Quelle 2 intercettazioni trascritte dai CC di Roma? Difficile!

News, 10 aprile 2010.

Altra inesatteza degli investigatori? Capezzone: tifosi ingannati, colpiti solo Juve e Moggi. L'avvocato Prioreschi smonta con una dura replica le notizie provenienti dagli inquirenti. Le Facchetti-Pairetto citate dagli inquirenti sono quelle di Torino.

Se fosse vero sarebbe grave. La rassegna stampa di molti siti riporta un articolo di Repubblica nel quale è scritto che: "Ieri fonti investigative hanno ricordato che furono proprio i carabinieri di Roma, su richiesta della Procura di Napoli, a trascrivere telefonate, trasmesse per competenza dalla magistratura torinese, dove l´ex designatore (oggi imputato) Pairetto parlava con l'allora presidente dell'Inter Facchetti e con il dirigente del Milan Meani". Se il riferimento è a quelle due intecettazioni riportate ieri da tutti i giornali, che abbiamo scoperto subito essere quelle dell'inchiesta di Torino, come evidenziato anche nella replica dell'avvocato Prioreschi, saremmo davanti ad un tentativo disperato degli investigatori. Le due telefonate in questione, infatti, erano state già trascritte a Torino, appartenevano all'indagine poi archiviata dall'allora Procuratore Maddalena. Erano state rese pubbliche fin dal mattino del 19 maggio 2006 da corriere.it quando gli atti non erano ancora passati da Torino a Napoli. Infatti il primo incontro tra le tre procure avvenne solo il 17 maggio 2006, come riportato da Repubblica del 16 maggio 2006, che scriveva: "Saranno il procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena, e gli aggiunti Raffaele Guariniello e Bruno Tinti a partecipare domani pomeriggio, a Napoli, all'incontro con i colleghi della città campana e di Roma che si stanno occupando delle inchieste sui presunti illeciti nel mondo del calcio. L'incontro servirà a coordinare l'attività degli inquirenti e a uno scambio di informazioni utili per le rispettive indagini". Inoltre, i verbali di trascrizione delle telefonate riportano data ora e luogo, oltre che l'indicazione di chi svolge l'attività.
Insomma, si tratta di intercettazioni effettuate nel settembre 2004 a Torino, prima che la procura di Napoli autorizzasse i cc di Roma a intercettare a sua volta gli attuali imputati, tra i quali ci sono quei Bergamo, Mazzei, Pairetto e De Santis di cui stiamo solo ora, e solo grazie alla difesa di Moggi, ascoltando le conversazioni con i dirigenti interisti (e di altre società) mai prese in considerazione prima. Vedremo cosa accadrà il 13 aprile, a Napoli.

Moratti vuol parlare ai giudici. Massimo Moratti ha deciso: se i pm vorranno, si metterà a dispozione della Procura come persona informata (e chi è più informato di lui?) sui fatti. Stando a quanto riportato da qualche quotidiano, vorrebbe fornire una lettura corretta ed esauriente di Calciopoli: un'excusatio non petita, che fa comunque intendere quanto la terra cominci a scottargli sotto i piedi. Pare sia arrivato a questa decisione perché 'nauseato' dal tentativo di coinvolgere Facchetti in atteggiamenti illeciti. A suo dire, le telefonate del defunto Presidente con arbitri e designatori sono di tenore ben diverso rispetto alle intercettazioni che hanno determinato le sentenze della giustizia sportiva: in effetti è vero, a leggerle bene, queste sì sono un palese tentativo di imporre arbitri e assistenti di suo gradimento, e quindi di condizionare la regolarità del campionato.

Le telefonate di Facchetti agli atti dal 2007, secondo la Procura - Non è vero che in Calciopoli, le telefonate intercettate in cui conversano con gli indagati dirigenti di più società, tra cui Facchetti, non siano state trascritte e depositate. Questo è quanto uscito, stando alle agenzie di stampa, dagli ambienti della Procura di Napoli, in risposta ai difensori di Moggi che annunciano battaglia in proposito nell'udienza del 13 aprile, in cui sosterranno che verso l'Inter è stato usato un riguardo maggiore rispetto alle altre società. Gli inquirenti fanno riferimento all'Informativa del 28 marzo dei Carabinieri del Reparto operativo di Roma, in particolare al capitolo "Biglietti-abbonamenti Inter ricevuti da Pairetto-La designazione degli arbitri internazionali". In tale informativa sarebbero presenti intercettazioni tra Pairetto e Facchetti, le quali sarebbero state depositate ma giudicate irrilevanti sotto il profilo penale. Il fatto che queste telefonate siano state trascritte dimostrerebbe, a loro dire, che non c'era nessuna intenzione di tenere fuori dall'inchiesta la società nerazzurra. In realtà invece queste sono intercettazioni che provengono dal fascicolo di Torino, per l'esattezza fascicolo 14347/04, aperto il 28 giugno 2004 ed inizialmente intestato a Guariniello, che a Torino ha finito la sua corsa il 9 settembre 2005, con decreto di archiviazione del Gip Elisabetta Chinaglia e frasi nette come "ipotesi accusatorie senza riscontro", "assenza di alcuna utile informazione sull' eventuale corruzione".

Immediata e dura la risposta di Prioreschi - Non ha avuto difficoltà alcuna Maurilio Prioreschi, il legale di Moggi, a ribattere al pastrocchio uscito dalla procura di Napoli sulle nuove intercettazioni, in particolare quelle riguardanti l'Inter e Facchetti. "Le intercettazioni che abbiamo scoperto in questi giorni tra le 171.000 mila effettuate dalla procura di Napoli - afferma - non sono mai state trascritte o compendiate in informative da parte dei carabinieri. Quelle a cui fanno riferimento gli inquirenti sono le intercettazioni disposte dalla procura di Torino e regolarmente trascritte dalla polizia e note da anni. Si tratta infatti di telefonate tra Facchetti e Pairetto del settembre 2004". Infatti. E restituisce al mittente, con gli interessi, le accuse di disinformazione allo stato puro lanciate da Napoli alla difesa di Moggi: "Le intercettazioni di Napoli cominciano dalla fine di ottobre del 2004 e terminano nel giugno del 2005, come dichiarato dallo stesso colonnello Auricchio in udienza. Questa, e non la nostra, è disinformazione allo stato puro". Si può così rilevare, per l'ennesima volta, l'estrema approssimazione del metodo di lavoro su cui si basa questo processo. Confusione totale.
Distrazione, invece, o scarsa conoscenza degli atti nelle redazioni di tutti i giornali che hanno riportato le intercettazioni Facchetti-Pairetto "vecchie" fornite con il comunicato. L'ANSA è delle 18,47. Più informati i tifosi juventini: sul forum j1897.com, nemmeno mezz'ora dopo, qualche utente aveva già rilevato il grossolano errore.

Capezzone: tifosi ingannati, colpiti solo Juve e Moggi. Daniele Capezzone, portavoce Pdl, ha dichiarato:
Grazie al lavoro dei legali di Luciano Moggi, guidati dall'avvocato Prioreschi, sta venendo alla luce una realtà molto diversa da quella che testate e gazzette compiacenti e giustizialisti assortiti avevano confezionato e diffuso, ingannando milioni di tifosi.
Per molti anni, eravamo stati in pochi, in pochissimi (io ho potuto ripetutamente farlo al Processo di Biscardi), a tentare di spiegare che le cose stavano diversamente, e che non si poteva mistificare la realtà al punto di fare di Luciano Moggi e Antonio Giraudo due capri espiatori, per meglio occultare le responsabilità di tanti, troppi altri, improvvisamente autoclassificatisi come "onesti" e "corretti". E' lo stesso meccanismo già sperimentato a suo tempo con Tangentopoli, con l'aggressione condotta solo contro alcuni, per meglio salvare e favorire altri.
Da cittadino, provo sconcerto anche per alcuni aspetti che spero siano smentiti e corretti in sede processuale, con scelte che appaiono selettive, con alcune intercettazioni sbobinate e trascritte, ed altre - a quanto pare - ritenute meno rilevanti e quindi accantonate. E un cittadino normale, uno che non ha i mezzi per permettersi difese prolungate ed importanti?
Uno che non sia in grado di finanziare una vera e propria contro-inchiesta?
Sul piano sportivo, infine, sembra chiaro che è stato a dir poco incauto assegnare alcuni titoli ad altri, sottraendoli a chi, come la Juventus, li aveva vinti. Così come resta incomprensibile la vera e propria "sindrome di Stoccolma" che ha indotto per qualche anno i nuovi vertici della Juventus a subire una odiosa discriminazione senza opporre obiezioni e resistenza.

De Santis sicuro: mai avuto sim svizzera. Nel corso della sua partecipazione in una trasmissione sportiva di RadioRadio, l'ex arbitro Massimo De Santis ha dichiarato: "Mi viene attribuita una scheda svizzera tra il 7 gennaio e il 28 marzo ma, essendo io uno degli organizzatori della cupola, mi sembra strano che potessi averla solo in quel periodo. Io non l’ho mai posseduta nè usata. In quel periodo stavo facendo un corso come vicecommissario di polizia penitenziaria, lo frequentavo tutti i giorni e ho portato le prove. In molti degli orari in cui mi viene attribuito l'uso della scheda svizzera ero a scuola a frequentare il corso. La realtà è che tutto quello che veniva trovato in una frase di un’intercettazione veniva posto come accusa e non riscontrato come si faceva in un’indagine seria, precisa".

Processo spionaggio Telecom: dichiarazioni di Cipriani/1. Ieri, 9 aprile 2010, nel corso di un'udienza del processo Telecom sullo spionaggio, che si sta svolgendo presso il Tribunale di Milano, Emanuele Cipriani ha riferito in aula di due presunte operazioni "di vero e proprio spionaggio industriale" nei confronti di Yokohama e Michelin, concorrenti di Pirelli, la quale avrebbe pagato cifre importanti per sostenerne le spese.
Durante le dichiarazioni spontanee, l'investigatore privato ha svelato anche i nomi delle due operazioni, definite "Banzai" e "Paperino", e il periodo in cui sono state svolte, ossia tra il 1997 e il 2002.
"Mi è stata commissionata dall'allora capo della security Gianfranco Sola e dall'ingegner Caretta che, se non ricordo male, era responsabile della divisione Ricerca e Sviluppo di Pirelli", ha detto Cipriani.
"L'attività è consistita nell'avvicinare tale Emilio Colzani, operatore nel settore corse e in rapporti con entrambe le società e Pirelli. Spacciandomi per rappresentante di impresa concorrente, acquistai da lui la disponibilità a fornire in futuro segreti industriali. So soltanto che Pirelli sostenne consapevolmente gli oneri dell'operazione e io riferii tutto a Sola per Caretta, soggetto di prima linea dunque, con riporto diretto al presidente".
"L'obbiettivo era scoprire qualcosa del processo produttivo C3M, che stava per essere lanciato sul mercato provocando le ansie della Pirelli, perché preceduto dalla fama di essere profondamente innovativo. In questo caso Sola riferiva a Lucio Tota, mi pare vice di Caretta e ricevette da me in più occasione a Montecarlo materiale industriale altamente strategico".

Secondo Cipriani, le operazioni da lui svolte furono molto apprezzate dai vertici aziendali e la Pirelli non badò a spese, arrivando a far effettuare ricognizioni fotografiche con l'elicottero allo stabilimento Michelin di Cuneo.

Processo spionaggio Telecom: risposta di Tronchetti Provera e altre dichiarazioni di Cipriani/2. Non si è fatta attendere la risposta di Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, che a margine dell'incontro di Confindustria a Parma ha commentato:
"Cipriani è un imputato che ripete sempre le stesse cose e non ci sono novità. Ci sono stati 4 anni di indagini e poi è stato richiesto il suo rinvio a giudizio. Ripete oggi cose che ha già detto in passato e su cui si è contraddetto più volte".
Inoltre, davanti al gup Mariolina Panasiti, Cipriani ha anche usato parole durissime verso il presidente di Pirelli:
"Non mi si venga a dire che nessuno sapeva nulla; anzi che ho rubato e Marco Tronchetti Provera, primo beneficiario diretto e indiretto, mi si presenti come vittima: questo è inaccettabile!".
"La tesi di Tronchetti mi è sembrata più volte lacunosa e in contrasto con gli atti depositati e le ultime affermazioni dei testi, oltre che contraddittoria con quanto dallo stesso Tronchetti verbalizzato alla Procura nel giugno 2008".
"Non ho problemi ad ammettere che talune delle attività contenevano segmenti di accertamento svolti con mezzi illeciti, ma tutte erano sviluppate su richiesta delle società Pirelli e Telecom per relative operazioni di business, come per relazioni di interesse personale di Tronchetti o di persone allo stesso legate".
"Ne' Telecom ne' Pirelli hanno mai formalizzato alcuna denuncia di appropriazione indebita nei miei confronti".

Va ricordato che Tronchetti Provera è stato sentito nelle scorse tre udienze come testimone, nelle quali aveva affermato di non sapere nulla di quanto facevano Emanuele Cipriani e Giuliano Tavaroli, considerati dalla Procura i "registi" delle decine di report illeciti.

Beretta: "Le intercettazioni non sono problemi della Lega"- Da oggi sono ripresi i venerdì di Lega, riunioni, a cadenza settimanale, dei club di Serie A in Lega Calcio. Presenti tutte le società (tranne il Cagliari), ma tanti gli assenti illustri: Moratti, Blanc, Sensi, De Laurentiis, Zamparini. A tutti viene ovviamente richiesto un commento sul tema principe del momento, le intercettazione: Galliani si defila, Garrone si dice stupito, Lotito accetta invece di dire qualcosa ("Calciopoli? Ognuno ha le sue intercettazioni. Io sono l'unico ad essere stato assolto dalla giustizia sportiva, poi però come società Lazio ho pagato. Questo è il sistema, purtroppo"). Ma il Presidente della Lega, Beretta, non ha dubbi: la cosa non riguarda la Lega "Sono questioni - risponde a chi gli chiede una presa di posizione dopo quelle di Abete e di Bonaiuti - che non sono sul tavolo della Lega. È inutile esprimere un'opinione quando non si hanno responsabilità decisionali. Il tema è all'attenzione dei livelli deputati". E porta il discorso sui lavori dell'assemblea: occorre individuare criteri "consoni e coerenti con lo spirito della legge sulla ripartizione dei diritti tv e poi di discutere dell'utilizzo di società demoscopiche. Sarà un lavoro che prenderà un periodo per forza lungo anche perchè si deve tener conto della composizione del prossimo campionato di serie A e non di questo in corso. Per esempio un 5% dei proventi è legato al numero di abitanti dei comuni di riferimento delle società".

La Juve lavora in silenzio. La Juve, ancora in silenzio stampa, continua ad allenarsi per preparare la gara contro il Cagliari. La squadra ha svolto ieri un allenamento blando. Diego e Caceres potrebbero essere assenti anche domenica, mentreBuffon e Poulsen sembrano recuperati. Oggi allenamento di rifinitura.


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