Moratti interrogato da Palazzi a domicilio? Moggi: Calciopoli fu anche affare di famiglia.

News, 29 marzo 2011.

Importante non dare a Moratti segnali di accanimento: quello di Palazzi sarà un interrogatorio a domicilio? Moggi: sulle sorti  di Calciopoli fu determinante un problema interno alla famiglia. A 'Signora Mia' l'avvocato Prioreschi e Salvatore Cozzolino sviscereranno Calciopoli. Caso Pandev: oggi  verranno sentiti Branca e Ghelfi. Rientro anticipato per Milos Krasic. Blanc: Di Neymar si parlerà a tempo debito. DiBenedetto è a Roma: il benvenuto di Blanc. La Libia in campo per dimenticare la guerra. Prandelli ha già annunciato la formazione anti-Ucraina. I convocati della Nazionale di serie B.

Palazzi interroga Moratti a domicilio? I maligni nei bar dello sport dicono che sia la Gazzetta a suggerire non solo le sentenze, come nell'estate 2006, ma anche l'agenda ed i tempi della giustizia sportiva e di Palazzi. Ora avranno un argomento in più se è vero quanto scrive repubblica. it: "Il numero uno interista è tranquillo e solo nelle prossime ore deciderà se presentarsi dal numero uno della Procura Federale con o senza i propri legali (la convocazione è presso la sede dell'Inter)". Sicuramente saranno soddisfatti Galdi e Piccioni della Gazzetta che in un articolo del 16 dicembre 2010 scrivevano: "Palazzi chiamerà il presidente dell' Inter, e forse altri dirigenti nerazzurri. E' probabile che per non dare il segnale di un «accanimento» vengano sentiti anche dirigenti di altre società protagoniste nelle intercettazioni-bis «scoperte» dalla difesa di Moggi e degli altri imputati". Dopo aver letto quel segnale sull'accanimento ci avevamo subito ironizzato su, con una prima pagina satirica che abbiamo ricordato ieri sul nostro blog, ma a quanto pare Palazzi si appresterebbe a superare la nostra fantasia andando ad incontrare Moratti a domicilio. Tanto per non dare quel segnale di "accanimento" invocato dalla Gazzetta?

Moggi: Calciopoli fu un problema interno alla famiglia - Questa la conclusione (peraltro non inedita) cui arriva Luciano Moggi raccontando a 'RadioTempi' la vicenda di Calciopoli, il cui impianto accusatorio, spiega l'ex direttore generale bianconero è lo stesso della Gea. E allora Moggi passa commentare brevemente la sentenza del processo Gea: "Credo che l’impianto accusatorio sia caduto completamente, anche perché l’associazione a delinquere è stata respinta, la prima volta in primo grado, la seconda dall’appello. Non solo, ma anche l’altra accusa di avere il mercato in mano è stata respinta, l’unica cosa che rimane in sospeso è il non aver dato a Blasi lo stipendio che voleva . Ma avevo rifiutato perchè il giocatore era stato ritornato dal prestito al Parma dopo essere stato fermo otto mesi a causa di una squalifica per doping; gli dissi: 'Ti darò l'adeguamento e il prolungamento solo quando avrai dimostrato di saper giocare come intendiamo noi. E questa sarebbe stata configurata come violenza privata. Ma se un dirigente non può dire quello che ho detto io a un dipendente.... Allora a Cellino per Marchetti cosa dovrebbero fare?" E dal caso Gea è nato tutto: "Calciopoli è nta dalla Gea, la costola principale è la Gea: poi la costola è stata suddivisa in due processi ma l'impianto accusatorio è unico. Essere accusato di associazione a delinquere e subire una condanna (così la chiama la Gazzetta, ma per essere 'condannati' ci vogliono i tre gradi di giudizio) di un anno perché si è tutelato l'interesse della propria società non dando a un giocatore lo stipendio che voleva, significa che l’impianto accusatorio non esiste più e si vuole solo trovare qualcosa a cui attaccarsi". Poi Moggi si lancia contro la 'Gazzetta dello Sport': "Un giornale ha organizzato questa cosa. C’è stato un giornalista che ha fatto parte di quelli che facevano gli investigatori. Quando il colonnello Auricchio è stato interrogato in tribunale ha detto che Maurizio Galdi della Gazzetta dello Sport era un loro collaboratore, che, io lo so perfettamente, andava a cercare anche degli eventuali personaggi che potessero dire qualcosa di male nei miei confronti". E nessuno ha saputo portare alcuna prova della sua colpevolezza: "Non hanno potuto dire niente se non chiacchiere. È un racconto di bugie. Il problema si fonda sul niente"; e delle intercettazioni dice: "Di 170.000 telefonate ne sono state prese 40 e nessuna di queste costituisce reato, perché io non ho mai detto a un arbitro: fammi vincere una partita. Cosa che invece fece Facchetti nella semifinale di Coppa Italia con il Cagliari. Io inoltre entravo negli spogliatoi quando si doveva, o dopo o prima della partita per salutare. Facchetti entrava anche a metà partita e lo testimoniano le intercettazioni. Queste cose le abbiamo scoperte noi. Sarebbe stato opportuno da parte della Federazione calcio trovare prima ciò che c’era da trovare a 360° e poi giudicare. E così, poi, sarebbe stato giudicato tutto il calcio. Le mie intercettazioni non riguardano mai telefonate con arbitri".
Ma è andata come è andata, dice Moggi, "perché il problema principale è che non siamo stati difesi dalla società. Dopo la morte dell’avvocato e del dottor Agnelli, è successo qualcosa che ha sconvolto l’andamento di questa famiglia, c’è stato un voler ritornare alla Juventus a tutti i costi e magari non difendere coloro che avevano portato la Juventus a certi livelli. Escludendo Andrea Agnelli accuso la famiglia. Lapo Elkann non c’entra niente in questa storia, il problema era la divisione delle proprietà dopo la morte dell’avvocato. Il problema è che avevamo fatto così bene che avrebbero avuto difficoltà nei confronti degli sportivi. L’avvocato della Juventus, mandato dalla nuova proprietà, ha detto al presidente del tribunale che eravamo colpevoli. C'era un problema interno".

Signora Mia: ospite in studio l'avv. Maurilio Prioreschi (legale di Luciano Moggi) - Si preannuncia particolarmente interessante la puntata del programma bianconero condotto da Marco Venditti "Signora Mia" in onda ogni martedì sera dalle ore 21.00 sulle frequenze romane di Rete Oro. Gli ospiti in studio, tra cui l'avv. Maurilio Prioreschi ed in collegamento telefonico Salvatore Cozzolino, di Ju29ro.com., in collegamento telefonico, approfondiranno la recente sentenza d'appello del processo GEA, gli sviluppi del processo di Napoli e, per la prima volta in tv, i commenti alle intercettazioni ed alle indagini redatti dal Procuratore della Repubblica di Torino dott. Marcello Maddalena nella famosa richiesta d’archiviazione del 19 luglio 2005, diventata la madre di tutti gli scandali nell’estate 2006.
Per seguire "Signora Mia": Rete Oro digitale Lazio canale 18; streaming: www.reteoro.tv - Sezione Live TV ed in replica sul satellite, (canale 905 anche in chiaro), ogni mercoledì dalle ore 21.00 alle 22.30.

Oggi tocca a Branca e Ghelfi - La settimana nerazzurra, ricca di eventi importanti, dal caso Vieri, al colloquio Moratti-Palazzi (De honestate) giù giù fino al derby di sabato sera, si apre oggi quando Rinaldo Ghelfi, vicepresidente e 'ministro delle finanze dell'Inter, e Marco Branca, direttore dell'area tecnica, verranno ascoltati sul caso Pandev. Le indagini erano scattate in seguito alla presentazione, da parte del presidente della Lazio Claudio Lotito, di un dossier in cui si ipotizzava che i due dirigenti nerazzurri avessero contattato Goran Pandev, quando questi era ancora un tesserato della Lazio. E l'indagine aveva portato il procuratore federale a deferire, il 17 febbraio, Ghelfi e Branca, più il procuratore del giocatore, Pallavicino; e anche la società nerazzurra per responsabilità diretta e oggettiva. I due dirigenti sono stati deferiti per "essersi consapevolmente avvalsi, nella trattativa finalizzata alla stipula di un contratto professionistico con il calciatore Goran Pandev, dell'Agente Pallavicino, senza avergli conferito alcun mandato", Pallavicino per "aver svolto attività di mediazione in favore di soggetti che non gli avevano conferito alcun mandato".

Krasic: rientro anticipato - Milos Krasic non giocherà stasera in Estonia con la sua Nazionale, perché squalificato; è dunque previsto un rientro anticipato in Italia e mercoledì mattina sarà già di nuovo in gruppo per preparare la gara di Roma contro i giallorossi. Non saranno invece ancora in gruppo i nazionali azzurri, impegnati stasera nell'amichevole in cui, come già annunciato da Prandelli, giocheranno dall'inizio Aquilani, Chiellini e Marchisio. I primi due hanno già disputato venerdì l'intero match contro la Slovenia; e Chiellini stavolta non farà coppia con il collega di club Bonucci, come in Slovenia, ma con il blucerchiato Gastaldello. A riposo Bonucci e Buffon, matri potrebbe forse entrare a partita in corso.

Blanc su Neymar: ci sarà tempo per parlarne - Neymar, il giovane brasiliano che ha fatto innamorare l'Europa, piace anche alla Juventus (ma piaceva anche Piazon, se è per quello...): sarà però tutt'altro che facile anche solo trattarne l'acquisto, visto che farebbe uscire l'etica dirigenza bianconera dai limiti che si è autoimposta, e visto che i competitors sono di altissimo livello (tra gli altri ancora il Chelsea, tanto per cambiare...). L'a.d. Blanc ha dichiarato in proposito a Sky Sport 24: "Quando il mercato si aprirà ci sarà tempo per condividere notizie - ha dichiarato Blanc ai microfoni di Sky Sport Blanc, a margine del corso Stadium Management svoltosi a Roma -. E poi la Juve è quotata in Borsa e le notizie le diamo quando le cose sono fatte. Quindi adesso è molto presto e ci sarà tempo tra poche settimane per affrontare questi discorsi". Ma non si disturbi... ci penseranno i media ad informarci sulla nuova destinazione di Neymar...
E ha continuato riempiendosi la bocca con gli ormai usuali blabla sul nuovo stadio: "Il nuovo stadio sarà determinante per portare ricavi aggiuntivi alla società, ricavi che serviranno per fare maggiori investimenti sulla squadra, che resta il cuore del progetto. Lo stadio nuovo è il punto d'inizio di un circolo virtuoso, contribuirà a rendere la squadra più competitiva".

Blanc dà un caloroso benvenuto a Di Benedetto - Thomas Di Benedetto, l'imprenditore americano aspirante presidente della Roma, è arrivato ieri mattina a Roma e per nove ore ha portato avanti con Unicredit la trattativa per l'acquisizione della Roma. Al termine Di Benedetto non ha rilasciato dichiarazioni; ha parlato invece l'avvocato Roberto Cappelli, legale di Unicredit: "Stiamo lavorando, c'è ancora molto da lavorare. Ci vediamo domattina (oggi, ndr)". Si vedrà come andrà a finire ma, nel frattempo, a dargli un caloroso benvenuto ha pensato l'a.d. bianconero Jean-Claude Blanc: "L’arrivo di Thomas Di Benedetto è una buona cosa, un fatto positivo che dimostra l’interesse enorme per il calcio italiano. Di Benedetto è il primo investitore straniero nel calcio in Italia, fattore che fa capire la voglia di investire anche sulle infrastrutture e non solamente sulla squadra. Questa secondo me è la strada da seguire per far ritornare i tifosi allo stadio”. Visto che gli sta tanto simpatico, qualora davvero il 'magnate' si impossessasse della Roma, perché Monsieur Blanc non sale su un treno, su un aereo o su quel che gli pare, e non lo raggiunge? In fondo, perché non fare di quello di sabato sera un viaggio di sola andata?

Il calcio più forte della guerra: Libia in campo - La Libia è infiammata e devastata dalla guerra in corso nel Paese, ma la Nazionale libica domani sarà in campo, contro una selezione delle Isole Comore in una partita delle eliminatorie della Coppa d'Africa, gara che, per ragioni di sicurezza non sarà disputata in territorio libico, ma sul neutro di Bamako, capitale del Mali; i nazionali libici sono in ritiro a Tunisi. E' una sorta di terapia per superare il trauma della guerra, spiega il commissario tecnico della Libia, il brasiliano Marcos Paquetà. "Con i giocatori stiamo facendo un lavoro psicologico molto intenso, per aiutarli a superare il trauma della guerra. Torniamo in campo per superare certi traumi e per far dimenticare la guerra. E' un trauma. Pensate solo che alcuni dei miei giocatori sono nativi di Bengasi (la roccaforte dei ribelli, ndr)". Lo stesso Paquetà era fuggito da Tripoli il 23 febbraio scorso, raggiungendo Roma e, da lì, San Paolo;  e dal Brasile si era recato direttamente nel ritiro tunisino.

La formazione anti-Ucraina - Cesare Prandelli ha preannunciato la formazione che nell'amichevole di Kiev contro l'Ucraina sfiderà Sheva e compagni. Sette cambiamenti rispetto al match contro la Slovenia: confermati solo Maggio, Chiellini, Aquilani e Montolivo. In attacco giocheranno Rossi e Gilardino. Questa la formazione (iniziale): Viviano, Maggio, Criscito, Gastaldello, Chiellini, Nocerino, Marchisio, Montolivo, Aquilani, Gilardino, Rossi.

Le convocazioni della Nazionale di serie B - Massimo Piscedda, ct della nuova Nazionale B, ha diramato l'elenco dei convocati n vista dell'amichevole contro la selezione della First League Serbia, in programma a Sassuolo domani alle ore 18.00. L'elenco comprende i portieri Iacobucci (Siena) e Pelagotti (Empoli); i difensori Bianco (Frosinone), Cappelletti (Padova), Capuano (Pescara), Laverone (Reggina), Longhi (Triestina) e Mei (Piacenza); i centrocampisti: Bonaventura (Atalanta), Eramo (Crotone), Girasole (Albinoleffe), Marchi (Piacenza), Martignago (Cittadella), Mazzarani (Modena), Rossi (Vicenza) e Viola Nicolas (Reggina); gli attaccanti: Barbuti (Sassuolo), De Luca (Varese), Giacomelli (Pescara), Mendicino (Ascoli) e Pasquato (Modena).


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