Stelle a Novara. Stalle in edicola

vucinicPer un pomeriggio Novara è diventata il centro del mondo juventino.
Di fronte a due stelle bianconere come Boniperti e Platini, entrambi dal sangue novarese, e ad un folto numero di tifosi juventini, in netta maggioranza sugli spalti, la squadra di Conte ha fatto un altro passo significativo verso lo scudetto.
Cosa dire di una partita che, come del resto è accaduto nelle ultime giornate, non c’è stata?
C’è poco da dire, se non registrare per l’ennesima volta la supremazia schiacciante di una Juventus che intravede la tavola imbandita (cit. Conte) e non vede l’ora di sedersi a banchettare.
Il Novara gioca a calcio e questa caratteristica lo espone agli attacchi di un’avversaria che anche oggi ha tirato in porta più di venti volte; e se contro la Roma il tabellino del 4-0 era stato riempito da quattro reti dei centrocampisti, oggi 3 marcature su 4 arrivano dagli attaccanti.
Al secondo centro consecutivo Borriello, alla prima doppietta in bianconero Vucinic: portano il totale delle segnature delle punte a quota 26.
Gli stessi segnati da Ibrahimovic, capocannoniere del campionato e ultimo baluardo di un Milan che orgogliosamente non vuole arrendersi.
Ecco perché la mission dirigenziale della prossima estate dovrà essere forzatamente quella di trovare una vera “stella” offensiva, un uomo gol di grande spessore, dato che non si può sempre pretendere di mandare a segno 18 marcatori in una stagione.
Ora mancano tre partite, e soli sei punti separano la Juve dal suo trentesimo scudetto e dall’apposizione della terza stella sulla maglia. Sì, sarebbe proprio il trentesimo, tanto per dare una risposta ai chiacchieroni che si stanno contorcendo su questioni non ancora attuali ma che a tutti loro (i chiacchieroni, appunto) stanno provocando tanti mal di pancia.
Una discussione di cui, come già avvenuto nel recente passato a proposito di altri argomenti, hanno parlato (ovviamente a sproposito) tutti coloro i quali con la questione non c’entrano niente, esclusa la Juventus, la principale parte interessata.
Un primo parere significativo - tralasciando il nulla espresso come consuetudine dal sedicente presidente federale - lo ha rilasciato proprio Platini dalle tribune del “Piola”, dichiarando che “la terza stella è un problema italiano”, e facendo intendere che l’UEFA non entrerà nelle discussioni fra Juve, Lega e FIGC.
Un altro bel granchio preso dal giornale rosa di Milano - già in costante crollo di vendite -, il cui parere non poteva ovviamente mancare.
E sul fatto che il parere del suddetto quotidiano fosse indirizzato (o meglio sarebbe dire “orientato” utilizzando un termine caro al direttore Andrea Monti) ad “avvisare” la Juve sull’inopportunità dell’eventuale decisione di apporre la stella non avevamo dubbi.
Ecco cosa scriveva ieri Marco Iaria su come la Uefa avrebbe reagito ad un’eventuale iniziativa “fuori legge” da parte dei bianconeri: “l’UEFA aspetta vigile (…) la Juve giocherà in Champions e Nyon non scherza: le raffigurazioni dei titoli nazionali o dei suoi multipli (le stelle), devono essere in linea con le disposizioni della federazione locale”.
Una specie di avvertimento? Ma no… cosa state a pensare?
Oltretutto suonerebbe singolare che una “Federazione locale” finora dichiaratasi incompetente a decidere su tutto il possibile, e anche di più, si scoprisse competente proprio adesso.
Ma se lo dice il giornale rosa - notoriamente ispiratore di sentenze - tutto può valere, come vale sempre il nostro appello ad assumere – nei confronti del suddetto giornale - l’identica presa di posizione che i tifosi del Liverpool attuano da più di vent’anni ai danni del tabloid “Sun”, colpevole di aver raccontato frottole sulla strage di Hillsborough.
A Liverpool vivono benissimo senza comprare il “Sun”, agli juventini non comprare la Gazzetta – che di favole ce ne ha raccontate e continua a raccontarcene - stravolgerebbe la vita?

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