Milan e Juventus allungano, cade la Lazio

conte

Juventus e Milan, in attesa di ritrovarsi martedì sera allo Juventus Stadium nella partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia, hanno trascorso il sabato sera a spedirsi messaggi da Parma a Firenze. Vincono tutte e due e allungano sulla Lazio che esce sconfitta a Catania, con Udinese e Napoli che non ne approfittano, finendo per pareggiare lo scontro diretto.

Milan e Juventus OK. Nonostante le ormai croniche assenze il Diavolo liquida in scioltezza la pratica Parma. I ducali, dopo un buon avvio, inciampavano prima nell’ingenuità di Zaccardo, costata un sacrosanto e provvidenziale rigore al Milan, poi non riuscivano a costruire granché, finendo anzi per mostrare il fianco a un letale contropiede avviato e finalizzato da Emanuelson dopo una corsa di oltre 50 metri con palla al piede. Toccava alla Juventus, reduce da quattro pareggi consecutivi, rispondere adeguatamente per restare a tiro della provvisoria capolista. L’impegno del Franchi si presentava irto di difficoltà, soprattutto perché la partita era stata oltremodo caricata nella città del giglio, vogliosa di riscattare, con una vittoria di prestigio, una stagione assai deludente dei propri beniamini. Ma a Firenze la squadra di Conte ha trovato tutti i goal in arretrato dalle precedenti partite e lo 0-5 sarebbe stato ben più pesante se i bianconeri non si fossero impietositi di fronte alla pochezza dimostrata dalla scalcinata compagine viola. Dopo una flessione di rendimento, legata forse al frequente doppio impegno settimanale di quest’ultimo mese (fra recuperi e partite di Coppa Italia), la Juventus ha dimostrato, dopo l’ottima ma sfortunata garacontro il Genoa, di essere tornata quella brillante di inizio torneo. Detto di una superba prestazione di Pirlo, ottime sono state le performances di Vidal e Marchisio, tornati ad alto livello; ma ad essere protagonista di una prova brillante è stato soprattutto Vucinic, che ha confermato una condizione psicofisica in netta ripresa. In realtà tutta la Juve ha giostrato su ottimi livelli, facendo ammattire gli impotenti viola al ritmo vorticoso del giro palla orchestrato da Pirlo.

Cade la Lazio, pari con polemiche arbitrali per Udinese-Napoli. Gli anticipi di Milan e Juventus non hanno svuotato d’interesse il programma della domenica. Gli spunti d’interesse sono comunque arrivati grazie allo scontro diretto in chiave Champions fra Udinese e Napoli, finito con un rocambolesco pareggio, anche per alcune più che discutibili decisioni dell’arbitro Rocchi, che hanno finito per penalizzare i friulani. Profumo d’Europa anche in Catania-Lazio, con gli etnei meritatamente vittoriosi grazie a un goal realizzato nel finale da Legrottaglie. Il Catania, che nelle ultime 10 partite ha raccolto 5 vittorie, 4 pareggi e una sola sconfitta allo Juventus Stadium, aggancia Inter e Roma e rilancia la propria candidatura per centrare un posto nella prossima Europa League, posto che potrebbe liberarsi solo se il Napoli si qualificherà per la finale ai danni del Siena. Quanto all’Inter piccola piccola vista contro l’Atalanta, non riesce a sbloccare il risultato nemmeno su rigore ed anzi le va bene, perché nel finale è l’arbitro che la grazia non accordando la massima punizione per i bergamaschi per un'entrata fallosa di Lucio sulle caviglie di Gabbiadini. La strada di Ranieri e C. verso un piazzamento utile a qualificarsi per le prossime coppe europee sembra sempre più essere un vicolo cieco.

Classifica pericolosa per Fiorentina, Siena e Parma. Nella zona di classifica dove i punti pesano meno, Chievo e Bologna si dividono con soddisfazione la posta in palio, il Cagliari torna alla vittoria, dopo tre sconfitte consecutive, battendo il derelitto Cesena, ed è infine un buon punto quello che un Palermo rimaneggiato raccoglie sul caldissimo campo di Lecce. Proprio Lecce-Palermo sembrava poter essere una partita chiave per mescolare le carte della corsa alla salvezza, ma il pari ha un po’ frenato la marcia dei salentini verso il quartultimo posto. Comunque la squadra di Cosmi è riuscita ad accorciare di un’altra lunghezza le distanze con il Parma (+4), la Fiorentina e il Siena (+5), che non possono più permettersi altri passi falsi. Proprio dal Siena, reduce da tre vittorie consecutive, è arrivata la sorpresa negativa della giornata, con la sconfitta interna subita dal Novara. I piemontesi, alla seconda vittoria consecutiva (coincisa con il ritorno in panchina di Tesser), iniziano ad avere un filo di speranza per risalire. Il Novara-Lecce del prossimo turno di campionato sarà una sorta di spareggio della speranza.

TOP DI GIORNATA

Conte (all. Juventus). Non c’è solo la soddisfazione del risultato che dice tutto, non c’è solo la soddisfazione di vedere i suoi ragazzi che girano palla come poche altre squadre a livello europeo sanno fare. Conte si prende la soddisfazione di rispondere alle pesanti offese e provocazioni, che come schiaffi gli tributa il Franchi, porgendo cristianamente l’altra guancia. Ma dopo uno 0-5 la civile Firenze ha altri obiettivi cui indirizzare rabbia e improperi.

Legrottaglie (Catania). Non è solo il leader della difesa di un Catania che non incassa gol da tre turni, ma è anche decisivo in fase realizzativa. A coronare la sua prestazione, perfetta nella fase difensiva, c’è il pesantissimo gol con cui, nel finale, gli etnei piegano la Lazio. Si tratta già della quarta marcatura messa a segno dall’ex juventino in questo campionato. Provvidenziale!

Cavani (Napoli). A un quarto d'ora dalla fine spreca un rigore, ma nell'ultimo quarto si rifà con gli interessi realizzando una doppietta che consente al Napoli di evitare la sconfitta contro una diretta concorrente per il terzo posto.

FLOP DI GIORNATA

Zaccardo (Parma). Difficile fare peggio di lui nei suoi primi due interventi della partita. Nel primo cerca di parare il tiro di Emanuelson provocando il calcio di rigore con cui il Milan sblocca la partita. Qualche minuto dopo rischia di procurare un altro rigore entrando dritto sulle caviglie di Ibrahimovic, un fallo che solo il distratto Banti non vede. Sciagura!

Rocchi (arbitro Udinese-Napoli). Ennesimo disastroso arbitraggio per questo fischietto che sta infilando una direzione di gara scadente dopo l’altra. Non bastavano gli sbagli determinanti in Inter-Napoli e Bologna-Milan di questo campionato per non veder assegnate partite di alto livello a questo arbitro cui invece il designatore affida uno scontro diretto di alta classifica. Un’espulsione affrettata nei confronti di un giocatore dell’Udinese e un calcio di rigore molto discutibile per il Napoli sono gli episodi più eclatanti che hanno finito per alterare una partita che i friulani stavano conducendo in porto con il doppio vantaggio.

Firenze. La culla della civiltà aspettava la partita contro la Juventus come la grande occasione per riscattare una stagione oltremodo deludente "della viola". A caricare l’ambiente ci aveva pensato anche Renzi, il sindaco ultrà che non aveva di meglio da dire e da fare se non attaccare Conte alla vigilia della partita per poi, allo stadio, saltellare come un tifoso qualsiasi al canto di “chi non salta juventino è”. Hanno fatto peggio di lui quei suoi concittadini che si sono piazzati dietro la panchina bianconera per bersagliare di insulti Conte per tutta la durata la partita, nonché quelli che hanno intonato il coro “Amo Liverpool” con esplicito riferimento alla tragedia dell’Heysel. Fortunatamente l’andamento della partita, dominata in lungo e in largo dalla Juventus, ha impedito che si trascendesse ulteriormente. Disarmanti poi le parrucche indossate sugli spalti, quale tentativo di sfottere Conte. Più che un’iniziativa goliardica è sembrata una cosa patetica.