Blanc, ovvero lo stadio sono io, e guardiamo avanti. Vialli: basta Calciopoli, guardiamo avanti!

News, 24 marzo 2011.

Blanc si riempie la bocca con i suoi troppi blabla sul nuovo stadio: Giraudo, chi era costui? Vialli, stufo di Calciopoli, guarda avanti. Ripresi gli allenamenti a Vinovo senza otto 'nazionali'. Termina con un pareggio il derby il derby benefico SLAncio per la vita. Parlano Zidane, Torricelli, Cabrini, Padovano e Ravanelli. Lippi: tanta nostalgia ma niente Juve, solo all'estero. Deschamps ancora con tante incertezze sul suo futuro. Le maglie di sei bianconeri all'asta per la solidarietà. Sudamericano Under 17: passano anche Brasile, Paraguay e Colombia. Ranocchia, infortunato al ginocchio destro, ha lasciato il ritiro della Nazionale. Il Tas ha annullato la sospensione di Queiroz.

Blanc e i suoi tanti blabla sul nuovo stadio - "Il nuovo stadio apre nuove prospettive per il futuro, è un segnale forte. Vedremo a fine stagione come si piazzerà la Juve, ma col nuovo impianto si innescherà un circolo virtuoso per i ricavi, che porteranno nuovi investimenti. La decisione di costruire il nuovo stadio è stata presa cinque anni fa, dopo un evento grave per la società. Avremo la capacità di portare i giocatori nell’arena più moderna d’Europa a partire dal prossimo agosto”. Con queste parole l'(ancora...) a.d. bianconero Jean-Claude Blanc si è riempito la bocca, a margine della presentazione del corso di Sport Business Academy a Milano. Ma il savoiardo ha toppato in più punti: quanto al circolo virtuoso dei ricavi, sinora l'unica cosa certa è che negli esercizi futuri il nuovo stadio avrà un impatto economico negativo consistente, in termini di costi di ammortamento dell'impianto; tutto il resto, legato alla valorizzazione del nuovo impianto, è tutto ancora da inventare. Quanto al merito che vuole ascriversi della realizzazione del nuovo stadio, è pur vero che i lavori sono iniziati dopo il 2006, ma il lavoro di Antonio Giraudo, mai nominato, peggio che un appestato, è iniziato negli anni '90. Allora il nuovo stadio è stato concepito, e senza l'opera di Giraudo, e il suo adoperarsi con le istituzioni locali, il nuovo stadio non sarebbe mai nato: le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo. Quanto a Calciopoli, il termine, decisamente infelice, con cui Monsieur Blanc la definisce è 'grave evento per la società': non grave, quasi letale; ma non altrettanto deleterio è stato per Monsieur Blanc, cui ha portato lauti compensi e la possibilità di vivere la straordinaria avventura della serie B, quella che, a suo dire, restituì la simpatia alla Juve. Una Juve che invece a noi stava bene com'era: antipatica e vincente. Ma la sparata del francese dal naso aquilino non finisce qui: "Abbiamo segnali confortanti: il 75% dei posti Premium sono già stati venduti. Gli abbonamenti partiranno a fine maggio e vedremo come andrà. Di sicuro il tifoso della Juve è fiducioso delle capacità della proprietà di guardare avanti”. Non sappiamo davvero dove Monsieur Blanc abbia scovato tante granitiche certezze; i sondaggi che girano sui forum non sembrano davvero riflettere questo trend della mano sul fuoco dei tifosi sulla proprietà, la stessa che ha avallato Calciopoli e che dal 2006 in poi si è rivelata capace solo di distruggere solo quel poco che era rimasto. Quanto al piazzamento della Juve a fine campionato, basta guardare la classifica già adesso, non è così difficile fare ragionevoli previsioni...

Vialli: Calciopoli comincia a stufarmi - Anche Gianluca Vialli si è aggiunto alla nutrita lista di coloro che hanno fatto di 'Basta Calciopoli. Guardiamo avanti!' il loro motto. E infatti a 'Calcio GP', richiesto su cosa pensasse di Calciopoli, ha risposto: "Inizio un po’ a stufarmi di queste situazioni. Non vedo l’ora che venga posta subito la parola fine, per il bene di tutto il calcio italiano. Bisogna guardare avanti". Ecco, i tifosi bianconeri, invece, sono stufi di sentir parlare del bene del calcio italiano: vogliono sentir parlare di Giustizia e vogliono Giustizia. Non possono guardare avanti seduti sulle macerie della Juve. E rinunci pure, il sig. Vialli, all'idea, che pure lo solleticava, di sedersi sulla panchina bianconera, parlando della quale, tra l'altro, ha affermato: "Qui non si tratta di prendere un giovane o un esperto. L’importante è che ci sia un progetto alle spalle". Ecco, anche del famigerato progetto, o progettò, siamo stufi: noi rivogliamo la Juve. Infine su Andrea Agnelli: "Andrea è una persona valida, molto professionale. Ha molta passione e bisogna dargli tempo. I tifosi devono solo avere un po’ di pazienza". Di tempo e pazienza i tifosi della Juve ne hanno messi a vagonate: adesso pretendono risultati e giustizia.

Ripresa degli allenamenti - La squadra si è ritrovata a Vinovo nel pomeriggio, per la ripresa degli allenamenti dopo i due giorni di riposo concessi da Del Neri. Mancavano, ovviamente, gli 8 nazionali (i sei alla corte di Prandelli, Krasic e Sorensen). Assente anche Barzagli, a causa di uno stato febbrile. I giocatori hanno lavorato soprattutto dal punto di vista fisico. Allo Juventus Center era presente anche Andrea Agnelli. Le prossime sedute di allenamento si terranno giovedì, venerdì e sabato, al mattino.

Finisce alla pari il derby SLAncio per la vita - E' terminato con un pareggio (2-2) il derby SLAncio per la vita, disputatosi ieri sera all'Olimpico di Torino: protagoniste le vecchie glorie di Juve e Torino. Hanno segnato per la Juve Nedved (su assist di Zidane) e Porrini, per il Toro Junior e Lentini. Così ha commentato Gianluca Pessotto il goal di Nedved: "Questo è un gol vero, visto la palla di Zizou? E Pavel che gol, come corre. Zidane ha due piedi che parlano da soli, ma comprendono la semplicità, l'umiltà abbinata a una tecnica sopraffina. L'equazione di un grande campione". La cosa triste, triste da morire, è che per vedere queste equazioni la Juve debba guardare alle gare con le vecchie glorie, perché i piedi della quasi totalità dei bianconeri di oggi (eccezion fatta per il 'residuato' Del Piero) non parlano, né da soli, né con quelli dei compagni.

Le voci del derby - Partiamo da quello forse più atteso, a meno a giudicare dall'ovazione che ha accolto il suo ingresso in campo: Zinedine Zidane; Zizou non ha perso i suoi tocchi e neanche l'amore per la Juve: "Quando sei della Juve, lo sei per sempre - dice a Tuttosport - Fa male vedere la Juve in questa condizione, perché è una squadra che deve vincere sempre, deve tornare come prima: spero che torni grande presto". E gli applausi lo inorgogliscono: "Quello è bello per me - dice a Sky - vuol dire che quello che ho fatto è rimasto. Tutte le volte che vengo in Italia, a Torino, è bello; è sempre un piacere vedere i miei amici".
Torricelli su Del Piero: "Ale ha la testa, è un esempio di professionista. Basta vederlo come si allena. E' giusto che sia lì". Cosa deve fare la Juve per tornare a vincere? "Io penso un po' di calma". Cabrini a questa domanda dà una risposta diversa, e forse ci piglia: "Magari far perdere 7-8 chili a chi è in campo ora".
Padovano: "La voglia di vincere era la prerogativa di quella squadra in cui ho giocato. Quello che manca quest'anno purtroppo è questo, mi auguro che possa tornare al più presto perché i tifosi bianconeri meritano di ritornare a vincere".
Ravanelli:
"E' veramente bello ritrovare tanti amici e compagni, - dice a Sky - bello davvero anche vestire di nuovo questa maglia. Io più in forma di quando giocavo? No no, anche se non sto malaccio...".

Lippi: niente Juve, solo estero? - Marcello Lippi si toglie dalla corsa alla panchina della Juve: Se mi richiamasse? In Italia non tornerò ad allenare, lo farò all'estero. La voglia di fare ancora due-tre anni c'è - ha detto a Torino in occasione del derby benefico 'SLAncio di vita' - Sono andato via dalla Juve sei anni fa e ogni volta che la squadra ha avuto delle difficoltà regolarmente è stato fatto il mio nome. In passato, qualche anno fa ci sono stati dei contatti". Ma nel dopo-partita, dopo essersi lustrato la vista con le esibizioni di Davids, Nedved e Zidane, su Sky esce il Lippi nostalgico nostalgico: "Vedere questa squadra fantastica che in cinque minuti si è ritrovata e sembrava che non avessero mai smesso di giocare assieme. Che qualità tecniche! La gioia di vedersi, di incontrarsi che avevamo. Non vedevo Davids e Tudor da quando erano andati in vita. Il gol di Pavel è da applaudire. Per la prima volta abbiamo visto giocare Pavel e Zizou assieme. Abbiamo passati otto anni fantastici assieme, non ci siamo resi conto di cosa abbia significato vincere 13 trofei, significa che buona parte delle domeniche le abbiamo passate ad abbracciarci. C'è un grande trasporto e affetto da parte dei tifosi che è contraccambiato. C'è un rapporto talmente bello col pubblico che quando succede qualcosa di negativo viene fatto il mio nome. Questo non deve dare fastidio a nessuno, è frutto ai affetto e passione. Tornerei qui? Questo è un altro discorso... Ho voglia di ritornare ad allenare. Qualcosa dopo il Mondiale c'è stato...". Il problema è che di gente così, non solo con questa classe, ma anche con questa voglia di vincere, di lottare, di abbracciarsi dopo una vittoria , si è persa la semenza: adesso c'è sempre e solo voglia di parlare a qualsiasi microfono e di scrivere su tutti i social network e i siti. E i trofei latitano, anche perché in troppi al pallone non solo non danno del tu, non lo conoscono proprio...

Didier Deschamps: Il mio futuro è ancora incerto - Didier Deschamps, il fiero basco ex centrocampista e ex allenatore della Juve (l'anno della B), ora mister del Marsiglia, intervenuto a 'Rmc France' , ha spiegato che ancora del suo 'diman non v'è certezza': è nel mirino di club importanti, come il Chelsea e il Lione, e s'era fatto il suo nome pure per la Juventus, come candidato alla successione di Del Neri (con buona pace della dirigenza bianconera): "Io ho ancora un anno di contratto con il Marsiglia ma non so ancora se resterò o partirò, dipende da come finirà questa stagione. Alla fine potrei ancora rimanere per un anno, già la scorsa stagione potevo andarmene, ci ho pensato ma poi alla fine ho deciso di restare all'OM. Ora a queste cose non ci penso, tra un paio di mesi vedremo".

Tre progetti di solidarietà: all'asta le maglie dei giocatori - Giovedì 24 marzo, alle 13:00, sul sito www.juvestore.com partirà un’asta on line che metterà in vendita le maglie autografate di Del Piero, Marchisio, Buffon, Toni, Krasic e Matri. Si tratta delle maglie utilizzate dai giocatori nella partita contro il Milan, dello scorso 5 marzo, con il logo di Esperienza Italia. L’asta terminerà lunedì 4 aprile alle 13:00 ed il ricavato sarà devoluto a tre enti diversi. Le maglie di Del Piero e Marchisio aiuteranno la Fondazione Crescere Insieme al Sant'Anna per la ristrutturazione del reparto di neonatologia dell'Ospedale Sant'Anna di Torino. Quanto ricavato dalla vendita delle casacche di Buffon e Toni, invece, sarà destinato, assieme all’incasso del Derby SLAncio di vita, al progetto di ricerca EPOSS, per la lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Infine, le divise di Krasic e Matri serviranno a raccogliere fondi a favore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Cottolengo, che si prende cura dei più bisognosi.

Sudamericano Under 17: giochi già fatti anche nel gruppo B - Anche il gruppo B del Sudamericano Under 17 ha definito con un turno di anticipo le squadre che passeranno all'Hexagonal Final: Sono il Brasile (che stavolta riposava) e le due vincitrici di giornata, Paraguay e Colombia. I paraguagi hanno battuto per 3-0 un Cile mai in partita: hanno deciso la gara una doppietta del figlio d'arte Mauro Caballero e una rete di Baez. I cafeteros colombiani hanno invece superato di misura il Venezuela (1-0) in virtù di un goal di Cuero. Cile e Venezuela sono già eliminate.

Ranocchia torna  a casa - Andrea Ranocchia ha lasciato il ritiro della Nazionale a causa di una forte infiammazione al ginocchio destro, quello già operato lo scorso anno. E' a rischio anche la sua partecipazione al derby del 2 aprile e non è escluso nemmeno il rischio di un intervento chirurgico.

Il Tas assolve Queiroz - Carlos Queiroz, ex selezionatore della Nazionale portoghese di calcio (esonerato il settembre scorso), era stato sospeso per sei mesi dall'autorità antidoping del Portogallo per aver insultato i responsabili incaricati di un controllo antidoping a sorpresa nel ritiro della nazionale lusitana, nel corso della preparazione al Mondiale sudafricano. Ma il Tas, Tribunale arbitrale dello sport, ha reso noto di aver annullato tale sospensione.


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