Corte Federale, prima giornata. Il pugno duro di Palazzi

Palazzi22 luglio 2006.
Ore 9.00 - L'Hotel Parco dei Principi apre le sue porte al processo di appello della Corte Federale. Il presidente Piero Sandulli inizia la seduta dichiarando: "Chiedo scusa perché ci siamo privati di un weekend, tra l'altro uno dei più caldi dell'estate. Come dire, siamo nati per soffrire".

Ore 9.20 - Non esageriamo. Arriva l'avvocato Cesare Zaccone, legale della Juventus, e viene intercettato dai giornalisti presenti fuori dell'hotel, ai quali confida: "Ci sono amplissimi margini per poter ridurre i punti di penalizzazione". gli chiedono se spera di riuscire ad ottenere la serie A per la Juve, e risponde: "Vediamo, non esageriamo". Incoraggiante!

Ore 10.00 - Mario Serio legge la sentenza di primo grado della Caf e il ricorso presentato dal procuratore federale Stefano Palazzi. C'è anche il ricorso del Bologna che ritiene non idonee le sanzioni inflitte alle società retrocesse.

Ore 10.40 - Parola alle difese per le loro eccezioni preliminari. I legali della Fiorentina chiedono alla Corte di acquisire la deposizione di Roberto Rosetti all'Ufficio Indagini e l'attività istruttoria su Lecce-Parma. La Lazio chiede l'acquisizione della deposizione resa dall'arbitro Tombolini all'Ufficio Indagini.
Gli avvocati Luigi Chiappero (legale di Giraudo), Gianmichele Gentile (legale della Lazio) e Giovanni Verde (legale di Carraro) chiedono di considerare illegittima la composizione della CAF, che aveva emesso la prima sentenza.

Ore 11.05 - La Corte Federale si riunisce in camera di consiglio e la ripresa è prevista per le ore 15. Prima di ritirarsi Sandulli dichiara: "Il giusto procedimento lo stiamo garantendo. Ora ci riuniamo in camera di consiglio. Alle 15 torniamo per entrare nel merito. Se si lavora anche lunedì? Non mettiamo limiti alla Provvidenza, noi siamo qui". La Corte dovrà valutate le eccezioni delle difese e la richiesta di Palazzi di respingerle tutte.

Ore 15.00 - Sandulli apre alle tv, scende in sala stampa e dice: "Per un'errata interpretazione delle mie disposizioni, non è stato possibile far vedere in tv l'udienza di oggi se non i primi trenta minuti. Mi dispiace ma oggi e domani sarà possibile riprendere tutto, stamattina sono state solo questioni avvocatesche. I tempi? Non lo so, non faccio previsioni. Abbiamo reso essenziali i tempi del dibattimento, perché abbiamo studiato molto la questione, come hanno fatto le difese, ma non chiedetemi previsioni. La sentenza sarà in diretta tv? Aspettate e vedrete. Sensazioni? Non ne ho, non me le chiedete, fatemi andare a lavorare".

LE RICHIESTE DI PALAZZI. Stefano Palazzi replica alle motivazioni contenute nel ricorso della Juventus definendole "del tutto infondate": "Luciano Moggi ed Antonio Giraudo si sono resi responsabili di "una serie di violazioni dell'art. 1 che, per la loro portata, costituiscono la figura giuridica dell'illecito sportivo e, per il contenuto complessivo, hanno assunto il significato di alterare l'indipendenza e la terzietà arbitrale. Questo ha determinato un vantaggio in classifica della società Juventus". Palazzi ha detto anche: "I difensori hanno cercato di sminuire moltissimo le condotte dei due dirigenti e c'è una serie di elementi che dimostrano la perfetta concordanza tra Moggi e Giraudo e la finalità univoca delle loro azioni. La Juventus deve essere chiamata a rispondere direttamente dell'operato di Giraudo e Moggi, perché è incontestabile che l'ex direttore generale Moggi avesse il potere di rappresentare legalmente la Juventus presso gli organi federali''. Palazzi chiede maggiore durezza per la società Juventus perché "l'attenuante decisa dalla Caf per il comportamento collaborativo tenuto dalla società Juventus non è applicabile poiché prevista dai regolamenti solamente per i dirigenti e le persone fisiche".
Passando al Milan, Palazzi ne chiede la retrocessione in Serie B con 3 punti di penalizzazione, come aveva già chiesto alla CAF, soffermandosi sul ''duplice profilo'' di Leonardo Meani ed accusando il club rossonero di ''un illecito disciplinare e di un illecito sportivo''. Palazzi osserva che la condotta di Meani era ''finalizzata ad ottenere assistenti favorevoli alla società Milan attraverso il signor Mazzei. Meani fa riferimento a Galliani e le posizioni dei due non possono essere considerate come scisse. Il tipo di condotta tenuto successivamente da Galliani rappresenta un atteggiamento di approvazione di fatti gravi. Questo implica tutti gli estremi della violazione dell'articolo 1 del Codice di Giustizia Sportiva". Per il Milan Palazzi chiede: "La sanzione è da rendere effettivamente afflittiva".
Palazzi chiede che siano respinti gli appelli di tutti i condannati dalla CAF ed anche un inasprimento della pena per Massimo De Santis.

Ore 18.00 - PAROLA ALLE DIFESE. L'avvocato Longo, legale della Lazio e di Lotito, dice: "Ma è possibile che una persona come Claudio Lotito, l'ultimo arrivato, abbia potuto fare eleggere con il suo potente appoggio Franco Carraro alla Federcalcio? È possibile che Carraro dopo 40 anni di carriera si sia messo a fare un favore del genere a un personaggio come Lotito?. Su Chievo-Lazio andiamo più su un tono leggero. Lotito non sapeva neanche chi fosse l'arbitro quando Mazzini gli telefona. Così Mazzini si diverte con lui, con il suo tipico atteggiamento. Chiedo il proscioglimento da tutte le accuse. Chiedo che la Corte renda giustizia ai milioni di tifosi laziali".

L'avvocato Nino D'Avirro, legale dell'arbitro Gianluca Rocchi, che era stato prosciolto dalla CAF: "Rocchi sta soffrendo per essere stato citato in una conversazione telefonica da altri, oltretutto da un personaggio come Innocenzo Mazzini, una specie di Benigni con la barba. Chiedo sentenza di assoluzione".

Giorgio Merlone, avvocato di Pairetto: "Pierluigi Pairetto non ha commesso alcun illecito sportivo. Per difendere una tesi indifendibile si arriva a cambiare un dato letterale. Non c'è niente, niente, siamo nel deserto dell'accusa". Per illustrare il tipo di rapporto esistente tra Pairetto e Moggi, Merlone dice: "Ci sono degli avvocati che conoscono dei magistrati, ma finisce lì". Poi Merlone evidenzia quanto emerge da alcune telefonate: "Non è possibile attribuire valenze ad intercettazioni telefoniche buttate lì. Semmai, ci sono parole di terzi che parlano di Pairetto e in termini favorevoli, definendolo sciolto da ogni contesto, come una persona che ha un atteggiamento distaccato nel suo lavoro. Lui si fa i fatti suoi".

L'avvocato Giovanni Verde, legale di Franco Carraro, ribadisce i dubbi sulla composizione della Caf: "Il commissario straordinario ha nominato altri giudici a integrazione della Caf, andando anche al di là della composizione numerica prevista. Tre giudici su cinque erano stati cambiati prima che iniziasse il processo, ma dopo che era iniziata l'indagine. Mi crea anche un grande disagio il fatto che in questo processo siano state ammesse le intercettazioni telefoniche. Tutto questo mi crea un grande disagio. Non entro nel merito della sanzione, dico solo che tutto questo va contro tutto quanto è prescritto anche a livello europeo su come si svolge un processo. Ho sentito dal presidente Sandulli che questo non è un processo, è un procedimento: non sono d'accordo, considerato che ci sono dei giudici che giudicano secondo certe norme, che ci sono delle parti e c'è un dibattimento. È un problema di civiltà giuridica".

Ore 20.10 - Pietro Sandulli annuncia la ripresa dei lavori per l'indomani e si augura: "Speriamo di chiudere domani sera se la vostra sinteticità ce lo consentirà".

LE ECCEZIONI ACCOLTE E RESPINTE.
Nella pausa in camera di consiglio la Corte ha valutato le eccezioni pregiudiziali sollevate dalle difese accogliendone alcune e respingendone altre. Queste sono state le decisioni comunicate quando la Corte ha fatto il suo rientro in aula:

1 - In merito alla posizione di Diego Della Valle la Corte ha disposto che "Andrea Della Valle e Sandro Mencucci provvedano, entro le ore 12 del 23 luglio, a depositare la certificazione prevista dal secondo comma del'art. 2435 del codice civile e in particolare dell'elenco dei soci, a partire dall'anno solare 2004, con l'indicazione del numero delle azioni possedute, nonché dei soggetti diversi dai soci che sono titolari di diritti o beneficiari di vincoli sulle azioni medesime. Quanto alla richiesta della Procura di autorizzazione alla produzione di certificazioni e visure attinenti al thema probandum, la Corte dispone di subordinarne l'ammissione alla prova, a fornirsi nello stesso spazio temporale assegnato alla difesa di Diego Della Valle".

2 - Al punto due, accolta la richiesta della Lazio, Lotito e Franco Carraro, in cui viene disposta "l'acquisizione presso l'ufficio indagini della deposizione di Tombolini che assume rilevanza in quanto concernente persona che risulta aver svolto un ruolo tecnico nell'evento sportivo oggetto di deferimento". Disposta anche l'acquisizione della copia della rivista giuridica prodotta dalla difesa in quanto utile "ad integrare il materiale probatorio".

3 - Sulla posizione di Paparesta la Corte ha accolto la richiesta, rinviando l'esame "nel corso di apposita seduta fissata dal presidente di questa corte".

4 - Il quarto punto riguarda la posizione di Gennaro Mazzei, accolta la richiesta della difesa fatta in apertura di udienza, che chiedeva l'acquisizione della trascrizione della telefonata 30989 del 18 aprile 2005 "effettuata dalla difesa".

5 - Rigettata invece l'istanza di Lotito e Rocchi di acquisizione "della deposizione che Cosimo Maria Ferri avrebbe reso davanti all'Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia, tenuto conto [...] che a questa Corte difetta il potere di ottenere l'esibizione di atti da pubbliche amministrazioni".

6 - Sesto punto sulla Fiorentina e le richieste di acquisire atti su un' indagine relativa alla gara Lazio-Fiorentina e alla posizione dell'arbitro Rosetti nonché alla gara Lecce-Parma "rileva che allo stato nessun concreto elemento è stato offerto in merito all'effettiva assunzione di atti relativi a tali eventi o circostanze o a conclusione delle indagini, peraltro contestata espressamente dalla Procura Federale e riserva ogni ulteriore provvedimento all'eventuale acquisizione della prova, da fornire dalla parte interessata, dell'esistenza e legittima ostensiilità degli atti in questione".

7 - In coda il primo atto della Corte Federale estromette dal procedimento, in quanto "la decisione di primo grado è divenuta definitiva", Paolo Bergamo, Domenico Messina e Paolo Tagliavento.