Juventus: FFP e sostenibilità del debito

La premessa
Prima di analizzare la situazione contabile della Juventus Football Club SpA ai fini della normativa sul Fair Play Finanziario, è utile richiamare i capisaldi dell’impianto normativo Uefa previsto per il FFP.
L’articolo 58 -Notion of relevant income and expenses- del Financial Fair Play Regulations, (come meglio specificato nell’allegato X) definisce come rilevanti i seguenti ricavi:
Incassi da gare, diritti radiotelevisivi e proventi media, ricavi da sponsorizzazione e pubblicità, ricavi da attività commerciali, proventi da gestione diritti calciatori, proventi da cessione di immobilizzazioni materiali e proventi finanziari.
Sono escluse le poste non monetarie, i proventi derivanti da transazioni con parti correlate il cui valore eccede il fair value ed i ricavi derivanti da operazioni extra-calcistiche.
Tra i costi rilevanti troviamo i costi operativi in generale come i costi del personale e gli oneri da gestione dei diritti dei calciatori, oltre agli oneri finanziari ed ai dividendi.
Sono esclusi
gli ammortamenti/svalutazioni di immobilizzazioni materiali, gli ammortamenti/svalutazioni di immobilizzazioni immateriali, diversi dai diritti dei calciatori (lo scopo è quello di incoraggiare gli investimenti e le spese per impianti e attività per il beneficio, a lungo termine, del club), le spese per le attività di sviluppo dei giovani, le spese per le attività di sviluppo della comunità, eventuali altre poste non monetarie, oneri finanziari direttamente imputabili alla costruzione delle immobilizzazioni materiali (fino al loro completamento), del spese fiscali e i costi rivenienti da operazioni extra-calcistiche.
Inoltre, l'Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) si riserva il diritto di chiedere al club ulteriori informazioni ed in qualsiasi momento, se il bilancio di esercizio riflette le seguenti anomalie:
a) i costi del personale superano il 70% del totale delle entrate; o
b) l'indebitamento netto supera il 100% dei ricavi totali.
I principi fondamentali su cui poggia l’intero quadro normativo del Fair Play Finanziario possono riassumersi nell’obbligo rivolto ai club europei a non spendere più di quanto guadagnato, stimolare gli investimenti negli impianti sportivi di proprietà e nel settore giovanile.
A tal proposito, la UEFA ha istituito l'Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) per verificare le cifre annuali di ogni società e che da quest’anno terrà conto degli ultimi tre esercizi (2011/12-2012/13-2013/14).
Così come si può leggere sul sito della Uefa, se un club non rispetta le regole, sarà l'Organo di Controllo Finanziario dei Club a decidere le misure e le sanzioni da applicare.
A seconda di vari fattori (es. il trend del bilancio in pareggio), un club incorre in diversi provvedimenti:
a) avvertimento
b) richiamo
c) multa
d) decurtazione di punti
e) trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFA
f) divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFA
g) limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per club
h) squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni
i) revoca di un titolo o di un premio
Il percorso del FFP prevede due fasi:
una prima, per gli esercizi 2001/12, 2012/13 e 2013/14, consente una perdita aggregata massima di € 45 milioni ed una seconda, per le stagioni 2015/16, 2016/17 e 2017/18, che prevede una perdita massima di 30 milioni di euro. L’obiettivo è quello di arrivare al termine della stagione 2017/18 al famigerato pareggio di bilancio con una deviazione massima consentita di € 5 milioni.

I conti
La Juventus negli ultimi tre esercizi ha totalizzato un aggregato nel risultato ante imposte (risultato valido ai fini FFP) pari ad € -56,7 milioni (-45,9 nel 2011/12, -10,9 nel 2012/13 e +0,1 milioni nel 2013/14), il totale, dunque, risulterebbe fuori dai parametri Uefa di circa 12 milioni.
Ma come detto in premessa dal risultato occorre scorporare alcuni costi come gli ammortamenti/svalutazioni di immobilizzazioni materiali, gli ammortamenti/svalutazioni di immobilizzazioni immateriali, diversi dai diritti dei calciatori ed i cosiddetti costi “virtuosi” come gli oneri finanziari direttamente imputabili alla costruzione delle immobilizzazioni materiali, fino al loro completamento (costruzione Juventus Stadium e la realizzazione dello Juventus Training Center).
Negli ultimi tre esercizi sono stati contabilizzati alla voce “ammortamenti altre attività materiali e immateriali” , un totale di € 23,3 milioni (6,8 mln nel 2012, 8,3 mln nel 2013 e 8,2 mln nel 2014).
Insieme a tali costi occorre anche detrarre gli oneri finanziari imputabili agli investimenti riguardanti lo J-Stadium e lo JTC ed in particolare gli interessi passivi per i 60 milioni di mutuo contratto con l’Istituto per il Credito Sportivo e gli interessi passivi per il leasing contratto con Unicredit Leasing SpA per l’operazione del Centro Sportivo di Vinovo. Il totale degli oneri finanziari da dedurre sarà, così, pari a € 7,3 milioni (2,1 mln per il 2012, 2,7 mln per il 2013 e 2,5 milioni per il 2014).
Dedotti tali oneri, il risultato aggregato risulterà essere pari ad € -26,1 milioni, nettamente inferiore ai 45 milioni tollerati dal FFP ed inferiore alla soglia dei 30 mln tollerati dal UEFA per il prossimo triennio. Tale risultato rimane entro i limiti consentiti anche se dovessimo scorporare dagli utili il ripristino del valore della Library (attivo non rilevante ai fini del FFP) avvenuto nel 2012 per 14,5 mln circa. Si precisa, inoltre, che tra i costi andrebbero dedotti anche quelli “virtuosi” relativi agli investimenti effettuati per lo sviluppo dell’attività del settore giovanile che andrebbero così a compensare i ricavi non rilevanti della Library.
Per quel che riguarda gli altri requisiti, il patrimonio netto risulta essere positivo per € 42,6 milioni e l’indebitamento finanziario al netto delle disponibilità liquide e comprensivo del saldo crediti/debiti verso società calcistiche per la campagna trasferimenti (-6 milioni circa) ammonta a € 212 milioni (151 milioni al netto dei debiti virtuosi) inferiore ai 315,8 milioni dei ricavi, il costo del personale incide sui ricavi per il 58% (66% al netto delle plusvalenze). In tendenziale e netto miglioramento il trend del risultato operativo nell’ultimo triennio

Indebitamento finanziario
Sull’indebitamento finanziario della Juventus occorre fare alcune precisazioni e riflessioni sulla sua struttura e sulla sua ampia sostenibilità.
Dal totale delle passività finanziarie (206,0 milioni al netto dei 5,7 delle disponibilità liquide) occorre detrarre 47,8 mln relativi al debito residuo del mutuo contratto per la costruzione dello Stadium e 13,0 milioni relativo al debito residuo del Leasing per lo Juventus Training Center).
Sono i cosiddetti debiti virtuosi (61 milioni) che peraltro consentono alla Juventus di essere una società solida anche dal punto di vista patrimoniale e per nulla “stressata” dal punto di vista finanziario e ciò è dimostrato dall’utilizzo degli affidamenti bancari.
Al 30 giugno 2014 la Juve disponeva di linee di credito per 310 milioni circa (309,8 mln) utilizzate per 186,3 milioni (60% circa) che al netto dei 35,8 milioni relativi alle fideiussioni rilasciate a favore di terzi per le campagne trasferimenti calciatori, si riducono ad un utilizzo ben al di sotto del 50% (48,5%).

Dunque l’aumento dell’indebitamento negli ultimi esercizi è servito non solo per rafforzare il valore tecnico della rosa, ma soprattutto per supportare investimenti strategici ed incentrati al rafforzamento patrimoniale della società che a breve inaugurerà un altro grande progetto: la cittadella dello sport (progetto Continassa) importante anche in ottica di diversificazione dei ricavi.