Petrucci: Bravo Moratti! Bravo Berlusconi!

News, 18 luglio 2010.

Petrucci elogia i 'virtuosi' Moratti e Berlusconi. La Juve verso Amburgo. Diego deciso a restare e a giocare. Del Neri pensa positivo. Giovinco se ne andrà. Ekdal al Bologna? Ozil in vendita. Dzeko chiede di partire. Cavani è del Napoli.

Petrucci: Moratti e Berlusconi sono gli esempi da seguire - Intervenendo nella diatriba tra Federazione e Lega sulla questione del numero di extracomunitari Petrucci, in un'intervista al Corriere della Sera, ammette che il conflitto tra le due entità, portatrici di interessi diversi, è fisiologico, ma lui sta con Abete: "Il conflitto tra Federazione e Lega è fisiologico. Ci sono interessi diversi, la Lega è la Confindustria del pallone, la Federcalcio deve occuparsi di tutto il calcio. Ovvio dopo un Mondiale così deludente il conflitto sia esasperato. Qualche presidente ha francamente esagerato. Non dico i nomi, mai personalizzare". Poco dopo, parlando della reazione della Lega, però due nomi li fa, eccome: "Io rispetto i presidenti, perché investono i loro soldi. Non solo, li voglio tutelare. Non capisco perché continuano a parlare di aumenti dei ricavi, ma non di diminuzione dei costi. Si impari, per esempio, da Moratti, ma anche da Berlusconi. Attualmente sono l'esempio da seguire: sono riusciti a ripianare situazioni economiche pesanti. Ma quelli che sbraitano di più sono altri. Mi sorprende qualche dirigente urlante e contestatore: se si va a vedere come gestiscono squadre e società c'è da mettersi le mani nei capelli". E riprende l'appassionata difesa di Abete: "L'assemblea di Lega di giovedì era partita nel peggiore dei modi, poi sono prevalse il buon senso e la saggezza del suo presidente, Maurizio Beretta. Si voleva, come capita sempre in questo Paese, la testa di qualcuno. Abete? È lo stesso che era capo delegazione quattro anni fa quando l'Italia vinse il Mondiale. Nessuno criticò quando Abete richiamò Lippi sulla panchina della Nazionale. E si chiede la sua testa solo perché ha fallito un Mondiale. Bisogna correre ai ripari ed è quello che sta facendo Abete. Tutti sostengono che ci siano troppi stranieri: la Federazione ha un unico potere, quello di limitare gli extracomunitari, perché le leggi europee non consentono di intervenire sui comunitari. Si mette mano al problema e succede il finimondo: incomprensibile". Peccato che su altri problemi, le intercettazioni per fare un esempio, Abete non sia stato così tempestivo.

Partenza da Pinzolo nel segno di Diego - Ultimo allenamento a Pinzolo prima della Partenza per Amburgo via Verona. dopo la fase di riscaldamento, partitella 'bianchi' (con Diego-Trezeguet) contro 'rossi' (con Del Piero-Amauri) con quattro mini tempi su metà campo: vittoria dei bianchi con un Diego in grande spolvero e autore di una doppietta; per i rossi in rete Pasquato. La squadra ha poi salutato il pubblico con lancio di decine di palloni verso gli spalti. Poi il trasferimento all'aeroporto di Verona, da dove sarebbe dovuta partire alle 16.45; tuttavia, per problemi nello scalo tedesco di arrivo (Lubecca), i giocatori bianconeri hanno dovuto attendere sino alle 21.30 in un hotel nei pressi dell'aeroporto veronese.

Diego: Voglio rimanere. E giocare - Anche nell'ultimo allenamento si è visto in grande spolvero, e con tanta voglia di dimostrare di essere quel grande giocatore su cui la Juve tanto ha investito; e alla Juve intende rimanere: "Io voglio restare alla Juve, è chiaro. Se sono qui è perchè anche la società è del mio stesso pensiero - ha detto a Sky Sport 24 - Prima di andare in vacanza ho parlato con Marotta e con il mister, è sempre stato tutto chiaro. o non avevo nessun dubbio, io sono sempre stato convinto di restare alla Juve, di fare parte di questa squadra. Dopo due settimane sono ancora più sicuro perché ho trovato un allenatore molto professionale, di qualità, che vuole fare il meglio, che vuole fare una squadra vincente, questo è importantissimo per una squadra come la Juve e così sono ancora più motivato". E, con tutto il rispetto per Del Piero, vuole anche giocare: "Il mio rispetto per Del Piero continua ad essere grandissimo perché è un grandissimo giocatore, una grandissima persona, però io sono qui per giocare, vado a lavorare tutti i giorni per trovare il mio spazio nella squadra e spero di conquistarmelo. Adesso ho ancora più voglia di dimostrare, di giocare, ho la convinzione di essere in una grande squadra, in una squadra top, e in una squadra top è sempre così, c’è la concorrenza di altissimo livello". Non vivrebbe certo bene l'esperienza della panchina, ma le decisioni del mister vanno rispettate, sempre e comunque: "La panchina? C’è differenza tra accettare e rispettare. Accettare è difficile, per qualsiasi giocatore è difficile accettare perché andiamo in campo sempre per lavorare e giocare. Però rispettare l’allenatore sì, il mister decide cos’è meglio per la squadra. Io vado a lavorare al massimo perché conosco la mia qualità e conosco tutto quello che voglio vincere con la Juve".

Del Neri: Ho visto qualità e impegno - Al termine della prima fase della preparazione, Gigi Del Neri è soddisfatto della disponibilità a lavorare dei giocatori presenti in ritiro; anche se questo è solo l'inizio, gli pare un buon viatico verso una stagione positiva: "Abbiamo lavorato bene, in un ottimo ambiente. C’è ancora molto da fare ovviamente, visto che devono ancora rientrare i nazionali, ma siamo contenti anche dei miglioramenti fisici che ci sono stati. Mi aspettavo giocatori volenterosi e li ho trovati. C’è grande qualità, ma anche tanto impegno da parte di tutti. Bonucci in anticipo nel ritiro? È la dimostrazione che questo è un gruppo serio, che sa che affronteremo un anno importante". A Diego, che sembra avviato a tornare quello visto al Werder, secondo il tecnico ha giovato il mutamento di ruolo voluto proprio da Del Neri: "Non è un ruolo nuovo per lui. Quando lo scorso anno, con la Sampdoria, giocammo a Torino, lui occupò proprio quella posizione, dietro Amauri con Giovinco e Camoranesi ai lati e fece una delle migliori partite della stagione. Credo proprio che quello sia il suo ruolo".

Giovinco: l'addio ormai è vicino - Non partirà nemmeno per Amburgo, dopo non esser sceso in zampo nemmeno con l'Al Nassr, Del Neri non lo 'vede', non sembra proprio contare su di lui. L'entourage della Formica Atomica minimizza: "Nessun caso, non è ancora fisicamente pronto"; però ormai il giocatore sta valutando le offerte, pur se a malincuore. C'è l'offerta del Bari, il cui tecnico, Ventura, lo apprrezza molto; c'è il Parma, dove Marino è alla ricerca di un trequartista rapido, proprio come Giovinco. E adesso si profila addirittura l'Arsenal di Wenger, che potrebbe offrire in contropartita Gael Clichy, visto che la Juve cerca per la difesa un esterno sinistro.

Ekdal al Bologna - Carmine Longo, direttore sportivo del Bologna, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha dichiarato che Albin Ekdal, ventunenne centrocampista della Juventus, è già in realtà del Bologna, con la formula della comproprietà, anche se raggiungerà i nuovi compagni solo l'8 agosto, perché Del Neri ha bisogno di lui per i preliminari di Europa League. "Ekdal e Khrin (dall'Inter, ndr) - ha dichiarato - sono nostri, abbiamo le carte, ma non possono arrivare ora". L'agente di Khrin, Marcel Kacinari, tuttavia, ha già smentito che la cosa sia stata definita, perché mancherebbe, al momento, ancora l'ok di Benitez, che vorrebbe valutare bene il ragazzo, prima di prendere una decisione definitiva.

Ozil è in vendita - Mezut Ozil è ufficialmente sul mercato; ce lo ha messo Klaus Allofs, direttore sportivo del Werder Brema: "Immagino che nelle prossime settimane, o più avanti verso la chiusura del mercato, uno o più club cercheranno di essere più concreti con le offerte, in quel caso abbiamo l'obbligo di discuterlo con il giocatore e con il suo manager. Non possiamo permetterci di cambiare la nostra politica di squadra". Sul ventiduenne fantasista c'è già il Barça, che avrebbe già parlato col giocatore, il cui contratto scade nel 2011; ma ora si starebbe inserendo anche l'Inter disposta a rilanciare sull'ingaggio pur di acquisirne le prestazioni. Il costo del cartellino sarebbe sui 15 milioni di euro, visto che il Werder non può tirare troppo la corda, col rischio di perderlo tra un anno a zero.

Dzeko vuole lasciare il Wolfsburg - Adesso Edin Dzeko è stufo e deciso: chiede al general manager del Wolfsburg di lasciarlo andar via, visto che l'anno scorso gli aveva promesso che, se fosse rimasto, quest'anno lo avrebbe ceduto ad una grande squadra. Adesso che su di lui ci sono Manchester City, Juve e Bayern Dzeko pretende che la promessa venga rispettata. Vorrebbe una grande squadra e il City non lo attira più di tanto, nonostante le offerte faraoniche dello sceicco; la Juve lo attrae, ma non è in grado, al momento, di soddisfare le richieste economiche del Wolfsburg. A questo punto nella corsa a Dzeko, potrebbe essere favorito il Bayern, il cui general manager é Uli Hoeness, fratello di Dieter: offrirebbe 20 milioni più Mario Gomes.

Cavani è del Napoli - E' ufficiale: Edison Cavani adesso è un giocatore del Napoli. Lo hanno annunciato sia lo stesso attaccante, in collegamento telefonico con Sky Sport 24, sia il presidente del Napoli, ai microfoni di Radio Marte: "Abbiamo pagato Cavani 17 milioni - ha detto De Laurentiis - cinque per il prestito e altri 12 pagabili in quattro anni. Il giocatore sudamericano guadagnerà un milione e 300 mila euro più bonus", quindi un prestito oneroso con obbligo di riscatto; e ci sarebbe una clausola rescissoria sui 30-35 milioni di euro. Cavani è felice della nuova destinazione: "Sono stato quasi quattro anni a Palermo. Ho pensato che era arrivato il momento di cambiare, volevo altre sfide. De Laurentiis ha detto che ho rifiutato grandi club? Ho sentito parlare che c'erano squadre che mi seguivano, però non sono arrivate a fare l'offerta e quindi non c'era tutto l'interesse che ha mostrato invece il Napoli. Per me importante è la fiducia che ti dimostrano le persone che ti vengono a cercare e non i soldi".