Accuse Milan: Paparesta e il dossier per Letta

PaparestaIl 27 aprile 2005 (prog. 7147 alle 12.32) Galliani chiama Meani per avvisarlo di riferire all’arbitro Paparesta che «il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta […] questa mattina mi ha chiamato, mi ha detto che conosce la vicenda, che interverrà». In sintesi Galliani fa da tramite affinché un documento compilato da Gianluca Paparesta giunga nelle mani del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta (uomo molto vicino a Berlusconi). Il dossier contiene informazioni riguardo ad attività connesse al Consorzio Asso Bio Diesel del quale Paparesta era revisore contabile. Il fischietto barese avrebbe richiesto attenzione riguardo ad un prodotto ecologico promosso dall’azienda, ammesso dal protocollo di Kyoto ma non consentito dalla legge italiana. In seguito all’arrivo a destinazione del dossier, Meani chiama Paparesta (progr. 7148 ore 12.34) e lo invita a contattare Galliani per ringraziarlo. Meani fa sapere a Paparesta la sua idea sul settore arbitrale: «bisogna un po’ cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però». Perché mai Galliani si prodiga per una pratica che, essendo egli anche presidente di Lega, avrebbe dovuto rifiutare? Non avrebbe potuto dire “no, grazie”? E perché Meani invita l’arbitro a ringraziare Galliani?
Una captatio benevolentiae neanche troppo velata che può far nascere i presupposti per il realizzarsi di un illecito. Ancora una volta si invita il lettore a pensare a cosa sarebbe accaduto nel caso in cui, a fare da mediatore per gli affari privati di un arbitro, ci fosse stato per esempio Giraudo. Interessante anche la notazione dei Carabinieri riguardo alle prestazioni dell’arbitro di Bari: «su quest’ultimo si segnala che lo stesso nell’ultimo campionato (2004/05) ha diretto per tre volte il Milan e la gara si è conclusa sempre con la vittoria dei rossoneri: 4a: Lazio-Milan 1-2; 29a: Roma-Milan 0-2; 32a: Milan-Chievo 1-0». Sospetti su Paparesta sono stati avanzati anche dallo stesso Luciano Moggi che, in una telefonata (151 del 7 novembre 2004) ad un giornalista sconosciuto (identificato dai Carabinieri in Enrico Varriale) afferma: «guardati il rigore che ha dato l’anno scorso lui con un recupero di 6 minuti al Milan e quello che non ha dato a noi!».