Ju29ro.com a Milano: La presentazione del libro "Che fine ha fatto la Juve"

Presentazione del libro "Che fine ha fatto la Juve?"Il 21 Aprile 2010 Ju29ro.com ha ufficialmente presentato a Milano, presso l' Hotel De La Ville, "Che fine ha fatto la Juve", il libro che, partendo dalla genesi di Calciopoli, arriva fino agli ultimi avvenimenti, vivisezionando questi ultimi quattro anni, evidenziandone le anomalie e le stranezze, collegando gli avvenimenti per squarciare la nebbia e il buio che l'informazione tradizionale non ha contribuito a dissolvere, anzi.

Ringraziamo gli ospiti intervenuti: Roberto Beccantini, prima firma del quotidiano "La Stampa" e autore della postfazione del libro stesso, Gianluca Savoini, Responsabile della Struttura Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia, e Claudio Gentile, l'indimenticato granitico difensore bianconero Campione del Mondo 1982. Dopo gli interventi di Nino Ori, Salvatore Cozzolino, e Vittorio Salvadori, che hanno presentato la storia e le attività di Ju29ro ed illustrato gli argomenti del libro, gli ospiti hanno risposto alle domande, e scambiato opinioni su Calciopoli, con i tanti presenti e tifosi che hanno partecipato con entusiasmo alla serata.

Un buon inizio ed un consenso che ci spinge a proseguire il nostro Giro d'Italia, l'unico non sponsorizzato dalla Gazzetta dello Sport, programmando le presentazioni del libro in altre città italiane, da nord a sud. Sulla nostra pagina "EVENTI" daremo informazioni dettagliate sulle prossime date e città, tra cui, possiamo anticiparlo, ci saranno Padova, Roma, Lucca, Torino e la splendida Sicilia.

Potremmo raccontare diversi piacevoli aneddoti accaduti durante la serata, ma ci limitiamo a segnalare il nostro piacere nell'aver potuto incontrare diversi utenti dei forum juventini e molti amici bianconeri che ci leggono su Internet: una bella occasione per dare un volto a chi, fino a ieri, si conosceva solo attraverso gli abituali nicknames internettiani. A considerare i presenti, tra i tifosi juventini il livello di rancorosità è stabilmente alto ed il motto "Noi non dimenticheremo mai" è oggetto di sicura condivisione. Grazie alla curiosità del pubblico in sala, il dibattito post presentazione è stato caldo e ricco di domande, molte delle quali rivolte a Roberto Beccantini il quale, per convinzioni e argomentazioni, rimane per certi versi distante dalle posizioni di Ju29ro.com, nonostante talune convergenze emerse nelle risposte in merito al processo di Napoli. La frase da lui ripetuta "Zaccone ci ha salvato dalla C", evidentemente da contestualizzare nel momento storico, non è fine a se stessa, ma da interpretare pensando al sentimento popolare che imperversava, non solo sui giornali, nel momento in cui Calciopoli è diventato un processo mediatico tale da influenzare le decisioni delle corti, come ammise il giudice Serio.

Argomentato e preciso l'intervento di Gianluca Savoini che, andando a ripescare alcune frasi un po' sibilline riportate nel libro, ha saputo dare una spiegazione logica, legando storicamente le dichiarazioni trascritte con i fatti accaduti recentemente, e fornendo una più illuminata ricostruzione di alcuni passaggi fondamentali di Calciopoli.

Quella di Claudio Gentile, identico a come lo ricordavamo, sia in campo che in panchina, un highlander del DNA Juventino, è stata una presenza che ha scaldato il cuore di tutti i presenti, soprattutto quando ha rivelato che è stato vicinissimo a sedere sulla nostra panchina, per la sostituzione di Ciro Ferrara; dopo i colloqui con la dirigenza, dai quali aveva ricavato l'impressione di poter essere scelto, la società ha puntato su Zaccheroni. Con il senno di poi, rafforziamo la nostra convinzione che queste persone siano sempre più inadatte ad organizzare la rinascita ed a guidare la squadra in Italia e nel mondo.

Gentile, Beccantini, il nostro Salvatore Cozzolino e gli altri ospiti hanno ricevuto l'attenzione dei media intervenuti, tra cui Sky Sport24 con l'inviata Lia Capizzi, SportItalia e 7Gold.

Il nostro impegno è quello di continuare, nel miglior modo possibile, a dare visibilità al desiderio dei sostenitori della Juventus di veder revocare, come primo ed immediato obbiettivo, lo scudetto 2005/2006, vinto dalla Juventus ed assegnato alla terza classificata (finita a distanza siderale) da un ex membro del suo CDA. Quello scudetto è stato vinto sul campo, vinto contro le manovre che sono state disvelate solo negli ultimi giorni, con la conoscenza delle conversazioni intercettate portate alla luce dalla difesa di Moggi. Intercettazioni, rilevanti per la giustizia sportiva, che era possibile conoscere già nel 2006, se solo fossero state segnalate alla FIGC che, da parte sua, sembra non abbia fatto i passi possibili per prenderne visione, come nel suo diritto di parte civile nel processo di Napoli. Il contentino dell'apertura di un'inchiesta, che molti giornalisti stanno definendo morta in partenza, per via della prescrizione, ci lascia indifferenti. Il tempo della fiducia nei ruoli che dovrebbero essere super partes è scaduto. Chi ha prodotto delle sentenze su degli atti monchi di una parte della verità ha solo una strada per riconquistare la fiducia degli sportivi e del popolo bianconero: la revisione del processo sportivo.

 

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