Non c'è più informazione

StampaAffrontiamo questa nuova ondata mediatica, condotta in modo unidirezionale pur in presenza di altre importanti direzioni emerse, analizzando quanto scrivono i soliti giornali più impegnati nella deformazione del quadro di insieme. Emergono nomi e fatti nuovi che dovrebbero allargare il loro orizzonte di critica ed indagine ma loro perseverano nel cavalcare solo il nome di Moggi. Perchè è un nome che tira e fa vendere? Perchè devono per forza di cose perseverare nella dimostrazione del teorema esposto fino ad oggi? Perchè, come ammette pure Vigna, così si crea il condizionamento dei giudici?
Lasciamo ad ognuno di voi le valutazioni.
Iniziamo questo lavoro di contro-informazione partendo da un articolo apparso sulla Pravda rosa.

Moggi manovrava così

Suggerimenti sulla linea da tenere su Deschamps, chiacchierate con Bettega per sistemare Gheddafi, dialoghi con i funzionari della federazione, suggerimenti a Cairo. Ecco il contenuto delle ultime intercettazioni

MILANO, 18 dicembre 2007 - Un Moggi sempre bianconero, un Moggi che si sente ancora di lavorare per la Vecchia Signora, un Moggi che si tiene stretto i rapporti con pezzi di Federcalcio. È questo il quadro che emerge dalla prima lettura della informativa depositata al Gup. Quattrocentosette pagine, tanto è lunga la seconda e per ora ultima informativa delle seconda sezione Roma dei carabinieri del nucleo operativo di via in Selci. "Dalle risultanze acquisite — scrivono gli investigatori — emerge come Moggi abbia continuato a esercitare la sua attività e la sua influenza su alcuni settori del mondo del calcio, mantenendo attivi i suoi interessi". Tante le telefonate intercettate di Luciano Moggi, ma anche dei suoi più stretti collaboratori e amici tra ottobre 2006 e maggio 2007.

MOGGI E LA JUVE. Bisogna arrivare alle telefonate con Alessio Secco per capire fino a che punto Luciano Moggi abbia ancora le idee ben chiare su quello che la squadra debba fare. Detta a Secco i passi da compiere egli suggerisce come difendere l’allenatore dagli attacchi. È come se parlasse un dirigente momentaneamente sospeso, non uno con 5 anni di squalifica e la proposta di radiazione. Anche le telefonate con Roberto Bettega sono significative: troppi gli anni in cui si è combattuto spalla a spalla per non avere tanto da raccontarsi, da commentare. Soprattutto si parla di Al Saadi Gheddafi, il figlio del Colonnello libico, parcheggiato alla Sampdoria. "L’ingegnere si è lamentato perché s’era dimenticato che mercoledì si gioca", gli dice Bettega.

RAPPORTI CON LA FEDERCALCIO. Parlano al telefono con Moggi anche tre consiglieri federali, Gabriele Gravina, Carlo Tavecchio e William Punghellini. Telefonate di diverso tenore. Punghellini raccoglie lo sfogo dell’ex d.g. bianconero per le sentenze e commenta che "le pressioni le hanno fatte su altri". Parla addirittura di pressioni venute da "molto in alto". Gravina chiacchiera amabilmente del ruolo di direttore generale della Federcalcio — all’epoca il posto era occupato da Virginia Filippi che si è dimessa lo scorso novembre —; Tavecchio fa due chiacchiere lamentandosi che Moggi non lo avesse chiamato prima. I rapporti sono sempre strettissimi e i magistrati napoletani Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci vogliono vederci chiaro. Le prime 23 pagine dell’informativa depositata il 12 dicembre in cancelleria dal Gip Eduardo De Gregorio, sono riservate a Nello De Nicola — ex braccio destro di Moggi ai tempi della Juventus e all’epoca delle intercettazioni all’Ascoli — che viene intercettato anche mentre chiede e fissa un appuntamento con il presidente della Figc Giancarlo Abete, ma allora non era ancora stato eletto. L’incontro è fissato sulla Prenestina la sede degli uffici dell’azienda di famiglia degli Abete, si parlerà di immobili.

FUNZIONARI FIGC. Interessante lo scambio di telefonate tra Giulio Pazzanese funzionario Figc addetto alla biglietteria delle Nazionali e Armandino Aubry, autista di fiducia di Moggi. I due chiacchierano amabilmente dell’arbitrato presso la Camera di conciliazione del Coni (siamo in febbraio 2007). Pazzanese conferma ad Armandino che Moggi non avrà sconti.

DIRIGENTI SPORTIVI. Moggi chiama Urbano Cairo per criticare la gestione del Torino; ma raccoglie anche lo sfogo di Rino Foschi (Palermo) che si lamenta del fatto che la Gazzetta si ostini a chiamare Moggiopoli quello che è successo nel calcio. Si parla di mercato con Fabrizio Lucchesi e Imborgia. Si parla di biglietti da dare gratis anche con il dirigente della Roma Daniele Pradé.

SIENA. Nell’informativa si chiarisce che Moggi cercava di acquisire il Siena, ma che l’operazione non gli riesce. Sarà per questo soddisfatto l’azionista di maggioranza Lombardi Stronati che ieri tramite l’avvocato Grassani ha presentato un esposto alla Procura federale e che ha precisato: "Con Moggi non ho mai parlato prima della cessione del Siena. Non lo conoscevo e da lui ho avuto solo un attacco dalle colonne di Libero".
Maurizio Galdi

La nostra replica:

NON C’E’ PIU’ INFORMAZIONE
…se mai c’è stata.


L’ennesimo, irritante, e demagogico titolo apparso sul sito web della Gazzetta dello Sport.
“Moggi manovrava così”.
Si parla di “suggerimenti”, “chiacchierate”, “dialoghi”, e si da l’interpretazione a tutto questo con il verbo “manovrava”!
Questa è l’informazione che ormai siamo “costretti” a leggere in Italia, non sono bastate le interpretazioni dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Roma che perlomeno, giuste o sbagliate che siano, sarebbero giudicate nelle sedi opportune. Ora, per l’ennesima volta, ci troviamo a doverci confrontare con un vizio di forma che appare quotidianamente su molti fogli dell’editoria italiana.
Si parla dei suggerimenti dati a Secco per svolgere il proprio lavoro, su come si debba sempre e comunque difendere l’operato dell’allenatore (in questo caso Deschamps), delle chiacchierate con il vecchio amico Roberto Bettega, quello delle tante vittorie ottenute insieme, e sul rapporto ancora aperto con il figlio del Colonnello libico Gheddafi, juventino dichiarato, dimenticatosi della partita di mercoledì.
E poi le telefonate con tre esponenti della Federcalcio, come quella con Punghellini, Presidente della serie D: la telefonata per cui era veramente il caso di aprire con titoli a nove colonne, visto che si parla di pressioni esercitate nei confronti dello stesso da parte di esponenti ancora attivi nel mondo del calcio, di come i pm napoletani abbiano chiesto a Punghellini di raccontare tutta la verità.
Ma quale verità? La verità non viene nemmeno scritta sui giornali di questo paese. Una verità forse troppo scomoda per qualcuno, visto che Punghellini ribadisce a Moggi che anche Gianni Letta (che ha ricoperto la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi ed è stato pure proposto alla carica di Presidente della Repubblica) si è mosso per “salvare” Carraro.
Ma Punghellini dice di avere detto la verità e noi, questa verità, vorremmo tanto saperla, vorremmo che i giornali indagassero su questo e ne scrivessero per informarci.
Punghellini parla di come ne sono state fatte di cotte e di crude, al tempo delle condanne, per “salvare” Carraro, di come poi in seguito gli è stata tolta pure la condanna.
Si tratta, invece, la chiacchierata intercorsa con Gravina ed il parlare del suo ruolo attuale di Direttore Generale delle Federcalcio, come se tra vecchi compagni di scuola non si potesse parlare di chi ha un figlio e del lavoro.
Si entra nel merito di conversazioni avvenute con un certo Nello De Nicola e di un appuntamento con Giancarlo Abete, Presidente Figc, in cui si discuterà di immobili.
Moggi parla di calcio, badate bene di calcio, con gente che ha fatto parte del suo mondo per quarant'anni, da Urbano Cairo, Presidente del Torino Calcio a Rino Foschi, Direttore Sportivo del Palermo Calcio. Perché allora i giornali non titolano a 9 colonne che Rino Foschi, in quella telefonata, cita Galliani, Agnolin, Petrucci come le mele marce di questo calcio?
Perché non si da risalto al fatto che Foschi vuole “sputtanare” nomi e cognomi di cinque personaggi e asserisce che a Moggi è costato una carriera avere voluto difendersi da tutto questo?
La nostra informazione "incanalata", invece, preferisce parlare dei tre biglietti omaggio chiesti da Moggi a Pradè, Direttore Sportivo della As Roma. “Il Romanista”, forse spiazzato dal fatto che anche il "loro" Pradè parla con Moggi, preferisce svicolare su “pretesa, arrogante e ingiustificata, di Luciano Moggi di avere biglietti gratis dalla Roma”.
E ancora telefonate inerenti discorsi di calciomercato con Daniele Lucchesi e Imborgia.
Signori, di calcio ne parlano tutti in Italia: perchè se lo fa il cittadino Moggi è un crimine?
Signori, i giornali vogliono che noi si parli di calciomercato 365 giorni all'anno. Perchè se lo fa il cittadino Moggi è un crimine?
E si finisce con la ricerca di Moggi di acquisire il Siena, peraltro operazione non riuscita. Sicuramente non aveva la disponibilità economica, ma evidentemente siamo in un paese dove va bene coprire, fino a che fa comodo, le scalate bancarie (anche li non c’erano soldi) ma si crocifigge una persona che lavora.
E i lettori di un quotidiano sono “costretti” a subire una direzione obbligatoria di pensiero.

Oggi questo sito è stato citato da "Dagospia", per la corretta informazione che viene proposta, non tanto nei fatti, quelli sono di competenza altrui, quanto nella forma, perché bisogna dare la possibilità a chi legge di avere ampio spettro di notizia, con la possibilità di valutazione a 360°.
Siamo orgogliosi che qualcuno abbia scritto “E chissà perché gente così non trova mai spazio sulla stampa cartacea!”, non tanto per una sorta di compiacimento, quanto perché è la riprova di quello che la gente vorrebbe, ogni giorno, dall’editoria di un paese che si dice democratico e civile.

La Gazzetta, nello stile dello scorso anno, avrebbe dovuto titolare "Tutti dentro", perchè dentro ci sono altri nomi eccellenti.
Noi avremmo titolato:

Ecco chi ha manovrato per salvare Carraro.
Dalle nuove intercettazioni dei CC, emergono retroscena impensabili. Dietro lo scandalo scoppiato 18 mesi fa rappresentanti di spicco della Federazione, da Petrucci a Carraro. Invischiata anche la politica, con l’interessamento di Gianni Letta per “salvare” Carraro, come emergerebbe da una telefonata intercorsa tra Luciano Moggi e Punghellini, Presidente della serie D.

Questa è informazione, il resto è fuffa!