Dialoghi su Farsopoli - Lezione 1


LEZIONE n° 1: C’E' UNA SENTENZA

M: E' inutile che parliate! Voi ve la cantate e ve la suonate! Carta canta, c’è una sentenza bella chiara che vi condanna! In serie B ci siete stati, quindi vuol dire che avete commesso gli illeciti per i quali siete stati condannati.... Il giudizio della giustizia sportiva è insindacabile, perché quello è l’organo preposto a decidere, quindi dovete accettare la sentenza...
S: Innanzitutto, quello a cui tu fai riferimento è il verdetto, non la sentenza. Il verdetto è di condanna, ma le motivazioni della sentenza sono di ben altra natura, non supportano affatto la condanna, anzi, la smentiscono, ma questo è un altro discorso: le ragioni per cui le motivazioni sono assurde fanno parte di un altro discorso che, se vuoi, possiamo vedere.

M: Verdetto... non verdetto... sentenza... motivazioni... discorso da vedere... Parli bene tu, perché te le sei lette e quindi io non posso rispondere a tono! La verità è che il giudizio è stato emesso! La realtà è quella, stop!
S: Certo, ma a parte il fatto che quando tu dici la realtà è quella, fai riferimento al fatto che esiste la condanna. Evidentemente nessuno lo nega, ma la realtà cui fa riferimento la sentenza è falsa. Comunque, dicevo, a parte questo, è curioso che tanti di voi non avessero lo stesso atteggiamento nei confronti dell’arbitro, quando emetteva il suo insindacabile giudizio, a vostro dire, a favore della Juventus. Come mai allora non nutrivate lo stesso rispetto per l’organo preposto? Ah, poi le sentenze le puoi leggere anche tu, quando vuoi.

M: Beh, dài... si è visto che avevamo ragione...
S: E dove si è visto?

M: C’è una sentenza!
S: Un verdetto non supportato dalle motivazioni della sentenza. Ti faccio un esempio: Galileo venne dapprima (poi fu costretto ad abiurare) condannato perché sosteneva che era la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa. Evidentemente i giudici della Chiesa, nelle motivazioni della sentenza, portarono delle loro ragioni labili al pari di quelle della GS. Ora, se il tuo assunto secondo il quale chi emette un verdetto è SEMPRE dalla parte del vero come vorresti far credere, dovremmo ancora oggi, in virtù di quella sentenza (peraltro mai disconosciuta dalla Chiesa), ammettere che il Sole gira intorno alla Terra, mentre sappiamo che era Galileo, il CONDANNATO, ad avere ragione.

M: Ma?!
S: Lezione n° 1: c'era una sentenza.

Nota per i puristi: qualcuno più sgamato, conoscitore della teoria della relatività, potrebbe sostenere che, in base a quella teoria, dire che la terra gira intorno al sole o viceversa ha perso di significato. Potrebbe dire che alla fin fine la Chiesa aveva ragione o quantomeno non aveva torto.
In realtà, la contrapposizione completa, in quel processo, fu tra il sistema eliocentrico e quello geocentrico. Ciò implica che, secondo la sentenza della Chiesa, tutti i pianeti e il Sole girano intorno alla Terra. il che evidentemente non è. Quindi, il principio di relatività è valido nel confronto singolo Terra - Sole, ma non per l'intero Sistema Solare, che era il vero nodo del processo a Galileo, in cui la disputa era se fosse il Sole o la Terra al centro del Sistema Solare.