Bettega inibito fino al 20 aprile. Per Diego escluse lesioni

News, 29 marzo 2010.

Diego, niente di rotto. Montali: stadi di proprietà per fermare il razzismo. Bettega e Melo dicono la loro sulla contestazione. Zebina parla di atteggiamento razzista. Insulti e sputi per Cellino a Genova. Corvino risponde su Prandelli. Real in vetta.

Bettega inibito. Roberto Bettega è stato inibito dal giudice sportivo Tosel a "svolgere ogni attività in seno alla Figc, a ricoprire cariche federali, e a rappresentare la società nell'ambito federale a tutto il 20 aprile 2010. Ciò per aver durante l'intervallo, nel sottopassaggio che adduce agli spogliatoi, rivolto reiteratamente all'Arbitro espressioni ingiuriose".

Diego, niente lesioni. Diego, che ieri era uscito per infortunio durante la gara con l'Atalanta, si è sottoposto ad accertamenti che hanno escluso lesioni. Per il brasiliano si tratta di affaticamento muscolare all’adduttore lungo della gamba destra. Tutto sommato è una buona notizia, la situazione è meno grave di quanto si poteva temere, e Diego salterebbe solo la prossima partita di Udine. Chiellini, invece, soffre di un affaticamento al bicipite femorale sinistro.

Montali: "Stadi di proprietà contro il razzismo" - Intervenuto in mattinata su RadioUno, Giampaolo Montali, ex dirigente della Juventus, oggi alla Roma, è intervenuto sul tema del razzismo nel calcio, sollevato nuovamente dal caso Zebina: "E' la faccia più brutta dello sport in generale. Tutti quanti dobbiamo darci una mano." La soluzione secondo Montali, viene dagli stadi di proprietà: "Uno dei primi tasselli è quello degli stadi di proprietà, che consentirebbero di avere un approccio diverso con i propri tifosi. La società essendo proprietaria decide chi fare entrare, di fare arrivare le donne e i bambini, una cosa che si può fare solo nel tempo". E chissà che questo genere di ragionamento non sia già stato fatto in casa Juve, nell'attesa che il nuovo stadio sia pronto.

Bettega e gli eccessi della contestazione - E' un Bettega teso, nonostante la vittoria, quello che si è presentato ai microfoni di Sky e di Juve Channel dopo la gara. La contestazione dei tifosi (qui un video), che si è colorata delle tinte dell'inciviltà, lo lascia un po' attonito: "All’esterno c’era un clima non accettabile, i presenti nello stadio invece erano giustamente critici, ma hanno saputo anche tifare e apprezzare il tentativo di vincere, con le difficoltà che non nascondiamo. Certo è impossibile nascondere i problemi, ma fa piacere che i giocatori all’attenzione di terzi hanno mentalità e filosofia per reagire, c’è chi dà il suo sacrificio e penso a Zebina, qualcuno coi gol, come Melo, c’è professionalità. I gesti sono figli di nervosismo e non giustificabili, ma vanno visti in un rapporto del giocatore con l’impegno per dare il massimo. Ma quello che capita fuori ci crea grossi problemi. I giocatori almeno in questo caso hanno dato un segnale di professionalità. Hanno disputato la partita senza farsi influenzare da quello che è successo fuori dal campo. È giusto contestare, ma qualche eccesso c’è stato. Non mi riferisco solo allo schiaffo a Zebina. Salendo sul pullman mi sono chiesto se giocavamo in casa o fuori. Io so benissimo che cos’è la Juve, che cosa deve la Juve, che storia ha la Juve, ma in questo momento non ci riesce. Ma la contestazione va contenuta entro limiti giusti". Pungolato sul tema dell'allenatore per la prossima stagione, non si sbilancia, pur ribadendo la sua stima per Zaccheroni: "Se debbo rispondere dico che una delle alternative è Zaccheroni. È giusto che lavori con serenità perché è un momento molto importante. La Juve si guarderà attorno ma al momento l’allenatore della Juventus è Zaccheroni, che cercherà di arrivare al massimo risultato possibile con l’aiuto dei giocatori e della società. L’allenatore l’anno prossimo potrebbe anche essere lui. È un professionista perfetto, nel senso di quanto sta applicandosi col suo staff sulle sorti della squadra. Merita grossa considerazione al di là della partita di oggi e al di là della classifica. Sta facendo il suo lavoro come deve essere fatto. Quindi è nella nostra considerazione. Analizzeremo e cercheremo di fare la scelta giusta". E si chiama decisamente fuori quando gli viene richiesta una valutazione sull'esonero di Ranieri, che alla Roma sta invece facendo bene: "Sinceramente, negli ultimi tre anni non mi sono mai permesso di discutere le scelte che, non vivendo le situazioni, uno ha difficoltà a giudicare. Se la decisione è stata presa è perché pensavano che fosse giusta. Ma non voglio dare giudizi".

Felipe Melo, soddisfatto, spiega le scuse alla curva - Dopo un periodo indubbiamente difficile, è un Felipe Melo più sereno quello che si presenta ai microfoni di Juve Channel. Ha segnato il goal della vittoria e ha fatto pace coi tifosi. Così esprime il suo stato d'animo: "È il mio primo gol fatto a Torino ed è importante, dopo tutto quello che è successo. Ora dobbiamo dare continuità e sabato sarà difficile a Udine. L’esultanza con le scuse? Il vero campione lo sa quando sbaglia, ho sbagliato quella volta che mi sono rivoltato al pubblico, ma era un momento brutto, la squadra aveva bisogno dei tifosi e allora non c’erano al nostro fianco: ho sbagliato e devo lavorare molto di più, e posso farlo, e il gol va anche ai tifosi, pure loro sono contenti per questa vittoria nostra. Dovevo farlo per loro".

Zebina sereno e deciso. Jonathan Zebina, a fine partita, ha risposto tranquillamente alle domande dei giornalisti sull'episodio dello schiaffo subìto da un ultras nel concitato pre-partita: "In quel momento preciso non avevo capito che qualcuno mi aveva dato la manata, ero concentrato solo sulla partita da affrontare. Purtroppo conosco molto bene questi gruppi organizzati di tifosi con idee estremiste. Il problema non è solo italiano ma è presente in tutti i paesi europei. Credo che lo schiaffo di oggi sia una risposta al quel gesto che ho rivolto ai tifosi bianconeri a Fulham: vorrei chiarire però che quello è stato un atto di ribellione ad epiteti razzisti che mi sono stati rivolti. Io sono il primo ad accettare critiche e polemiche, la gente paga il biglietto e può criticare quanto vuole. Io, poi, più sono sotto tensione e più sono concentrato. Certo che questa vita sempre sotto tensione non mi piace, è un periodo molto difficile per noi giocatori. Però, certe situazioni o le affronti, o ti nascondi: io ho deciso di affrontarle".
Il francese ha parlato, poi, dell'importanza del successo contro i bergamaschi: "Oggi abbiamo tirato fuori l'orgoglio e abbiamo preso tre punti importanti per continuare a lottare per il quarto posto. In un momento così complicato avere la fiducia del tecnico è il complimento più bello che io possa ricevere. La maglia della Juve è importante e io devo dare del mio meglio. A volte sbaglio, però ci sono sempre e non ho alcun problema a scendere in campo e sfidare i fischi dei tifosi".

Cellino, insulti e sputi. Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, a fine partita è apparso ancora scosso per il trattamento che gli è stato riservato dai tifosi doriani: "Sono sei gare che ci succede di tutto. Mi dispiace che la Sampdoria non abbia vinto, visto che pareggiando mi hanno riempito di sputi. Se avessimo vinto forse mi avrebbero sparato".

Prandelli story. Corvino, dopo il successo sull'Udinese si è presentato ai microfoni di Sky affermando tra le altre cose: "Non voglio tergiversare, credo che la mia proprietà sia stata chiara, ha detto che vuole continuare con Prandelli e con Corvino, e lo ha ripetuto anche a noi. E’ vero che il progetto è cambiato, ma non è cambiato da uno o due mesi, è cambiato da un anno e mezzo. Visto che sul progetto non ci sono novità, sia Prandelli che io lo sapevamo... Poi, se ci sono altre situazioni..". Il cambiamento del progetto è che la società "ha detto che si andava avanti cercando di tenere conto del bilancio". Prandelli oggi, come anche altre volte, ha disertato le interviste e alla richiesta di spiegarne il motivo Corvino ha detto: "Questo, forse, è un problema di Prandelli, e non della società, della proprietà. A me la proprietà ha detto che mi trovo nelle stessa condizione di Prandelli, lo ha sempre ribadito, tanto è vero, che il nostro contratto scade nel 2011. Poi, ognuno fa le considerazioni che crede". Dai tifosi viola applausi per Prandelli a più riprese, intervallati dai soliti odiosi slogan contro la Juventus.

Il Real raggiunge il Barça in vetta - Rispondendo al Barça vittorioso sul Maiorca, il Real si è aggiudicato in rimonta il derby con l'Atletico, e va ad appaiare i blaugrana in vetta alla Liga. Le due big di Spagna procedono ormai di pari passo e sarà forse il confronto diretto dell'11 aprile a Madrid a dare un verdetto. Il Real, privo di Kakà, Benzema e Diarra, va subito sotto ad opera dell'ex Reyes e per tutto il primo tempo non riesce ad andare in goal. Il pareggio arriva ad inizio ripresa per merito di Xabi Alonso, che è poi l'ispiratore del secondo goal, con un bel lancio che manda in rete Arbeloa. Il 3-1 arriva da Higuain, aiutato da uno svarione difensivo che vede protagonisti Tiago e Ujfalusi. Al 67' un rigore concesso ai Colchoneros (per fallo di mano di Xabi Alonso) fissa il risultato sul definitivo 3-2.

Il governo inglese vuole dare il calcio ai tifosi - Secondo The Guardian, sarebbe allo studio del governo britannico una proposta clamorosa per aiutare i tifosi a diventare proprietari delle proprie squadre: il 25% delle quote di tutti i club dovrebbe andare ai Trust e in caso di cessione del club, la prima opzione di acquisto sarebbe parimenti riservata ai Trust. La proposta dovrebbe essere parte della prossima campagna elettorale del partito laburista, e in caso di rielezione, sarebbe realizzata nel primo anno di governo. La proposta è destinata a far discutere e ad aumentare le frizioni tra il primo ministro Gordon Brown e le autorità della Premier League, ferme sostenitrici di una politica liberista per la compravendita dei club.

Glasgow Rangers: il Trust pensa all'acquisto del club - I tifosi dei Glasgow Rangers hanno sottoposto oggi al club un documento esplorativo, al fine di comprendere l'esatta situazione, in vista di un possibile acquisto delle quote dell'azionista di maggioranza, Sir David Murray. Il Rangers Supporters Trust, di cui abbiamo intervistato il presidente Stephen Smith, un paio di mesi fa, non ha rivelato però se dietro all'offerta, ci sia l'apporto di Jim McColl, imprenditore stimato l'uomo più ricco di Scozia. In ogni caso lo schema prevede una partecipazione diretta dei tifosi nella gestione del club di Ibrox, recentemente in grave crisi finanziaria: nonostante il dominio in campionato, l'ultimo giocatore acquistato risale ad agosto 2008. Il rappresentante David Edgar ha spiegato che: "Qualsiasi cosa il Trust proponga, viene prima studiata per comprendere se è fattibile o meno. In questo momento, ci sono colloqui con chiunque voglia far parte dello schema di investimento. Questo è un altro passo in direzione dell'obiettivo finale del Trust, la completa proprietà del club da parte dei tifosi, non è qualcosa nato ieri."


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