Appello Gea: niente cupola e sconti di pena. Ricusazione Casoria: rinvio al 20 maggio

25 marzo 2010.

Appello GEA: confermato che la cupola non c'era e sconti di pena per i Moggi. Rinviato l'esame dell'istanza di ricusazione della Casoria al 20 maggio. Briatore: La Juve chiese la B e fu accontentata, altro che corruzione. Lezione di tattica a Vinovo. Nuovo infortunio per Martinez. I tifosi agli ex: 'Avete impegni per domenica?'. Cobolli rifiutò Tevez. Il processo plusvalenze a carico dell'Udinese riprenderà a luglio. Il rosso della serie A. Sciopero in vista alla Liga per i diritti tv. L'Italia Under 21 di Ferrara batte la Svezia. Rientrato a casa Abidal. Cazzola maggior azionista del Bologna: sarà amministratore delegato.

Appello GEA, niente cupola e sconti di pena - I giudici della prima sezione della Corte d'Appello di Roma, presidente Giovanni Masi, giudici a latere Giancarlo De Cataldo e Ruggero Pezzulo, hanno emesso la sentenza d'appello per il caso GEA: confermata l'assenza dell'associazione a delinquere ipotizzata dal pm Palamara, che si era avvalso anche delle indagini della squadra di carabinieri coordinata da Auricchio. La cupola era già crollata con la sentenza di primo grado. I giudici della Corte d'Appello hanno anche ridotto le pene per Luciano ed Alessandro Moggi: un anno di reclusione la pena per Luciano, che in primo grado era stato condannato ad un anno e 6 mesi, e 5 mesi per il figlio Alessandro, contro l'anno e 2 mesi del primo grado. I Moggi hanno annunciato che ricorreranno in Cassazione. Confermata l'assoluzione per Davide Lippi, Franco Ceravolo e Zavaglia, mentre l'appello della Procura nei confronti di Pasquale Gallo è stato ritenuto inammissibile.
Matteo Melandri, difensore di Luciano Moggi, ha dichiarato: "È stato respinto il ricorso in appello dei pm che volevano riproporre l'associazione a delinquere. Tutte le pene sono coperte dall'indulto ma andremo in Cassazione. Speravamo nell'assoluzione definitiva. I giudici hanno scelto la sentenza più facile. E' andata bene ma poteva andare meglio. Siamo convinti che così andrà in Cassazione". Rodella, difensore con Prioreschi di Alessandro Moggi e Zavaglia: "Ci aspettavamo l'assoluzione, è rimasta un'imputazione sui bielorussi, è paradossale: una tentata violenza nei confronti di due persone con le quali Alessandro ha parlato per tre mintui in totale come emerge dagli atti di questo processo. Va segnalato comunque che la tesi principale del processo è crollata: niente asociazione e ancora una volta assoluzione per il nostro altro assistito Zavaglia".
Luciano Moggi è stato condannato per le modalità che portarono Blasi ad abbandonare Antonelli per passare alla Gea (in prescrizione il capo d'imputazione relativo ad Amoruso), il figlio Alessandro è stato condannato per i fatti relativi alle acquisizioni delle procure di Zeytulaev e Budjanskij; disposto anche il risarcimento danni da liquidare al procuratore Antonelli ed alla Figc.

Sulla ricusazione della Casoria ancora un rinvio - Ore 12.30, Napoli. La settima sezione della Corte d'Appello di Napoli ha rinviato al 20 maggio l'esame dell'istanza di ricusazione del giudice Teresa Casoria, presentata e firmata dal Procuratore Lepore e dai sostituti Narducci e Capuano, a causa di un difetto di notifica alle parti interessate. La prossima tappa per la Casoria sarà l'udienza prevista per l'8 aprile relativa al procedimento disciplinare davanti al CSM. Il processo Calciopoli proseguirà con le udienze previste: il 19 aprile chiusura del dibattimento, poi la requisitoria dei pm con inizio previsto per il 3 maggio, e a seguire le arringhe delle difese. Il tribunale, però, non potrà emettere la sentenza finché non ci sarà la valutazione dell'istanza di ricusazione.

Casoria: si decide sulla ricusazione - Oggi è il giorno in cui la Corte d'Appello dovrà decidere sull'istanza di ricusazione del giudice Teresa Casoria avanzata dai pm Narducci e Capuano. In caso di accoglimento della stessa, il rischio è di dover ricominciare tutto da capo, con la spada di Damocle dell'improcedibilità temuta da Prioreschi, a meno che accusa e difesa non si dovessero accordare per utilizzare prove e atti sin qui prodotti; ma quanto visto e udito sinora nell'aula 216 e la richiesta stessa dei pm non sembrano far propendere per una tale evoluzione della situazione. Qualora invece la richiesta di ricusazione non dovesse essere accolta, il processo potrebbe avanzare spedito verso la sentenza, attesa a quel punto entro l'estate.
Processo Gea: oggi, in serata, dovrebbe arrivare anche la sentenza del processo d'Appello sulla Gea.
Qui gli aggiornamenti su entrambi gli eventi.

Briatore: "la Juve ha chiesto la B, ed è stata accontentata" - Briatore, intervenuto a Radio Radio, ha parlato di Calciopoli, di Moggi, del suo Queens Park Rangers e della Roma. Su Calciopoli, Briatore ha le idee molte chiare. Il manager piemontese, infatti, ha accusato la Juventus di aver gestito male la situazione: "Non c'è stata nessuna corruzione. Se la Juve avesse gestito diversamente il processo sportivo, non ci sarebbe stata nessuna retrocessione. Certo, se ti presenti al processo e chiedi la B, poi rischi che ti accontentino. La Juve ha gestito male questa situazione ed è questo l'unico motivo per il quale è successo quel che è successo". A differenza di certi famosi giornalisti, che non si capisce bene se ci sono o ci fanno, Briatore ha ascoltato attentamente le intercettazioni (quelle che non c'erano salvo poi essere scoperte dalla difesa di Moggi): "Dalle intercettazioni che sono uscite appare chiaro che ognuno tirava acqua al suo mulino e vedrete che tutto si sgonfierà e finirà nel nulla". Briatore, grande tifoso bianconero e spesso in tribuna negli anni d'oro della Triade, conosce molto bene Moggi. "Sapevo che era un millantatore. Lo dico bonariamente perché è un amico ma chiunque lo conosca, la pensa così. Io ho la prova sicura di ciò che dico perché in alcune sue telefonate ha millantato cose su di me senza che io ne sapessi nulla. L'ex team manager della Renault ha anche spiegato il motivo per cui ha deciso di investire nel calcio inglese, tenendosi alla larga da quello italiano: "Con il mio Queens Park Rangers saliremo in Premier quest'anno, a meno che non accadano disastri. In Italia ci sono solo costi e ogni stagione non costa meno di 50 milioni. Se togliete Inter e Milan, per tutte le altre società è difficile, a meno di un miracolo come è accaduto quest'anno all'Udinese. Inter e Milan in Champion's ci andranno sempre per motivi di bilancio. Secondo Briatore la Juve "paga questo momento no anche a causa della decadenza del Torino e per ripareggiare il conto con le milanesi servirebbe un investimento enorme". A nostro avviso, oltre ad un investimento enorme servirebbe anche avere le persone in grado di fare questo investimento, diversamente si rischia di fare solo un enorme spreco di risorse. Rimanendo in ambito di investimenti di società di calcio, Briatore ha parlato anche della Roma, che dovrebbe essere acquistata da una cordata americana. "Non mi sono mai interessato alla vendita della Roma e non conoscono questo Di Benedetto. Leggo le novità tramite i giornali, non lo conosco come imprenditore".

A Vinovo si lavora sulla tattica - L'odierna seduta di allenamento è stata interamente dedicata alla tattica. Il lavoro dei giocatori, che si sono allenati sul campo solitamente utilizzato dai giovani della primavera, ha riguardato i movimenti da effettuarsi in fase di possesso e di non possesso palla. I portieri hanno effettuato un lavoro specifico con il preparatore Claudio Filippi. Siamo praticamente a fine stagione e la squadra non è ancora riuscita ad imparare e ad applicare i movimenti giusti sul campo. Come mai? Che siano "de coccio" (anche a livello di piedi) i giocatori? O forse il "merito" è del tecnico, che non riesce a farsi capire? Probabile che ci sia un concorso di colpa...

Notizie dall'infermeria - Nel corso della seduta di allenamento, si è fermato Martinez. El Malaka (o, più correttamente, El Malato, viste le continue soste ai box) ha lamentato un fastidio all'adduttore della coscia sinistra. Nella giornata di venerdì saranno valutate le sue condizioni. Hanno lavorato a parte De Ceglie e Felipe Melo, che hanno svolto sulla sabbia un allenamento funzionale al loro recupero dai rispettivi infortuni.

Avete impegni per domenica? - Ammirando Zidane, Nedved, Davids, Montero e Vieri correre sul terreno dell'Olimpico, gravati di qualche anno e qualche chilo in più, ma con la loro inimitabile classe senza tempo, i tifosi bianconeri, accorsi allo stadio in occasione del derby organizzato per la raccolta di fondi contro la Sla, hanno avuto un tuffo al cuore: quella è la Juve, non quella senza anima né talento che da anni ormai si vedono propinare da una proprietà e una dirigenza non all'altezza dello storia del club. E da parte loro hanno pensato di risolvere il problema con una domanda, scritta a caratteri cubitali su uno striscione e rivolta ai campioni che hanno contribuito a far grande la Juve, sul campo: "Avete impegni per domenica?" Una domanda polemica, che dimostra tutta la delusione per un presente sbagliato e la nostalgia per un passato grande e pulito. E quella Juve che per battere il Brescia ha avuto bisogno che il 36enne Del Piero, con un'azione personale e solitaria, piantasse un fiore nel deserto calcistico che lo circondava non potrebbe che giovarsi ancora dell'apporto di alcuni dei campioni visti l'altra sera correre e giocare con stile, agonismo e serenità.

Cobolli: Tevez? No, grazie, siamo al completo - José Alberti, esperto di calcio sudamericano e manager di diversi campioni argentini, rivela che nel 2009, quando doveva piazzare da qualche parte Carlitos Tevez, che aveva rotto con il Manchester United e Ferguson, provò ad offrirlo alla Juve: "L’operazione era allettante, prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 20 milioni di euro ma Cobolli e Blanc non se la sentirono perché avevano già concluso per Diego e Felipe Melo”.

Udinese: aggiornato a luglio il processo plusvalenze - E' proseguito ieri davanti al Tribunale di Udine, ed è stato aggiornato al mese di luglio, il processo che vede imputati di doping amministrativo Gino Pozzo (figlio del patron e consigliere d'amministrazione), Franco Soldati (presidente del club) e Pierpaolo Marino (all'epoca direttore generale della società). L'accusa è di emissione e utilizzo di fatture di operazioni inesistenti per evadere l'Iva e falso in bilancio: cioè di avere procurato all'Udinese vantaggi fiscali attraverso l'acquisto e la vendita di cinque giocatori (Gonzalo Martinez e Ruben Maldonado con il Venezia, e Valon Behrami, Vittorio Micolucci e Rodriguez Boisfer con il Genoa). I fatti risalgono al periodo 2003-2005 e il teorema del pm Lucia Terzariol tende a dimostrare che le operazioni di compravendita dei cinque, tutti ceduti sulla base di valutazioni ritenute appositamente gonfiate, abbiano consentito all'Udinese di realizzare un risparmio fiscale di 10 milioni di euro. Nel corso del dibattimento sono stati ascoltati i consulenti di parte, Paola Ferrarsi, Claudio Garzelli e Gianfranco Romanelli.

Serie A in rosso – Un’indagine della Gazzetta ha analizzato i bilanci finanziari dell’anno scorso, la stagione 2009-2010, evidenziando che in tale stagione i venti club di serie A hanno bruciato qualcosa come 193,5 milioni di euro (l’anno precedente ancora di più, oltre 200 milioni). Questo nonostante il fatturato sia cresciuto oltre la soglia di 1,7 miliardi. Solo quattro club su venti hanno prodotto utili: il primo è la Fiorentina (4,4 milioni), che ha raggiunto per la prima volta l’utile di bilancio nell’era Della Valle. Dal 2002, cioè dall’avvento della nuova proprietà, erano state accumulate perdite per 62,2 milioni, poi a dicembre 2009, la svolta; una grossa mano l’hanno data i proventi Champions e le plusvalenze di Melo, Pazzini & Co. Poi il Catania (2,5 milioni) che, da quando è tornato in A, ha sempre registrato profitti, 19 milioni in quattro anni: e nel prossimo bilancio entrerà la cessione di Martinez alla Juve per 12 milioni. Al terzo posto il retrocesso Livorno (1,8 milioni) che, insuccesso sportivo a parte, ha esibito conti in ordine e si è fregiato del titolo di società più parsimoniosa dell’intera serie A per il personale, solo 16,4 milioni. Al quarto il Napoli, giunto al quarto utile di bilancio consecutivo, col fatturato che continua a crescere. Il dato più preoccupante riguarda gli emolumenti dei dipendenti: nell’ultimo decennio 11 miliardi su 13 se ne sono andati per pagare stipendi e costi connessi alla forza lavoro; nel 2009-2010 questa voce è addirittura cresciuta, da 1,093 a 1,162 miliardi. In media le spese per il personale incidono sul fatturato per il 68% (in Bundesliga la media è del 51%), ma sono ben oltre la media società come il Bologna (94%), l’Inter (93%), il Bari (88%), la Sampdoria (85%), il Parma (82%) e la Roma (74%).

Sciopera la Liga? - Si profila in Spagna, per il turno programmato per il 2-3 aprile, uno sciopero della Liga (trentesima giornata) e della Seconda Divisione (equivalente alla nostra serie B, 27sima giornata). Terreno dello scontro: i diritti tv. Motivo del contendere: i club spagnoli chiedono al Governo l'abolizione di una Legge di interesse generale del 1997 che impone l'obbligo di trasmettere almeno una partita in chiaro ogni settimana. L'abolizione di questa clausola per la stagione 20132-2013 consentirebbe alle società di portare a casa un miliardo di euro all'anno dal nuovo contratto per la cessione dei diritti tv, circa 400 milioni di euro in più rispetto al presente. Se ne era già parlato l'11 febbraio e ora, dopo un'ulteriore riunione svoltasi a Madrid, il presidente della Liga, Josè Luis Astiazaran, ha confermato l'intenzione di non giocare: "Visto che non c’è stato alcun cambio sostanziale della situazione, nemmeno noi cambiamo la nostra posizione. Di conseguenza al momento la trentesima giornata di Liga e la 27sima della Seconda Divisione non si giocheranno. I campionati slitteranno di una settimana e si chiuderanno a giugno”. Secondo i media iberici, tuttavia, il fronte non sarebbe compatto; sei club sarebbero contrari allo sciopero e vorrebbero giocare: si tratta di Athletic Bilbao, Espanyol, Malaga, Real Sociedad, Siviglia e Villarreal. Lo slittamento del torneo comporterebbe la conseguenza che la finale di Coppa del Re tra Real e Barça si disputerebbe nella stessa settimana del Clasico di Liga.

L'Italia Under 21 batte la Svezia - E' finito con un bel 3-1 per gli azzurrini di Ferrara il match al 'Giglio' di Reggio Emilia contro la Svezia. In vantaggio al 18' con Fabbrini, gli azzurrini hanno allungato al 32' con Paloschi, con un'azione spettacolare, con D'Alessandro che serviva Marrone, il quale con un cucchiaio perfetto metteva l'attaccante del Genoa in condizione di centrare l'angolino lontano, fuori dalla portata dell'estremo difensore svedese Norling. I ragazzi di Ferrara hanno poi chiuso il risultato con Macheda al 56'; inutile, per gli svedesini, il goal di Larsson al 61', autore di un rasoterra che spiazzava Bardi (subentrato nella ripresa a Pinsoglio). Ciro Ferrara ha manifestato la sua soddisfazione ai microfoni di RaiSport: "Stando più tempo insieme si può lavorare su concetti che devono essere ben chiari ai ragazzi. Oggi, contro una Svezia che nel secondo tempo ci ha anche creato dei problemi, non era una gara facile ma i miei hanno fatto una grande prestazione, e faccio loro i complimenti. Dobbiamo ritenerci assolutamente soddisfatti. L'Italia ha vinto meritatamente; abbiamo lavorato anche nella fase di possesso, cosa in cui contro l'Inghilterra avevamo fatto fatica".

Abidal è tornato a casa - Eric Abidal, il difensore blaugrana sottoposto la scorsa settimana ad un delicato intervento per la rimozione di un tumore al fegato, è già tornato a casa e fra un mese potrà ricominciare a fare lavoro fisico. Come comunica il Barça sul sito ufficiale, "il giocatore è stato dimesso ieri sera e si trova ora a riposo a casa sua. Il processo postoperatorio è stato soddisfacente sotto tutti gli aspetti e non ha presentato nessuna complicazione; proseguirà il processo di recupero a casa sua e si prevede che possa cominciare a svolgere degli esercizi fisici in quattro settimane per poi tornare, in un secondo momento, a lavorare con il gruppo".

Bologna: Cazzola torna come a. d. - Dal 7 aprile Alfredo Cazzola (ora fuori città per una vacanza) sarà ufficialmente il nuovo amministratore delegato di Bologna 2010, la società che controllo il Bologna F.c. Questo il risultato della riunione dei soci svoltasi nella sede di Intermedia, sotto la presidenza di Giovanni Consorte e con la presenza del presidente onorario Gianni Morandi: Cazzola, che entra con 5 milioni di euro, sarà a.d. e maggiore azionista, avendo una quota leggermente superiore a quella di Zanetti, l'imprenditore del caffè che in inverno era stato per brevissimo tempo, soli 28 giorni, presidente del club. Cazzola è già stato presidente del Bologna dal 2005 al 2008, succedendo a Gazzoni Frascara e cedendo poi la propria quota di maggioranza ai Menarini.


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