Gol pesante di Borriello per la Juventus, il Milan è su scherzi a parte

gallianiTutto secondo pronostico, ma quanta fatica per Juventus e Milan per scrollarsi di dosso due squadre avvinghiate al pareggio come Cesena e Genoa. Chi si aspettava due vittorie scontate ha dovuto fare i conti con un pathos crescente durato quasi tutta la partita

Quando il diagonale di Borriello ha azzeccato l’angolo giusto mancavano solo dieci minuti al novantesimo e, nonostante una supremazia territoriale schiacciante, la Juventus non aveva ancora trovato il pertugio giusto per scardinare la diga della squadra di casa. A quel punto, ad una manciata di minuti dalla fine, per la Juve sembrava possibile scattare a più 5, ma quando a San Siro mancavano solo quattro minuti ci ha pensato Boateng a sbloccare la partita contro il Genoa. Poi nella cattedrale del tifo rossonero si sono illusi che la Juventus avesse subito il gol del pareggio dal Cesena, invece era roba da “Scherzi a parte”.

Ma quanta fatica per la squadra di Conte nell’aver ragione di una squadra capace di difendersi ad oltranza in uno stadio che pareva un fortino inespugnabile. Che ci sia riuscito Borriello, tornato al gol dopo quasi un anno da quello segnato nell’ultima giornata del campionato scorso con la maglia giallorossa, ha dato un senso all’operazione che a gennaio lo ha portato in maglia bianconera facendo storcere la bocca a qualcuno. Chi invece lo ha sempre sostenuto, nonostante prestazioni non sempre all’altezza, è stato Conte, ed è significativo che lo stesso Borriello sia corso ad abbracciare proprio il suo allenatore dopo aver segnato. Per la Juve, quella di Cesena è stata la settima vittoria consecutiva, contrassegnata da un altro pomeriggio da spettatore per Buffon, che non ha dovuto nemmeno sporcarsi i guantoni. Una sola rete subita per lui nelle ultime otto partite, il che ha fatto della difesa bianconera la meno battuta d’Europa. Il Milan rimane aggrappato alla speranza che nelle quattro restanti partite succeda qualcosa, come ha detto Allegri in conferenza stampa, “magari iniziando proprio da Novara” (che ospiterà la Juventus, ndr) domenica. L’allenatore rossonero è tornato come un disco rotto sul “goal di Muntari”, l’unico episodio che secondo lui, ha segnato il campionato. Eppure anche ieri il Diavolo ci ha messo la coda, quando Nesta si è sostituito ad Abbiati nel parare un tiro di Kucka, senza che l’arbitro abbia avuto il coraggio di fischiargli un sacrosanto rigore contro. Eh, però il gol di Muntari...

Con l’Inter che espugna Udine si infiamma anche la corsa per il preziosissimo terzo posto. Tre vittorie e due pareggi da quando Stramaccioni si è seduto sulla panchina nerazzurra: e nel gioco dell'Inter orizzonti nuovi che sembravano non poter esistere nel 4-4-2 che Ranieri faceva indossare alla squadra come fosse un abito stretto. Infatti Sneijder è tornato ad essere determinante in quella che è stata la partita più convincente della deludente stagione interista. Ora il terzo posto, occupato dalla Lazio, è alla portata dei nerazzurri, a soli tre punti di distanza; e all’ultima giornata ci sarà lo scontro diretto all’Olimpico contro la squadra allenata da Reja, match che potrà essere decisivo. Proprio la Lazio ha raccolto una nuova, inattesa, sconfitta a Novara, la quarta di fila fuori casa, soffrendo come non mai in attacco l’assenza, ormai cronica, di Klose. Nella corsa Champions fa un passo in avanti il Napoli che, vincendo a Lecce, si porta a una sola lunghezza dai laziali, mentre crolla nuovamente la Roma in casa contro la Fiorentina. Tre sconfitte nelle ultime quattro partite per i capitolini contestati dai propri tifosi. Il prossimo turno assomiglia a una semifinale in chiave Champions con gli scontri diretti Udinese-Lazio e Roma-Napoli, mentre l’Inter ospiterà il retrocesso Cesena.

Giornata importante anche in zona retrocessione. Le vittorie di Parma, Atalanta, Fiorentina e Cagliari, ed il pareggio fra Siena e Bologna alzano l’asticella oltre i 41 punti, restringendo verosimilmente la lotta per la salvezza a Genoa e Lecce che rimangono distanziate di un solo punto. Cesena matematicamente in serie B.

TOP DI GIORNATA

Borriello (Juventus). Il suo è un gol decisivo che dà un senso alla sua permanenza alla Juventus. Significativa la corsa ad abbracciare Conte che ha il non trascurabile merito di averlo sempre sostenuto. Completa l’opera dedicando la rete alla memoria di Andrea Fortunato nel giorno del diciassettesimo anniversario della sua scomparsa.

Sneijder (Inter). Dopo tanta attesa si rivede il giocatore decisivo nell’anno del triplete, e che in questa stagione tanto è mancato all’Inter. Interpreta al meglio il suo ruolo fra le linee in fase offensiva e si applica anche in fase difensiva, ma è con la doppietta con cui l’Inter rimonta i friulani che si guadagna la presenza fra i top.

Giovinco (Parma). Non segna, ma con la sua vivacità e la qualità delle giocate è sempre una spina nel fianco per la difesa palermitana. Non segna ma dai suoi piedini nascono entrambe le marcature grazie a cui il Parma espugna la Favorita.

FLOP DI GIORNATA

Rocchi (Lazio). Fa rimpiangere parecchio Klose: in coppia con il non pervenuto Kozac non riesce a rendersi pericoloso nemmeno una volta in tutta la partita. Non pervenuto.

Osvaldo (Roma). Dopo la partita contro la Juventus aveva sbalordito tutti attaccando la direzione arbitrale di Bergonzi. Nemmeno contro la Fiorentina si dev’essere trovato bene con il direttore di gara se è vero che Brighi, nel finale, l’ha cacciato dal campo per proteste. Passi se giocasse decentemente, ma non combina nulla di buono vagando al piccolo trotto per il campo fino al momento dell’espulsione.

Handanovic (Udinese). Non è fortunato quest’anno contro le squadre milanesi. Contro il Milan un suo intervento maldestro si è trasformato in un assist a Maxi Lopez. Contro l’Inter la sua papera costa il gol del pareggio che dà l’avvio alla rimonta nerazzurra.

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