Se non c'è trucco, non c'è inganno

sorteggio arbitraleArticolo di Renato La Monica - Fonte: Magazine Bianconero

Nell'inutile frastuono che ci circonda, "la casta" dei giornalisti ha trovato la maniera di ignorare una notizia degna di un titolo a nove colonne. Secondo una sentenza della Corte d'Appello del Tribunale di Roma, il sorteggio arbitrale non era manipolato. Con buona pace del giornalista Gianfranco Teotino, oggi vicedirettore del cerchiobottista Tuttosport, che con un paio di articoli apparsi su "La Stampa" ed il settimanale "Rigore" aveva messo in dubbio la regolarità del medesimo, beccandosi una querela per diffamazione dai due designatori Bergamo e Pairetto.
Teotino è stato condannato al pagamento di mille euro di multa più le spese processuali.
Anche il tribunale di Torino, con analoga sentenza, aveva dato ragione a Bergamo e Pairetto. Prendiamo quindi atto che, ben due tribunali della Repubblica, hanno di fatto smontato il teorema di Calciopoli. Ovvero: i due designatori truccavano il sorteggio per favorire Moggi e la Juventus.
A questo punto, parafrasando Lubrano, la domanda nasce più o meno spontanea: se il sorteggio era regolare, come faceva Moggi a pilotare a suo favore le designazioni? Attendiamo una risposta dai sempre attenti e rigorosi Cannavò, Palombo, Ziliani, Liguori e tutta la truppa che, nell'estate del 2006, ha processato la Juve sui giornali. Attendiamo una risposta anche dai due Pm napoletani, Narducci e Beatrice: vedremo se avranno il coraggio di smentire i loro colleghi romani. Come disse Yul Brynner, prima di una cavalcata, alla fine tutti i nodi vengono al pettine.
L'abbiamo detto in tempi non sospetti e lo ribadiamo con lo stesso vigore oggi: Calciopoli è stato solo un finto scandalo. Una bufala data in pasto al popolo bue per mascherare quello che accadeva dietro le quinte: una guerra di potere. Obiettivo principale: estromettere dal gioco Moggi e Giraudo. A costo di sporcare l'immagine della Juve. A costo di distruggere una storia ultracentenaria. Mentre i giornali sbattevano il mostro in prima pagina, fuori scena succedevano cose che noi umani possiamo solo intuire. Manovre ed intrallazzi, ricatti e contro ricatti, secondo la migliore tradizione italiana.
Ci vorrà ancora molto tempo ma, prima o poi, la verità verrà a galla. Chi ha preso per i fondelli 14 milioni di tifosi juventini deve essere punito. Questo, purtroppo, non servirà a rimarginare la ferita. Ma almeno potremo dire di aver ottenuto giustizia. Sempre che questa parola abbia ancora un senso nell'inutile frastuono che ci circonda.