta è lui l’uomo partita per il Napoli. A Bari si procura la punizione da cui nasce il gol che lui stesso realizza e, nel finale, serve un assist comodo comodo per il raddoppio di Cavani.

FLOP DI GIORNATA

La rissa di Bologna-Lazio. Nel dopo partita Reja e Di Vaio autoassolvono reciprocamente le due squadre dal brutto teatrino visto in campo, ma le responsabilità di Gimenez (Bologna), che entra in campo mentre si scalda per farsi giustizia da solo su Dias autore di un brutto fallo di gioco, e Zarate (Lazio), che a fine partita lancia stupidamente il pallone in testa a un avversario, appaiono piuttosto chiare.

Amauri (Juventus). Sembra di sparare sulla Croce Rossa, d'accordo, ma non si può più vedere uno così con la maglia della Juventus. Il brasiliano, a secco da febbraio 2010 in campionato, spreca l’ennesima occasione anche se ci mette impegno, lotta su ogni pallone, ma, per come si butta sul pallone, sembra appunto più un lottatore di wrestling o uno stuntman che un calciatore. Il fatto è che la sua sembra un’involuzione senza fine, ormai sembra la parodia di se stesso e, anche mascherato, non fa paura a nessuno, tanto da far fare un figurone a Volta, riserva di Lucchini e Gastaldello, che lo neutralizza senza troppi sforzi.

I terreni di San Siro e Marassi. Gli stadi più belli d’Italia sono anche fra i più vecchi e non è un caso che i terreni più brutti siano proprio questi, che necessitano di frequenti rizollature. Duro e gibboso Marassi, con il pallone che rimbalza in modo irregolare e agevola gli infortuni dei giocatori, mentre allo spelacchiato verde di San Siro hanno dato addirittura la tintura, come se si trattasse di un caschetto di capelli, per nascondere certe rughe.