Moggi querela Baldini e Pistocchi. Beha: ora è Federopoli e Auricchiopoli.

News, 7 dicembre 2010.

Baldini e Pistocchi querelati da Moggi. Dal tifo viola  profanati, per la terza volta in una settimana, i morti dell'Heysel. Mencucci deplora i cori, ma si attacca ai petardi. Beha: non più Moggiopoli o Calciopoli ma Federopoli o Auricchiopoli. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. Briamonte: la norma sui fuori rosa non si tocca. Abete richiama Lega ed Aic ad un'assunzione di responsabilità. Petrucci: Questo sciopero è assurdo. Brescia: Beretta subentra all'esonerato Iachini. Quinto punto di penalizzazione per l'Ascoli. Intermedia rinuncia alla vendita del Bologna. Per il Pallone d'oro in lizza Xavi, Iniesta e Messi. Mourinho: l'Uefa riduce la squalifica ad una giornata. Uno scatenato Liverpool travolge l'Aston Villa. Fluminense: dall'orlo del baratro al titolo.

Moggi querela Baldini e Pistocchi - Luciano Moggi ha querelato Franco Baldini, a causa delle dichiarazioni rilasciate da quest'ultimo nel corso della sua deposizione, l'1 ottobre scorso, al processo di Calciopoli, a Napoli. La frase contestata sarebbe "Moggi è un uomo senza qualità". La denuncia per "ingiurie" è stata depositata dall'avvocato Maurilio Prioreschi a Roma e verrà trasmessa all'autorità giudiziaria di Napoli. L'avvocato ha anche formalizzato la querela, annunciata nei giorni scorsi, nei confronti di Maurizio Pistocchi per "diffamazione". Il fatto si riferisce ad un'intervento telefonico del giornalista Mediaset nella trasmissione 'Il bianco e il nero', in onda su Radio Radio, dove Pistocchi, autoproclamatosi uno dei massimi esperti di Calciopoli, ha, come spiega Prioreschi "tra l'altro collegato in modo indebito il nome di Moggi ai fallimenti delle società Napoli e Torino". La denuncia sarà trasmessa per competenza alla Procura di Torino. Audio della dichiarazione di Baldini a Napoli:

Ancora profanati i morti dell'Heysel, sull'aria di 'Montagne verdi' - Orrendo spettacolo domenica, in occasione di Fiorentina-Cagliari. Dalla curva Fiesole, si da prima della partita, si alzava un coro, il coro della vergogna e della barbarie, una canzone terribile, che inneggia alla strage dell'Heysel e fa il tifo per gli assassini. La base musicale è quella di 'Montagne verdi', la canzone che Marcella Bella presentò a Sanremo nel lontano 1972; e in realtà è la terza volta, in pochissimi giorni, che risuona: la prima a Torino, nel corso di Fiorentina-Juventus, la seconda a Firenze, in Coppa Italia, contro la Reggina, martedì scorso. Queste le oscene frasi: "Ti ricordi lo stadio Heysel/le bandiere del Liverpool/(diecimila sono partiti/39 non tornan più/era il giorno del gran massacro/per noi ultras un giorno sacro/scorre il sangue sulle bandiere/di quelle merde bianconere". Insultare i morti non è certo meno grave dei cori razzisti: quindi a questo punto non si vede perché il campo della Fiorentina non sia ancora stato squalificato. E che i barbari idioti responsabili dello scempio siano identificati e cacciati dagli stadi per anni, anche per sempre: e chi li protegge se ne fa complice.

Mencucci condanna i cori sull'Heysel ma continua ad attaccarsi alla sanzione per i petardi - L'amministratore delegato della Fiorentina, a proposito dei truci e sconci cori della Fiesole contro i morti dell'Heysel, ai microfoni di 'Radio anch'io lo sport' su Radio Rai condanna, a parole, l'episodio: "E' un episodio assolutamente condannabile, è una tragedia che ha colpito tutti gli italiani. Sono contrario al 100% e rispetto le vittime e i parenti delle vittime . Per questo vogliamo dare un messaggio forte che rientra in quello che la famiglia Della Valle ha voluto quando è arrivata a Firenze, ovvero sono stati molto chiari sul fatto che se succedeva qualche cosa di brutto a Firenze avrebbero lasciato il mondo del calcio. È stata una presa di posizione importante e piano piano siamo riusciti a incanalare il pubblico di Firenze, che fino a pochi anni fa era abbastanza caldo per dire violento, nel tifo che vogliamo noi, quello sano, quello dell’incitare la squadra e degli sfottò". In realtà, a giudicare da questa vergogna, che ci siano riusciti non sembra proprio. E le sue parole diventano di circostanza, sterili, se non accompagnate da gesti significativi: il buffetto e la minaccia che i Della Valle abbandonino la Fiorentina non sembrano certo adeguati alla gravità dell'episodio. Anche perché poi Mencucci torna sui petardi di Torino: "Assolutamente condanno questi cori ma anche il lancio di bombe carta all’indirizzo dei tifosi rinchiusi in un settore con cori ed applausi di altri tifosi. Quando si condanna la violenza non bisogna fare distinzione di maglie ma essere tutti molto decisi. Le sanzioni per i lanci di petardi in Juve-Fiorentina a mio giudizio sono state sanzioni leggere perché è stata fatta una multa di 30.000 euro (in verità sono 40.000, ndr). Lo prevede il codice ma per queste cose bisognerebbe usare la mano pesante come viene fatto in Inghilterra". Che i petardi siano riprovevolissimi, d'accordo, e che chi li lancia e chi protegge omertosamente gli autori del lancio, in tutti gli stadi d'Italia (certo Torino non è in testa alla graduatoria, anche solo assistendo alle partite in Tv), meriterebbe severe sanzioni, altrettanto d'accordo; ma la Juve per due-tre petardi ha pagato con multa salata e diffida. I tifosi viola, per una colpa ancora più turpe, reiterata tre volte in una settimana, ancora no, alla faccia dell'uniformità di trattamento senza distinzione di maglie. Quanto dovranno attendere ancora i morti dell'Heysel per ottenere pace e rispetto?

Beha: da Moggiopoli e Calciopoli a Federopoli e Auricchiopoli - Oliviero Beha, intervenuto telefonicamente a 'Signora Mia', su Rete Oro, ha spiegato che proprio lui, che aveva coniato i termini Moggiopoli e Calciopoli, ora si accorge che, alla luce delle responsabilità uscite, il nome dello 'scandalo' è da cambiare: "Sull’argomento mi batto da quattro anni, oggi, fortunatamente, in compagnia di qualche altro analista, osservatore, giornalista e soprattutto in compagnia di spezzoni di realtà ed intercettazioni che finalmente stanno venendo fuori. Ormai è chiaro a tutti che il sistema calcio è malato. Questo discorso probabilmente interessa ai tifosi della Juventus come a quelli del Milan o del Cosenza. Detto questo, le responsabilità degli altri sono venute fuori. Questa è la verità. Quindi, al posto di Calciopoli, potremmo provare ad azzardare qualche nuovo neologismo del momento, per esempio: 'Federopoli', vi dice niente? Oppure: 'Auricchiopoli', com’è? Voglio dire che ci sono delle responsabilità enormi che non riguardano solo il calcio, ma chi ha trovato in questo ambiente delle giunzioni e dei punti di contatto con tutta la politica ed economia italiana”. Poi spiega il disinteresse e la coltre di silenzio che i media stavolta stanno stendendo sullo scandalo: “Per due motivi semplici. Il primo motivo è che sono costretti a rivedere tutto quello che hanno scritto: il sistema mediatico non rivede se stesso fino all’ultimo, se non quando vi è proprio costretto. Quindi, quando ci saranno le sentenze, saranno costretti a farlo. Un anno e mezzo fa non se ne parlava: ero quasi in solitudine, non c’era nessuno a tenermi compagnia, adesso sono costretti a dare qualche notizia. Pensate per esempio alla Gazzetta dello Sport un anno fa, tanto per nominare il maggiore quotidiano sportivo, adesso è costretta a dare qualche notizia. Il secondo motivo è che se Moggi non è Belzebù o Totò Riina o quel mostro che è stato dipinto quattro anni fa, beh, “qualcun altro”, nel calcio, le responsabilità, delle colpe, ce l’ha e quindi sarebbero costretti ad indagare su questo 'qualcun altro'. Siccome i rapporti tra gli altri, questo 'qualcun altro diffuso' ed il sistema mediatico sono evidenti, basta leggere i giornali, nello sport come nel resto di tutti i giorni, ecco che nessuno vuole indagare sul suo padrone. Non so se ho reso l’idea”.... Eccome se l'ha resa.

Stadio Juventus Under Construction - Continuano alacremente i lavori al cantiere dello stadio. Spesso vi sono le luci accese anche fino alla sera tardi. Come ricorderete, all'interno del catino è in corso la costruzione del primo anello, che è cominciata solo dopo il sollevamento dello scheletro rettangolare di sostegno della copertura. Oggi pubblichiamo due foto scattate il 04-12-2010:
Foto 1
Foto 2

Briamonte: la norma sui "fuori rosa" non si stralcia - L'avvocato della Juventus e della Lega di A, punta i piedi e mette in chiaro che la norma sull'esclusione dagli allenamenti dei giocatori "dissidenti" non si tocca. "Non è accettabile la posizione pregiudiziale dell'Aic sulla norma che regola i 'fuori rosa'. La Lega di Serie A è disposta a scrivere questo punto nel modo più chiaro possibile, evitando discriminazioni e mobbing. Non esiste però che si tenga fuori una norma che regola una realtà". Leggendo il commento di Michele Briamonte, dopo l'incontro in Federcalcio con i legali della Figc, e le dichiarazioni di alcuni rappresentanti del sindacato dei calciatori (Di Vaio l'ha giudicata inaccettabile) si capisce che le posizioni su questa regola siano inconciliabili. La lega non è comunque disposta a cedere di un passo e sembrerebbe avere il coltello dalla parte del manico: "Se non piace così come è stata proposta," - conclude il legale - "la scriva l'Assocalciatori o chiederemo il suo inserimento nelle Noif (Norme organizzative interne federali), escludendola così dal contratto."
Una cosa pare certa: se si arrivasse alla nomina di un commissario ad acta, la Lega si rivolgerebbe al Tar.

Abete: Richiamerò Lega e Aic ad un'assunzione di responsabilità - Giancarlo Abete ha convocato per oggi la Lega di Serie A e l'Aic per un incontro ad oltranza che serva a scongiurare lo sciopero programmato dai giocatori di serie A per il prossimo weekend calcistico; lo scopo: "richiamare le due parti ad un'assunzione di responsabilità" perché "dopo l'astensione il problema resterebbe esattamente come è in questo momento". E' convinto che non siano i fuori rosa lo scoglio principale: "C'è una forte aspettativa che ci sia un ascolto sereno su una problematica che interessa milioni di tifosi, bisogna superare i vecchi schemi contrattuali, evitando di non partecipare alla trattativa o alzandosi dal tavolo. Sui 'fuori rosa' sono convinto che ci siano reciproci pregiudizi. È un argomento peraltro che non suscita in me particolare attenzione perché non mi sembra un cambiamento epocale del calcio, i problemi del nostro mondo sono tanti e ben altri. Non vorrei che i fuori rosa fossero un paravento per nascondere posizioni divergenti anche sugli altri sei punti della trattativa". Giudica invece i trasferimenti coatti impraticabili "oggettivamente a livello normativo". E manifesta la sua irritazione nei confronti della Lega per il comportamento tenuto negli ultimi mesi, dopo la norma sulla riduzione degli extracomunitari: "Non è stata solo l'Aic a mancare di rispetto nei confronti della Federcalcio, abbandonando il tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo, perché anche la Lega di A, non partecipando ai consigli federali degli ultimi mesi ci ha mancato di rispetto. Invito, quindi, entrambe le parti a non rinfacciare all'altra la questione della mancanza di rispetto, perché tutte e due, Lega e Aic, si sono resi responsabili, in modi diversi, di questo. Ma la diffida e il commissariamento della Lega di Serie A non sono soluzione auspicate dalla Federcalcio, spero sempre prevalga il buonsenso".

Petrucci: Sciopero assurdo - Il presidente del Coni Gianni Petrucci si dichiara ancora una volta contrario alla sciopero dei calciatori: "Fare questo sciopero - dice - è di un'assurdità tale che significa non rendersi conto della situazione che sta attraversando il Paese e il resto del mondo. Mi auguro che sabato e domenica si giochi. Io non tifo per una parte o per l'altra, io tifo perché si giochi: il calcio è una cosa pubblica. Vedo troppa effervescenza da parte dell'Aic, si dice che tutti i calciatori sono d'accordo, ma non è stata fatta un'assemblea. Credo che dopo questa questione, debba essere rivista tutta la materia. Si dice che si fa sciopero per i più deboli ma domenica i più deboli giocano. Non giocare sarebbe un bruttissimo spot per il calcio italiano. Non vogliamo passare alla storia come il paese che non si rende conto della situazione".

Brescia: esonerato Iachini, arriva Beretta - Dopo un vertice societario svoltosi nel pomeriggio di ieri, il Brescia Calcio ha deciso l'esonero dell'allenatore Iachini: lo annuncia il comunicato apparso sul sito ufficiale del club: "La società Brescia Calcio comunica con grande rammarico di aver sollevato dall'incarico di allenatore della prima squadra Giuseppe Iachini, al quale vanno i ringraziamenti per l'impegno e la professionalità profusi e per aver riportato la squadra in serie A. Auguriamo a Iachini le migliori fortune per la sua carriera. Quanto prima verrà annunciato il nome del nuovo allenatore". A Iachini succede Mario Beretta, con contratto fino al giugno 2011.

Altro punto di penalizzazione per l'Ascoli - E adesso fanno cinque: tanti sono i punti sono i punti di penalizzazione sinora inflitti in totale all'Ascoli: questo dopo che ieri la Commissione Disciplinare ha inflitto un ulteriore punto di penalizzazione in classifica al club e sei mesi di inibizione ciascuno ai suoi due Legali Rappresentanti, l'a.d. Roberto Benigni e il Consulente amministrativo per non avere documentato il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Enpals relativi agli emolumenti delle mensilità di aprile, maggio e giugno del corrente anno entro il termine del 18 ottobre 2010, in violazione degli artt.10 comma 3, e 4 comma 1 del CGS. Questa la nuova classifica della serie B: Novara 40; Siena 33; Atalanta 33; Varese 29; Livorno 28, Reggina 28; Torino 26; Empoli 25, Vicenza 25; Padova 24, Pescara 24; Cittadella 22, Crotone 22, Grosseto 21; Modena 20; Albinoleffe 19; Frosinone 18; Ascoli 17, Triestina 17; Sassuolo 16, Piacenza 16, Portogruaro 14.

Intermedia: rinuncia alla vendita del Bologna - La situazione del Bologna è sempre più complicata, non solo non c'è chi la vuole comprare ma ora non c'è nemmeno chi la vuole vendere. La merchant bank di Giovanni Consorte, Intermedia Finance, ha comunicato a Porcedda ed ai Menarini la rinuncia al mandato conferito per la vendita del Bologna. La motivazione è dovuta al rifiuto di Porcedda di poter rendere esplicita la "due diligence", cioè i risultati dell'analisi del valore e condizioni del club.

Adesso è ufficiale: il Pallone d'oro sarà blaugrana - A coferma delle indiscrezioni che erano trapelate nei giorni scorsi, oggi è arrivata l'ufficialità: la Fifa e la rivista sportiva France Football hanno reso noto che a giocarsi il Pallone d'oro, che verrà assegnato il prossimo 10 gennaio, è rimasto il trio del Barça, formato da Xavi Hernandez, Andrés Iniesta, e Lionel Messi. Ma c'è un quarto blaugrana in lizza, l'allenatore Pep Guardiola, cui contenderanno l'ambito riconoscimento Vicente Del Bosque, allenatore della Spagna campione del mondo, e Josè Mourinho.
Pep Guardiola, ai cronisti che gli chiedevano a chi dei suoi avrebbe dato il premio, ha indicato Messi che, a suo giudizio "è il migliore", pur se anche Xavi e Andrés Iniesta "se lo meritano". Il tecnico blaugrana si esalta al pensiero che siano tre giocatori del Barça sul tetto del mondo: lo definisce "un successo incredibile, di dimensioni incalcolabili". Quanto a se stesso, modestamente, ha detto che i suoi competitors "hanno più titoli" per vincere. L'importante, per lui è che abbiano vinto il calcio spagnolo e il Barça: "La teoria secondo la quale il Barça ci rende tutti bravi, mi dà una volta ancora ragione - ha detto - Quando sono arrivati, da ragazzini, Xavi, Leo e Andres non erano palloni d'oro. Ci sono arrivati grazie alla loro personale traiettoria e all'attenzione che il Barça ha avuto per loro".

Mourinho: via una medaglia - Giorni fa aveva valutato la sanzione delle due giornate di squalifica per il fattaccio di Amsterdam come una medaglia, ieri la Corte d'Appello Uefa gli ha "dimezzato il premio" riducendo ad una sola giornata la squalifica comminata dalla commissione disciplinare in primo grado. Per commentare la decisione bastano le stesse parole dello Special Five dette nella stessa occasione: "esiste un regolamento per me ed uno per gli altri allenatori", infatti ci sarebbe da chiedersi: come sarebbe andata a finire se fosse stato un altro tecnico? E soprattutto di un club meno influente?

Liverpool scatenato - Un Liverpool davvero scatenato travolge, nel Monday Night della sedicesima giornata di Premier League, l'Aston Villa con un secco 3-0, con reti di N'Gog, Babel e Rodriguez. Ai Villans, ben poca cosa invero in questa partita, non è bastata la buona volontà e adesso devono guardarsi alle spalle in classifica, visto che si trovano a soli due punti dal baratro, in una situazione senz'altro delicata. Invece i Reds di Hodgson salgono in classifica all'ottavo posto, con 22 punti, alla pari del West Bromwich Albion di di Matteo.

Fluminense: Dal caos alla gloria - "Dal caos alla gloria". Questo è il leit motif che sta accompagnando il terzo scudetto del Fluminense tornato a vincere dopo 26 anni il campionato Brasileiro. Una vera e propria impresa se pensiamo che nel 2009, questa che è considerata la quarta squadra di Rio, si salvò dalla retrocessione solo per un punto. Nessuna sorpresa nell'ultima giornata in cui i neo-campioni hanno battuto davanti ai loro tifosi il Guarani per 1-0. Vice campione è il Cruzeiro che ha comandato per quasi tutta la stagione fino alla quartultima gara, quando perdendo lo scontro diretto con il Corinthias (alla fine terzo) si è fatto scavalcare in classifica dai rivali storici, che hanno poi sciupato tutto con due pareggi nelle ultime tre gare, e proprio dal Fluminense. Dopo il Flamengo (2009) ed il Sao Paolo (2008) il Fluminense è la terza società che conquista il titolo brasiliano in tre anni.


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