Prioreschi: Calciopoli fu imperizia o dolo? Nulla potrà mai risarcire Moggi e la Juve.

News, 29 settembre 2011.


Prioreschi: Ci devono spiegare perché le indagini sono state condotte così, se per scarsa professionalità o dolo. Fabio Quagliarella ha dato spettacolo giocando nella Primavera: e si candida per rientrare. La Juventus si è allenata a Vinovo, provando il 4-2-4 anti-Milan (con due video). Abodi e Macalli dicono no alla proposta delle squadre B o 'Riserve'. Jean-Claude Blanc in procinto di raggiungere Leonardo al Paris Saint-Germain. L'insubordinato Tevez rompe definitivamente col Chelsea, che lo sospende per quindici giorni.

Prioreschi: Vogliamo sapere perché - Maurilio Prioreschi, il legale di Luciano Moggi, l'altroieri protagonista a Napoli con la sua vibrante arringa, è intervenuto ieri telefonicamente a Radio Radio, dove gli è stato chiesto conto soprattutto della 'sorpresa finale', cioè la richiesta al tribunale di trasmettere gli atti alla Procura di Napoli per falsa testimonianza in aula dei testi Nucini, Baldini e Auricchio, e alla Procura di Roma per i reati di falso ideologico, abuso in atti d'ufficio e calunnia nei confronti di Moggi per tutti gli inquirenti (dai carabinieri al procuratore generale Lepore, passando per Auricchio e i pm Beatrice e Narducci). L'avvocato Prioreschi premette: "Se il tribunale non trasmetterà gli atti, Moggi li denuncerà autonomamente alla fine del processo; lui deve aspettare la conclusione in quanto, perché si integri il reato di falsa testimonianza, questa deve essere pertinente con la decisione del giudizio, deve cioè essere rilevante ai fini della verità processuale". Ciò detto lo scopo nei riguardi degli inquirenti è quello di "verificare se quei fatti che sono oggettivi, come le telefonate che sono state occultate, nel senso che non si trovavano, se questi fatti sono successi per caso (perché gli inquirenti erano scarsamente professionali o non se n'erano accorti o erano distratti) o se invece è stato fatto volutamente e allora avrebbe una sua rilevanza penale". Per quanto riguarda la falsa testimonianza "abbiamo chiesto la trasmissione, alla Procura di Napoli, perché le dichiarazioni sono state rese a Napoli, per vedere se non hanno detto il vero perchè non ricordavano bene o volutamente, per dire cose false". Spiega brevemente i casi: una questione riguarda i rapporti di Baldini con il colonnello Auricchio dove vi è un'evidente discrepanza, anzitutto nel merito, in quanto Auricchio ha sempre negato di aver parlato di Calciopoli con Baldini, mentre costui li ha ammessi; ma vi è anche un problema di date, in quanto Baldini li colloca dopo il 31 marzo 2005, mentre le testimonianze del procuratore sportivo Stefano Antonelli al processo Gea li fanno collocare al settembre 2004, quindi al tempo delle prime informative. Quanto a Nucini dovrà spiegare anzitutto il mistero della scheda che gli sarebbe stata data da Fabiani nel fantomatico incontro con Moggi all'Hotel Concord: "Inizialmente quando è stato interrogato ha negato di aver conservato un certo numero di telefono, che l'ha avuto imballato, che non l'ha mai usato, che l'ha buttato, che l'ha dato a Facchetti, che non se l'è mai segnato; dopo sette anni, riconvocato dai carabinieri, e non si capisce perché, improvvisamente il numero di telefono esce fuori. E' una cosa che puzza lontano un miglio. Vogliamo sapere a cosa tutto ciò è dovuto, se ci sia qualcuno che gli ha suggerito un numero che, guarda caso, è di una persona di Napoli che abita vicino a Luciano Moggi, un pacchetto bello preparato e confezionato; oppure se Narducci, fulminato sulla via di Damasco, si sia ricordato improvvisamente il numero". Chiedere queste cose, aggiunge Prioreschi, "è diritto non solo di questi imputati, ma di ogni cittadino italiano perché quello che è successo in questa indagine non succeda più a nessuno; se l'imputato non si fosse chiamato Luciano Moggi, con i mezzi che aveva, queste telefonate non le avrebbe trovate mai nessuno; ancora oggi ne stiamo trovando, è più facile trovare un ago in un pagliaio". Possibili mandanti? "Contro Luciano Moggi c'è stata una convergenza di interessi, non si può nemmeno parlare di un solo mandante, possono essere più di uno, Moggi era un personaggio che operava a certi livelli, e in quei casi ti fai tanti amici e tanti nemici". Conclusione: "Moggi e la Juve non potranno mai essere davvero risarciti. Quando si toglie ad una persona cinque anni di vita lavorativa, e ad una società si tolgono gli scudetti e la si retrocede, nessun risarcimento può risarcire concretamente. Comunque vediamo come va a finire questo processo, poi noi la revisione la facciamo".

Quagliarella brilla nella Primavera - Fabio Quagliarella oggi non era a Vinovo con i compagni, si trovava poco più in là, al 'Chisola', dove la formazione della 'Primavera' bianconera di Marco Baroni affrontava il Grosseto in una gara del campionato di categoria. Per Quagliarella era un test di tenuta fisica per 90 minuti, con la possibilità di divertirsi e dare spettacolo. Per quanto si è potuto vedere, il giocatore è apparso tonico e voglioso di dimostrare che c'è anche lui, pronto a dare il suo contributo alla prima squadra. La gara è finita con un punteggio surreale, 11-1 e Quagliarella ha messo a segno due reti, si è procurato anche un rigore e ha colpito una traversa, muovendosi bene: un momento di panico quando, sul finire del primo tempo si è accasciato, dolorante ad una caviglia; ma per fortuna è andato tutto rapidamente a posto. Per la cronaca gli altri goal bianconeri: tripletta di De Silvestro e doppiette di Libertazzi, Margiotta e Spinazzola.

Doppia seduta a Vinovo - Gruppo al lavoro al completo a Vinovo, per un'intera giornata di lavoro agli ordini di Conte. E' rientrato in gruppo anche Barzagli, che sembra aver smaltito in fretta la forte contusione alla caviglia. Mancava Quagliarella, è vero, ma solo perché era impegnato con la Primavera, allo scopo di mettere minuti nelle gambe e riacquistare al più presto il giusto ritmo-gara. La mattinata si è volta quasi interamente in palestra, eccezion fatta per qualche esercizio di corsa; solo i portieri erano in campo impegnati a sfidare la macchina sparapalloni. Dopo il pranzo e un po' di riposo allo Juventus Center, alle 15 i bianconeri sono scesi sul terreno per una seduta tecnico-tattica, con la squadra divisa in due gruppi impegnati prima sul possesso palla, poi in una serie di uno contro uno con conclusioni in porta finali. A conclusione la solita partitella, cui ha preso parte anche Andrea Barzagli, sulla cui presenza in campo domenica non dovrebbero esserci dunque più dubbi. Ha lavorato invece a parte Paolo De Ceglie. Nella partitella Conte ha schierato due formazioni col 4-2-4, che pare quindi il modulo prescelto per affrontare il Milan.
Linkiamo due video, tratti dal forum tifosibianconeri.com, e realizzati rispettivamente con filmati Sky e Juventus Channel, con immagini dell'allenamento e della partita disputata da Quagliarella con la formazione Primavera.
Video 1 - Allenamento Juve e Quagliarella show.
Video 2 -Verso Juventus Milan.

Squadre 'Riserve': arrivano i no, Abodi e Macalli non ci stanno - L'idea di una squadra B, o 'Riserve' (composta dai prodotti del settore giovanile e destinata a militare in serie B e/o in Lega Pro), piaceva a molti presidenti, ma anche ad Albertini e Sacchi in Federazione; non è affatto piaciuta però ad Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B, e a Mario Macalli, presidente della Lega Pro. Ecco i loro pareri. Abodi: "Dobbiamo difendere la dimensione sportiva che tenga conto della storia del calcio delle nostre città - ha detto ai microfoni di Radio Sportiva - Aprire alle squadre B dei grandi club vuol dire fare un passo indietro in tale senso. Se una società ha 50 tesserati è perché li ha comprati. Va trovata una soluzione a monte". Ancora più perentorio Macalli: “Le formazioni B – ha detto sempre ai microfoni di Radio Sportiva - servono per tutti quelli che sono ai margini delle rispettive rose. Noi non siamo un albergo, la riviera è piena e non ci sono posti letto per gente che viene mandata a svernare. Questa roba qua non credo nemmeno che sia il volere dei presidenti delle squadre di serie A. E' stata una proposta di un direttore sportivo, ma i direttori sportivi hanno tanti problemi. Prima di tutto devono far quadrare i conti, ma soprattutto devono trovare spazio e sistemazioni ad una serie di giocatori che non sanno dove mettere. All'estero l'idea funziona perché c'è un ambiente diverso. L'Italia non è né l'Inghilterra, né la Spagna né la Germania. Il nostro campionato di terza serie è unico al mondo. Chi non conosce la storia del nostro Paese deve star buono, e fino a quando ci saremo noi a governare queste cose non si faranno. Voglio ricordare, inoltre, il vero valore della Lega Pro. Nella Nazionale del 2006 c'erano sette giocatori che venivano dalla serie C. Non ricordo invece campioni usciti dalle formazioni Primavera”.

Jean-Claude Blanc vero il Paris Saint-Germain - Esaurito, finalmente, l'impegno di far diventare realtà l'idea di Antonio Giraudo, che contemplava la necessità che la Juventus avesse il suo stadio di proprietà, aggiungendovi però come cadeau i tiranti, era giunta la sospirata ora: Jean-Claude Blanc lontano da Torino. E al suo ritorno in Francia si stanno aprendo per lui le porte di una nuova avventura, alle dipendenze di un altro giovin signore, il trentunenne emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani, proprietario del Paris Saint-Germain, dove il francese dovrebbe avere compito di sovrintendere a tutte le attività amministrative e finanziarie della società, peraltro senza dover fare le nozze coi fichi secchi: il giovane emiro ha un patrimonio di oltre 40 miliardi di euro.

Tevez rompe col Chelsea - Tra il Chelsea è Tevez è rottura, definitiva. Martedì sera, nel corso del secondo tempo di Bayern Monaco-Manchester City (2-0) si è rifiutato di subentrare ad un compagno (Nasri) che Mancini intendeva sostituire. Il tecnico furente si era scagliato, sin da subito dopo la gara, contro il giocatore: "Per me, Tevez ha chiuso. Non lo farò più scendere in campo. Se vogliamo migliorare come squadra, Carlos non può più giocare con noi. Per me è finito. Può anche darsi che la decisione non spetti a me, ma se sarò io a decidere, lui se ne andrà. Per me, se un giocatore guadagna un sacco di soldi e gioca per il Manchester City in Champions League e si comporta come ha fatto lui, allora non può giocare più. Mai più. Sono due anni che Carlos se ne vuole andare dal City. Per due anni ho cercato di aiutarlo, e adesso lui si rifiuta di giocare. Basta". E oggi è arrivata la punizione del club, annunciata da una nota sul sito ufficiale: "Il Manchester City conferma che l’attaccante Carlos Tevez è stato sospeso fino a un massimo di due settimane. Questo provvedimento trova spiegazione nel comportamento del giocatore nel corso della partita persa 2-0 contro il Bayern Monaco. Fino a quando il provvedimento resterà in vigore, il giocatore non potrà prendere parte agli allenamenti con la squadra". Per lui si profila la cessione a gennaio. Da notare che poco prima dello spiacevole episodio di Tevez Mancini aveva già dovuto sopportare la scenata di Edin Dzeko che, arrabbiato per essere stato sostituito da Nigel De Jong. aveva rivolto all'allenatore un gesto ironico, poi si era tolto le scarpe gettandole sotto la panchina; per punizione sembra che Mancini non lo farà giocare sabato in campionato contro il Blackburn Rovers ("Deve migliorare la sua prestazione e pure il suo comportamento. Questa sarà l'ultima volta che uno dei nostri giocatori esce dal campo e scuote la testa in segno di dissenso", ha osservato).


Foto Gallery