La Juve delle seconde linee non stecca col Milan

caceres

Il mese di febbraio, vero e proprio tour de force che testerà i nervi e le ambizioni della squadra bianconera, sembrava essere iniziato sotto i peggiori auspici a causa del pareggio casalingo col Siena, con una Juve poco capace di incidere in avanti. Storia diametralmente opposta oggi: un 1-2 tutto sommato giusto, con la Juve che mette il naso avanti verso la finale di Coppa Italia. La squadra tiene il pallino del gioco fino al gol del momentaneo vantaggio, dopo il quale, forse per presunzione o per un calo di attenzione, concede spazio e allenta il pressing. Mossa che si rivelerà fatale perché sale in cattedra Ibrahimovic e, complice l'entrata di Robinho e l'aumento di forza d'attacco rossonera, il Milan trova il pareggio. A questo punto però Conte opera dei cambi che forse avrebbero potuto far storcere il naso, ma che gli danno alla fine ragione e consegnano la seminifinale d'andata nelle mani juventine. Da segnalare la doppietta di Caceres, neo acquisto del mercato di riparazione: l'uruguagio ha già segnato più della precedente esperienza in bianconero, segno che forse Martin era arrivato in un momento della storia juventina delicato (per non dire tragico), che non gli aveva permesso di esprimersi al meglio. Il ragazzo è apparso ancora avulso dalla manovra di Conte, con qualche amnesia difensiva come sul gol di El Shaarawy, sorbendosi varie tirate di capelli lungo tutto il corso del match. Estraneità comprensibile, dato il poco tempo che ha avuto per assorbire gli schemi del mister; tuttavia, con questa doppietta, soprattutto col secondo gol, Caceres dimostra di avere piedi buoni, e questo non può che far piacere. Altra nota di merito per l'altro sudamericano: Estigarribia dimostra di avere ottimi movimenti, sia in fase di copertura (fondamentale nel secondo tempo il suo apporto difensivo) che in fase propositiva, con un tempismo negli inserimenti eccellente. Il ragazzo pecca forse un po' nella precisione del tiro ma, data la giovane età, se dovesse migliorare in quel settore, potrebbe dimostrarsi un più che valido acquisto. Ottimi anche Giaccherini e Pirlo, quest'ultimo tornato ai livelli di inizio campionato: il bresciano torna ad illuminare il centrocampo juventino, deliziandoci anche con una bella veronica, merce rara negli ultimi anni in casa Juventus.
Un po' meno lucido del solito Barzargli, che sia ora di farlo riposare un po'? Per fortuna la sua prestazione (comunque più che sufficiente) viene compensata da quella di Chiellini, molto attento in fase difensiva e autore di un vero e proprio gol quando si immola davanti ad un Ibrahimovic involatosi a rete. Discorso attaccanti: parte male Borriello, che sembra lottare vanamente sul campo e perdersi nelle sue personali diatribe con l'arbitro. Atteggiamento un po' velleitario per chi è qui in prestito e deve dimostrare di valere i soldi del riscatto. Cresce comunque sulla distanza, difendendo bene palla e aiutando la squadra a salire e a costruire. Del Piero merita un capitolo a parte: il capitano dimostra di avere ancora classe, con qualche pregevole dribbling e colpo di tacco. Purtroppo si ostina costantemente a rallentare la manovra offensiva, dimenticandosi che la palla corre più veloce del giocatore: sarà l'età, sarà forse anche quel pizzico di egoismo tipico dei grandi campioni, ma Alex deve capire che uno dei dogmi di Conte è la rapidità nei passaggi. Al suo posto, però, Vucinic non fa molto meglio: il montenegrino possiede un grande talento, ma fa quasi rabbia vederlo a volte cincischiare col pallone e non tirare un missile terra-terra verso la porta. Quagliarella invece sembra ancora solo un parente di quello devastante della gestione Delneri, anche se qualche spunto lo ha avuto (come quello sul lancio di Pirlo: gran controllo ma scivolata successiva, peccato!).
Ultima considerazione tutta per Padoin: durante il mercato invernale si erano rincorsi tanti nomi per il centrocampo bianconero: prima Nainggolan, con il quale Cellino sperava di ripetere la plusvalenza del caso Matri, poi Guarin, sfumato per la preferenza accordata a Caceres; infine, Padoin, per il quale molti tifosi avevano storto il naso. Eppure Conte ha ancora una volta avuto ragione, come con l'acquisto di Giaccherini: l'ex atalantino è il tipico giocatore caro all'allenatore juventino, uomo di quantità e corsa, mai domo e con qualche ottimo guizzo di qualità (suo infatti l'inserimento che porta poi al gol di Caceres).
Non c'è che dire, se c'era un modo per zittire tutti, Padoin, Conte e Caceres lo hanno fatto nel migliore dei modi, e la Juve B ha dimostrato ancora una volta la sua pasta, anche contro il "Milan tutta qualità" che i media continuano a incensare. Bene così, e avanti per questa strada!

Nota finale: è raro che ci vediate commentare sull'operato arbitrale in queste pagine, e d'altronde quando si vince tutto passa in cavalleria. No, non parlo del gol del Milan con Antonini in fuorigioco, alla fine era centimetrico, può anche starci. Ma vi lascio con questa domanda: a maglie invertite, l'arbitro avrebbe condonato tutti quegli interventi ad Ambrosini?

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