THE DAY AFTER: Lo scudetto si tinge di rossonero, cadono Napoli e Inter

krasicGiornata di campionato, quella della domenica delle Palme, forse decisiva per la lotta allo scudetto e molto indicativa anche per il raggiungimento dell’ambita zona Champions. Con le sconfitte di Napoli e Inter, il Milan va a +6 dai partenopei e +8 dai cugini nerazzurri. Considerando il vantaggio del rossoneri negli scontri diretti, il Napoli dovrebbe recuperare ben 7 punti su 15 ancora disponibili nelle restanti 5 giornate di campionato. A questo punto insomma, per non vincere lo scudetto, la squadra allenata da Allegri dovrebbe proprio suicidarsi.

Napoli e Inter mollano. Un sogno infranto, dunque, quello dei 65.000 del San Paolo e di tutta una città freddata nel posticipo da un’Udinese che, data troppo frettolosamente per vittima sacrificale, anche per le assenze di Sanchez e di Natale, si è invece imposta con cinismo grazie ai gol capolavoro di Inler, che non esulta, quasi a scusarsi con la sua probabile prossima squadra, e poi dell’ex Denis che chiede proprio scusa dopo aver realizzato il gol del raddoppio. Altra resa quella dell’Inter, arrivata scarica e con qualche problema di spogliatoio alla partita contro il Parma dopo l’eliminazione in Champions. Ora i nerazzurri rischiano anche il terzo posto se non si rialzano in fretta. Lazio e Udinese incalzano.

Volano Lazio e Udinese. Svolta anche per l’accesso alla prossima Champions League con Lazio e Udinese che prendono il largo e Roma e Juventus che ormai sembrano tagliate fuori. Tre punti pesanti sono quelli conquistati infatti dalla Lazio che maramaldeggia a Catania, e dall’Udinese che si impone a Napoli, specie considerando la sconfitta casalinga della Roma contro il Palermo e il pareggino raccolto dalla Juventus a Firenze. Ormai il discorso Champions è relegato a quattro squadre per tre posti: Napoli, Inter, Lazio e Udinese. Saranno decisivi alcuni scontri diretti come Inter-Lazio alla prossima giornata, Udinese-Lazio alla 17sima e Napoli-Inter alla diciottesima, con la Juventus a fare da arbitro affrontando la Lazio all’Olimpico alla sedicesima e poi il Napoli tra le mura amiche all’ultima giornata.

Roma e Juventus in fuorigioco. Quanto alle altre, la Roma paga con gli interessi la buona sorte con cui aveva espugnato Udine, anche per via di un errore sotto porta veramente colossale commesso da Vucinic con le squadre sull’1-1, mentre la Juventus è stata protagonista di una buona prova difensiva a Firenze, in una gara che ha però messo a nudo un'assoluta inconsistenza nella fase offensiva, con Matri lasciato tutto solo davanti fino a quando è stato incomprensibilmente sostituito nell'ultimo quarto d'ora per far posto a Toni. Visti anche i risultati delle altre, solo una vittoria avrebbe potuto consentire alla Juventus di alimentare le proprie residue speranze di raggiungere la zona Champions, ma è difficile vincere quando non si fa nulla per vincere. D’accordo che Buffon non ha mai fatto una parata, ma forse rischiare qualcosa in più era lecito, visto che un pareggio sembra servire veramente a poco.

Sampdoria in piena zona retrocessione. Ormai spacciato il Bari, il Chievo, in dieci per metà incontro, conquista i tre punti, che possono valere la salvezza anticipata, contro un Bologna già in vacanza che incassa la terza sconfitta consecutiva. Pericolosissimo il rovescio casalingo del Catania contro la Lazio, visto che i 4 punti di vantaggio sul terzultimo posto potrebbero non bastare, guardando al difficile calendario che attende gli etnei da qui a fine torneo. Punto raccolto in extremis quello del Lecce contro il Cagliari, con i pugliesi che vengono raggiunti in classifica da un Parma che nell’anticipo contro l’Inter aveva iniziato in modo timoroso ma che aveva poi trovato in Giovinco e Amauri i trascinatori che gli avevano permesso di aver ragione di un’Inter arrivata bollita al Tardini. Conquista un provvisorio quartultimo posto il Cesena, grazie ad una per nulla scontata vittoria di misura contro la mina vagante Bari. Ora in piena zona retrocessione è scivolata la Sampdoria, schiantata dalla capolista con un tris secco: un solo punto nelle cinque partite con Cavasin in panchina per i doriani che non danno segnali di poter invertire la disastrosa tendenza. Sconfitta pesante anche quella del Brescia a Marassi con la zona salvezza che si allontana a 4 punti per Caracciolo e compagni. Ma non c'è niente di compromesso per le rondinelle che si giocheranno la salvezza negli scontri diretti, iniziando con il vero e proprio spareggio fra Sampdoria-Brescia della sedicesima, seguito da Brescia-Catania della 17sima e quindi da Cesena-Brescia della diciottesima.


TOP DI GIORNATA

Reja (all. Lazio). Persona seria, allenatore che in carriera ha raccolto meno di quanto meritasse ad alti livelli. Questo può essere l’anno buono perché la sua Lazio, vincendo a Catania, ha già messo nella prossima Champions League un piedino che potrebbe diventare un piedone facendo risultato nella prossima trasferta di San Siro contro un’Inter già nel mirino.

Hernandez (Palermo). Si parla poco di questo ventenne dalle movenze felpate che quando gioca fa spesso la differenza. Contro la Roma, mentre Pastore gira a vuoto, il giovane uruguaiano mette in mostra due giocate che mandano in soffitta le speranze Champions giallorosse.

Denis (Udinese). Si prende la soddisfazione di stendere la sua ex squadra segnando un gol strepitoso dopo aver disputato un intero campionato da ruota di scorta di Sanchez e di Natale, ma è tutta l’Udinese a essere top!

FLOP DI GIORNATA

Romeo (arbitro Roma-Palermo). Un arbitraggio irritante il suo. Fischia ogni minimo contatto come se si trattasse di una partita di calcetto, non punisce un netto fallo da rigore di Burdisso su Pinilla a inizio partita per poi regalarne uno per parte per contatti veniali. Improponibile anche la seconda voce Sky della telecronaca: Gigi Di Biagio. Tanto vale affidare la telecronaca a un ultrà giallorosso.

Viviano (Bologna). Già contro il Napoli si era segnalato per un paio di interventi sciagurati, contro il Chievo completa l’opera respingendo centralmente il tiro sul cui sviluppo il Chievo va in vantaggio e facendosi poi uccellare da una conclusione da metà campo di Marcolini. Ma che ci fa costui in Nazionale?

Krasic (Juventus). Prova veramente deludente quella del serbo che non riesce a fare una giocata una degna di nota. Dopo un’ora di nulla lascia il posto a Del Piero.