L'affaire delle intercettazioni "non pertinenti" ha fatto decisamente il salto di qualità con la pubblicazione di alcune intercettazioni tra Leonardo Meani, l'addetto agli arbitri milanista, e i due designatori, Bergamo e Pairetto. Intercettazioni decisamente impertinenti. Leonardo Meani, infatti, a differenza di Giacinto Facchetti, Massimo Moratti e Massimo Cellino, non soltanto figurava tra i soggetti indagati dagli inquirenti nell'indagine napoletana, ma è stato successivamente rinviato a giudizio, e si trova oggi a processo a Napoli, davanti al giudice Casoria. Com'è possibile quindi che le due intercettazioni che vi abbiamo proposto siano state accantonate in favore di altre decisamente meno significative?
Il discorso è valido su due piani: il primo piano è quello delle imputazioni a Meani, che si arricchisce di qualche elemento, evidentemente. Il secondo è quello delle imputazioni ai dirigenti juventini, dei quali meglio si può comprendere il contesto in cui operavano: un contesto fortemente competitivo in quanto a pressioni sulle istituzioni.
Una di queste telefonate si colloca addirittura nel periodo clou della stagione, e non poteva non interessare gli inquirenti, a nostro avviso. E' la telefonata del 28 aprile tra Meani e Bergamo in cui si discetta di guardalinee da inviare per le partite del Milan. La telefonata si apre con una discussione che parrebbe riguardare i guardalinee per la prossima partita dei rossoneri, che sarebbe il 30 aprile contro la Fiorentina; ma a un certo punto, dopo che Bergamo ha invitato Meani ad affrontare una cosa per volta, il milanista gli chiede quali guardalinee abbia intenzione di mandare per la partita contro la Fiorentina, a suggerire quindi che prima si stava parlando non del match imminente, ma di quello di una settimana dopo. Ovverosia: Milan-Juventus, con arbitro Collina e guardalinee Mitro (come Bergamo preannuncia a Meani nove giorni prima) e Farneti. La partita, conclusasi 0-1, che lo stesso Auricchio ha ammesso di non avere attenzionato, seppur rappresentando il clou per lo scudetto.
Vediamo entrambe le partite.
Fiorentina-Milan 1-2.
Stagnoli e Ayroldi, i guardalinee per cui Bergamo si premura di chiedere parere a Meani, e quest'ultimo mostra di gradire, vengono poi effettivamente designati per la partita con la Fiorentina, accanto a Massimo De Santis, a dirigere la gara. Partita che genererà poi molte polemiche, per la mancata espulsione di Stam (sarebbe quindi stato assente contro la Juve) e un possibile rigore su Miccoli, e che concludeva un trittico particolarmente fortunato per il Milan, dopo gli arbitraggi di Paparesta (con sbandieramenti di Puglisi) contro il Chievo e di Rosetti contro il Parma, un trittico che aveva fatto infuriare la dirigenza bianconera, convinta di assistere a un trattamento non equo tra le due contendenti per lo scudetto.
E cosa ne pensano gli inquirenti? Dopo tutto, effettivamente, in questo periodo in cui Bergamo si premura di presentare in anteprima a Meani i guardalinee, non contestano alcuna frode sportiva alla Juventus. Milan-Juventus è alla 35sima, e nelle tre giornate precedenti la Juve non si muove. Si muoverebbe alla 31esima per influenzare il risultato di Siena-Milan, arbitro Collina, ma l'assistente Baglioni e Giraudo sono già stati assolti nel processo con rito abbreviato. Quindi nulla. L'ultima frode contestata risale quindi a undici giornate dalla fine: Roma-Juventus 1-2. La partita in cui Racalbuto non espelle Dacourt per fallo da rosso su Blasi, Cufré per il pugno a Del Piero, e annulla un goal regolare a Ibrahimovic. Non è che questa Cupola si dia poi tanto da fare, mentre i designatori si consultano con Meani, nel periodo decisivo della stagione. Nel periodo decisivo.
Diciamoci la verità: questa telefonata rappresenta una prova decisiva, decisiva, nel considerare il ruolo di Bergamo come affatto integrale a un'ipotetica associazione a delinquere, guidata da Moggi.
Una prova decisiva accantonata, tralasciata, dimenticata, occultata. Scegliete voi.
Milan-Juve 0-1.
Sappiamo da altra telefonata che per questa partita Meani non solo discute con Bergamo i guardalinee, ma conosce dallo stesso designatore gli arbitri da mettere in griglia: Collina (che sappiamo essere gradito ai rossoneri), Paparesta (Meani stesso riferisce a Collina che secondo lui De Santis sta alla Juve come Paparesta al Milan) e Trefoloni. Per quest'ultimo Meani si raccomanda con Bergamo: che gli si faccia un bel discorsetto.
Uno dei due guardalinee menzionati in anteprima, Mitro, verrà poi designato per la partita, insieme a Farneti, non citato in questa discussione.
Episodi dubbi della partita? Mancata espulsione per Nesta, valutazione discrezionale di Collina, e possibile rigore di Zambrotta su Cafu, nella zona dove vigila Mitro.
Ad ogni modo: Bergamo, secondo gli inquirenti, è integrale a una Cupola guidata da Moggi, ma le sue decisioni sulla partita-scudetto passano al vaglio dell'unico avversario della Juve nella lotta allo scudetto, che dà parere positivo sui tre arbitri da mettere in griglia, e su un guardalinee. Vorrà dire qualcosa?
Sì, per forza, vuol dire qualcosa.
Milan-Messina 1-2.
A questa partita fa invece riferimento la telefonata inedita tra Meani e Pairetto. Una telefonata identica nella sostanza a quella tra Moggi e Bergamo, in cui la "griglia" di arbitri viene discussa, insieme ai dirigenti delle squadre, e si procede poi come pensato dal designatore.
La telefonata tra Moggi e Bergamo era stata ritenuta una prova a sostegno dell'ipotesi di associazione a delinquere, e qui invece vediamo succedere la stessa cosa, con un competitore della Juve. Com'è possibile che in un caso sia la prova principe dell'associazione a delinquere, e nell'altro caso, telefonata intercettata a Torino, venga invece giudicata non pertinente?
Chiariamoci: in entrambi i casi, il designatore non si fa imporre niente. Nel caso di Moggi, però, viene messo nella griglia e poi designato, un arbitro, Rodomonti, che non era tra quelli pensati da Moggi. In questo caso uscirà Rosetti che, invece, viene nominato per primo da Meani (mentre non è inserito Pieri, va detto). Considerato che queste telefonate rappresentano con tutta evidenza un' ulteriore prova che il sorteggio non era affatto truccato, non cambia poi molto.
Certo Meani era in prima linea già alla terza giornata!