Moggi non ostacolò la carriera di Ranieri: nessuna lista nera. Vucinic: squalifica e multa.

News, 24 settembre 2011.

Ranieri come Zeman? No, semplicemente, a giudizio di Moggi, "non rientra nella categoria dei grandi allenatori". A Vucinic dal giudice sportivo una giornata di squalifica. E dalla Juve una multa. Lo schiaffo a Di Vaio e il problema della sicurezza nel nuovo stadio. Lezione di tattica a Vinovo. Le designazioni arbitrali: per la Juve c'è Mazzoleni. Quanto porteranno alla Juve i diritti tv?

Ranieri non fu 'rovinato' da Moggi - Sulla Gazzetta di ieri compariva una strana storia, quella di un Ranieri 'modello Zeman', con una carriera penalizzata dal fatto di essere sulla lista nera di Luciano Moggi, che non avrebbe perso occasione per osteggiarlo: e per questo non a caso, una volta tornata in A, la Juve avrebbe assunto proprio Ranieri, l'anti-Moggi. Tutto, secondo l'articolo di Ceniti, sarebbe iniziato nel 1991 con Moggi che lascia il Napoli, sulla cui panchina arriva Ranieri, il quale si sarebbe attirato le ire di Luciano rimandando al mittente alcuni giocatori spediti al Napoli dallo stesso Moggi; e l'anno successivo, dopo nove giornate, sarebbe arrivato l'esonero; sempre secondo la Gazzetta, il tecnico testaccino avrebbe confidato agli amici: "C’è chi decide a distanza il destino degli altri": dimentica di dire che dopo 9 giornate aveva solo 6 punti, avendo battuto solo Foggia e Roma, e avendo perso con Inter, Juve, Atalanta e Milan (la débâcle decisiva in casa per 5-1). Dopo 4 anni alla Fiorentina va all'estero: Valencia, Atletico Madrid, Chelsea, ancora Valencia, ma a febbraio viene esonerato, non per i risultati deludenti in Liga (avrebbe finito poi settimo) e per l'eliminazione dalla coppa Uefa che l'anno precedente il club aveva vinto, sotto la guida di Rafa Benitez, facendo l'accoppiata col titolo della Liga, ma perché finito nella lista nera moggiana. In Italia nessuno lo chiama per due anni, finché il Parma sull'orlo della retrocessione si affida a lui e arriva la salvezza, che gli vale la chiamata della Juve del duo Cobolli-Blanc in risalita dalla B (il loro scudetto): perché adesso Moggi è in disgrazia della giustizia e Ranieri è salvo. Fin qui la versione della Gazzetta e di Claudio Ranieri: ovvio che Moggi non poteva lasciare senza replica affermazioni di tal fatta e ha replicato, da Tempi.it, bollando come false quelle accuse e portando un testimone a discarico, colui che, allora, era il presidente di quel Napoli, Corrado Ferlaino, il quale, contattato telefonicamente, conferma le parole dell'ex dg: "Nel '91-'92 il Napoli aveva una grande rosa e non ci fu nessuna ingerenza da parte di Moggi. Quello che riporta oggi la Gazzetta non è assolutamente vero". Moggi riesce anche a fare dell'ironia sull'oziosa questione; scrive Tempi.it: "Ironizza Moggi che di Ranieri non sapeva cosa farsene per un fatto molto semplice: perché curarsi di Ranieri, quando sulle panchine delle squadre dirette da Big Luciano sedevano dei grandi allenatori? Lippi e Capello per fare qualche esempio. Per Ranieri, Moggi è il nemico numero uno, ma all'ex dirigente bianconero Ranieri è completamente indifferente: «Non rientra nella categoria dei grandi allenatori».

Un turno di squalifica per Vucinic - Sono tre i giocatori squalificati dal giudice sportivo: il bianconero Mirko Vucinic è stato sanzionato con una giornata di squalifica dopo essere stato espulso per "doppia ammonizione per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara e per comportamento scorretto nei confronti di un avversario"; due turni sono toccati a Grossmüller (Lecce), espulso perché, ammonito per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara, all'atto dell'ammonizione aveva rivolto all'arbitro un'espressione ingiuriosa; ben tre turni per l'interista Andrea Ranocchia, espulso "per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso si una chiara occasione da rete; per avere inoltre, al 40' del secondo tempo, all'atto dell'espulsione, uscendo dal terreno di giuoco, rivolto ad un Assistente un'espressione ingiuriosa nei confronti degli Ufficiali di gara". Due le società multate: la Roma (10.000 euro) per uso da parte dei suoi tifosi di un fascio di luce laser e per il lancio di un bengala dagli spalti dello stadio; e l'Inter (4.000 euro) per accensione di fumogeni. Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici del Milan, è stato ammonito con diffida per avere, al 30' del secondo tempo, contestato platealmente l'operato arbitrale entrando sul terreno di gioco.

Vucinic: perdono con multa - Mirko Vucinic ha capito di aver fatto una sciocchezza e, dispiaciuto, già nello spogliatoio ha chiesto scusa ai compagnie al mister per essersi fatto scioccamente cacciare lasciando i suoi in dieci: con gli esiti che sappiamo. La società lo multerà, un aiuto in più perché dimentichi meno facilmente il cicchetto di Conte.

Lo schiaffo a Di Vaio e il problema sicurezza - Mercoledì sera, proprio sul finale di Juve-Bologna. un mezza rissa nata tra alcuni giocatori ha dato modo all'imbecille di turno di compiere un gesto sconsiderato, nel cercar di colpire con uno schiaffo Marco Di Vaio, peraltro mancando l'obiettivo per pochi centimetri. Episodio che, naturalmente, è stato subito strumentalizzato in funzione anti-Juve oltre le sue naturali dimensioni, ma che comunque rimane un fatto estremamente deprecabile e che non si dovrà ripetere mai più. Lo stadio è controllato da telecamere di proprietà del club bianconero, che le gestisce agendo in sinergia con la polizia, in funzione di un'ottimizzazione della videosorveglianza sull'impianto; grazie alle telecamere che hanno zoommato ripetutamente sulla baruffa il colpevole, secondo quanto si apprende, è stato ripreso chiaramente in volto e a questo punto risalire al suo nome non dovrebbe certo essere un problema; la pena prevista in questi casi di reati da stadio è il Daspo, una misura che comporta il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (che può essere accompagnato dall'obbligo di firma in un ufficio di polizia in concomitanza temporale con la manifestazione vietata): la durata massima prevista per il Daspo è di cinque anni ed è auspicabile che questo tifoso irresponsabile sia sanzionato in modo esemplare (a prescindere dall'effetto concreto del suo gesto), in modo da dissuadere, per quanto possibile, quanti intendano ripetere simili gesti sconsiderati. Ma, oltre alla punizione del colpevole, la cui efficacia deterrente non può essere certa al 100%, la Juventus starebbe cercando di implementare soluzioni per migliorare la sicurezza, soprattutto nelle aree dello stadio considerate più a rischio, come potrebbero essere appunto le minibarriere trasparenti che separano il terreno dagli spalti.

Seduta tattica a Vinovo - Ieri a Vinovo il gruppo ha lavorato compatto, a porte chiuse, in una seduta che il sito ufficiale ha riferito dedicata alla tattica: dopo la fase di riscaldamento Conte ha fatto lavorare la squadra sulla circolazione di palla e ha curato in modo particolare la fase difensiva.

A Catania arbitrerà Mazzoleni - Sarà Paolo Silvio Mazzoleni a dirigere Catania-Juventus, valida per la quarta giornata, in programma al 'Massimino' domenica 25 settembre alle ore 15; il fischietto bergamasco sarà coadiuvato dagli assistenti De Luca e Petrella e dal quarto uomo Damato. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 25 settembre alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Bologna-Inter (anticipo di domani, sabato 24 settembre alle ore 18): Tagliavento (Ghiandai-Giordano; Peruzzo); Napoli-Fiorentina (anticipo di domani sera, sabato 24 settembre, ore 20.45): Valeri (Passeri-Dobosz; Bergonzi); Milan-Cesena (anticipo di domani sera, sabato 24 settembre, ore 20.45): Giannoccaro (Viazzi-Liberti; Tommasi); Chievo Genoa (domenica 25, ore 12.30): Russo (La Rocca-Copelli; Nasca); Atalanta-Novara: Ostinelli (Marzaloni-Galloni; Rizzoli); Cagliari-Udinese: De Marco (Preti-Comito; Gavillucci); Lazio-Palermo: Gervasoni (Di Liberatore-Manganelli; Baratta); Siena-Lecce: Doveri (Rosi-Iori; Baracani); Parma-Roma (posticipo delle ore 20.45): Orsato (Maggiani-Vuoto; Brighi).

Diritti tv: quanto porteranno alla Juve? - L'assemblea di Lega di giovedì era destinata all'approvazione della ripartizione dei diritti televisivi per il triennio 2012-2015: 829 milioni in tutto, da dividere in tre parti, e cioè il 40% in misura pari a tutte le squadre, il 30% in proporzione ai bacini di utenza e il 30% in base ai risultati sportivi. Cerchiamo di capire quanto andrà alla Juve, basandoci sui calcoli fatti da Tuttojuve.com. La parte uguale per tutti è fissata in 15.822.362 euro; la parte più problematica è quella relativa ai bacini di utenza: in base alle indagini demoscopiche al 16,66% la Juve dovrebbe guadagnare 42.769.840 euro , cui aggiungere 2.515.818 euro come quota derivante dalla popolazione residente nel comune; il 30% relativo ai risultati sportivi (che per la Juve si fonda soprattutto sulla quota per la storia sportiva), per un ammontare di 18.365.498 euro. Totale: 79.473.518 euro, pari al 10,05% del totale dei diritti tv. A questi va ancora aggiunto il contributo derivante dall'Europa League (diviso in 20 parti uguali), e si arriva così a 80.973.273. Se pensiamo che fino a qualche anno fa la Juve guadagnava oltre 90 milioni di euro, quando la torta da dividere era inoltre più ristretta: sono gli effetti della contrattazione collettiva, portato della legge Melandri.


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