Scudetto 2006 in bilico. E la Gazzetta pure

gazzettaQualche giorno fa, ne accennavamo anche sul nostro blog, uno dei vice-direttori della Gazzetta, Franco Arturi, di fronte alle frecciate tra Agnelli e Moratti sullo scudetto da revocare è intervenuto per suggerire a tutti di starsene zitti. Sembrava un invito a non "disturbare il manovratore", a lasciar decidere chi è deputato a farlo senza tirare per la giacca; un invito che in data 8 ottobre il giornale sembra precisare meglio con un'inchiesta a tutta pagina (a cura di Maurizio Galdi e Valerio Piccioni che i nostri lettori hanno già avuto modo di conoscere bene negli articoli del nostro giornale) secondo la quale lo scudetto "sarebbe in bilico tra 187 telefonate".
Una pagina con la trascrizione più o meno fedele di quattro intercettazioni (Facchetti-Bergamo, Facchetti-Mazzei. Moggi-Pairetto e Bergamo-Moratti), un'inchiesta centrata sul fatto che Palazzi starebbe "pesando le intercettazioni bis ricevute da Napoli"; di qua, secondo Galdi, Piccioni e la Gazzetta, lo scudetto 2006 tuttora in bilico, in attesa che la Figc prenda in esame l'esposto della Juve.
All'apparenza sembra che la Gazzetta, come suggeriva qualche giorno fa il suo vice-direttore, non voglia disturbare il manovratore e non tiri nessuno per la giacca, ma potrebbe essere solo apparenza.
Il fatto è che le intercettazioni sfuggite nel 2006 alle indagini dello squadrone del maggiore Auricchio (e dei p.m. Narducci e Beatrice) è da un bel po' che sono alla ribalta della cronaca; in questa cronaca la Gazzetta è rimasta ai margini, quasi imbarazzata, ma un suo vice-direttore, e cioè Ruggiero Palombo (un'altra vecchia conoscenza dei nostri lettori), le ha evidentemente ascoltate, le ha valutate ed ha anche scritto che proprio per effetto di quelle intercettazioni che non dovevano esserci, ma c'erano, lo scudetto 2006 sarebbe stato revocato.
Sembra, quindi, che il piccolo giornale di Milano voglia smentire uno dei suoi vice-direttori, quello che ha la delega per i rapporti con le Istituzioni, quello del Palazzo di Vetro, e cioè proprio quel Palombo che nell'estate 2006 aveva anticipato, non si sa per effetto di quale visione, le sentenze della giustizia sportiva.
C'è di più però; c'è che, secondo la Gazzetta, per decidere sulla revoca occorre aspettare che Palazzi soppesi da par suo le 187 nuove intercettazioni e qui è come se il giornale provi a disturbare il manovratore o forse a gettare fumo negli occhi ai lettori. Secondo Galdi e Piccioni, infatti, adesso ci sarebbe "lo slalom tra le prescrizioni"; ma, aggiungiamo noi, se aspettiamo l'istruttoria di Palazzi c'è anche il rischio della improcedibilità visto che la stessa istruttoria chiama in causa, come per lo spionaggio e i pedinamenti del 2002-03, lo scomparso Facchetti (la farsa dello spionaggio e dei pedinamenti, lo ricordiamo, è finita a tarallucci e vino per prescrizione e improcedibilità).
La decisione sulla revoca invece, e lo sanno bene il vice-direttore Palombo e gli altri redattori della Gazzetta, non necessita delle conclusioni dell'istruttoria della Procura Federale. Per dirla "alla bar sport", i tre saggi interpellati nell'estate 2006 avevano suggerito a Guido Rossi di non assegnare lo scudetto se anche l'Inter era dentro il casino delle intercettazioni; ma Guido Rossi, forse confortato dai p.m. di Napoli o forse perché convinto di suo sull'onestà di tutto l'ambiente nerazzurro che lui aveva frequentato come consigliere, ha ritenuto di assegnarlo comunque; sappiamo invece, e lo sappiamo da un bel po', anzi qualcuno l'ha fatto presente anche nell'estate 2006, che dentro quel casino l'Inter c'era fino al collo dei suoi massimi dirigenti (Massimo Moratti compreso).
La revoca, quindi, deve discendere unicamente dagli atti del 2006, segnatamente dal parere dei saggi interpellati, e dalla scoperta delle nuove intercettazioni, indipendentemente dal giudizio di merito sulle stesse che, semmai, avrà valenza nel processo in corso a Napoli, dove i designatori potrebbero risultare solidali con tutti piuttosto che sodali di Moggi.
Si potrebbe quindi concludere che ad essere in bilico non è tanto la revoca dello scudetto, quella l'hanno data per scontata tante voci autorevoli, ma la linea editoriale della Gazzetta con i vice-direttori che è come se non si parlassero e i redattori, i Galdi e i Piccioni, che devono far finta di balbettare e finiscono per gettare fumo negli occhi.
La Gazzetta che balbetta, la Gazzetta in bilico: forse è questa la novità del 2010 nella storia di Calciopoli dopo l'arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza della Juventus.