Udienza 8 novembre 2011 - La sentenza

Teresa CasoriaOggi potrebbe essere "il giorno". Di sicuro completerà la sua arringa l'avvocato Trofino, legale di Moggi, poi ci sarà la replica del Pm Capuano, e le possibili controrepliche dei legali.
La sentenza potrebbe essere emessa in serata? Qualcuno ritiene che sia possibile. Nel frattempo le sorprese non finiscono mai, come abbiamo analizzato nel nostro articolo "Auricchio, non così. Anche le trascrizioni tagliate, no!".
Questa volta la sorpresa non arriva dal vaso di Pandora delle telefonate "scartate", ma da una di quelle trascritte e riportate nelle informative, e si scopre dopo cinque anni che la famosa telefonata tra Della Valle e Moggi non si conclude con la frase "Pensiamo a salvare la Fiorentina", come Auricchio ha scritto nell'informativa del novembre 2005, ma con Moggi che tre secondi dopo dice: "Noi pensiamo a vincere il campionato, perché andiamo a Milano e vinciamo, e voi pensate a salva' la Fiorentina...".
Questa frase spiega la precedente, ma Auricchio ha trascritto tutta l'intercettazione meno questa frase. Sempre più persone sono ormai convinte che sia necessaria un'indagine sull'indagine Off-side.
Ricordiamo, e siamo sicuri che lo farà anche l'avvocato Trofino in aula, che quella telefonata avviene un giorno dopo il comunicato con il quale la Juventus annuncia il silenzio stampa, le cui motivazioni la Gazzetta spiega in un articolo del 3 maggio (sfuggito ad Auricchio? Lo avrà ritenuto "nono utile") che richiamiamo nel nostro articolo sulle telefonate del Milan:
Milan Connection
Quando Moggi dice a Della Valle "Abbiamo fatto casino noi per voi" si riferisce proprio al comunicato e al fatto che la Juventus abbia avvertito strane "anomalie" che si stavano verificando nella fase caldissima del campionato. Aggiungiamo che la telefonata, avvenuta due giorni dopo Fiorentina-Milan, precede la sfida scudetto di San Siro, e De Santis, presunto arbitro della cupola, non solo non aiuta la Fiorentina che la "cupola" vuole salvare, ma favorisce il Milan evitando a Stam l'espulsione per fallo da ultimo uomo (perde palla e poi ferma Miccoli diretto da solo in porta), limitandosi ad ammonirlo. Ma l'arbitro della cupola non doveva favorire la Juventus e non il Milan? Era in una delle fasi concitate, teoria di Auricchio, di sdoganamento-ridoganamento? E la cupola che taroccava i sorteggi manda "lo sdoganato" a Firenze?

Qualcuno era molto interessato alle sorti della Fiorentina, ma non era certo Moggi, e l'avvocato Trofino oggi dovrebbe leggere in aula alcuni stralci di intercettazioni, recuperate dagli abissi, molto interessanti e che faranno chiarezza su chi, parlando con il designatore, diceva che "La Fiorentina non può retrocedere", preoccupazione manifestata dopo il grossolano errore di Rosetti nella partita tra Lazio e Fiorentina, quando non fischiò il rigore per "una parata" di Zauri.

Come al solito curiamo la diretta Live in contemporanea anche sul forum tifosibianconeri.com/Cronaca dell'udienza.

Potete commentare l'udienza anche sul nostro blog.ju29ro.com.

Nota: La redazione di questo giornale è da sempre favorevole alla diffusione dell'informazione in generale e sul processo in particolare, pertanto autorizza chiunque a diffondere i contenuti di questo articolo (video inclusi), rispettando la semplice norma legale sul copyright di riportare correttamente la fonte ed il link all'articolo.

Ore 9.45 Il nostro inviato, Francesco, è già in aula e ci informa che la sensazione captata tra i presenti è che la sentenza potrebbe essere emessa già oggi. Inizia l'appello.

Arringa dell'avvocato Trofino, legale di Moggi.
Avv. Trofino: Parlerò del reato associativo. Mi riferirò anche alla sentenza preistorica che riguarda Giraudo, ma lo farò per prendere degli spunti utili. Il Gup ha tracciato un quadro perfetto ed ha anche inquadrato il tema. Infatti in sentenza ha detto che questo è un processo indiziario e che farà ricorso alla prova logica. E a noi ci invita a nozze. Si lamenta il gup, e anche i pm, che da questo mondo del calcio traspariva omertà. Il gup dirà che non vi sono stati collaboratori che hanno svelato i misteri del calcio, attribuendo l’etichetta di omertà, che è fuori luogo, aggiungendo che l’unico che avreebbe dato squarci di verità è Manfredi Martino, che ha detto tutto e il contrario di tutto. Hanno detto che l’omertà ha impedito di arrivare ad una verità. Bene, noi respingiamo questa accusa, perché i pm e il gup dimostrano che non conoscono la storia, perché da sempre gli scandali che riguardano il calcio hanno sempre avuto collaboratori. Ogni scandalo, ogni episodio trova sempre qualcuno che racconta tutto. E' un mondo che, per quelle che sono state le dichiarazioni qui in tribunale, è un mondo di venditori di fumo e di tappeti, è un mondo con personaggi deboli. Quindi la lamentela è fuori luogo, smentita dalla letteratura giudiziaria e dalla storia. Se qui non ci sono è perché questa cupola non esiste, non ha alcun senso cercare episodi che si possano riferire ad essa. Qui abbiamo ascoltato molti che avevano un interesse personale e immaginate che cosa avrebbero potuto dire se avessero avuto qualcosa in mano; qui sono venuti tutti a giustificare i loro fallimenti, immaginatevi se non avevano interesse a parlare. Del resto, ma contro Moggi in campo cosa è stato messo? Una macchina investigativa poderosa, straordinaria, nei mezzi, nelle risorse umane ed economiche. Ci sono state collaborazioni (e arriveremo al processo Telecom), una macchina poderosa. Il nucleo operativo dei carabinieri che si occupa di cose più serie, dei giornalisti in possesso delle intercettazioni che hanno convocato in redazione Galati (cosa rivelata nella sua deposizione dallo stesso testimone dell'accusa Dario Galati, ndr) per fargliele ascoltare, altri giornalisti hanno collaborato all’indagine, l’ufficio indagine con a capo Borrelli, uno che ne capiva qualcosa, Procura federale, risorse economiche incredibili e alla fin fine quando andate a vedere cosa resta, rimangono sospetti, illazioni, frasi, sensazioni. De Gregorio pone a base della sentenza le riunioni, parte da un errore straordinario: immaginare un calcio come un mondo perfetto, dove tutto funzionava, dove il designatore stava chiuso nella torre e noi incontrava nessuno, un mondo in cui nessuno aveva nemmeno intenzione di verificare se l’arbitro era amico o nemico. Ha immaginato un mondo perfetto in cui se Moggi e gli altri imputati si incontrano e si mettono al tavolo c’è qualcosa di illecito. Ma quel mondo non era perfetto, come non lo è adesso. Moggi non era il diavolo, non avrebbe potuto vivere tanti anni in un mondo di angeli. Questo errore di fondo va subito rimarcato. Gli incontri c’erano con tutti! Il tema di questo processo è la decontestualizzazione delle telefonate. Un esempio? Ricordate la telefonata della espulsione di Jankulovski? De Gregorio punta l’attenzione sulla frase di Giraudo: se Dattilo è più sveglio gli dimezza l’Udinese. Come se l’arbitro avesse parlato con lui e gli avesse promesso qualcosa. Bene, questa telefonata, letta così, sembra dimostrare qualcosa, ma la telefonata avviene dopo Brescia-Udinese. E qui il guardalinee ci ha detto che è stato lui a sottolineare all’arbitro il fallo e poi che dopo c’è stata una rissa per la quale nessun provvedimento disciplinare è stato preso. La frase di Giraudo significa proprio questo: se fosse stato più attento, in quella rissa poteva cacciare qualche altro. Ecco perché la sentenza è preistorica.
Il salvataggio della Fiorentina. Altra deconstestualizzazione è quella che riguarda la Fiorentina. Ricordate la frase: "Pensiamo a salvare la Fiorentina". Da questa il Gup ricava la prova contro Giraudo. A me preme stabilire che questa telefonata finisce con "Pensiamo a salvare la Fiorentina". Volete capire quale è la deconstestualizzazione? Qui esistono anche telefonate taroccate nella fase del brogliaccio; quando abbiamo chiesto la trascrizione abbiamo scoperto che quella telefonata non si conclude con quella frase ma continua (tra l’altro è Della valle che chiama Moggi che, se fosse stato un abile criminale non si sarebbe fatto chiamare sul suo numero, ha la linea riservata, ha la cupola e non può dire a Della Valle: 'Tranquillo, i designatori sono roba mia'?) con Moggi che dice che la squadra ha giocato bene ma che l'arbitro gli hanno fatto il culo. "Non ti stancare, più gli rompi il ca... meglio è" e Della Valle "Stai tranquillo", Moggi "Per fare dare agli addetti ai lavori l’attenzione massima, non per darti vantaggi, ma per non darti gli svantaggi", e quale era la gara? Fiorentina-Milan, arbitrata da De Santis, che fa originare il comunicato stampa della Juve del 2 maggio che dà una mazzata sonora al teorema accusativo. Quella telefonata viene anche tagliata ma se andiamo a leggerla tutta vediamo che essa finisce in maniera straordinaria: "Noi per vincere il campionato andiamo a Milano e vinciamo e VOI pensate a salvare la Fiorentina". Altro che cupola: noi pensiamo a noi, voi pensate alle vostre faccende! Ho fatto una lista di telefonate nascoste di cui chiedo l’acquisizione. In questo momento storico si origina la reazione della Juve. Ci sono tre o quattro episodi sintomatici che preoccupano la dirigenza: il caso Ibra squalificato per 3 giornate per un filmato Mediaset, il caso Cannavaro, ritratto in un filmato dove faceva una flebo lecita all’epoca del Parma e messo in circuito dai media, senza alcuna attinenza con la Juventus, e la questione arbitrale che riguardava due arbitri che secondo la franata ipotesi di accusa farebbero parte dell’associazione: Racalbuto e Bertini. Il primo non arbitrava più in A dopo Roma-Juve, Bertini che continuava dopo l’errore in favore del Milan a Bergamo. La Juve chiede di fermare Bertini e, quindi, che fine fa il teorema che chi sta con noi viene coccolato da tutti? Tutto questo si intreccia con una telefonata tra Meani e De Santis. Il 5 maggio 2005 Meani risponde: "Io solo ti voglio bene…", De Santis, altro associato, dice: "Nessuno ci era riuscito a far fare il silenzio stampa, ce l’ho fatta io!", e Meani: "E poi dicono che sei juventino, ma ti rendi conto?"... e poi i due si lamentano per la richiesta di sospensione di Bertini da parte della Juve.
Ma torniamo alla Fiorentina. Mazzini dice di aver parlato con Moggi e Giraudo, ma a campionato finito egli dice a Mencucci che deve far fare due telefonate a Della Valle: a Bergamo e a lui. E Moggi e Giraudo? Non vanno ringraziati? Se si leggono quelle telefonate, Moggi dà consigli tecnici a Della Valle, gli consiglia di andare a Roma a fare almeno un punto, senza avere danni, perché all’ultima hanno una partita facile con il Brescia. E di chiamare il designatore non per avere vantaggi ma per non avere svantaggi. Ma come ha fatto il Gup a condannare Giraudo sulla base di queste telefonate?
C’è una telefonata Mazzini-Mencucci che fa riferimento al ds del Lecce, Corvino. Gli investigatori hanno chiamato Lecce-Parma "la madre di tutte le partite", senza vedere chi fosse più interessato a manterere in A la Fiorentina. Bastava ascoltare questa telefonata: Mazzini dice: "Sperando che Pantaleo faccia qualcosa". Mencucci: "Anche lui farà il massimo, lì è in uscita". Mazzini: "Sono convinto che ci si salva perché Corvino farà il suo lavoro"! Corvino, e con ciò si spiega anche il comportamento di Zeman che si mette a guardare la tribuna dove c’è il ds, aveva firmato con i viola prima della gara. E come è possibile che Moggi si becchi un’accusa del genere e gli altri la fanno franca?
La parte civile FIGC. Il presidente della Figc, sulla base delle telefonate che abbiamo letto la scorsa udienza, prima di Inter-Juventus è forse l’unico ad aver commesso una frode sportiva ed è stato assolto in udienza preliminare! E la Federazione è qui in tribunale a chiedere dei risarcimenti danni milionari! Qui la Juventus è l’unica squadra ad aver subito dei danni! La Figc va addosso a Moggi da tempo, come un caterpillar, ma adesso hanno capito che Moggi è di pietra dura e hanno cambiato il tiro, stanno aspettando la vostra sentenza, ed in Europa hanno chiesto dei chiarimenti! La Juve è l’unica squadra in questo processo ad avere la prova clamorosa di essere stata danneggiata in una partita... e adesso vanno a costituirsi parte civile!
La parte civile Brescia. E visto che ci troviamo di fronte a qualcuno che aspetta risposte, ancora oggi compro la Gazzetta perché ci sono affezionato. Ho letto su questo giornale che Catalanotti ha detto che Governato, che noi abbiamo messo nell’elenco di quelli che parlavano con gli arbitri, ha detto che loro a Governato non lo conoscono proprio, il che mi ricorda la stessa faccenda di Meani e Galliani, quando Galliani dice di non conoscere Meani e poi vengono fuori migliaia di telefonata tra i due. Governato è accreditato presso Pairetto dal presidente del Brescia, Corioni. Ci sono intercettazioni di riflesso di Governato con Pairetto in cui Governato è chiaramente un dirigente del Brescia, in cui si lamenta per arbitraggi, chiede di essere messo in determinate fasce, si complimenta per arbitraggi, ecc. Anche Meani era collaboratore esterno, ma non mi si può dire che Governato chiamava per sapere se pioveva o no a casa di Bergamo. E la cosa è influente perché anche il Brescia Calcio si è costituito contro di noi.
Chi aveva a cuore i Viola. Tutti avevano interessi. Sentiamo la Carraro-Bergamo del 22.05.2005, Carraro: "Sto cavolo di Rosetti vedi che errore fa", e Bergamo: "Non ha spiegazioni, lui era a una ventina di metri. È incredibile", Carraro: "Sì però a questo punto non può retrocedere la Fiorentina, perché se no qui stiamo in difficoltà grande. La Fiorentina si deve salvare!". E MOGGI HA LA CUPOLA!!! Ma lo stesso giorno sarà Abete a chiamare Mazzini per commentare l’errore di Rosetti contro la Lazio. Mazzini dice: "Sto imbecille di Rosetti ci ha messo nei casini". Abete, che era il vicepresidente Figc... se un arbitro sbaglia non mette nei casini i vertici della federazione!
Questo non solo non era un mondo perfetto ma, anzi, era molto imperfetto, ma certamente non era Moggi il capo delle nefandezze. Il calcio voleva pulirsi il viso, avere una catarsi ed eliminare il più bravo di tutti. NON CI STIAMO!
Avete una imputazione per frode su Palermo-Lecce per due ammonizioni di giocatori che erano diffidati. La partita seguente era Lecce-Messina. Auricchio, a domanda specifica, ha detto di non aver fatto nessuna indagine. Abbiamo fatto un capo di imputazione solo per il teorema delle ammonizioni mirate, senza indagare!!! Il tutto mentre il vertice della Federazione non subiva nemmeno di striscio una imputazione. Voglio concludere con il processo Telecom e la signora Plateo. Leggete i resoconti di quella deposizione e scoprirete che mentre, all’epoca, Moggi comprava, con le trombe e i fattorini della Juve, le schede riservate che gli servivano per il mercato, Telecom e i poteri forti intercettavano chiunque, hanno distrutto milioni di dossier, come dossier Ladroni, in cui c’era di più di quello che sappiamo e che scagionavano gli imputati! Non siamo nemmeno riusciti ad avere il "modello 45" dalla Boccassini. Nucini è stato travolto nelle date e nei tempi dalla Plateo, ma non voglio fare polemiche. De Marsico diceva: "quando hai buoni argomenti non cercare la rissa", ma la Plateo ha sostanzialmente distrutto Nucini, che ancora diceva che al Concord, a Torino, avrebbe incontrato Moggi. Signor presidente, come si fa a credere che in un albergo in cui c’è una hall piccolissima, sempre affollata di procacciatori, di tifosi... e Nucini sostiene di essersi recato con Pairetto e De Santis in un incontro segreto e non sa che a 40 metri Moggi ha un appartamento bellissimo a cui si accede direttamente dal garage con un ascensore... e questo criminale incallito si incontra nell’albergo affollato!
Spero che voi abbiate la tranquillità per decidere, anche per cancellare le istanze di ricusazione che sono una reazione scomposta di chi si accorge che le accuse stanno franando. Spero che questi episodi non vi abbiano tolto tranquillità, noi vogliamo una sentenza in cui vi sia scritto che in questo processo sono state commesse nefandezze, sono stati superati i limiti, un processo nato senza notizie di reato, con uno che cerca il ribaltone (Baldini, ndr) e che accusa. Vogliamo una sentenza risarcitoria! Questo è un processo dei record, in cui sono state pubblicate tutte le informative dei carabinieri a soli 9 euro da un settimanale (L'Espresso, ndr).
Investigatori scadenti. Ma sapete come sono scadenti gli investigatori di questo processo? Non sono riusciti nemmeno a trovare il responsabile della fuga del verbale di Paparesta. Mi dica il tribunale: se una notissima giornalista di una notissima testata viene come inviato speciale, va a cena con il comandante della caserma e poi due giorni dopo viene pubblicato sul suo giornale il verbale di Paparesta, ci vuole un grande investigatore per capire chi è stato? E se un giornalista noto collabora alle indagini, e poi sul suo giornale viene pubblicato il verbale, siete così scadenti da non capire chi è stato?
Signor presidente, questa difesa è riuscita nel suo intento grazie al sostegno di tante persone, al sostegno dell’imputato, con la capacità di Prioreschi, di Penta, abbiamo condotto una battaglia e trovato cose rilevanti affinché non solo diciate che Moggi non è responsabile dei reati ascritti, ma anche che questa è stata una brutta pagina della giustizia sportiva. E Vi risparmio il commento al perito che prima viene in tribunale a giurare una perizia, poi manda una lettera in cui sconfessa dicendo che, leggendo un giornale, si è accorto di aver sbagliato.
Ma cogliete anche l'illogicità della squadra più forte del campionato che non ha bisogno di nessuna cupola per vincere, ma lo fa perché è la più forte!
Ho concluso, vi chiedo la subordinata ai sensi del 523 6° comma e 507 per le telefonate nascoste e trovate e che riteniamo decisive, Vi chiedo l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Non è un caso che ci siano tante telefonate, qui non c’è solo il destino di Moggi, ma è in gioco il blasone di una squadra che è il vanto dell’Italia all’estero.

La replica del pm Capuano.
Pm Capuano: Sulla genesi dell’indagine. La maggior parte delle difese ha utilizzato la richiesta di archiviazione di Maddalena di Torino, facendo distinzione con quello che è successo a Napoli. È stato fatto un paragone: Torino, sulla base dello stesse prove, ha archiviato e noi siamo andati avanti. Non è così. Torino ha una attività che va da agosto a settembre 2004, con il campionato ancora non cominciato. Le difese non hanno utilizzato la sentenza dell’abbreviato perchè non è passata in giudicato. Ebbene, nemmeno la richiesta di archiviazione di Torino è passata in giudicato. Perché quando noi siamo andati avanti, Torino solleva un conflitto di competenza? Perché si accorge di aver fatto un errore e vuole continuare lei l’indagine.
Sulle intercettazioni, io con difficoltà le ho lette tutte e non credo che siano rilevanti penalmente quelle che sono le nuove depositate, non c’è stato confronto, da parte delle difese, con quelle che erano già agli atti. Va detto che le difese sono state messe nella possibilità di difendersi, hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini e nessuno ha chiesto copia dei dischetti.
Si è dileggiato l’aspetto relativo ai sorteggi. Io incuriosito, dopo avere discusso, sono andato a vedere il filmato che parla chiaro. Il servizio di ocp è stato accusato di falso, ma in quel servizio vi è esattamente quello che è successo. Non si palesa, così come si è voluto far credere, la distinzione del sorteggio tra i due designatori, ma vi è una confusione, il colpo di tosse, le palline che si aprono, il notaio che deve solo dire quali arbitri sono assegnati alle varie partite, non devono dire altro; ad esempio nel sorteggio del 22 aprile quando viene designato un arbitro precluso non lo dicono. Le palline si aprono, basta vedere il filmato, in un mondo in cui ci sono tante persone, si utilizzavano palline che si aprivano.
Le schede riservate. Il fatto che Moggi vada in Svizzera e si faccia fotografare con i finanzieri non mette e non toglie nulla. Il fatto è che lui va lì a comprare le schede a nome del padre di De Cillis, così come è comprensibile che vada un altro dipendente della Juve.
Si è anche parlato di prove logiche. Non vi è stata una contestazione da parte di nessuno, forse l’unico che lo ha fatto è stato proprio Moggi, sull’uso alternativo delle schede. Ebbene dobbiamo credere che quelle schede erano utilizzate per parlare di mercato non si sa con chi. Gli unici che avevano la scheda non avevano a che fare con il mercato, facciamo un atto di fede a credere a questa circostanza. È stata fatta la scenetta dei due telefoni che si chiamano alle 3 di notte. E che devo acquistare alle 3 di notte?
La Fiorentina. Una delle ipotesi della difesa è stata che tutta questa organizzazione si sostanziava in due gare, così non è, e lo sa meglio di me la difesa della Fiorentina che l’aggancio avviene ben prima con i vertici della Federazione e non si incontrano prima perché la madre dei Della Valle sta male. Si è poi detto, dalla prof. Beccacece, che c’erano tante possibilità statistiche. Ma le indagini non si fanno con le statistiche. La partita fondamentale è Lecce-Parma ed Auricchio che deve andare ad investigare?
Sistema diffide. A dare validità al sistema sono gli imputati che quando parlano (vedi ambientale di Moggi) fanno riferimento a ciò. Ben oltre la metà del campionato, ne parlerà Meani con Copelli. Le telefonate sono eloquenti, ma le difese non ne hanno voluto tenere conto. Quando De Santis dice "questa partita non la potete vincere mai", sono fatti accaduti in campo!
Concludo. Mi viene facile parlare con l’odierna difesa di Moggi. Mi trovo d’accordo con due circostanze: la veridicità di quanto dicono Bergamo e Fazi, che però parlano per tutta l’investigazione. Vogliamo contestualizzare? Va bene, e allora è sempre vero, anche quando parlano del Divino Amore, quando commentano le griglie, individuando i vertici dell’associazione. L’apparato probatorio non offre dubbi al contesto associativo. Moggi ogni settimana chiama Baldas, ogni settimana e ascoltate le telefonate e suoi toni alterati!
Presidente, con questo concludo, la pubblica accusa non ha interrotto le difese, ma termini come pagliacci, indegni, vergogna, relativi a chi ha fatto il suo dovere non sono ammessi.

Presidente Casoria: Vabbè l’avvocato deve difendere ad oltranza i suoi clienti.
PM Capuano: Ho concluso.


LE CONTROREPLICHE.

Avv. Prioreschi: Siamo stati chiamati in causa. Siamo ancora alle indagini preliminari quando si richiama l’archiviazione di Maddalena, altro che la replica del pm! Ricordo al pm che in questo processo c’è stato un dibattimento. L’archiviazione è vero che è un provvedimento che non ha efficacia di sentenza ma è anche vero che la Cassazione ha detto che quel provvedimento, come conclusivo di una fase, è utilizzabile. Si continua a dire che le palline si sono aperte ma qui ci hanno detto che non si leggevano i nomi. Su Palermo-Lecce c’era un errore non un capo di imputazione. È chiaro che Moggi chiamava dalla sua scheda svizzera operatori di mercato anche stranieri, il mercato è sempre aperto (interruzione di Moggi: "Cannavaro lo abbiamo preso alle 4 e mezzo del mattino"), ma qui se parliamo di logica, l’imputazione per associazione a delinquere dovrebbe essere superata a piè pari. Al capo della cupola ci sarebbe Moggi, e poi della cupola dovrebbero far parte Carraro e Galliani che sono due nemici, ma vi immaginate un capo camorra che mette nella sua associazione i suoi nemici? Per non parlare della vicenda del condizionamento delle televisioni. Il povero Scardina...
Presidente Casoria: La televisione non ci interessa.
Avv. Prioreschi: Chiudo dicendo che abbiamo assistito ad una gogna ma questi 5 anni non ce li restiuirà nessuno. Grazie.

Avv. Morescanti: Oggi c’è stata la conferma che vi è una guerra tra la difesa Moggi e la Procura, sono gli unici che hanno avuto la possibilità di aggiungere telefonate a piacere. Gli unici che non possono utilizzare questo metodo sono quelli della difesa Morescanti. Prego il collegio di non utilizzare le telefonate contro i miei assistiti perchè non abbiamo avuto modo di difenderci.

Avv. Furgiuele: (per i Della Valle): Vorrei rispondere dicendo che al di là delle chiacchiere delle telefonate, abbiamo fornito un dato in ordine alla rilevanza di questa partita ad un dato oggettivo: la Beccacece non ha fatto un ragionamento campato in aria ma ha detto che l’esito indispensabile era che la Fiorentina vincesse con il Brescia, quindi era quella la gara fondamentale di cui occuparsi. L'esito di Lecce-Parma poteva decidere non solo insieme alla vittoria dei viola ma anche su altre squadre, se la Fiorentina avesse perso o pareggiato. Ancora una volta il pm non risponde ad una osservazione su un fatto oggettivo.

Tribunale in camera di consiglio per deliberare.

Il Presidente Casoria ha dato appuntamento alle ore 20 per la lettura della sentenza.

Ore 14.50. L'audio dell'udienza, per chi vuole ascoltarlo, è già online sul sito di Radio Radicale, che ringraziamo ancora una volta per l'ottima copertura informativa garantita in questi anni di processo:
www.radioradicale.it/udienza 8 novembre 2011.

Ore 18.55. L'aula si sta riempiendo nuovamente. Sono già in aula Bergamo, la Fazi, Fabiani, Ambrosino e Scardina con i rispettivi avvocati, oltre all'avvocato Catalanotti del Brescia. Luciano Moggi raggiungerà l'aula verso le 19.30.

Ore 19.20. Anche Moggi è arrivato in aula. Ci sono proprio tutti in attesa della Casoria. L'aula è una bolgia, gremita come mai lo è stata. I media, tranne pochi casi di testate che hanno sempre seguito il processo, si sono risvegliati dal sonno solo alla fine.

Ore 20.00. Le dirette di Rai Sport e Sky informano di voci concitate e grida che sopraggiungevano dalla camera di consiglio, segno di un collegio non certo sereno e afiatato, come già dimostrò il procedimento disciplinare della Casoria davanti al CSM. Il Presidente Casoria legge la sentenza, con a latere la Gualtieri e la Pandolfi che, per tutti i 10 minuti della lettura, tieni gli occhi chiusi o bassi, senza alzare lo sguardo sull'aula ed i presenti. Il tribunale condanna Moggi a 5 anni e 4 mesi. Gli ex designatori arbitrali, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, sono stati condannati rispettivamente a 3 anni e otto mesi e un anno e 4 mesi. Condanna ad 1 anno ed 11 mesi per Massimo De Santis. Condanna per Lotito e Della Valle (un anno e tre mesi). Per Meani condanna di un anno. Assolti Fabiani (al quale si attribuivano delle schede svizzere) e la Fazi, ritenuti tra i sodali dell'associazione a delinquere. Otto gli imputati assolti.

Luciano Moggi: 5 anni e 4 mesi, interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Daspo di 5 anni.
Paolo Bergamo: 3 anni e 8 mesi.
Innocenzo Mazzini: 2 anni e 2 mesi.
Pierluigi Pairetto: 1 anno e 11 mesi.
Massimo De Santis: 1 anno e 11 mesi.
Salvatore Racalbuto: 1 anno e 8 mesi.
Paolo Bertini (ex arbitro): 1 anno e 5 mesi.
Antonio Dattilo (ex arbitro): 1 anno e 5 mesi.
Claudio Puglisi (ex assistente): 1 anno e 20mila euro.
Stefano Titomanlio (ex assistente): 1 anno e 20mila euro.
Lillo Foti (presidente Reggina): 1 anno e 6 mesi e 20 mila euro.
Leonardo Meani (ex addetto agli arbitri Milan): 1 anno e 20mila euro di multa.
Claudio Lotito (presidente Lazio): 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
Sandro Mencucci (a.d. Fiorentina): 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
Diego Della Valle (proprietario Fiorentina): 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
Andrea Della Valle (ex presidente Fiorentina): 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
Gennaro Mazzei (collaboratore designatori): Assolto.
Mariano Fabiani (ex d.s. Messina): Assolto.
Maria Grazia Fazi (segretaria Figc): Assolta.
Ignazio Scardina (giornalista): Assolto.
Pasquale Rodomonti (ex arbitro): Assolto.
Ambrosino, Ceniccola, Gemignani (assistenti): Assolti.

Dichiarazioni a caldo.
Luciano Moggi: "Non ho voglia di fare battute, non parlo".
Avv. Prioreschi: "E' una sentenza inaspettata per quello che era stato il dibattimento. Le sentenze si accettano e si appellano".
Avv. Gallinelli: "Ci aspettavamo una sentenza migliore. De Santis è stato assolto per tre frodi sportive. Aspetteremo le motivazioni e poi presenteremo appello".
PM Capuano: "Evidentemente non era una farsa".
Massimo De Santis: "E' una sentenza aberrante, non ci è stata concessa la possibilità di difenderci. Ci aspettavamo tutti una soluzione diversa, ma parlano le sentenze. E' stata riconosciuta l'associazione e alcune frodi sportive (una è Lecce-Parma, le altre non so). E' stata scritta una pagina di malagiustizia per quello che abbiamo visto, con telefonate nascoste e tagliate e tutto quello che si può fare per costruire un vestito addosso a una persona. Sono stato l'unico arbitro intercettato con telefonate ben diverse da quelle che mi hanno portato a condanna. Quando si gioca sulla vita delle persone ci vuole coscienza: mi auguro che chi ha condotto le indagini abbia la coscienza a posto. Ero stato inserito in questa indagine come promotore e associato, ma il discorso del promotore è caduto subito. Intercetazioni costruite, tagliate, selezionate ad hoc e ben messe dall'accusa hanno portato a questa condanna".

Tra 90 giorni potremo leggere le motivazioni della sentenza.