Rallentano Juventus e Milan, Ibra espulso mette nei guai i rossoneri

ranieriUna domenica di altri tempi con le partite di Juventus, Milan e Inter in contemporanea con le emozioni che rimbalzano da un campo all’altro nonostante Juventus e Milan non riescano ad andare oltre il nulla di fatto rispettivamente contro Siena e Napoli. E’ stata una giornata strana perché delle prime cinque in classifica giusto Juve e Milan sono riuscite a raccogliere giusto un punticino, per giunta in casa, mentre Udinese, Lazio e Inter sono state tutte sconfitte in trasferta.

La Juve slitta nell’allungo. L’occasione di allungare sul Milan si presentava piuttosto ghiotta per i bianconeri che, nonostante la spinta dello Juventus Stadium, non sono riusciti a far saltare l’efficace bunker difensivo eretto dal Siena. Solita buona manovra avvolgente per i bianconeri, ma è mancata la stoccata decisiva negli ultimi sedici metri. E' stato sprecato in particolare il primo tempo in cui si è assistito a una supremazia sterile con il primo vero pericolo per la porta avversaria arrivato giusto negli ultimi minuti da una conclusione di Lichtsteiner. La ripresa è stata giocata dai padroni di casa all’arma bianca, con in campo anche Borriello e Quagliarella per Vucinic e Matri nel tentativo di sfondare il muro senese che invece ha retto fino alla fine. C’è stato, nel finale, anche un netto fallo di mano di Vergassola da tradurre in calcio di rigore per la Juventus, ma l’inesperto Peruzzo sembrava guardare altrove. Fatto sta che la squadra di Conte, nonostante sia quella che in serie A attacca di più, ha avuto un solo rigore a favore in 21 giornate ed è fanalino di coda di questa speciale classifica.

Il Milan perde i pezzi e Ibra ci ricasca. Per Pirlo e compagni un’occasione persa, quella contro il Siena, per allungare in classifica, perché l’ostacolo di un Napoli punto nell’orgoglio da una lunga sequenza di risultati poco positivi non si presentava fra i più agevoli per un Milan quanto mai rabberciato (11 giocatori indisponibili!). E’ finita piuttosto male per i rossoneri che, al di là del punticino che li mantiene incollati alla capolista (che comunque deve recuperare la trasferta di Parma), dovranno fare i conti con la squalifica di Ibrahimovic (espulsione diretta) e l’assenza di Van Bommel (ammonito e già in diffida) in vista della prossima partita a Udine contro una concorrente diretta per scudetto e accesso alla prossima Champions League. Curioso annotare come i riccioli della storia recente riportino più o meno a un anno fa, quando Ibrahimovic si fece espellere in Milan-Bari per una gomitata senza senso a Marco Rossi. Oggi è il ceffone che lo svedesone rifila ad Aronica a dare l'impressione di un déjà vu. Una condotta violenta che da regolamento significa tre turni di squalifica che gli faranno saltare anche il big-match Milan-Juventus, a meno che non ci sia qualche magheggio (...) per ridurre a due le giornate di castigo per il bizzoso Zlatan. Altro ricciolo di storia per tornare al campionato 2004-05, quello del 28° scudetto juventino, poi revocato dalla giustizia sportiva nell’estate 2006. Ibra che, con la maglia bianconera, veniva beccato dalle telecamere Mediaset a dare una manata a Cordoba in Juventus-Inter. Utilizzando la prova tv il giudice sentenziava tre giornate di squalifica che sono giuste giuste per mettere il giocatore fuori causa nella partita scudetto Milan-Juventus. La storia per Ibra si ripete, anche se questa volta le maglie sono invertite.

Crolla l’Inter contro la Roma. Se in testa si rallenta, dietro ci si ferma proprio. L’Udinese trova a Firenze la terza sconfitta consecutiva esterna dopo quelle raccolte contro Genoa e Juventus, ma il calendario ora le riserva lo scontro diretto al Friuli contro un Milan che presenterà tante assenze pesanti. L'Udinese, in caso di vittoria, aggancerebbe temporaneamente i rossoneri al secondo posto. Disco rosso, ed anzi rossoblù, per la Lazio a Marassi. Come contro il Napoli il Genoa va avanti di tre reti e rischia di subire la rimonta chiudendo comunque vittoriosa con il minimo scarto contro una Lazio che, date le assenze dietro di Dias e Radu, ha presentato una linea difensiva piuttosto rimaneggiata. La sconfitta è stato il logico pedaggio pagato dai laziali. Ma il rovescio più fragoroso è quello dell’Inter, uscita dall’Olimpico giallorosso umiliata da un poker di reti. Se contro Milan e Lazio il gioco di rimessa aveva finito per essere vincente, contro la Roma i nerazzurri si sono fatti schiacciare per tutto l’incontro senza mai riuscire ad abbozzare una reazione. Dopo il filotto di 7 vittorie consecutive, l’Inter ha raccolto un punto nelle ultime tre partite con la sconfitta di Lecce, il rocambolesco pari contro il Palermo e la disfatta contro la Roma. Otto gol subiti da Julio Cesar nelle ultime due partite e un centrocampo impalpabile sia in fase difensiva che nella costruzione del gioco sono i principali problemi su cui lavorare in casa nerazzurra, anche se i limiti strutturali di questa squadra sembrano ormai certificati dal campo.

Novara sempre più ultimo. Oltre alle vittorie di Roma, Genoa, Fiorentina e Palermo, che così accorciano le distanze con le piazze nobili della classifica, il turno è propizio anche per il Parma che espugna il Bentegodi ed affianca così il Chievo nell’apparentemente tranquillo limbo di metà classifica. Nelle zone basse è un punto d’oro, come già detto, quello conquistato dal Siena in casa della capolista, mentre la paura di perdere blocca sullo 0-0 Lecce e Bologna che comunque muovono la classifica. Rinviata per neve Cesena-Catania, il Novara si è giocato gli ultimi spiccioli di salvezza senza riuscire a superare l’ostacolo Cagliari. I piemontesi hanno raccolto un punto nelle ultime due gare casalinghe (contro Chievo e Cagliari) cui erano appese le residue speranze di risalire in classifica. A questo punto nemmeno un miracolo potrebbe bastare per salvare il Novara che, per altro, in modo piuttosto discutibile, ha sollevato dall'incarico, proprio alla vigilia della partita contro il Chievo, Tesser, l’allenatore della doppia promozione, per far posto a Mondonico. E' proprio vero che nel calcio la riconoscenza non esiste.

TOP DI GIORNATA

Borini (Roma). Questo ventenne di belle speranze in compartecipazione fra Parma e Roma si consacra all’Olimpico con una doppietta che contribuisce ad affondare l’Inter. Ottimo investimento.

Sannino (all. Siena). Un punto d’oro quello conquistato dal Siena allo Juventus Stadium. La truppa di Sannino mette in mostra una grande organizzazione in difesa e un ottimo Pegolo. Il risultato è quello di un bunker inespugnabile per i padroni di casa ai quali manca la finalizzazione decisiva.

Luis Enrique (all. Roma). Passa dalle stalle alle stelle nel giro di una settimana riprendendosi con gli interessi dal flop della partita contro il Cagliari. La Roma surclassa l’Inter con tutti i numeri della partita, oltre al poker di reti rifilato a Julio Cesar: 65% di possesso palla contro il 35% interista, netta supremazia territoriale, numero delle conclusioni a rete e pericolosità della manovra. Ora c’è da dare continuità ai risultati per lottare per quel terzo posto che sembra poter essere alla portata dei giallorossi.

FLOP DI GIORNATA

Ibrahimovic (Milan). Come accaduto l’anno scorso nella partita contro il Bari, gli parte l’embolo e si becca la più stupida delle espulsioni che rischia di costare carissima al Milan. Questa volta rifila uno schiaffo ad Aronica. Di fronte a questa sesquipedale stupidata quello che combina Ibra in campo non ha importanza.

Ranieri (all. Inter). Amaro ritorno a Roma per l’allenatore testaccino con la sua Inter che finisce umiliata dalla superiorità dimostrata in campo da Totti e compagni. I quattro gol sul groppone pesano indubbiamente parecchio anche sul suo futuro in nerazzurro. Ranieri ci ha messo del suo anche con i cambi effettuati: con la Roma avanti di due reti cambia Pazzini con Poli e poi Samuel con Cordoba (mantenendo in panca Ranocchia). Di una sconfitta del genere l'allenatore è il massimo responsabile.

Vidal (Juventus). Il cileno è sempre importante in fase di recupero palla, ma appare ancora una volta lento ed involuto nella fase propositiva. Tanti errori di misura da parte sua, segno di una tangibile stanchezza. Deve potersi ricaricare.