Bilancio Consolidato Manchester United: ritorno all’utile con nuovi princìpi

bilancioL’adozione dei princìpi contabili internazionali ha giovato molto al bilancio consolidato al 30 giugno 2011, non ancora certificato, di Red Football Limited, una subholding del gruppo che controlla il Manchester United. Infatti, il bilancio consolidato 2010/11 si è chiuso con un utile netto di £ 10,2 milioni, mentre al 30/06/2010 vi risultava una perdita di 26,4 milioni di sterline.
Questo bilancio consolidato è il primo ad essere redatto in conformità agli International Financial Reporting Standards (IFRS). In precedenza erano stati adottati i principi contabili di redazione del bilancio del Regno Unito GAAP. Per effettuare il confronto con l’esercizio è stato rielaborato il bilancio 2009/10, ottenendo risultati nettamente migliorativi. Infatti, la perdita 2009/10 in base ai principi contabili “UK GAAP” era di oltre 83 milioni di sterline. Si pensi che nella rielaborazione del 2009/10, in base ai princìpi IFRS, tra le altre cose, è venuto meno l’ammortamento dell’avviamento (non richiesto dagli IFRS), esposto per oltre 35 milioni di sterline.
I princìpi contabili internazionali IAS-IFRS non assoggettano l'avviamento ad ammortamento, ma lo sottopongono, almeno annualmente, ad un test denominato “impairment” per la verifica del suo valore, che nel bilancio in questione risulta invariato rispetto al 2009/10.
Il fatturato ha registrato la cifra record di £ 331,4 milioni, con un incremento del 15,7% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato è sostanzialmente distribuito equamente, in quanto composto: per il 32,8% da ricavi da gare; per il 36% da ricavi da media e per il 31,2% da ricavi commerciali. I ricavi da gare aumentano dell’8,4%, passando da 100,1 a 108,6 milioni di sterline. L’Old Trafford ha ospitato, oltre alle 19 partite di campionato, 4 partite delle coppe nazionali e 6 gare di Uefa Champions League, mentre nel 2009/10 ne aveva ospitate 5. I ricavi da media aumentano a £ 119,4 milioni, con una variazione positiva del 13,9%. I ricavi commerciali registrano un aumento del 27% assestandosi a £ 103,4 milioni. L’aumento è dovuto allo sponsor della maglia AON e al nuovo minimo garantito dalla partnership con Nike.
Il costo del personale ammonta a £ 152,9 milioni e rientra ampiamente nei limiti stabiliti dal Fair Play Finanziario, incidendo solo per il 46% sul fatturato, al netto delle plusvalenze. L’aumento del costo del personale è stato del 16,1% e risulta leggermente superiore a quello del fatturato. Invece, gli altri costi operativi aumentano del 26,4%, assestandosi a £ 67,6 milioni.
L’EBITDA, ossia il risultato prima del calcolo degli ammortamenti, degli interessi e delle tasse e prima del calcolo dei componenti straordinari di reddito, risulta positivo per £ 110,9 milioni (101,2 nel 2009/10).
Gli ammortamenti dei giocatori diminuiscono del 2,1% segnando la cifra di £ 39,2 milioni, che rappresenta, in modo “virtuoso”, solo il 12% del fatturato. Gli incrementi dovuti alle acquisizioni durante l'anno (soprattutto Hernandez e Bebé) sono stati compensati da riduzioni dovute alla proroga dei contratti (principalmente Nani, Rooney e Vidic) e a cessioni (principalmente Tosic).
Le plusvalenze sui diritti alle prestazioni dei calciatori, non considerate nel fatturato, diminuiscono da 13,4 a 4,5 milioni di sterline.
Gli oneri straordinari al 30 giugno 2011 sono stati pari a £ 4.700.000, di cui £ 2 milioni per l’impairment test effettuato su un immobile e £ 2,7 milioni per spese di consulenza professionale.
Gli oneri finanziari netti, al 30 giugno 2011, sono stati pari £ 34,7 milioni, in diminuzione di £ 43,4 milioni rispetto al 2009/10 (come da rielaborazione IFRS). I motivi principali di questa diminuzione sono da ricercare nella contabilizzazione di profitti non realizzati sui derivati, per £ 16,4 milioni, causati dall’indebolimento del dollaro rispetto alla sterlina nel corso dell'anno. Per il motivo opposto nell’esercizio precedente erano state contabilizzate perdite non realizzate per 19,3 milioni.
Tuttavia, gli interessi passivi sui finanziamenti sono aumentati da 40 a 43,5 milioni di sterline.
L’utile lordo al 30 giugno 2011 ammonta a £ 29,7, mentre nel periodo precedente era stato evidenziato un risultato lordo negativo per £ 15 milioni (come da rielaborazione IFRS).
L’indebitamento finanziario netto è sceso da 376,9 a 308,3 milioni di sterline, rientrando al di sotto del fatturato, come stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario. L’indebitamento finanziario lordo è diminuito da 540,7 a 458,9 milioni di sterline. Le disponibilità liquide sono pari a £ 150,6 milioni (163,8 nel 2009/10).
Il patrimonio netto risulta positivo per £ 810,6 milioni, in linea con quanto stabilito dal regolamento del Fair Play Finanziario.
Tra le attività correnti rimane elevatissimo il credito vantato verso le società controllanti, che diminuisce da 630,7 a 618,4 milioni di sterline.
Le attività non correnti ammontano a £ 811,1 milioni, con un incremento del 4% rispetto all’esercizio precedente. L’avviamento rappresenta il 52% delle attività non correnti e risulta uguale al valore dell’esercizio precedente.
E’ allo studio la possibilità della quotazione in borsa e sembrerebbe che la Borsa di Singapore sia stata preferita a quella di Hong Kong. La quotazione in borsa potrebbe essere vista come via di uscita dall’enorme debito finanziario, che nel bilancio 2010/11 rappresenta il 93% di un fatturato giunto a livelli record.