Senza vergogna: Moratti e Paolillo, a dispetto delle intercettazioni, rivendicano altri scudi!!

News, 30 settembre 2010.

E adesso Paolillo e Moratti vorrebbero indietro anche altri scudetti. Riccardo Bianchi: Partecipai al sorteggio, era tutto regolare! Anche Moratti dà buca a Napoli: ma non potrà essere per sempre! Del Neri: Ora il City, poi penseremo all'Inter. Allenamento di rifinitura a Manchester. Vieira: Me ne andai per non scndere in B. Storari: Vogliamo arrivare in finale. Lombardo: La difesa della Juve è ingenua. Via Rampulla. Champions League: nel gruppo A in testa Inter, che ne fa quattro al Werder, e Tottenham; nel gruppo B vola il Lione; situazione fluida nel gruppo C con Man U e Rangers al comando; sorpresa nel gruppo D, il pari del Barça lancia il Copenaghen in testa. Morto Bruno Giorgi. Scholes fuori due settimane, Rooney tre.

Moratti e Paolillo adesso vorrebbero dalla Juve altri scudetti, sempre a tavolino, naturalmente - Non hanno probabilmente avuto tempo di ascoltare le intercettazioni sfuggite e allora Paolillo e Moratti si stupiscono che Andrea Agnelli richieda indietro lo scudetto 2006 graziosamente passato di mano con il prezioso aiuto del tifoso Guido Rossi, o forse è la disperazione che li fa parlare così. Fatto sta che Ernesto Paolillo ieri sera, prima della partita col Werder Brema, se ne è uscito con un "La Juve chiede la revoca dello scudetto 2006? Io posso dire che i fatti sono altri e che semmai la Juve dovrebbe restituirne altri". L'attacco alla Juve e ad Andrea è stato ripreso da Massimo Moratti che, quando gli sono state riferite le incredibili frasi di Paolillo, ha così commentato: "È tutto vero ma non insisterei in questi giorni su tutte queste cose, visto che c’è la partita e visto che dobbiamo poi comunque sempre rimanere nell’ambito di una partita di calcio e quindi per favore cerchiamo di non esagerare nella polemica in questi giorni perché può essere antipatico veramente. Cerchiamo di non farlo e poi vediamo di essere bravi noi domenica a fare bene la partita". Sul fatto che Andrea lo abbia definito 'un po' nervoso', (cosa che gli aveva fatto ribattere stizzito che Agnelli era d'accordo con Abete) ha ribattuto: "A parte il fatto che è passato un po’ di tempo da quando l’ha detto e quindi non ho nessun tipo di reazione nei suoi confronti, tutt’altro. Mi dispiace anzi, aver pensato male nel caso, ma mi sembra una battuta che poteva dire e quindi lasciamogliela dire. Domenica potrei anche essere con loro ma non ci sono e quindi lo farò per conto mio".

Ancora una testimonianza sulla regolarità del sorteggio - Il 1° ottobre in aula a Napoli, per la ripresa del processo Calciopoli, ci sarà un altro testimone, convocato dalla difesa di Paolo Bergamo, che deporrà sulla regolarità del sorteggio. Riccardo Bianchi, giornalista de "La Provincia di Como", fu designato dall'USSI per estrarre dall'urna i nominativi degli arbitri il 13 maggio 2005, data del secondo servizio di "osservazione" effettuato durante tutta l'indagine Calciopoli dal maresciallo capo Sergio Zino. Quel sorteggio fu ripreso dai carabinieri ed è stato inserito nel fascicolo processuale e anche nella fiction "Operazione Off-side", in onda su La 7. Bianchi ha anticipato al suo giornale cosa potrebbe dire a Napoli: "Sorteggio regolarissimo. Nessuno mi catechizzò sul da farsi. Lo ripeto: l’estrazione delle palline era assolutamente regolare". Sulla presenza dei carabinieri nella sala di Coverciano ha detto: "I due carabinieri presenti? Avevo notato due uomini che non parevano giornalisti, mai immaginavo si potesse trattare di carabinieri. Né pensavo di essere protagonista di quel video inserito nel fascicolo processuale". Clicca per vedere il video dell'intervista di Riccardo Bianchi.

Ma Moratti non ci sarà - Ci sarà Abete, ci sarà il giornalista Riccardo Bianchi, ma Massimo Moratti non ci sarà venerdì a Napoli: sarà a New York, per motivi legati al matrimonio della figlia. Ad ora non si sa se si presenterà per l'udienza successiva, quella del 12 ottobre, ma prima o poi dovrà presentarsi, pena l'accompagnamento coatto.

Del Neri: Una per volta, prima il City, poi penseremo all'Inter - Gigi Del Neri sa che domani non sarà facile; i dati statistici dicono che saranno di fronte la miglior difesa della Premier League e il miglior attacco della serie A, ma il tecnico bianconero vuol lasciare la parola al campo: "Sono dati statistici che possono essere ribaltati, ma sarà una bella sfida. Incontriamo una squadra importante del calcio inglese ed europeo e speriamo di fare bene". E il pensiero dell'Inter deve venire dopo: "Penso a una partita per volta. Domani giochiamo contro una squadra fortissima che è stata costruita per vincere. Sarà un test importante per vedere se abbiamo acquisito maturità. Cerchiamo di produrre un buon gioco domani, poi penseremo alla sfida di domenica contro l’Inter. Non penso che la squadra possa soffrire a livello fisico. L’importante sarà essere a posto a livello psicologico. Dobbiamo recuperare bene e riposare, perché il riposo è un elemento importante della vita di un atleta".

L'allenamento di rifinitura - Sul terreno del City of Manchester Stadium i bianconeri hanno svolto l'ultimo allenamento di rifinitura prima della gara che li opporrà a i Citizens in Europa League. Dopo il riscaldamento, gli uomini di Del Neri hanno svolto esercizi di tecnica di passaggio, poi hanno lavorato sulla tattica per affinare i meccanismi da applicare in campo nella gara di oggi.

Vieira: Fu la retrocessione in B a farmi lasciare la Juve - Patrick Vieira, in conferenza stampa, parla della sua esperienza in maglia bianconera e dei motivi che gliel'hanno fatta svestire: "Negli ultimi anni hanno sempre provato a tornare al top, e, anche se non è la miglior Juventus di sempre, è pur sempre la Juventus. La Juve nella quale sono stato io è una delle squadre più forti nelle quali abbia mai giocato e il mio anno a Torino è stata un'esperienza molto positiva. Non so quanto la Juve di oggi sia lontana da quella di allora, ma, di sicuro, per avere una squadra come quella ci vuole tempo. Me ne sono andato dopo un solo anno perché non volevo rimanere in Serie B. Mi è dispiaciuto, ma questa è la vita di un calciatore. Quella stagione in bianconero però è stata davvero bella. Una gara particolare per me? No, perché ho passato solo un anno a Torino e rispetto a quando c'ero io è rimasto il solo Del Piero". E adesso spera di battere la sua ex squadra, perché i Citizens, dice, hanno fame di vittorie: "Non so se abbiamo la maturità per centrare un successo importante, ma la qualità non ci manca. È vero che non ci conosciamo ancora benissimo, dato che la rosa è in gran parte nuova, ma siamo forti e abbiamo voglia di vincere".

Storari: "Vogliamo la finale" - La partita di cartello d'Europa League Manchester City-Juventus è ormai alle porte e Marco Storari non snobba di certo l'impegno: "Ci aspetta questa partita importante, alla quale arriviamo con il morale alto dopo la vittoria con il Cagliari. Ci teniamo molto all’Europa League e vogliamo arrivare fino in fondo alla competizione. Come si dice in questi casi, siamo in ballo e balliamo"! E' convinto che non sia solo Carlitos Tevez l'uomo più importante della squadra inglese: "È un ottimo giocatore, ma non c’è solo lui. Il Manchester City ha speso tanto quest’estate per cercare di vincere". Rimarca altresì che la squadra deve migliorare la fase difensiva: "Sappiamo che in queste partite abbiamo preso parecchi gol e dobbiamo migliorare nella fase difensiva. Ci vuole il giusto equilibrio in campo e non stiamo lavorando molto per fare nostri gli insegnamenti del mister". Infine Storari afferma che la squadra è concentrata per l'impegno di giovedì e non pensa al big match di domenica sera: "Sappiamo di avere di fronte una settimana impegnativa, ma non dobbiamo pensare all’Inter. C'è solo il Manchester City nei nostri pensieri".

Lombardo: "La difesa è il punto debole dei bianconeri" - In un'intervista rilasciata a Tuttosport, Attilio Lombardo ex giocatore di Juve e Samp e attualmente osservatore degli avversari del City, esprime il suo parere sulla Vecchia Signora visionata in occasione del 3-3 casalingo con il Lech Poznan: "La Juve ha una gran facilità a segnare, accompagnata da una certa ingenuità difensiva: se vedi una squadra prendere 3 gol dal Lech Poznan, come è capitato a me, la cosa ti fa pensare. Però la mentalità della Juve è nota, meglio non fidarsi". Poi si sofferma sull'ex compagno di squadra Alex Del Piero: "Alex è come 13 anni fa, quando giocavamo insieme. E' ancora decisivo ed è in grado di trascinare tutta la squadra. Il gol che ha segnato contro il Lech Poznan è tra i più belli che abbia mai visto, mi impressiona" e sul giocatore che ruberebbe alla Juve: "Sicuramente Krasic. Volevamo anche lui, ma è andata diversamente: lui aspettava la Juve e a questo punto abbiamo preferito prendere Silva, che ha caratteristiche fisiche e tecniche diverse, ma è un altro straordinario esterno".

Rampulla se ne va - Un altro pezzo della Juve che fu lascia lo staff bianconero. Col 1° ottobre ha risolto consensualmente il contratto che lo legava alla Juventus Michelangelo Rampulla. Lui, tifoso bianconero, ha giocato nella Juve per dieci anni, dal 1992 al 2002, offrendo il suo contributo alla conquista di numerosi trofei (quattro scudetti, due Supercoppe italiane, una Coppa Italia, una Coppa Uefa, una Champions League, una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale, un trofeo Intertoto). Al termine della carriera è rimasto in società come preparatore dei portieri nello staff di Deschamps, poi con un incarico di responsabilità nel settore giovanile, e di nuovo come allenatore dei portieri nello staff di Ferrara. Grazie Michelangelo!

Poker dell'Inter al Werder - L'Inter dimentica la sconfitta di Roma con una prova convincente contro un Werder apparso non all'altezza degli avversari. Protagonista della serata è stato Samuel Eto'o, autore di una tripletta. Il quarto goal è stato opera di Wesley Sneijder. La sola nota stonata dell'incontro per i nerazzurri sono stati gli infortuni di Julio Cesar e Lucio, che rimangono quindi in dubbio per la gara contro la Juve: il portiere è rimasto negli spogliatoi dopo l'intervallo per un problema non meglio precisato, mentre Lucio è uscito nella ripresa accusando un problema muscolare, avvertito nella ricaduta dopo un salto. Con questa vittoria l'Inter si porta in testa al girone A con quattro punti, a braccetto del Tottenham che ne ha messi dentro anch'esso quattro, ma con più fatica e con due rigori (più uno fallito da Van der Vaart), subendo al 55' il goal di Chadli che sembrava aver riaperto la gara, complice anche l'espulsione, per doppio giallo, di Van der Vaart, che salterà dunque la trasferta contro l'Inter.

Vola il Lione nel gruppo B - A picco nella Ligue 1 (è terzultimo), il Lione va benissimo in Champions League dove, dopo due turni, è primo a punteggio pieno: ieri sera ha vinto in trasferta a Tel Aviv contro l'Hapoel, anche se ha rischiato a un certo punto di complicarsi la vita. Passato subito in vantaggio al 7' su rigore con Bastos, che al 36' raddoppiava con una gran botta da fuori area, al 78' vedeva l'Hapoel accorciare le distanze con un rigore battuto dal portiere Enyeama. La disperata rincorsa dell'Hapoel metteva in sofferenza i francesi che però riuscivano a condurre in porto la vittoria, mettendo dentro anzi allo scadere anche il terzo goal con Pjanic. Al secondo posto, appaiate con tre punti, Schalke 04 e Benfica, che si sono affrontate tra loro: contro uno spento Benfica ha vinto lo Schalke, con una bella prestazione di Raùl; 2-0 il punteggio, con reti di Farfan al 73' e Huntelaar all'85'.

Blitz del Man U a Valencia - Più fluida la situazione nel gruppo C, dove in testa troviamo appaiate Manchester United e Rangers che, dopo aver impattato nel primo turno, ieri sera hanno entrambe avuto la meglio sui rispettivi avversari. Piuttosto significativa l'impresa dello United che, seppur dopo una gara non esaltante da parte di entrambe le contendenti, lascia il Mestalla con i tre punti: le due compagini sonnecchiano fin verso il 70', poi cominciano a fare sul serio e sono gli uomini di sir Alex Ferguson a dare concretezza ai loro attacchi con una conclusione di sinistro del Chicharito Hernandez, su assist di Federico Macheda. nell'altra gara del girone i Rangers sbrigano la pratica Bursaspor, che prendono d'assedio subito la porta dei turchi e passano al 18' con una zampata vincente di Naismith, poi controllano la gara sino alla fine.

Gruppo D: il Rubin ferma il Barça sul pareggio - La classifica sorprendente è quella del gruppo D, dove non troviamo in testa il Barça, come sarebbe logico attendersi, ma il Copenaghen, a punteggio pieno, avendo battuto ieri sera in trasferta il Panathinaikos e il turno precedente in casa quel Rubin Kazan che ha fermato i blaugrana sul pareggio. Il difficile verrà al prossimo turno, quando dovrà recarsi al Camp Nou. La gara tra Rubin Kazan e Barça è stata decisa da due calci di rigore: il primo, al 29', concesso per fallo di Dani Alves e messo a segno da Noboa; il secondo al 59' per fallo su Iniesta, a segno David Villa, stasera poco brillante. Messi è entrato al 61' al posto di un impalpabile Mascherano, ma non si è visto se non per una punizione finita alta. Il Copenaghen ha vinto ad Atene con due reti messe a segno rispettivamente da N'Doye al 28' e da Vingaard al 36' e si è installato al vertice della classifica del girone con sei punti contro i quattro del Barça, il punto conquistato ieri dal Rubin Kazan e gli zero punti dal Panathinaikos.

E' morto Bruno Giorgi - All'età di 69 anni è scomparso l'ex allenatore Bruno Giorgi. Era ricoverato in una clinica di Reggio Emilia a causa di un male incurabile. Quando decise di smettere col calcio, non solo rifiutò qualsiasi genere di incarico ma decise anche di non concedere più nessuna intervista. Fu lui a lanciare un giovanissimo Roberto Baggio nel Vicenza e condusse il Cagliari fino alla semifinale di coppa UEFA nel '93-'94.

Scholes out due settimane, Rooney tre - Più grave del previsto l'infortunio rimediato dalla bandiera del Manchester United al polpaccio: il centrocampista Paul Scholes dovrà stare fermo per due settimane. L'infortunio di Scholes si aggiunge a quello di Wayne Rooney che non calcherà i campi di gioco per almeno tre settimane a causa di una botta, ricevuta alla caviglia, durante l'incontro di Premier League con il Bolton.


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