Di Moggi, della sua competenza, hanno paura, dice Nesti. Pazienza per la Juve.

News, 17 giugno 2011.

Carlo Nesti: Moggi fa paura perché è il più bravo!  Pazienza alla Juve: visite e firma. Video: calciomercato Juve. Le prime parole di Michele Pazienza in bianconero. Le reazioni dei legali di Giraudo e Moggi alla sentenza di radiazione. Tacchinardi: La maglia della Juve è storica. Platini: Voglio premiare anche la Juve. Nel 2012 la finale di Champions League tornerà a Wembley. Per la panchina nerazzurra è bagarre. Diritti Tv: per De Laurentiis bisogna mettere da parte gli interessi personali.  Tra Barça e Real diatriba senza fine: scendono in campo i presidenti.

Carlo Nesti: Moggi fa paura“Lo scriverò in tutte le lingue del mondo. Moggi radiato: che immane porcata! Che squallida ingiustizia! E' stato tenuto lontano dal calcio per 5 anni (non 5 mesi), e ha scontato la sua pena dopo un processo, semplicemente, 'indiziario', e cioè non basato su 'prove'. Oltretutto, ha pagato per un processo incompleto, privo delle intercettazioni telefoniche emerse a carico dell'Inter. E' evidente che Moggi fa ancora paura. Tanta paura. E fa paura per la sua grande competenza, che avrebbe potuto restituire alla Juventus una "testa pensante' di valore eccelso. Il calcio italiano, da adesso, mi fa più schifo: 'forcaioli'!" Queste erano state le prime parole di Carlo Nesti appena si era diffusa la notizia della radiazione comminata a Luciano Moggi.
E il giorno dopo, il giornalista torinese ribadisce la sua posizione: Moggi fa paura perché è il più bravo!: "Sul caso Moggi, rispetto il parere di tutti, ma il mio punto di partenza, probabilmente, non è stato compreso. Anche un criminale, fatti 5 anni di galera, può tornare a esercitare il suo mestiere. Luciano ha scontato la pena: perché radiarlo? Io sono un cristiano convinto. Forse che è negato il riscatto a chi ha peccato? La vera ‘coda di paglia’ è continuare, a distanza di tanto tempo, ad avere paura di Moggi. La capacità professionale, in un mondo governato da mediocri, spaventa sempre. E le virtù di Luciano, ‘valorizzatore’ di talenti (vedi i finalisti dei Mondiali 2006), appartengono già alla storia del calcio mondiale".

Pazienza ha firmato un triennale – Andrea Agnelli aveva ripetutamente chiesto ‘Pazienza’: Marotta ha sentito e gliel’ha comprato. E così Michele Pazienza, accompagnato dal suo agente Michele D’Ippolito e dal team manager bianconero Matteo Fabris, si è recato ieri prima alla clinica Fornaca di Sessant per i primi esami medici per poi trasferirsi all’Isokinetic per la visita clinica generale e successivamente all’Istituto di Medicina dello Sport di Torino per gli esami di idoneità. Superato lo scoglio delle visite mediche, il 29nne centrocampista giunto dal Napoli a parametro zero, si è trasferito nel pomeriggio in corso Galileo Ferraris, nella sede della Juve, ove ha firmato un contratto che lo legherà alla Juve fino al 30 giugno 2014.

Calciomercato Juventus - L'arrivo di Michele Pazienza a Torino, ricapitalizzazione da 130 milioni di euro e tutte le ipotesi di lavoro sul mercato: Fernando, Diarra, Melo, Vucinic, Aguero, Higuaìn, Sanchez, ecc. Linkiamo un video pescato dal grande forum Tifosibianconeri.com realizzato attraverso filmati tratti da SkySport24.
Video 1 - Calciomercato 16-06-2011

Michele Pazienza in bianconero - Era nell'aria da tempo, ma finalmente la trattativa si è conclusa e Michele Pazienza è ufficialmente un giocatore della Juventus. Le sue prime parole in bianconero: "Sono entusiasta di questa nuova sfida, ho voglia di dimostrare di poter rimanere in questo grande club". Se fosse rimasto al Napoli avrebbe giocato la Champion's League, cosa che la Juventus non potrà fare in questa stagione, ma sul tema Pazienza è stato chiaro, ha rinunciato alla vetrina europea senza incertezze: "Non mi pesa, sono qui con grande entusiasmo e sono pronto a centrare l'obiettivo della Champions League con la Juventus". Su Antonio Conte e sulla squadra: "Sicuramente sono contento di poter lavorare con lui, potrà darmi ciò che mi manca per vincere qualche trofeo nella mia carriera. Sono contento di poter giocare con questi grandi campioni, cercherò di mettermi a disposizione dell'allenatore e dei miei compagni di squadra nel migliore dei modi". Sulla Nazionale: "Prandelli ha detto che sceglierà in base a quelli che avranno continuità nel proprio club, quindi il mio primo obiettivo è trovare spazio nella Juve, poi si potrà pensare ad altro". Ai tifosi: "Sono qui con grandissima umiltà e tanta voglia di dare il mio contributo e rimanere a lungo in questo grande club".

Galasso: Giraudo darà battaglia – L’avvocato Andrea Galasso, legale di Antonio Giraudo, ha così commentato la sentenza di radiazione: "E’ sorpreso ma sereno e disposto a dare battaglia:qui si offende la libertà civile del cittadino".
Così invece si sono espressi tre legali di Moggi:
Trofino: “La sentenza è rimasta a cinque anni fa senza tener conto dei nuovi sviluppi:in qualsiasi sistema giuridico, anche rudimentale, la cosa non sarebbe possibile”.
Tortorella:
”Si decreta la radiazione senza citare un fatto grave ma facendo riferimento a uno scandalo che rimarrà nella memoria collettiva... ma di chi? Di quanti stanno cominciando a capire che Calciopoli è una presa in giro? Si tratta della migliore sentenza che poteva uscire:striminzita e povera… e dove è l’attualizzazione? Almeno Palazzi nella sua requisitoria aveva provato a dare una sua versione del concetto. Chi ha giudicato non l’ha proprio presa in considerazione”.
Prioreschi: ”La decisione è stata scritta il 3 marzo quando è stata creata una norma ad uso e consumo della Figc che rivendicano un risarcimento economico nei confronti di Moggi. Ovviamente impugneremo la sentenza, che è rimasta al 2006″.

Tacchinardi: La maglia della Juve è storica – Intervenuto in collegamento telefonico su ‘Radio Milan Inter’ nel programma ‘La Juve in goal’, Alessio Tacchinardi ha messo in testa al suo intervento questo assioma: “La maglia della Juve è storica”. E ha aggiunto: “La società e Antonio Conte dovranno farlo capire ai giocatori che ci sono e ai nuovi arrivati. Conte dovrà trasmettere la mentalità vincente, ma Conte da solo non basterà: ci vogliono almeno due campioni di livello mondiale. Nelle mie Juventus due leaders così li ho sempre avuto”. E sposa senz’altro la filosofia di Conte: Mi aspetto che i miei giocatori non sbaglino su nulla: comunicazione e comportamenti. Perché così funzionava nella Juve in cui militava Alessio che, racconta, da parte sua non fece mai problemi di ruolo, fu impiegato anche come centrale difensivo; e non si mostrò mai offeso, anche se nessuno gli dava mai la certezza che sarebbe partito titolare: “A me han sempre detto di parlare in campo e non fuori, è il campo che parla, è ‘quel rettangolo verde’, diceva Lippi, che deve parlare. Quando io ero alla Juve, se qualcuno parlava fuori luogo, lo spogliatoio stesso gli faceva capire che aveva sbagliato”. Invece ora Felipe Melo parla e riparla e fa il risentito, cosa che Tacchinardi non concepisce visti ‘certi comportamenti e il rendimento che ha avuto’, nonostante quel che è costato. Certo, Tacchinardi si sentì ferito quando Alessio Secco, Cobolli Gigli e Blanc, dopo i ‘favolosi acquisti’ di Almiron e Tiago, gli dissero che non faceva più parte del progetto: in fondo lui nemmeno pretendeva di fare il titolare, sarebbe rimasto anche a fare la riserva.. E ha chiosato: “La Juve ha bisogno di giocatori con la mentalità che era la nostra, quelli che ogni domenica buttano il sangue per la maglia”. Ma quella fu, un’estate tragicomica. E, ritornando a quei momenti, si arriva a toccare con Tacchinardi il tema della radiazione di Moggi, a proposito della quale dice: “Non sono assolutamente d’accordo. Moggi paga colpe non sue, gli sono molto vicino, per la Juve ha dato l’anima: non è giusto, speriamo non sia definitiva”. Conclude il suo intervento ribadendo l’invito alla dirigenza di acquistare due giocatori di spessore, e che sappiano essere nel contempo dei leader carismatici.

Platini: Vorrei veder vincere la Juve - "Ho prolungato di altri quattro anni il contratto da presidente dell'Uefa per avere la possibilità di non premiare solo Milan e Inter, ma anche la Juventus – ha dichiarato il numero uno del massimo organismo europeo, colui che consegna materialmente la Champions League e le altre coppe internazionali ai capitani delle squadre vittoriose -. I bianconeri devono rimettersi in corsa, la Juve ha un grande storia, ci sono stati molti problemi avendo perso grandi giocatori. In questi casi è più facile distruggere che costruire ma stanno ripartendo".

La Finale di Champions torna a Wembley – Lo stadio di Wembley è appena stato il teatro dell’atto finale dell’ultima Champions League tra Barça e Manchester United; l’anno prossimo, già si sa, la finale si disputerà alla Fußball-Arena München (che è in realtà l’Allianz Arena del Bayern Monaco, ribattezzato per l’occasione in quanto l’Uefa non riconosce come sponsor ufficiali dei suoi eventi quelli che sono al di fuori della sua rete di partners commerciali), ma già nel 2013, precisamente il 19 maggio, si tornerà a Wembley: lo ha deciso all’unanimità l’Esecutivo dell’Uefa, con lo scopo, ha detto il presidente Michel Platini di “rendere omaggio ai 150 anni della Football Association” (nata appunto nel 1863). Ma, ha spiegato Platini, “nessuna sorpresa. La FA é la più antica federazione, se dimentichiamo il passato non c'é futuro".
La finale di Europa League nel 2013 si disputerà invece il 9 maggio allo stadio Nazionale di Bucarest.

Il caos della panchina nerazzurra – Via Leonardo, destinato a diventare direttore del Paris Saint Germain (per lui si parla di un triennale a 5 milioni di euro a stagione). L’Inter ha dovuto incassare il rifiuto di Marcelo Bielsa, che ha detto no; secondo la Tv basca Telebista, riferisce Sky Sport 24, ambirebbe a diventare il nuovo tecnico dell’Atletico Bilbao, qualora il prossimo 7 luglio Josu Urrutia vincesse le elezioni per la presidenza del club basco. E un Moratti insolitamente teso e nervoso, all’uscita degli uffici della Saras, non ha sciolto alcun dubbio sull’identità del futuro mister nerazzurro. I nomi che si fanno sono più d’uno: da Gasperini (che Preziosi ha immediatamente sponsorizzato, il che gli consentirebbe di risparmiare non pagandogli più l’ingaggio) a Villas Boas, da Mihajlovic a Ranieri.

Diritti tv: De Laurentiis vuol contare i lupi e le pecore – Anche il presidente del Napoli ha voluto dire la sua sulla spinosa questione dei diritti TV, che divide i club di serie A: “Per quanto riguarda i diritti televisivi vedremo la situazione, conteremo i furbi e i meno furbi, i lupi e le pecore. Sono talmente umile nelle mie valutazioni che non mi permetto di giudicare gli altri e ovviamente sono pronto anche a fare un passo indietro nella logica associativa, ma gli interessi personali vanno messi da parte: i furbi non mi piacciono. La Lega deve capire che non si deve depauperare il calcio italiano. Noi non abbiamo ancora stabilito un presidente, un amministratore delegato, chi è incaricato delle ricerche per individuare le risorse. Beretta ha fatto un periodo di transizione adesso, però, bisogna adeguarsi ai cambiamenti del mercato. Ci vuole una struttura di persone che facciano operativamente e creino per una modernizzazione del calcio italiano che deve essere sempre più competitivo nel mondo. Non possiamo dividerci un tozzo di pane. Siamo delle imprese e questo aspetto va considerato”.

Tra Barça e Real è sempre guerra – Il calcio è in vacanza, ma la rivalità tra Barça e Real non riposa mai. A riaccendere la miccia è stato il presidente dei blaugrana, Sandro Rosell che, dal sito ufficiale, ha ammonito  il Real, che quest’anno ha oltrepassato ogni limite e, se le ‘aggressioni’ madridiste dovessero ripetersi, la società catalana interromperà le relazioni istituzionali con il club blanco. Nel suo mirino c’è fondamentalmente José Mourinho che ha travalicato “ogni limite della rivalità sportiva”: focus sulla conferenza dello Special Five dopo la sconfitta del Real contro il Barça nella semifinale di Champions League, la conferenza dei “Por què”, in cui i blaugrana furono accusati di “aver vinto i titoli grazie ad una specie di complotto nazionale e internazionale”. Ha detto Rosell: "La conferenza stampa che l'allenatore del Real Madrid ha tenuto dopo la partita di andata delle semifinali di Champions al Bernabeu fa provare vergogna a chiunque si senta uno sportivo. I limiti sono stati oltrepassati. Saremo costretti a rompere le nostre relazioni istituzionali, cosa che assolutamente non auspichiamo. La rivalità continuerà la prossima stagione, ma non permetteremo che superi i limiti della sportività”.
Critiche immediatamente respinte dal Real Madrid che, in una nota sul sito ufficiale, definisce “incomprensibili” le “gravi e false insinuazioni” nei confronti del club blanco; afferma che la dirigenza blaugrana parla sotto la pressione di “ambienti mediatici che esigono un atteggiamento di aggressività nei nostri confronti”. Comunque il Real “continuerà a lavorare per mantenere le migliori relazioni con il Barcellona, come fa con tutti i club della Spagna e del mondo”.


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