E' nuova? No, è una cantonata di Bufi. Chiacchio: Carraro graziò l'Inter

News, 19 aprile 2010.

Per Mutu 9 mesi di squalifica. Retroscena su passaportopoli. Bufi e la Gazzetta prendono per nuova una intercettazione già agli atti e trattata in aula. Moggi sulle scelte della Juve. Reja furioso con Totti. Derby, scontri e accoltellamenti. Saccani lascia.

Doping: nove mesi di stop a Mutu. Nove mesi di squalifica per Adrian Mutu: questa la decisione del tribunale nazionale antidoping sul doppio caso di positività alla sibutramina del calciatore viola. La squalifica scadrà il 29 ottobre 2010: il giocatore viola, infatti, era stato sospeso il 29 gennaio. dopo i test positivi susseguenti alle gare della Fiorentina contro il Bari (10 gennaio, campionato) e la Lazio (20 gennaio, Coppa Italia). In entrambe le gare Mutu aveva segnato: un gol contro il Bari, una doppietta contro la Lazio. Mutu ha dichiarato: "Non sono contento. Uno stop così lungo per una pasticca lassativa mi sembra eccessivo". I suoi avvocati non hanno escluso un ricorso al Tas. "Faremo una valutazione approfondita dopo aver letto le motivazioni", ha detto l'avvocato Rodella.

Chiacchio sulla grazia di Carraro all'Inter - L'Avvocato Eduardo Chiacchio, esperto di diritto sportivo, ospite della trasmissione "Campania Sport", ha raccontato un gustoso retroscena sullo scandalo dei passaporti falsi, che coinvolse l'Inter nel 2001. Lo riporta tuttonapoli.net: "Nel 2001 ci fu lo scandalo dei passaporti falsi, su tutti quello di Recoba. Da regolamento l'Inter doveva avere un punto di penalizzazione per ogni gara disputata con in campo il giocatore uruguaiano. Ferlaino mi chiese di attivarmi perché all'Inter di Moratti potevano essere comminati 23 punti di penalità e così a retrocedere era l'Inter e non il Napoli. Carraro, presidente della Lega di quegli anni, non se la sentì di rinviare a giudizio il club milanese. Era lui che doveva decidere visto che il campionato era terminato".

Bufi e Corriere, non così! Ci tocca ancora una volta correggere quanto pubblica il Corriere della Sera online, in un articolo a firma Fulvio Bufi, con inesattezze che ci chiamano in causa. Bufi scrive che a Moggi non bastano le 74 intercettazioni delle quali è stata chiesta l'acquisizione perché: "...intanto l'entourage dell'ex direttore generale della Juventus già ne mette in circolazione altre....non più le trascrizioni ma i file audio, che fanno più effetto. Il canale, invece, è il solito, collaudatissimo, sito juventino che da un paio di settimane sta facendo da megafono alla strategia mediatica decisa da Moggi". Bufi continua scrivendo: "Stavolta a finire in rete è una conversazione del 5 gennaio 2005 tra l'ex designatore Paolo Bergamo e una donna...". Bufi commette un grossolano errore sulla tempistica. Il video di cui parla non è di oggi, né di ieri, non è una produzione successiva alla pubblicazione delle intercettazioni "sfuggite", bensì precedente. Basta poco per rilevare che è stato pubblicato in un articolo del 24 marzo, stessa data della sua pubblicazione su canale YouTube. Ieri anche la "sorella" del Corrirere, la Gazzetta, ha pubblicato un articolo sullo stesso video, iniziando il suo articolo così: "Ogni giorno c'è un colpo di scena nella seconda, recente fase di Calciopoli. Sviluppi continui, fatti di nuovi file audio che riproducono intercettazioni in precedenza non venute a galla. L'ultima, fragorosa, è quella che riporta una conversazione del 5 gennaio 2005 tra l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi". La Gazzetta, però, ha riportato correttamente il nome del nostro sito, la data esatta di pubblicazione (24 marzo) ed allegato il nostro video. Bufi ha visto solo il video e pensato che fosse "nuovo"? Non ha letto l'articolo della "sorella" Gazzetta? Sembrerebbe di sì; certo ha toppato sui tempi. Rileviamo, altresì, che tanto la Gazzetta che il Bufi lasciano passare l'idea che il contenuto di quel video sia una cosa "venuta a galla" adesso. Evidentemente non sanno che quella telefonata era già agli atti, non sanno che è stata oggetto di una domanda dell'avvocato Prioreschi ad Auricchio, il 23 marzo. Noi c'eravamo e riportiamo:
Avv. Prioreschi: Intercettazione del 5.1.2005, ore 14.30, tra Fazi e Bergamo, dove questi riferisce di telefonate di Moratti, e di una cena che aveva organizzato con Facchetti, perchè si lamentavano degli arbitri, e di un'altra telefonata in cui Bergamo riferisce di colloqui con Moratti. Ora, noi abbiamo cercato queste interlocuzioni tra Bergamo e Moratti, ma non le abbiamo trovate. Lei sa spiegare perchè queste telefonate non ci sono? Visto che il telefono di Bergamo era intercettato?
Auricchio: Non lo so, non so dare spiegazioni
PM: Qualcosa sarà sfuggita, magari non tutti i telefoni erano sotto controllo.
Consigliamo ai giornalisti di seguirlo il processo, se vogliono evitare errori. Chi fino ad oggi l'ha snobbato può recuperare ascoltando le udienze su Radio Radicale. Per quanto riguarda il giudizio di Bufi sul fare da "megafono" ad una sola parte, rimandiamo la palla nel suo campo: il nostro giornale ha una sezione download in cui si trovano tutti i documenti dell'accusa, dalla prima informativa di Auricchio alla trascrizione dell'ultima udienza di Napoli. Noi non facciamo da megafono a nessuno, lavoriamo per arrivare alla verità, quella verità che ogni giornalista dovrebbe cercare per dovere sancito dai codici che regolano l'attività di giornalista.

Moggi, alla Juventus servirebbe un direttore sportivo alto due metri - In una intervista rilasciata a ilsussidiario.net, Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha risposto ad alcune domande sulla Juventus e sul campionato di calcio, ormai giunto alle battute conclusive. Nessun accenno, invece, al processo di Napoli ed alle intercettazioni che, piaccia o non piaccia, sembrano essere casualmente sfuggite agli investigatori. Per quanto riguarda la Juventus, l'aver mandato via Ranieri, a due giornate dal termine della scorsa stagione, "è stata - secondo Moggi - una scelta improponibile. La società ha preso una decisione unica nella storia del club". Per il futuro, alla società di Corso Galileo Ferraris servirebbe "Un direttore sportivo alto due metri... perché il direttore sportivo alla Juventus, visto che si creano molte situazioni contrarie, deve guardare dall’alto in basso tutto e tutti". Pur non esprimendo giudizi sulla gestione Elkann/Blanc, che si sta rivelando fallimentare sotto tutti i fronti, le parole di Moggi suonano come una condanna senza appello: "I fatti sono davanti agli occhi di tutti. Basta guardare l’iter della nuova gestione. Dalle mie parti si dice, a buon intenditor poche parole".

Reja furioso con Totti. Bisogna saper anche vincere, vivere la vittoria con stile, senza provocare gli avversari. Totti non lo ha mai saputo fare. Ricordiamo le sue quattro dita agitate davanti agli juventini, la maglietta "Vi ho purgato ancora" esibita alla curva laziale dopo un derby, ed altri casi analoghi. Questa volta si è esibito ripetendo il gesto del derby d'andata: Er Pupone è corso verso i suoi tifosi facendo il gesto dei pollici all'ingiù. Un gesto che ha acceso la rissa finale. Reja non l'ha presa bene: "Brutto il suo pollice verso. Sono cose che si devono evitare. Mi dispiace per quello che è successo alla fine, perchè Totti è un giocatore importante e deve evitare certi gesti. Merita dieci giornate di squalifica. Ditemi voi se fare quelle cose è da sportivo. I miei giocatori hanno reagito, sbagliando, per quello, e adesso pagheremo, probabilmente, con delle squalifiche. Mi auguro di no, ma qualcosa sul campo è successo".

Derby di Roma. Scontri tra i tifosi. Quattro ultrà romanisti sono stati fermati dalla polizia dopo gli scontri tra opposte tifoserie avvenuti fuori dallo Stadio Olimpico. I quattro facevano parte di un gruppo di supporter giallorossi che con il viso coperto da passamontagna, ha atteso l'uscita dei tifosi laziali e li ha aggrediti. Secondo quanto risulta al 118, tre tifosi sono stati accoltellati e sono stati portati al policlinico Gemelli. Uno è in codice rosso, in gravi condizioni. La polizia prima che gli ultrà romanisti cercassero di aggredire anche gli agenti è intervenuta con cariche di alleggerimento. L'agguato è avvenuto nei pressi del bar River. Per la tensione verificatasi tra i supporter prima dell'inizio della partita, in tribuna Tevere, sono stati invece arrestati tre tifosi. Lanci di petardi e tafferugli tra le due tifoserie si sono verificati fuori dello stadio Olimpico al termine del derby tra Roma e Lazio. La polizia è intervenuta con cariche di alleggerimento. Gli incidenti sono cominciati in largo De Bosis e sono continuati su Ponte Duca d'Aosta. Negli scontri tra romanisti e laziali é rimasta coinvolta anche un'auto con a bordo una donna e due bambini di circa 7 anni, investita da una selva di petardi e bottiglie. I tre sono riusciti a scappare poco prima che l'auto prendesse fuoco. Ricordiamo che per i cori definiti "razzisti" contro Balotelli di poche centinaia di tifosi, il 23 gennaio di quest'anno, è stato negato di assistere alla partita Juve-Roma disputata allo stadio Olimpico di Torino a tutti gli abbonati della curva Scirea. Attendiamo a questo punto che il medesimo trattamento venga attuato nei confronti dei tifosi giallorossi.

Manovre per l'attacco della Juve. Il quotidiano inglese "News of the World", conferma oggi che la Juventus sembra intenzionata ad approfittare della situazione di scompiglio in casa Liverpool, causata dalla crisi finanziaria del club, per arrivare all'attaccante olandese Dirk Kuyt, tra l'altro uno dei pupilli di Benitez. Nel contempo, sembra allontanarsi l'ipotesi Kuranyi: per il bomber tedesco, secondo "Estadio Deportivo", si sarebbe fatto avanti il Siviglia.

Un connazionale di Mourinho arbitrerà Inter-Barça. La gara di andata della semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona, che si disputerà domani al Meazza, sarà diretta dall'arbitro portoghese Benquerença, che torna nello stesso stadio dove diresse nell'andata degli ottavi Milan-Manchester United, terminata 2-3. Intanto, i blaugrana, a causa dell'eruzione dell'ormai noto vulcano islandese dal nome impronunciabile, hanno deciso di raggiungere Milano in pullman. Ovviamente, sono previsti problemi analoghi anche per i tifosi catalani che vorranno seguire la squadra.

Saccani lascia per incompatibilità con Collina e Nicchi. Come riportato su "Il Giornale" da Filippo Grassia, Massimiliano Saccani ha rassegnato le proprie dimissioni, tanto dal ruolo tecnico, quanto dall'associazione arbitrale. Dopo dieci anni di carriera nella massima serie e undici complessivi nel calcio professionistico, l'arbitro mantovano (mai inserito fra gli internazionali) ha percepito che il designatore Collina non gli avrebbe concesso la proroga per continuare a dirigere in serie A, e che il presidente Nicchi non l'avrebbe inserito nei quadri dirigenziali dell'Aia. Miglior fischietto (con Morganti) nella stagione 2008-09, il quarantaduenne Saccani ha diretto nella stagione in corso un solo incontro di cartello: Juventus-Inter, terminata 2-1.


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