Striscione su Pessotto: interviene Palazzi. Fiorentina-Juve è già iniziata.

News, 10 marzo 2012.


La Procura federale ha aperto un procedimento riguardante lo striscione su Pessotto. I tifosi viola preparano un'accoglienza 'speciale' per i bianconeri, definiti 'i nemici di sempre': speriamo che chi di dovere vigili perché non vengano travalicati i confini dello sport e della civiltà. Marotta: Vorremmo introdurre un nuovo modello di contratto, che comporti per i calciatori dei bonus, ma anche dei malus. Attorno alla Juve si stringe la dirigenza: Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved a Vinovo. Matri: Ha stupito un po' tutti l'espulsione del mister, ma cercheremo di non far sentire la sua mancanza in panchina. Caceres: Da quando sono andato via da qui, ho sempre desiderato tornare. De Laurentiis: Sarebbe bello finire il campionato con dei playoff a quattro; si gioca troppo, le amichevoli condizionano il rendimento dei club. Rino Gattuso ancora non è convocabile: dovrà prima ridurre il dosaggio di cortisone.


Palazzi ha aperto un fascicolo sullo striscione anti-Pessotto - Il procuratore federale Stefano Palazzi ha aperto un fascicolo sul laido striscione contro Gianluca Pessotto ("Pessotto simulatore. Si è buttato o era rigore"), che ha fatto la sua apparizione mercoledì scorso per alcuni minuti sulla curva Bulgarelli. Aveva suscitato grande scandalo il fatto che il Giudice Sportivo avesse ignorato il gravissimo episodio: era accaduto, si è appreso, perché l'episodio non era stato menzionato nel referto arbitrale. Evidentemente sia il direttore di gara, impegnato a seguire le azioni che si dipanavano sul campo di gioco, sia il quarto uomo Bergonzi, intento a carpire ogni sussurro proveniente dalla panchina bianconera, si erano accorti di nulla. Da qua deriva la decisione del procuratore federale di aprire un fascicolo sull'accaduto. Ne ha dato notizia la Figc con un breve comunciato: "Striscione su Pessotto: la Procura ha aperto un procedimento - Roma 09/03/2012 - La Procura federale ha aperto un fascicolo riguardante il presunto striscione offensivo nei confronti di Gianluca Pessotto, esposto durante la gara Bologna-Juventus giocata mercoledì 7 marzo".Speriamo che ora non venga chiuso in qualche cassetto, preda della polvere o di qualche topo di passaggio. E che vengano presi provvedimenti proporzionati all'inciviltà dell'episodio.

A Firenze già preparano l'accoglienza alla Juve - Mancano ancora otto giorni a Fiorentina-Juventus, con i viola che domani saranno di scena a Catania: ma per i tifosi viola la trasferta in terra di Sicilia pare sia irrilevante, quello che conta è 'preparare' la battaglia della tifoseria gigliata contro la Juve. Questi i proclami di battaglia che già circolano su Facebook. "Dopo l'ennesima annata grigia, cerchiamo di toglierci almeno una soddisfazione.... I gobbi sono ancora imbattuti e dobbiamo farli cadere, il Franchi dovrà essere una bolgia come non è da anni, e soprattutto dobbiamo dare l'accoglienza che si merita al Parrucca!!!! Sabato 17 marzo alle 20:45 scateniamo l'inferno, tutti con il toupé!!!! Forza viola!!!" e su Fiorentina.it, un sito di tifosi viola: "Da qualche tempo, da molte parti si è tornati a parlare della gara contro la Juventus. Della gara contro i bianconeri, della sfida contro i nemici di sempre, della partita nella partita con Antonio Conte. E siccome di soddisfazioni i tifosi viola negli ultimi due campionati non ne hanno avute perché limitare tal evento solo alla gara di sabato sera. Noi come Fiorentina.it abbiamo deciso di fare una proposta alla Fiorentina (anche se sappiamo già che non sarà accolta…). Da lunedì prossimo e fino alla vigilia della gara aprire il centro sportivo ai tifosi durante gli allenamenti. Sarebbe un modo per far capire, anzi per far capire ancora di più com’è importante per i tifosi viola questa partita. Sarebbe un modo per caricare ancora di più la squadra nella sfida contro i bianconeri" e "Siamo convinti anche che per l’evento in questione i tifosi viola siano pronti a mettere da parte polemiche e problemi emersi durante questi due anni con alcuni giocatori. Il tutto per cercare di rendere concreto il sogno calcistico di questa stagione: battere la Juventus all’Artemio Franchi. Una sfida che vale una stagione, una sfida che Firenze e i tifosi viola dovrebbero vivere e far vivere ai giocatori per tutta la settimans. Far capire e comprendere loro cosa vorrebbe dire per un tifoso viola: Abbiamo battuto la Juventus”.
Se non cì fossero dolorosi precedenti non meriterebbe proprio di tener conto di frasi siffatte, che con lo sport hanno praticamente nulla da spartire (perché nello sport non esistono nemici, ma solo avversari da sconfiggere lealmente sul campo). Né ci preoccupano più di tanto le modalità con cui estrinsecheranno i loro sfottò a Conte, come annunciava ieri la Gazzetta: "arrivare allo stadio dotati di parrucchino, da calare sulla testa come presa in giro per Conte (anche l'anno scorso il tifo viola ironizzò sulla sua capigliatura)". Basterebbe ripetere a costoro la risposta che con pronta arguzia lo stesso Antonio Conte rifilò a Materazzi che, scornato per aver perso lo scudetto del 5 maggio 2002, irrise il nostro capitano dicendo che avrebbe potuto usare il premio scudetto per un parrucchino nuovo: "Forse non sa che ci sono tecniche nuove - ribatté Conte - tipo il trapianto di capelli. Per trapiantare il cervello a lui credo che non basterebbe tutto il premio". Ecco, appunto, il trapianto di cervello, a distanza di dieci anni, non è ancora possibile. Quindi ci auguriamo che siano le autorità preposte a vigilare perché la partita di Firenze si appresti ad essere un piacevole spettacolo di calcio, non una cruenta battaglia tra nemici pronti ad usare qualsiasi tipo di armi, proprie ed improprie: dunque senza truculenti cori o striscioni come quelli che in passato hanno abbondantemente vilipeso i caduti dell'Heysel, piuttosto che Ale&Ricky o Pessotto o Scirea. Meglio prevenire che curare.

Marotta: Il rischio d'impresa dovrebbe essere in capo anche ai calciatori - Marotta, su Sky Sport 24, si è trovato a commentare un servizio della Gazzetta sui conti in rosso delle società di serie A, che evidenziavano per la Juventus 2010-2011 la percentuale di incidenza del costo del lavoro (in pratica il monte stipendi) sui ricavi più alta di tutta la serie A, con l'88,7%, e anche con il deficit più alto, con una perdita di 95,4 milioni. "Per quanto ci riguarda - ha detto l'amministratore delegato bianconero - dobbiamo anche considerare quelli che sono stati in questa voce gli investimenti fatti per la costruzione dello stadio. Lo stadio rappresenta un asset fondamentale in termini di incremento di ricavi, rappresenta un elemento di patrimonializzazione e quindi è una componente importante e positiva appunto per incrementare i ricavi stagionali. Quello che dovrebbe poi farci ragionare è che il mondo del calcio, pur essendo un fenomeno di business, è un mondo molto atipico perché, se consideriamo che nella serie A negli ultimi dieci anni i campionati sono stati vinti dalle società che sono più indebitate, ciò porta a far riflettere come questo sia un mondo veramente anomalo. Noi vorremmo introdurre un concetto nuovo, un modello nuovo di contratto, legato alla flessibilità e al rischio d'impresa che non deve essere solo in capo alle società ma deve essere in capo anche ai calciatori. Il massimo sarebbe introdurre sì dei bonus, ma di introdurre anche dei malus. Ed è giusto che guadagnino allorquando si raggiungano gli obiettivi aziendali e che perdano quando invece non vengano raggiunti o quando magari in società di media caratura si rischia addirittura la retrocessione". Sui rapporti col Milan ha osservato: "Col Milan la rivalità sportiva c'è sempre stata e ci sarà sempre, poi a livello politico c'è collaborazione sul piano delle riforme e nell'ultimo Consiglio di Lega sia il Milan sia la Juventus sono state parti attive nel proporre la nuova governance per il futuro del calcio".
Per quanto riguarda il calcio giocato ha chiosato: "Lo scudetto per noi sarebbe la realizzazione di una bella impresa, una cosa straordinaria e impensabile a inizio stagione, ma noi teniamo i piedi per terra, lavoriamo giorno dopo giorno, sapendo che dobbiamo lottare con le grandi, ma anche con le provinciali che in Italia rappresentano sempre una grande difficoltà. Siamo in una posizione direi, al di là di questi pareggi, di ottima levatura, e questo poi tra l'altro ottenuto con grande merito di tutti dalla squadra all'allenatore e alla società. E allora dobbiamo lottare domenicalmente per ottenere il massimo. Questo è il nostro obiettivo e il nostro compito: poi alla fine faremo i conti. Però sicuramente abbiamo dimostrato sino ad oggi di essere comunque competitivi con altre squadre e questo è un fatto che ci deve anche inorgoglire. Guardo quella che è la differenza reti, noi abbiamo la seconda miglior differenza reti, la prima chiaramente è del Milan che non a caso è davanti a noi in classifica, poi abbiamo la miglior difesa; è chiaro che se facessimo più goal sarebbe sicuramente molto più facile ma non mi sento di crocifiggere io gli attaccanti perché comunque, come dicevo prima, abbiamo anche la miglior difesa e questa è una considerazione importante. Conte sta lavorando, in maniera certosina, anche su questo. Il Milan ha Ibrahimovic che è merce rara, perché sono pochissimi i giocatori di questo tipo in circolazione. L'esempio più clamoroso è quello di Messi che fa la differenza in una squadra e in una società come il Barcellona di per sé grande. Bisognerebbe capire quali sono quelli disponibili e acquistabili e i top team guardano sempre con attenzione quest'aspetto".

Tutti a Vinovo accanto alla Juve - Conte ha iniziato la preparazione della partita Genova, che per la prima volta quest'anno non lo vedrà in panchina. Accanto a lui e alla Juve c'era tutto lo staff dirigenziale al gran completo: Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved. Il grosso problema per domenica è in difesa, dove a Conte rimane un solo centrale di ruolo, Martin Caceres: occorrerà dunque fare di necessità virtù e adattare qualcuno in quel ruolo. Il candidato numero uno è Arturo Vidal, che quel ruolo ha già talvolta ricoperto sia bel Colo Colo (a inizio carriera) sia nella sua Nazionale. In attacco il dubbio è sull'uomo da affiancare a Mirko Vucinic: Matri o Borriello o Quagliarella. Oggi conferenza stampa: ma Conte non ci sarà, ci sarà invece colui che lo sostituirà in panchina, ovverosia il suo vice Angelo Alessio.

Matri: Cercheremo di non far sentire la mancanza del mister - Alessandro Matri, intervistato su Sky Sport 24, ha affrontato il tema di una Juve che, per la prima volta nella sua stagione, dovrà far a meno della presenza in panchina di Antonio Conte: "Quello che arriva la domenica spesso è dovuto al lavoro fatto in settimana dal mister - ha detto Matri - poi, è normale, la mancanza in panchina si sentirà, però noi cercheremo di non farla sentire. Ha stupito un po' tutti l'espulsione perché sinceramente forse era l'unica volta che il mister non aveva protestato, quindi ci ha stupito un po' tutti ma... E' normale che ci fosse tensione perché comunque eravamo sotto di un goal, quindi è normale che ci sia tensione in panchina e poi dopo comunque si è vista una grande Juve nel secondo tempo". Se c'è rammarico per la pareggite, per lui e per i suoi compagni è chiaro che nulla è perduto: "Siamo qui a due punti dal Milan quindi il sogno scudetto c'è sempre e ce lo teniamo fino alla fine del campionato". Mentre a Genova le scelte in difesa sono scontate, non altrettanto si può dire per l'attacco dove Matri, Borriello e Quagliarella si contendono la maglia da titolare al fianco di Mirko Vucinic. Matri potrebbe avere un piccolo vantaggio: all'andata siglò contro i rossoblu una doppietta. "Potrei essere l'attaccante ideale per questa partita. Ma il mister ci alterna davanti, quindi fa scelte in base a quello che vede in allenamento e quello che comunque pensa sia più giusto durante la partita".

Caceres: Ho sempre sperato di poter tornare - In un'intervista rilasciata a Juventus Channel Martin Caceres ha confessato: "Da quando sono andato via da qui un anno e mezzo fa, ho sempre desiderato tornare e quindi sono stato felicissimo quando c'è stata questa opportunità. Rispetto alla squadra in cui ho giocato allora sono rimasti pochi compagni, ma in questo gruppo mi trovo benissimo. Ci sono ragazzi simpatici e ottimi giocatori. Alla Juve c'è sempre un bell'ambiente". Contro il Genoa lo aspetta una prova difficile perché mancheranno sia Bonucci (squalificato) sia Barzagli e Chiellini (infortunati) e lui, assai probabilmente, farà coppia un inedito (alla Juve) Vidal in difesa: "Mancano grandi giocatori, ma io posso giocare senza problemi al centro, l'ho già fatto altre volte. Vidal comunque ha già coperto questo ruolo in Nazionale. In ogni caso Arturo fa bene in ogni posizione in cui viene schierato e io sono pronto a giocare al suo fianco". Non si nasconde le insidie della trasferta ligure: "Sappiamo che sarà una partita difficile, ma questa Juve ha la caratteristica di giocare in casa e in trasferta con la stesa convinzione. Andremo a Genova per vincere". Martin se n'era andato, è tornato, ha trovato nuovi compagni, ma lui ha portato di nuovo con sé una delle sue caratteristiche dominanti: l'entusiasmo.

De Laurentiis: Sì ai playoff, no alle amichevoli della Nazionale - Così si è espresso su Sky Sport 24 De Laurentiis, su due temi che gli stanno particolarmente a cuore. Ha iniziato dalla possibilità di concludere il campionato con una fase a playoff: "Lo scudetto sarebbe bellissimo poterlo amministrare attraverso dei playoff tra quattro squadre che se lo giocano: sarebbe forse l'ultima suspense per un campionato estremamente interattivo con i telespettatori e con quelli che vengono allo stadio. Io stimo molto Platini e non voglio assolutamente pensare male di nessuno, però si è troppo radicati sul passato e non si guarda mai al futuro. L'evoluzione dei media, del tifo e di una maggiore frenesia la si deve dare attraverso una suspense che oggi come oggi, quando vediamo delle squadre che volano via con 7-10-15 punti di vantaggio... Voi mi direte: 'Ma allora se sono volate via è giusto che vincano loro...' Sì, però è bello però rimettere in discussione tutto fino all'ultimo momento con dei playoff per le prime quattro: potrebbe essere un'idea travolgente".
Poi è passato ad uno dei pomi della discordia tra Federazione e club, cioè le amichevoli della Nazionale: "Si gioca troppo e io non posso andare a fare un'amichevole in Nazionale con undici convocati per il Milan che dopo alla fine uno si lamenta perché ha giocato con meno forza o con meno attenzione la sua partita di Champions. Se il Milan sta facendo la sua Champions o se la Juventus sta cercando di riaffermare giustamente i propri valori di grande squadra, non si può pretendere che se io ho nell'Italia X presenze della Juventus poi la Juventus ci si lamenta perché la Juventus pareggia 1-1; ma è regolare, è normale, accadrebbe a chiunque".

Rimandato il ritorno di Gattuso tra i convocati del Milan - Rino Gattuso è a Milanello, si allena con i compagni, ma per il momento non ha avuto l'Ok per tornare in campo: avendo infatti assunto dosi elevate di cortisone per curare la miastenia all'occhio destro dovrà ora, come rende noto un comunicato del Milan, ridurre progressivamente il dosaggio prima di poter tornare alle competizioni.


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