MilanPhone/10 - Telefonate contro il teorema e non contro Moggi? Scartate!

CopelliLa speranza alla quale siamo costretti ad aggrapparci, da cittadini, è che Auricchio oggi in aula insegni una "tecnica investigativa" diversa da quella che ha adottato nell'indagine Offside, esaltata da docufiction e media che ora si girano dall'altra parte e fanno finta di nulla, per non dover correggere molte delle cose scritte nel 2006. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Perché sono importanti le telefonate di Meani delle quali la difesa di Moggi ha chiesto l'acquisizione e la trascrizione?
Perché l'indagine è focalizzata soprattutto su Moggi, perché l'accusa è che solo lui deteneva il potere sul mondo del calcio. Le telefonate ritrovate di Facchetti hanno sgretolato l'accusa, evidenziata anche da Narducci davanti al GUP De Gregorio, che "solo gli imputati parlavano con i designatori". Le telefonate ritrovate di Meani dimostrano con chiarezza che la tesi investigativa sostenuta da Auricchio, e sposata dai pm, è errata quando sostiene che non c'era contraltare alla compagine moggiana. Queste telefonate ci stanno restituendo l'immagine di un sarto che ha a disposizione tanta stoffa da poter cucire un paltò e, invece, butta la maggior parte della stoffa e prende solo la piccola parte necessaria a confezionare una coppola, o un cappuccio, visto che quella moggiana è stata presentata come una associazione simile alla mafia e alla P2.
Anche la terza informativa sulle telefonate del Milan è indirizzata già dalle prime parole riportate a pagina 1:
"L'attività di indagine offre un ulteriore e prezioso contributo al quadro storico in cui sono maturati gli avvenimenti che hanno segnato la scorsa stagione calcistica. [...] Gli elementi acquisiti rafforzano il dato investigativo complessivamente emerso circa il consolidato sistema di strapotere che Luciano Moggi esercita sull'intero settore calcistico, ponendo maggiormente in rilievo una situazione resa ancor più allarmante dall'esclusività di un tale potere, al quale non corrisponde un contraltare, non si affianca alcuna forza capace comunque di contrastarlo".
Le telefonate di Meani che ascoltarono sono tante, 11 mila in soli tre mesi, ma oggi è evidente che tra le maglie del setaccio passarono, e furono evidenziate nell'informativa, solo quelle utili a sostenere l'accusa che non c'era contraltare all'esclusività del potere di Moggi.

Basterebbe il caso che analizzeremo oggi per scrivere la parola fine su un'indagine "molto particolare".
Auricchio parla di "quadro storico" e vediamo cosa scrive a proposito della 17a giornata di campionato, 15 maggio 2005, sulla terza informativa da pagina 28 del Pdf:
"Nella mattinata del 13 maggio, in contemporanea con le operazioni di sorteggio arbitrale per la 17a giornata di ritorno in cui il Milan dovrà fronteggiarsi con il Lecce, Manfredi Martino invia a Meani due messaggi sms, rispettivamente alle 11.23 (vds progr. 9250) con cui comunica la designazione di Trefoloni quale arbitro, e alle successive ore 11.51 (vds progr. 9264) con il quale invece comunica la designazione dei due assistenti del direttore di gara quali copelli e Ambrosino".
Meani, quindi, conosce i nomi delle designazioni prima di Moggi, ma Auricchio non lo trova né "singolare", né "allarmante". Svolazza leggero e passa a citare una intercettazione Titomanlio-Meani del 16 maggio nella quale i due parlano degli "episodi in cui risultava implicato il guardalinee Consolo, il quale unitamente a Ricci era stato assistente di Paparesta nell'incontro Juventus-Parma vinto per due a zero dai bianconeri", e da parte sua Meani riferisce della "pessima pagella data a Consolo da parte del "Corriere dello Sport", per poi commentare gli episodi giudicati dalla stessa stampa per quel turno riguardo al gol di Shevchenko, ritenuto inficiato in partenza da una posizione in fuorigioco di Inzaghi".
Auricchio, poi, seleziona e riporta anche una telefonata di Meani a Puglisi (16 maggio ore 12.35) nella quale commentano l'ultimo arbitraggio di Consolo e di Ricci: "In particolare dalla conversazione emergono ulteriori elementi che convergono sulla faziosità juventina dei due guardalinee, come lo stesso Puglisi esclama "...sì, sì ma è imbarazzante ma cioè... i guardalinee di parte!...", soffermandosi entrambi gli interlocutori sulla gravità raggiunta da tale fenomeno, il livello della cui sfacciata evidenza è definito "indecente...". Quindi Auricchio continua riportando frasi della conversazione che sono funzionali a quello che vuole dimostrare, come quando scrive che i due parlano del potere di Luciano Moggi e "della necessità di porre un argine cercando di acquisire "... un certo controllo della situazione perché non succedano cazzate cose di questo tipo, inserire qualche uomo a tutti i livelli, ma non per fare le mafiate tipo Moggi... perché non ci interessa, ma per avere...", al fine di riportare ordine ed equilibrio nelle designazioni degli arbitri e dei guardalinee.".

Nelle due telefonate con Titomanlio e Puglisi si accusa Moggi, e già questo sembra il principio cardine utilizzato dagli investigatori per stabilire l'utilità o meno delle telefonate da riportare nelle informative, e poi si criticano gli assistenti Consolo e Ricci. Sono le parole di un rivale sportivo di Moggi e di un assistente tifoso del Milan, per Auricchio sono "utili", ma sul giornale più consultato dalla squadra Offside, La Gazzetta dello Sport, non c'è riscontro alla critica, soprattutto per Consolo ritenuto in "quota Juve", anzi è evidenziata la mancata concessione di un rigore a favore della Juve:

Articolo di Luca Curino: Sono stati forse i migliori 45 minuti della Juve in questo campionato, per intensità, brillantezza, determinazione e qualità, individuale e collettiva. [...] Il Parma era stordito, non ci capiva nulla e finiva persino per litigare con se stesso. Come quando Gilardino ha mandato a quel paese Cardone che aveva segnalato all'arbitro una propria leggera deviazione su un colpo di testa di Camoranesi. [...] ...oltre ai gol e a un rigore non concesso proprio allo scadere per un netto fallo di mano in area di Cardone su cross di Nedved.
ARBITRO E GUARDALINEE: PAPARESTA 5,5. Tutto bene in una partita facile da dirigere, ma per il fallo di mano in area di Cardone ci sono gli estremi del rigore. CONSOLO 6; RICCI 5.

La Moviola, di Enrica Speroni: JUVENTUS PARMA 2-0 (Paparesta: nessun ammonito) Al 46' il braccio di Cardone (Parma) su cross di Nedved poteva essere punito col rigore. In difficoltà Ricci sulle segnalazioni di fuorigioco.

Cosa ha lasciato fuori dalle informative Auricchio su questa partita? Le due telefonate che ascoltiamo oggi, per esempio, che mostrano il contrario della tesi. Contestualizziamo ricordando che il sorteggio si tiene il 13 maggio 2005 a Coverciano, che è uno degli unici due sorteggi che sono stati "osservati" dagli uomini di Auricchio, il famoso sorteggio ripreso in video e poi inserito nella docufiction. Ad estrarre le sfere con i nomi degli arbitri è Riccardo Bianchi, giornalista de "La Provincia di Como", che ha deposto a Napoli l'1 ottobre 2010.
Alle 11.23 c'è il primo sms di Martino a Meani, alle 11.51 il secondo con il quale comunica gli assistenti, e questi due eventi Auricchio li riporta, mentre non riporta la telefonata avvenuta alle 11.53 nella quale Meani avvisa Copelli della designazione, lasciando intendere di essersene occupato. Oltre a questo particolare, che non allarma Auricchio come avviene quando l'interlocutore è Moggi, ci sono chiari giudizi su Ambrosino che cozzano contro l'accusa formulata dai pm all'assistente, ovvero che sia membro dell'associazione a delinquere "moggiana". Meani addirittura parla di Ambrosino come di un suo nuovo "adepto". Questa telefonata è contraria alle tesi accusatorie, è "non utile investigativamente", quindi, le tocca la stessa sorte delle grigliate e del 4-4-4 di Facchetti. Via!



Meani-Copelli, 13 maggio 2005, ore 11:53.
Meani: Prooonto!
Copelli: Cazzo vuol dire?
Meani: Eh?
Copelli: Cazzo vuol dire?
Meani: Eh San Leo... da Norcia
Copelli: Non dirmi... non dirmelo...
Meanii: Sì.
Copelli: Nooo... alla grande!
Meani: Sei contento?
Copelli: Si, ma non tanto... di più! Non tanto, di più, guarda! Fantastico! Veramente, alla grande, grande, grande, proprio!
Meani: Oh, tu... tu e un mio adepto nuovo.
Copelli: Dimmi.
Meani: Ambrosino.
Copelli: Buono!
Meani: Eh?
Copelli: Buono, buono, buono, buono!
Meani: A me è un ragazzo simpatico guarda, tutti dicevano qui...
Copellii: No...
Meani: ... terone... juventino...
Copelli: No, no, no...
Meani: E invece no.
Copelli: Assolutamente! Leo, tu sai che...
Meani: E' vero, è vero...
Copelli: ... che il rapporto che abbiamo io e te...
Meani: Sì, sì, va oltre...
Copelli:...è di... è di...
Meani:... di fiducia...
Copelli: ... di amicizia... se ti dico che questo...
Meani: Tutti mi dicevano... tutti mi dicevano "E Ambrosino qua è juventino (incomprensibile)" ...
Copelli: No, no, no...
Meani: ... invece non è vero!
Copelli: No, no, questo è bravo.
Meani: E' bravo poi, sì!
Copelli: Questo è bravo.
Meani: E' brutto ma è bravo!
Copelli: Eh va beh...
Meani: Ce li hai a mente quei pasticcini brutti ma buoni?
Copelli: Sì, voglio dire, però d'altronde, voglio dire, ce ne hai messo uno bello, e quindi, eh, eh...
Meani: Ué taglia quella "capellata" (si riferisce ai capelli lunghi, ndr) lì che hai, eh?
Copelli: Sì, adesso vado... stasera a tagliarmeli, si!
Meani: Taglia la capellata, eh.
Copelli: Sì... lo so, va ben...ok.
Meani: Allora sei contento?
Copelli: Ma guarda, tutto, non tanto, di più!
Meani: Noi saremo.... eh, l'arbitro é Trefoloni...
Copelli: Oh, alla grande... cavolo... bene dai, con Teo...
Meani: Noi saremo, saremo giù (le voci si sovrappongono) abbiamo l'albergo un po' fuori... e magari che... eh? (incomprensibile)
Copelli: Noi saremo probabilmente al Patria (dovrebbe riferirsi al Patria Palace Hotel, ndr)
Meani: Si, quello lì in centro, lì.
Copelli: Eh, esatto.
Meani: Eh al... al limite, ci salutiamo, se circoliamo in giro in centro che... a far spese ci troviamo.
Copelli: Ah... OK, dai perfetto!
Meani: Va bene?
Copelli: Va bon, abbraccio...
Meani: Ciao, ciao.

Ora torniamo a quella parte di informativa nella quale è riportata la frase di Puglisi sui "guardalinee di parte" e le "mafiate di Moggi", e dove Auricchio sorvola sulla parte di dialogo tra Meani e Titomanlio "riguardo al gol di Shevchenko, ritenuto inficiato in partenza da una posizione in fuorigioco di Inzaghi". Per Lecce-Juve Auricchio aveva consultato ed incollato sull'informativa le lamentele leccesi prese da un sito super-partes: quello del Lecce! In questa occasione Auricchio non va a controllare neppure la Gazzetta. Perché non era necessario in quanto non vi erano "emergenze tecniche", come Auricchio ha detto in aula?
No, prima ancora delle telefonate "utili" del 16 maggio, riportate nell'informativa, c'è una telefonata del 15 maggio, un'ora e mezza dopo le partite, nella quale Contini dice "E poi mi ha detto che forse c'è il gol in fuorigioco", Meani ammette che la rete di Shevchenko è inficiata dal fuorigioco ed aggiunge "Ambrosino è grande!". Ammesso che nessuno della squadra Offside abbia acceso la televisione quella domenica e visto il servizio da Lecce, una telefonata come questa non spinge ad andare a controllare almeno la solita bibbia rosa? O forse era meglio non evidenziare quello che era accaduto sul versante rossonero in una giornata che doveva ancora assegnare lo scudetto e "attenzionare" solo la sponda moggiana?

Luigi Garlando sulla Gazzetta scrive a proposito di quel Lecce-Milan:
Rabbia perché, a causa di alcune discutibili decisioni arbitrali, Adriano Galliani, durante l'intervallo, si è ritrovato bersagliato da insulti feroci in tribuna e ha dovuto riparare, sotto scorta, nelle postazioni stampa, domandandosi pallido: «Dov'è mio figlio?», poi recuperato. [...] All'11' però nasce il temporale d'insulti che investirà la famiglia Galliani. Trefoloni vede un fallo di Vucinic su Stam, che pare semmai caricare l'attaccante in area e ferma il gioco, prima che Konan spinga la palla in rete. L'isteria monterà definitivamente al 25' per un nuovo fallo fischiato a Vucinic e, soprattutto, al 46', quando Trefoloni ignora un fallo di mano dello stesso olandese (involontario) al limite dell'area, su tiro di Stovini, ammonito per proteste. [...] Il gol di Sheva sette minuti dopo incendia di nuovo la tribuna leccese che vede in fuorigioco l'ucraino: prima Inzaghi sul cross di Dhorasoo, poi l'ucraino quando la palla scivola su Inzaghi che la indirizza verso Sicignano prima del tocco decisivo di Sheva. Galliani e figlio sono al sicuro in una cabina Rai. Juve a 5 punti. Milan a Istanbul.
ARBITRO E GUARDALINEE: TREFOLONI 5. S'inventa un fallo di Vucinic che rende inutile il gol di Konan. Non convincono altri fischi. I collaboratori lo aiutano a sbagliare e la tribuna di Lecce diventa un mare in tempesta. COPELLI 5,5 - AMBROSINO 5. Non vede Inzaghi in fuorigioco sul cross di Dhorasoo che porta al gol di Shevchenko anch'egli in posizione dubbia.

Anche la Speroni nell'articolo "La Moviola" della Gazzetta scrive:
LECCE MILAN 2-2 (Trefoloni: 1 espulso, 4 amm.) All'11' Konan segna, ma l'arbitro aveva fermato il gioco fischiando un fallo di Vucinic su Stam. Le immagini, casomai, fanno pensare a una scorrettezza del rossonero. Ripresa: il 2-1 del Milan nasce viziato da un fuorigioco di Inzaghi, non segnalato, sul cross di Dhorasoo. Il prosieguo dell'azione è ingarbugliato sino al tocco in rete di Shevchenko, in posizione di fuorigioco. [...] Ma una corretta indicazione del fuorigioco di Inzaghi (che pare anche aggiustarsi il pallone col braccio) avrebbe eliminato il problema all'origine.

L'episodio della forte contestazione a Galliani per gli errori in favore del Milan è stato toccato anche da Zeman durante la sua deposizione in aula (pagina 4 del Pdf), ma il pm ha sorvolato, come Auricchio.



Contini-Meani, 15 maggio 2005, ore 18.30.
La lunga telefonata inizia con Contini che racconta a Meani alcuni episodi della partita Siena-Chievo 0-1 che ha arbitrato.
Contini: E’ andata benissimo, dai… C’era Pacifici.
Meani: Che cosa t’ha detto?
Contini: Molto molto bene. Sulla collaborazione. Calcagno è una roba ragazzi…
Meani: Cioè?
Contini: Ha alzato un fuorigioco… che cosa ho fatto andare? L’ha fatto andare Rosetti… cioè un fuorigioco che la palla cazzo va fuori, lui ha alzato, l’ha fatto andare giù. Poi un altro, credo che era sbagliato. Cazzo, ma non è in forma Copelli…
Meani: Perché?
Contini: Oh mi diceva lì Giorgio, un mio amico del Milan che guarda sempre la partita… ha detto che nel primo tempo ha fermato Inzaghi che era buono...
Meani: Nooo…
Contini: A me mi ha detto così lui. Forse c’è il gol in fuorigioco…
Meani: Sì.
Contini: Del Milan eh…
Meani: Sì.
Contini: Bene.. dai…
Meani: E Ambrosino è grande
Contini: (incomprensibile) bene...
Meani: Ma, e per il resto tutto a posto? Che lotta che c’è in retrocessione…
Contini: In retrocessione è roba da far pau… Domenica c’è Atalanta-Roma e l’ultima c’è Roma Chievo.
Meani: Sì, sono battaglie.
Contini: Il fatto è che la Roma è sulle gambe…
Meani: Eh sì, e poi oltretutto la Roma deve andare a giocare a Udine la settimana…
Contini: Cioè domenica va… esatto… poi deve andare a Bergamo eh… domenica c’è Atalanta-Roma…
Meani: Figa...
Contini: Di’ un po’…
Meani: Perché l’Atalanta non è ancora retrocessa, eh.
Contini: Ma che retrocessa?! Ha pareggiato oggi.
Meani: E quindi come sono?
Contini: Ha vinto il Brescia fuori casa… è ancora invischiato il Bologna eh…
Meani: Pensa te. Eh...
Contini: Bologna, Fiorentina, Chievo, Brescia, Atalanta, Siena, Roma… cioè ci sono otto o nove squadre per non andare giù.
Meani: Pensa te…
Contini continua parlando di un incontro con Filippo Galli, poi Meani chiede di Rosetti.
Meani: Rosetti bravo?
Contini: Ma sì insomma, non è molto in forma…
Meani: Noo?
Contini: Era distrutto, Leo.
Meani: Era distrutto?
Contini: Distrutto… E’ arrivato ieri sera a mezzanotte, undici e mezza, cioè loro mi dicevano, han fatto la partita venerdì sera alle 9 con 34 gradi (aveva arbitrato una partita della Coppa della Corona in Arabia Saudita, ndr). Han finito la partita, all’una di notte han preso l’aereo, sei ore di volo, sono arrivati in Italia a Torino alle nove e mezza, senza aver dormito niente, e ieri pomeriggio verso tardi è dovuto ripartire per venire a Siena. 580 chilometri, te dimmi che senso ha?
Meani: (mormora, incomprensibile)
Contini: Va alla Confederation Cup con Copelli e Griselli, in giugno.
Meani: E via…
Contini: E via…
Meani: Vabbè.
Contini: Ma cos’è sta roba che è venuta fuori sul Corriere della Sera, di un sms che hanno scritto… Hai saputo?
Meani: Noo…
Contini: Sul Corriere dello Sport… che da Coverciano qualcuno ha mandato un sms al Corriere dello Sport per dire che Rosetti che aveva arbitrato nonostante che non fosse tornato… cioè praticamente sabato pomeriggio, sabato a mezzogiorno a Torino è stato designato per la partita di campionato.
Meani: Dov’è che c’è scritto?
Contini: Sul Corriere dello Sport. Han detto che è stato un sms mandato e non si conosce il numero di questo qui.
Meani: Può essere chiunque.
Contini: Eh, infatti.
Meani: Sarà un romano, un amico di…
Contini: Sì, sicuro, di Pesciaroli. Per il resto lì?
Meani: Tutto tranquillo.
Contini: Voi siete liberi, per lo scudetto…
Meani: Sì, sì.
Contini: Cos’han detto? Com’è…
Meani: Adesso ci concentriamo sulla Coppa dei Campioni.
Contini: Sei un po' giù?
Meani: No…
Contini: Ti girano un po’ i coglioni?
Meani: No… ero giù l'altra volta (la settimana prima dopo la sconfitta con la Juve?), oggi (incomprensibile)... meglio così… adesso fa il turnover… fa giocare un po’ di giovani…
Contini: Anche se perdi col Palermo che cazzo te ne frega…
Meani: E’ vero…
[...]
Meani: Ciao.
Contini: Ciao.


Articoli correlati: