Dalla partita rinviata alla chetichella alla resa dei conti su Calciopoli.

News, 7 novembre 2011.

Archiviata la partita che non c'è stata, domani si gioca nell'aula 216. La gara tra Juve e Napoli intorno a mezzogiorno è stata rinviata in tutta fretta a causa della pioggia caduta nella notte: ma ieri a Napoli splendeva il sole ed il terreno era in perfette condizioni. La Lega di serie A (al pari della Juve) non è stata messa al corrente del rinvio e ne ha avuto notizia dai media: Beretta non ha gradito. Si discute sulla data del recupero: Bigon ha subito chiesto il 14 dicembre, Marotta chiede che sia rispettata la regola della prima data utile, che dovrebbe essere il 29 novembre. Sette i bianconeri convocati da Prandelli: tornano in azzurro Matri e Pepe. Il presidente del Sion ha incontrato i dirigenti dell'Uefa.

La prossima partita - Ieri la partita al San Paolo non si è giocata, si è preferito appellarsi alla pioggia: però martedì a Napoli il meteo non dà pioggia, e quindi nemmeno eventuali infiltrazioni d'acqua o crepe nella copertura del Tribunale potranno impedire lo svolgersi di quella che potrebbe essere l'ultima udienza del processo di Calciopoli: sarà una gara contro il tempo, per dar modo alla presidente Casoria di entrare in Camera di Consiglio ed emettere il dispositivo della sentenza. Altrimenti se ne riparlerebbe il 22. Ma sarà un'udienza intensa e non priva di sorprese: la coda dell'arringa di Trofino è stata senza dubbio insaporita e dalla deposizione di Caterina Plateo al processo Telecom e dal disseppellimento di qualche sempre nuova intercettazione utile a smontare la teoria della cupola e ad evidenziare come la conduzione delle indagini sia stata indirizzata in un'unica direzione: colpire la Juve. Poi toccherà al pm Capuano e alle parti civili che lo vorranno il diritto di replica. Se tutti saranno moderati nei tempi, la sentenza è possibile; altrimenti anche qui ci sarà il recupero: ma senza nessuna diatriba sulla data, che è già fissata, il 22 novembre.

Partita rinviata a Napoli... - Era una di quelle partite che non erano piaciute al presidente De Laurentiis (una gara difficile dopo il turno di Champions) e ne avevano provocato il clamoroso sfogo alla pubblicazione del calendario; ma sta di fatto che la partita non si è disputata. Non si è disputata perché nottetempo e nelle prima mattinata a Napoli è piovuto, anche se poi già nel pomeriggio la città, fedele alla sua immagine tradizionale, è stata di nuovo baciata dal sole. E dunque le condizioni per giocare ci sarebbero state: il terreno, a dispetto di quello che compare nelle dichiarazioni del sindaco De Magistris come riferitogli dai dirigenti del Napoli, era assolutamente praticabile, come hanno potuto constatare e testimoniare de visu i giornalisti giunti a Napoli per l'occasione. E anche la viabilità, invocata come una delle cause del rinvio, nel pomeriggio era già tornata alla normalità. E dunque una decisione presa in pochi minuti, intorno a mezzogiorno, tra Sindaco, Prefetto e dirigenti del club partenopeo è sembrata, ad oltre otto ore dall'orario d'inizio della gara, è apparsa quanto meno singolare e affrettata. Come singolare, e forse grottesco, che i dirigenti dell'altra squadra, nonché della Lega, abbiano dovuto apprendere la notizia da Sky.
Un rinvio senz'altro più utile al Napoli che alla Juve, come testimonia subito l'ad bianconero Marotta: "Gli ordini delle autorità prevalgono, come giusto, sull'interesse sportivo. Siamo dispiaciuti perché avevamo preparato a fondo questa partita e siamo in un buon momento di forma, reduci da una bella vittoria. Il Napoli, che ha partecipato al vertice, avrà certamente avuto qualche elemento in più per aiutare le autorità nell'analisi".
Il presidente De Laurentiis ha dato il suo pieno appoggio alla decisione, aggrappandosi all'esempio di Genova, dove tuttavia la situazione era ben diversa: "Condivido pienamente la decisione del Prefetto di Napoli Andrea De Martino, presa in un momento di forte criticità meteorologica in tutta la provincia di Napoli. Peraltro i tragici eventi di Genova imponevano una attenzione particolare. Il calcio è uno spettacolo meraviglioso, questa partita lo sarebbe stato ancor di più, ma la realtà di questi giorni è un'altra ed è sicuramente prioritaria all'evento sportivo".
Certo le polemiche non sono mancate e non mancheranno: sarà ricordato come il primo (forse) caso di partita sospesa per praticabilità di campo. E pensare che la Juve perse uno scudetto in piscina...

Beretta: La Lega non sapeva nulla - Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A, che domani si riunirà in Assemblea, è rimasto un po' spiazzato non tanto dalla decisione in sé di rinviare la partita, decisione di competenza del Prefetto e del Sindaco, ma per la procedura e la gestione dell'evento. E quindi, al di là dell'inevitabile accettazione di una scelta altrui, traspare dalle parole di Beretta una certa irritazione per essere stata la Lega tenuta all'oscuro di tutto, tanto da dover apprendere la notizia dai media: "La Lega non è stata coinvolta in questa decisione, l'abbiamo appresa dai mezzi di informazione. Nel pomeriggio poi è arrivata direttamente una comunicazione ufficiale della prefettura. Capisco il clima di preoccupazione, alla luce di quello che è successo in questi giorni, e quindi non entro nel merito: e certamente la sicurezza di tutti è un valore prioritario. Ma è un fatto che la scelta sia stata presa senza consultare la Lega, che è l'organizzatore del campionato". Solo alle 15.55, come puntigliosamente riporta il sito della Lega, la Prefettura si è risolta ad avvisare "l'organizzatore del campionato" di quello che ormai tutta Italia sapeva da qualche ora. Questo il comunicato che compare sul sito della Lega di serie A: "Si riporta di seguito quanto comunicato alle ore 15.55 dalla Prefettura di Napoli alla Lega Serie A a seguito della riunione collegiale delle autorità di Protezione Civile svoltasi questa mattina presso la Prefettura stessa: 'In considerazione della massiccia presenza di tifosi prevista, provenienti non solo dalla provincia ma anche da altre parti del territorio nazionale, valutate le circostanze di attuale criticità viaria dovuta ai danni causati dai rovesci temporaleschi e le conseguenti ricadute sull'ordinato svolgimento della manifestazione sportiva, ogni componente, anche se con diverse motivazioni, ha sostenuto la esigenza di addivenire ad un rinvio della partita'."

E adesso c' è il problema della data del recupero - Riccardo Bigon, direttore sportivo del Napoli, si era subito portato avanti a Sky Sport. Dopo aver avallato la favoletta dell'impraticabilità di campo, aveva stabilito addirittura la data del recupero, in assoluta autonomia decisionale: "Condividiamo la decisione della Prefettura, del resto poteva diventare una situazione rischiosa perché non era una partita come le altre ma erano previsti circa 60mila spettatori. Poi c'era il rischio di un rinvio da parte dell'arbitro per impraticabilità del campo, quindi sarebbe stato uguale. La situazione non ci aiuta perché si aggiunge una partita in un ciclo tremendo visto che la gara dovrebbe disputarsi il 14 dicembre tra Novara e Roma. Ne prendiamo atto, condividiamo la scelta e ci adeguiamo". Naturalmente, il 14 era perfetto per costringere i bianconeri a giocare due gare in 48 ore, visto che la Juve è impegnata nel posticipo del lunedì sera a Roma contro i giallorossi.
Ed è arrivata prontamente la risposta di Marotta: "La Juventus chiede, come è normale dal rispetto del regolamento, che la partita venga rigiocata nel primo giorno utile. Noi abbiamo fatto un esercizio e abbiamo visto che la prima data utile è il 30 novembre. Non vogliamo entrare in scontri dialettici con la controparte. C'è un regolamento, che deve essere non interpretato, ma rispettato. Tocca alla Lega poi indicare quale sia la data più opportuna".
Ma il Napoli pare non gradisca, perché il 22 novembre avrà il Manchester City al San Paolo, la domenica la trasferta di Bergamo e poi, appunto il recupero con la Juve. Vedremo se i dirigenti bianconeri saranno in grado far valere gli interessi del club, nel pieno rispetto delle regole, s'intende. Si deve giocare a fine mese, il 29.

Prandelli chiama sette bianconeri - Sono sette i bianconeri convocati da Cesare Prandelli in vista delle due amichevoli contro Polonia ed Uruguay in programma rispettivamente venerdì 11 e martedì 15 novembre: Buffon, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Pirlo, Matri e Pepe.
Questo l'elenco completo: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris St. Germain), Abate (Milan), Balzaretti (Palermo), Barzagli (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit San Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter), Aquilani (Milan), De Rossi (Roma), Marchisio (Juventus), Montolivo (Fiorentina), Thiago Motta (Inter), Nocerino (Milan), Pirlo (Juventus), Balotelli (Manchester City), Giovinco (Parma), Matri (Juventus), Osvaldo (Roma), Pazzini (Inter), Pepe (Juventus).

La proposta di Constantin - Si è appreso che Christian Constantin, il tenace presidente del Sion, alla fine della scorsa settimana, invitato alla sede dell'Uefa di Nyon, ha incontrato i rappresentanti dell'Uefa, cui ha esposto la sua 'proposta' relativa all'eventuale reintegro del Sion in Europa League. Qualora il Tas dovesse decidere per il reintegro del club vallesano nella competizione europea, Constantin avanza l'idea che si disputi un girone a tre squadre composto appunto dal Sion, dalla seconda classificata del gruppo I e da una squadra sorteggiata tra quelle provenienti dalla Champions League: la vincente di questo gironcino accederebbe agli ottavi. Non ritiene infatti praticabile la via suggerita dall'Uefa: "Il calendario è molto denso e recuperare le gare di una fase a gironi sarebbe molto difficile. Con la soluzione proposta, ogni compagine giocherebbe una sfida in casa e una fuori, senza che ci sia andata e ritorno", ha detto. L'udienza al Tas avrà luogo il 24 novembre: in proposito Udinese, Atletico Madrid, Rennes e Celtic hanno depositato una richiesta congiunta per imporre al Sion di pagare dei risarcimenti in caso di riammissione in Europa League.


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