Dossier Ladroni e giustizia sportiva

spionePosto che Moratti, secondo quanto deposto da Tavaroli sotto giuramento in tribunale, avrebbe dichiarato il falso davanti a Palazzi circa il dossier Ladroni, ci sarebbero risvolti in tema di giustizia sportiva? Ci sembra questo lo spunto più interessante che la stampa e gli esperti dovrebbero approfondire dopo la secca dichiarazione di Tavaroli ('Sì, il dossier Ladroni me l'ha commissionato Moratti'). Ne abbiamo già accennato sul sito e per prima cosa va evidenziata la netta divergenza sul tema tra Tuttosport e Gazzetta dello Sport.

Per la Gazzetta (dove stranamente non scrive Maurizio Galdi, esperto di "giudiziaria", e non commenta Ruggiero Palombo, esperto e basta) l'Inter non rischia nulla perché per la giustizia sportiva i fatti sono prescritti; su Tuttosport, invece, Alvaro Moretti richiama l'archiviazione a suo tempo disposta da Palazzi, facendo notare che la stessa era stata motivata, per il "dossier Ladroni", non per prescrizione ma per improcedibilità, che questa non avrebbe adesso più ragion d'essere, e che dunque il relativo processo dovrebbe essere oggetto di una qualche revisione.
E' una divergenza di vecchia data, come i lettori possono verificare sul nostro giornale: nel 2007 (anno 1 dopo Calciopoli) mentre la Gazzetta titolava sull'assoluzione sportiva (?) di Moratti per il dossier Ladroni, solo Tuttosport aveva osato far notare lo strano e inquietante "non doversi procedere" sentenziato da Palazzi. Mentre la Gazzetta celebrava l'assoluzione, Tuttosport non poteva esimersi dal chiamare in causa Facchetti.

Tornando all'attualità, bisogna invece tener presente che mercoledì prossimo, nel processo in corso a Milano, interverranno gli avvocati dell'Inter e che nel frattempo sull'argomento potrebbe intervenire lo stesso Moratti, magari sollecitato da qualche giornalista (!?) nell'intervista quotidiana sotto gli uffici Saras; e chissà che sulla Gazzetta Palombo e/o Galdi non facciano qualche scoop sui "ladroni" (per esempio: la deposizione di Moratti da Palazzi oppure la denuncia alla Procura di Milano) dopo i tanti fatti in questi giorni sul calcioscommesse.

Intanto occorre ricordare che la richiesta di revisione del processo sportivo sul dossier dello spionaggio alla luce di quanto stava già emergendo nel processo di Milano è stata avanzata, ancora prima di Moretti su Tuttosport, dall'avvocato di Vieri. In dettaglio l'avvocato Buongiorno, sempre con riferimento al possibile comportamento mendace di Moratti davanti a Palazzi, aveva denunciato e documentato il tutto alla Procura Federale e, richiamando gli articoli 18 e 19 del Codice di Giustizia Sportiva, chiesto la revoca dello scudetto dell'Inter e l'inibizione di Moratti.
Nonostante la Gazzetta dica il contrario, o forse proprio per questo, a noi pare quindi che alcuni risvolti sulla giustizia sportiva potrebbero esserci e seguiremo con attenta curiosità gli avvenimenti dei prossimi giorni. Intanto ribadiamo una nostra convinzione in antitesi con gli esperti (o presunti tali) di giustizia sportiva.

Ci viene propinato quasi giornalmente il refrain che la giustizia sportiva per forza di cose deve essere rozza, veloce, più severa di quella ordinaria: non c'è intervento ed editoriale che non ricordino come nella giustizia sportiva sia l'accusato che deve dimostrare di essere innocente e non viceversa. Il refrain accompagna, in particolare, tutte le cronache sul pentitismo alla Carobbio che inondano e inonderanno i giornali sportivi e non.
Basta ragionare sul dossier Ladroni e sul fatto che già nel 2007 Tavaroli aveva chiamato in causa Moratti, confrontare le richieste di risarcimenti milionari (e altre ne arriveranno) avanzate nei confronti dell'Inter di Moratti a dispetto dell'assoluzione di Palazzi (copyright della Gazzetta), andare a leggere su Tuttosport come si è difeso lo stesso Moratti davanti a Palazzi, basta tutto questo, e forse ne avanza pure, per dire che quel refrain è solo una serie di stonature e che le discriminanti della giustizia sportiva rispetto all'ordinaria e rispetto al senso comune potrebbero essere altre.

Altrimenti non si capirebbe perché sia logicamente credibile il pentitismo alla Carobbio che fa condannare decine di indagati, mentre Moratti viene assolto (cit. Gazzetta) a dispetto della circostanziata denuncia di Tavaroli.