Non esiste solo Carobbio, e Calaiò dice: Io sto con Conte! Nedved: Ora la Champions!

News, 8 giugno 2012.

 

Non c'è, e non c'era a quella riunione tecnica, solo Filippo Carobbio: c'era tutto il Siena; ed Emanuele Calaiò si accoda a Conte: tranquillo, senza nulla da rimproverarsi. Nedved vuole la Champions League: lo Juventus Stadium sarà importante. Caso Buffon: la leggenda metropolitana della tabaccheria-ricevitoria così superfortunata da risultare sospetta è smentita dai Monopoli: la percentuale delle vincite è in linea con la media nazionale. L'avvocato Bordoni (difensore di Portanova): Non c'è omessa denuncia se non c'era una condizione di percezione tale da parte del tesserato che gli imponga un'attivazione. Calciomercato Juve: preso El Kaddouri ('90). A Cremona, sul derby di Genova, il pm Di Martino ha sentito l'ultrà Leopizzi.


Calaiò: Io sto con Conte - Emanuele Calaiò, in quel Novara-Siena che Carobbio vuole preceduto da una riunione tecnica in cui Antonio Conte avrebbe informato i giocatori di un pareggio annunciato e concordato, c'era e mise a segno anche una doppietta (con una bella azione di contropiede e un rigore). Non sentì alcunché ed è certo che non solo quella partita, ma tutto il torneo (perché le gare in discussione per il Siena sono parecchie) si svolse sotto l'egida della più assoluta regolarità.
Ecco quanto ha dichiarato a Sky Sport 24: "Mi sorprende questa cosa perché comunque si parla di tante partite indagate e sinceramente penso che sarebbe giusto che i giornalisti e gli addetti ai lavori parlassero di un campionato vinto meritatamente sul campo da parte del Siena perché io penso che, senza nulla togliere ad altre squadre, Siena e Atalanta ernano le squadre più forti di quel campionato lì e non avevamo bisogno di niente, di nessun favore per vincere; quindi, lo dico io che sono uno di quelli che sono da tanti anni a Siena, posso dire ai tifosi 'State tranquilli, perché comunque la società del Siena è una società sana e tranquilla dove le vittorie dei campionati e le salvezze sono state ottenute tutte sul campo meritatamente'. Io spero che questa storia andrà a finire nel migliore dei modi perché il Siena non c'entra niente in tutta questa storia".E sottoscrive in pieno le dichiarazioni di serenità da parte di Conte: "Avevamo la squadra più forte, quindi, se Conte dice: 'Io sono tranquillo, non ho niente comunque da penalizzarmi', io mi accodo a lui perché comunque il Siena è tranquillo e siamo sicuri che alla fine questa storia andrà nel verso giusto perché, ripeto, abbiamo vinto il campionato sul campo senza favori di nessuno".
Calaiò in quello spogliatoio, in cui Conte avrebbe informato i suoi della combine, c'era (non come la moglie di Carobbio); eppure, come tanti altri suoi colleghi, anch'essi presenti e sentiti alla spiccolata nei giorni scorsi, non ha udito le parole riportate da Carobbio. Il quale è credibile, mentre il povero Calaiò (al pari di Reginaldo, Vitiello, Terzi, ecc ecc.) non lo è: perché non ha nulla di cui pentirsi ed è ingenuamente convinto che basti vincere le partite sul campo, quando si è i più forti: un déjà vu, fatte le debite proprorzioni. della Juve 2006.

Nedved: Quella Coppa la voglio - Uno dei grandi rimpianti di Pavel Nedved è quello di non aver mai potuto alzare al cielo la Champions League: lo rivediamo ancora, con gli occhi della memoria, lasciare il campo in lacrime, quel 14 maggio 2003, al termine della semifinale contro il Real Madrid, quando un fallo, ingenuo e inutile, su McManaman gli costò l'ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la finale di Manchester: e con la Furia Ceca in campo forse il campo avrebbe raccontato un'altra storia. Ma se non l'ha toccato da calciatore, ora vuole quel trofeo vuole a ccarezzarlo da dirigente; è quello che annuncia in un'intervista che compare oggi su Tuttosport: "Quella Coppa voglio toccarla, prima o poi"; e confida nell'aiuto della bolgia dello Juventus Stadium, tanto da affermare che la corazzata di Capello "se avesse avuto lo Stadium avrebbe battuto di sicuro l'Arsenal e il Liverpool in quelle due edizioni della Champions". Adesso quella lacuna può essere colmata: c'è lo Stadium, il top player arriverà ('Aggiungeremo altri campioni alla squadra e per il top player so io come si fa') e alla Juve c'è un Nedved in più, che anche nel suo ancor fresco ruolo di dirigente potrà essere molto utile alla causa: "Cerco di dare il mio contributo, anche perché so come ragionano i calciatori".

Caso Buffon: la ricevitoria di Parma non era così fortunata - Lo schietto sfogo di Buffon aveva fatto di lui un re Mida al contrario: tutto ciò che toccava la sua sfera si contaminava; e la ricevitoria di Parma, al cui titolare aveva versato, in maniera peraltro trasparente e tracciabile (assegni) oltre 1,5 milioni di euro, era finita nel mirino della Guardia di Finanza (perquisizione) e agli onori (si fa per dire) della cronaca: si era parlato di una ricevitoria particolarmente fortunata, in cui la percentuale delle vincite era nettamente superiore alla norma: anomalia che aveva già portato a farne un covo di scommettitori ('La Stampa' suggeriva che per la Guardia di Finanza poteva essere una specie di collettore di denaro per giocate sporche, con alcuni calciatori come affezionati clienti).
Ma sono arrivati ieri i Monpoli di Stato, con i loro dati, a togliere l'aureola di baciata dalla Fortuna alla tabaccheria-ricevitoria di via Garibaldi a Parma: dai loro dati, come riporta Agironews, nel punto vendita sono state effettuate - nel corso del 2010, l'anno nel mirino degli inquirenti - scommesse per oltre sette milioni di euro, con una percentuale di vincite pari al 77%, giudicata 'sospetta' dagli investigatori ma in realtà inferiore a quella riscontrata presso migliaia di punti scommessa in tutta Italia: secondo quanto riferiscono i report ufficiali dei Monopoli di Stato, il payout medio del 2010 è stato dell'81%. In linea con il dato nazionale è anche il numero di ticket vincenti (contenenti scommesse singole e multiple) registrati nella stessa tabaccheria, pari al 7 per cento del totale, contro un dato nazionale del 5 per cento; in sostanza, su 100 ticket giocati nel 2010 solo 7 sono risultati poi vincenti.
E' il primo spillone che sgonfia una bufala che puzzava di bufala lontano un miglio. E adesso, dopo il fango, cominciano a delinearsi i contorni della smentita. Vedremo che risalto verrà dato alla notizia o se quella tabaccheria-ricevitoria sarà consegnata alla storia come unsa sordida bisca con viziati calciatori al posto dei soliti incalliti bari: l'ennesimo bubbone, aveva preconizzato 'La Stampa'.

L'avvocato Bordoni: Per l'omessa denuncia occorre la percezione del reato - A Roma si è aperto un nuovo segmento di audizioni sul calcioscommesse. Il primo ad entrare, poco dopo le 14.30, è stato Daniele Portanova, il primo di tutta una serie di giocatori che dovranno dare lumi su come andarono le cose 'per' e 'in' quel Bologna-Bar (ultima giornata del campionato 201-11), terminato 0-4; davanti ai magistrati della Procura di Bari, il difensore felsineo aveva ammesso di essere stato avvicinato da tre 'amici/parenti di Andrea Masiello che facevano strani discorsi, domande e battute sulle quotazioni della partita'; lui non avrebbe nemmeno voluto starli a sentire e li avrebbe scacciati seduta stante.
Il suo difensore, l'avvocato Daniele Bordoni, al termine dell'interrogatorio, ha spiegato a Sky: "E' andata bene, Daniele ha raccontato sempre le cose in maniera trasparente e leale. Non c'era niente da variare rispetto alla sede penale, c'era solo da fare, per la sede diversa, qualche approfondimento che a Bari non poteva interessare perché non aveva un rilievo sul piano penale e invece poteva averlo sul piano disciplinare; e su quell'aspetto c'è stato un approfondimento doveroso in questa sede, che è poi quello che avevamo richiesto tante volte al dottor Palazzi; correttamente il dottor Palazzi aveva atteso in ragione del fatto che c'era una pregiudizialità del valore dell'inchiesta penale di Bari".
Per la procura Sportiva poteva esserci l'accusa di messa denuncia che però, secondo il legale, è infondata: "A livello sportivo non rimane ovviamente secondo noi neanche l'omessa denuncia, per quelle ragioni che a Bari vennero solo sfiorate e che oggi sono state approfondite e chiarite nei dettagli, credo in maniera assolutamente convincente con tutta una serie di riferimenti esterni a conforto, che immagino possano essere assolutamente valutati in maniera favorevole, per lo meno questa è la nostra aspettativa; non c'è omessa denuncia perché non c'era una condizione di percezione tale da parte del tesserato che gli imponesse un'attivazione. Questo è un divisamento che è stato fatto proprio dalle Corti di Giustizia sportive da tempo, nel senso che bisogna denunciare quando ci sono concludenze; quando non ci sono concludenze e si è semplicemente di fronte ad un'ipotesi non ci si deve peritare di andare a fare considerazioni oltre a quello che è il dato percepito. Se il dato percepito non è dicertezza non si possono andare a fare denunce che potrebbero rivestire anche per chi le subisce, diciamo così, anche un risvolto penale; quindi c'è anche una nota di attenzione, perché non è che si vada solo a parlare di aspetti diciplinari, ma si andrebbe a riferire di fatti che potrebbero essere per qualcuno anche integratori di una fattispecie penale".
Dopo Portanova è stata la volta di Miccoli: era stato nominato dal 'pentito' Gervasoni nella partita Bari-Palermo (2-1) del 7 maggio 2011, perché fu colui che, tentando un 'cucchiaio', sbaglio un rigore che era stato volutamente provocato; la combine dunque fallì e lo stesso Gervasoni ammise che l'attaccante 'non sapeva nulla' dell'accordo.
A seguire sono stati sentiti Almiron, Della Rocca, Gillet, Mudingayi e Morleo.

Marotta ieri 'ha fatto' El Kaddouri - Sembra che quella di ieri sia stata un'altra giornata proficua per Beppe Marotta, che avrebbe messo le mani su un altro giovane talento, quell'Omar El Kaddouri, centrocampista avanzato classe '90 che ha disputato un'ottima ultima stagione col Brescia; restano da definire alcuni dettagli, come le contropartite tecniche da inserire nell'affare (tra cui vi sarà certamente Fausto Rossi, che già ha giocato col Brescia nell'ultima stagione). El Kaddouri potrebbe essere una delle chiavi per accontentare il Pescara nell'ambito dell'operazione VerrattI, anche ad El Kaddouri infatti potrebbe certamente non nuocere la possibilità di un anno in prestito ad altra società che gli consenta di giocare con continuità.

Calcioscommesse Cremona: di scena il derby Genoa-Sampdoria - A Cremona il procuratore Di Martino ha interrogato il capo ultras genoano Massimo Leopizzi che era accompagnato dal suo legale Stefano Sambugaro. Tra i fatti oggetto di contestazione quel summit presso un ristorante di Genoa con Sculli, Criscito, il pregiudicato boasniaco Safet Altic, un amico di costui (l'albaneseKujtim Qosha) e Stefano Fileni (altro ultrà); ma Leopizzi ha escluso che quell'incontro del 10 maggio avesse lo scopo di taroccare partite: lui si era recato lì solo per farla pagare a Criscito, perché dopo il goal e a fine partita non aveva esultato. E' stato anche sentito in merito ad alcune sue frasi intercettate dopo l'ondata di arresti della scorsa settimana: in una telefonata ci sarebbe Leopizzi che, parlando con altra persona, racconterebbe di aver incontrato un giocatore (né della Samp né del Genoa), da cui avrebbe appreso che il derby era stato comprato con una colletta di soldi provenienti da giocatori blucerchiati (si chiacchiera di 350.000 euro), Ma Leopizzi avrebbe smentito, presentando quelle sue frasi solo come altrettanti commenti alle novità dell'inchiestra. Gli atti sono stati comunque trasmessi a Genova: anche se non fossero riconducibili al calcioscommesse, gli inquirenti da qualche giorno vanno ripetendo di essere a conoscenza di fatti che potrebbero risultare devastanti.