Calciopoli all'appello: Pm all'attacco su sorteggi e schede svizzere. Altro fango da Mediaset.

News, 23 marzo 2012.

Presentati i ricorsi in appello per Calciopoli: il pm Capuano insiste sui sorteggi taroccati e sulle schede svizzere. Solo un altro buffetto per il solito Allegri. Altro fango da Mediaset: stavolta tocca alla strana coppia Ziliani-Farina. Ventimila euro di multa alla Juventus. Sarà De Marco a dirigere Juve-Inter. Nella finale di Roma la Juve sarà squadra di casa: ma per i tifosi che vorranno gustarsela occorrerà la Tessera del Tifoso. La Coppa Italia Primavera va alla Roma: i ragazzi di Baroni non riescono a ribaltare la sconfitta di Torino. Uefa ed Eca trovano l'accordo: il premio per i club per Euro 2012 arriverà a 100 milioni.

Capuano all'attacco della sentenza di primo grado - Accusa e difese hanno depositato ieri i ricorsi per l'appello del processo di Napoli, quello svoltosi con rito ordinario nell'aula 216.
Già l'altroieri il pm Capuano aveva depositato il suo, in pratica un attacco contro alcuni passi delle motivazioni, segnatamente dove si parla del taroccamento dei sorteggi. Su questo punto aveva particolarmente insistito il pm Narducci nella sua parte di requisitoria, sostenendone l'irregolarità (il collega Capuano vi era ritornato sopra solo con poche velenose parole: "considerato che il sorteggio... se di sorteggio si può parlare"). Ma le motivazioni avevano bocciato questa teoria dei sorteggi taroccati: "Incomprensibilmente il pm si è ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfere scolorite e di altri particolari della condizione delle sfere, se il meccanismo, per la partecipazione ad esso di giornalisti e notai, era tale da porre i designatori nell'impossibilità di realizzare la frode". Non è bastato per dissuadere il pm Capuano a battere di nuovo su questo tasto nel suo ricorso, in cui sostiene: "Piuttosto che banalizzare il dato certo del colore delle sfere sorteggiate, il collegio ben avrebbe potuto controllare la qualità ed il colore e la riconoscibilità delle sfere stesse, essendo queste ultime state poste sotto sequestro e successivamente acquisite agli atti del dibattimento. Un controllo diretto delle sfere utilizzate per il sorteggio avrebbe evidenziato che queste sono segnate sulla parte metallica, sono usurate e quindi facilmente apribili. In particolare deve evidenziarsi che la riconoscibilità maggiore è proprio quella relativa alle sfere gialle all'interno delle quali venivano inseriti i nominativi degli arbitri. D'altronde anche nei filmati video della cui analisi non v'è traccia nella motivazione della sentenza, può evidenziarsi come sia forte l'indizio dell'alterazione del sorteggio, visto che più volte si notano i designatori indugiare alla ricerca della sfera giusta da prendere per una determinata partita. Né la correttezza dell'operazione di sorteggio poteva essere garantita dalla presenza del notaio, essendosi accertato che il pubblico ufficiale si sia sempre limitato ad accertare l'esito finale dell'operazione svolta, non verbalizzando nulla circa lo svolgimento delle operazioni e le relative numerose anomalie accadute". E allega il video-fantasma, quello che pareva sparito dai fascicoli del processo, sostituito da una sequenza fotografica 'disordinata' (in cui le immagini non si succedono nella loro esatta sequenza), video che è stato in serata pubblicato da corriere.it. Tutto quanto detto sui sorteggi, secondo il ricorso della Procura, va raccordato a quanto testimoniato dal presidente del Palermo Maurizio Zamparini, riguardo alla designazione dell'arbitro Rizzoli. Zamparini era stato sentito in extremis dal Pm perché in un'intervista a Radio Radio aveva dichiarato che Moggi era intervenuto in suo favore perché l'arbitro Rizzoli (il migliore disponibile, il Collina della serie B) venisse designato per una delicata trasferta del Palermo in quel di Verona; in realtà nella sua deposizione Zamparini fu molto vago, non solo non riuscendo a fornire indicazioni sul presunto interlocutore di Moggi, ma non ricordando minimamente in quale giorno della settimana si fosse svolto il colloquio incriminato, che potrebbe essere avvenuto addirittura a sorteggio già avvenuto, perché in ogni caso la possibile designazione di Rizzoli era la più logica; senza contare che di serie B si trattava, per cui Bergamo e Pairetto nulla c'entravano, e incaricato del sorteggio era quel Manfredi Martino, rocambolesco testimone dell'accusa. Ma tant'è, al pm Capuano anche questo sembra far brodo.
Un altro tasto su cui batte il ricorso della Procura è quello dell'acquisto e della disponibilità di schede telefoniche svizzere da parte di Moggi e altri imputati.
Capuano fa appello contro l'assoluzione di alcuni prosciolti (Fabiani, Fazi, Mazzei, Rodomonti e Scardina) e chiede pene più severe per i condannati.
Ora che anche le difese hanno presentato i loro ricorsi, si tratterà di nominare il nuovo Collegio giudicante e di fissare le date, che rischiano di slittare al 2013.

Allegri insulta un dirigente bianconero? Solo un buffetto - Il Giudice sportivo ha ammonito con diffida e multato di 5.000 euro l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri "per avere, nell'intervallo ed al termine della gara, rivolto ad un dirigente della squadra avversaria (si dice sia Paratici, ndr) epiteti insultanti; infrazione rilevata da un collaboratore della Procura Federale". Stile Milan, riconoscibilissimo. Ma ci si chiede cosa dovrà mai fare Allegri per essere sanzionato con una squalifica.
Ammonito con diffida e multato di 2.000 euro Angelo Stellini, collaboratore di campo di Antonio Conte, espulso al 5' del secondo tempo per avere "rivolto ad un calciatore
della squadra avversaria un epiteto insultante".
Nessun giocatore bianconero è stato squalificato, sorte che è invece toccata a Gargano (Napoli), già in diffida e nuovamente ammonito nel corso di Napoli-Siena per comportamento scorretto nei confronti di un avversario:salterà dunque la finale di Roma. Un turno di stop anche per Mexès (Milan) e Mannini (Siena), anch'essi già diffidato e nuovamente ammoniti (per proteste) nel ritorno delle rispettive semifinali.

Ancora fango da Mediaset - Non bastassero Pellegatti e Iene varie, ad alimentare la macchina del fango di Mediaset (quella di cui Auricchio non conosceva la paternità) è arrivato Paolo Ziliani: in fondo lo aspettavamo, un antijuventino come lui non poteva farsi sfuggire la ghiotta occasione di dare il suo contributo alla causa. Lo ha fatto ospitando nella sua trasmissione 'La tribù del calcio', tale Giussy Farina, ex presidente del Vicenza e del Milan, in entrambi i casi con buchi di bilancio devastanti. E a chi fa risalire Farina l'inizio delle sue disgrazie? Ma alla Juve, naturalmente. L'intervista esclusiva, riportata da Tuttojuve.com, già incomincia bene: "Di quel che dico non ho le prove". Appunto, accuse senza il minimo fondamento, fango gratis. "Ma sono certo che quando mi rifiutai di dare Paolo Rossi alla Juventus, facendo uno sgarbo all'Avvocato, il 'Palazzo' mi punì mandando il Vicenza in Serie B; quella stessa squadra, quello stesso allenatore, quegli stessi giocatori che l'anno prima erano andati vicinissimi a vincere lo Scudetto. In quell'occasione lo vinse la Juventus perché successero cose un po' strane. Paolo Rossi l'avevo acquistato in comproprietà dalla Juventus su consiglio di Oscar Damiani, un mio ex giocatore. Prendilo, mi disse, nel Como non l'hanno mai fatto giocare ma è uno bravo. Mi fidai. Feci un affare e fui anche fortunato perché Vitali, il centravanti titolare, se ne andò dal ritiro in disaccordo per l'ingaggio. Rossi cominciò così a giocare e nessuno gli portò più via il posto. Al suo primo anno in serie A segnò 24 gol in una squadra che l'allenatore Gibì Fabbri faceva giocare come l'Ajax di Cruijff. Eravamo i più bravi e meritavamo lo Scudetto". Ma "un giorno, a fine stagione, arriva Allodi e mi dice: ti porto a Torino, l'Avvocato vuole Rossi a tutti i costi, andiamo da lui. Così facemmo, ma poiché il giocatore era mio al 50% io dissi: caro Avvocato, Rossi glielo do, ma ci meritiamo di tenerlo a Vicenza ancora un anno. Niente da fare, l'Avvocato lo voleva subito, senza discussioni, e a quel punto andammo alle buste. La Juve offrì per la metà 800 milioni di lire, o poco più, mentre io 2 miliardi e 612 milioni. Presi Rossi, successe un pandemonio e Carraro, presidente della Federazione, fece il gesto di dimettersi perché lo scandalo fosse più grande di quel che non era. Morale della favola: l'anno dopo, con lo stesso Vicenza che aveva sfiorato lo Scudetto, finimmo in B. Ripeto, non ho le prove di quel che dico, ma lo pensai allora e continuo a pensarlo oggi, a più di 30 anni di distanza: fu il 'Palazzo' a mandarci in B in segno di vendetta per lo sgarbo che avevo fatto". Il commento se lo dice e se lo ripete da solo: "Non ho le prove". E affermazioni di questo tenore, senza uno straccio di prova, parole in libertà che seguono solo i pensieri vagabondi di chi non sa spiegarsi i propri insuccessi, riescono ad essere solo calunnie.

Juve multata - Dopo le due gare di ritorno delle semifinali di Coppa Italia, il Giudice sportivo ha multato la Juventus di 20.000 euro "per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, rivolto a due calciatori della squadra avversaria grida e cori costituenti espressione di discriminazione razziale, recidiva".

Per Juventus-Inter c'è De Marco - Sarà Andrea De Marco a dirigere Juventus-Inter, valida per la decima giornata di ritorno, in programma allo stadio Juventus-Stadium domenica 25 marzo alle ore 20.45; De Marco sarà coadiuvato dagli assistenti Niccolai e Maggiani e dal quarto uomo Giannoccaro. Queste le designazioni per le altre gare, in calendario per domenica 25 marzo alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Milan-Roma (anticipo di domani, sabato 24 marzo, alle ore 18): Mazzoleni (Manganelli-Padovan; Banti); Palermo-Udinese (anticipo di domani, sabato 24 marzo, alle ore 20.45): Damato (Petrella-De Luca; Valeri); Atalanta-Bologna (domenica alle ore 12.30): Baracani (Passeri-Tasso; Gallione); Cesena-Parma: Celi (Cariolato-Dobosz; Calvarese); Chievo-Siena: Doveri (Carrer-Romagnoli; Giacomelli); Genoa-Fiorentina: Brighi (Di Fiore-Tonolini; Orsato); Lazio-Cagliari: Peruzzo (Galloni-De Pinto; Velotto); Napoli-Catania: Gervasoni (Grilli-Barbirati; Romeo); Novara-Lecce: Guida (Marzaloni-Tosi; Bergonzi).

Nella finale di Coppa Italia la Juve sarà la padrona di casa: ma i tifosi servirà la Tessera del Tifoso - La finale di Coppa Italia tra Juve e Napoli si giocherà all'Olimpico di Roma il prossimo 20 maggio; ma bisognava comunque determinare chi ricoprisse il ruolo di squadra di casa; il sorteggio ha favorito la Juve che avrà dunque priorità di scelta su maglia, pantaloncini e panchina, nonché sulla possibilità di decidere quando svolgere la rifinitura della vigilia (se prima o dopo gli avversari). Per quanto riguarda i supporters, i tifosi bianconeri occuperanno il settore Sud (quello che occuparono nelle finale di Champions League vinta contro l'Ajax nel 1996); ognuna delle due società avrà a disposizione 20.000 biglietti. Tuttavia come ha dichiarato a Radio Kiss Kiss Napoli l'ex arbitro Carlo Longhi, oggi componente supplente del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, per assistere alla finale "ci sarà senz'altro bisogno della Tessera del Tifoso: è necessario uno stadio pieno di gente, con famiglie susgli spalti, ma al contempo un evento tranquillo".

La Coppa Italia Primavera va alla Roma - Nella finale di ritorno all'Olimpico la Primavera della Juventus non è riuscita a sbloccare lo 0-0 iniziale e a rimontare così l'1-2 rimediato all'andata allo Juventus Stadium, consegnando così nelle mani della Roma la Coppa Italia. proprio alla Roma la Juventus aveva vittoriosamente conteso sino alla fine la Viareggio Cup. Tra le due formazioni la bella potrebbe essere la finale del Campionato Primavera, qualora entrambe riuscissero a conquistarla.

Uefa e Eca trovano l'accordo: il premio ai club sale a 100 milioni - Al XXXVI Congresso Ordinario dell'Uefa svoltosi ad Istanbul è stato firmato un Memorandum d'Intesa tra la Uefa e l'Eca (Associazione Club Europei). L'accordo, che è stato firmato dal Michel Platini, presidente Uefa, e Karl-Heinz Rummenigge, presidente del consiglio esecutivo dell'Eca, sarà in vigore dal 22 marzo 2012 al 30 maggio 2018. Quattro i punti fondamentali: Premi Uefa, Assicurazione, Buon governo, Calendario internazionale. Per quanto riguarda la parte della suddivisione dei ricavi di Euro 2012 che andrà ai club come premio per aver contribuito alla buona riuscita del torneo, tale cifra salirà a 100 milioni di euro, e addirittura toccherà i 150 milioni per euro 2016. Quanto all'assicurazione, già da Euro 2012 l'Uefa stabilirà una copertura assicurativa contro il rischio di infortuni per i giocatori impegnati dalle Nazionali (valida per tutti i calciatori tesserati dai club europei, qualunque sia la loro nazionalità, e per tutte le gare indicate sul calendario internazionale, sia competitive che amichevoli, a partire da giugno). La governance attiene al coinvolgimento dei club nel processo decisionale: in futuro la Commissione Uefa Competizioni per Club (composta essenzialmente da rappresentanti dei club, avrà diritto ad essere consultata in tutte le decisioni che riguardano le competizioni per club. Quanto al calendario internazionale (detto Status Quo Plus) l'Uefa ne presenterà la settimana prossima una proposta di modifica al Comitato Esecutivo della Fifa, prevedendo nove coppie di partite, senza più quindi le amichevoli singole, e la cancellazione di partite amichevoli fra squadre nazionali nel mese di agosto.


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