Calciopoli secondo Narducci: non fu un'invenzione. E Travaglio benedice.

News, 10 giugno 2012.

 

Giuseppe Narducci racconta in un libro la sua versione di Calciopoli, un'inchiesta che ha cambiato il calcio italiano e un momento professionale ineguagliabile; prefazione del 'solito' Travaglio. Solo domani si sapranno data e luogo della Supercoppa: la Juve accetta Pechino, ma al Napoli ora non piace la data. Conte osserva il meglio dell'Europa. Il Pescara apre alla Juve per Verratti: Gabbiadini potrebbe essere la chiave giusta. Agli Europei non brilla Van Persie in un'Olanda sconfitta dalla Danimarca. Pogba saluta i compagni dello United.


Narducci: Calciopoli fu un momento straordinario - Giuseppe Narducci, il pm di Calciopoli, ora assessore alla legalità per il Comune di Napoli, è tornato sul 'luogo del delitto', l'indagine su Calciopoli, da lui condotta con il collega Filippo Beatrice, poi sostituito, nel corso del processo di Napoli, da Stefano Capuano. L'occasione se l'è creata da sé, scrivendo un libro dal titolo "Calciopoli, la vera storia": e in un'intervista a Dario Del Porto, de 'La Repubblica', così spiega ciò che l'ha indotto a farlo: "Questo è un Paese che tende a serbare poca memoria. Non trasmette agli altri, a quelli che vengono dopo, il ricordo dei fatti accaduti. A volte invece è necessario. Ed è quello che ho cercato di fare attraverso la requisitoria pronunciata al dibattimento assieme al collega Stefano Capuano. Quel lavoro, costato uno sforzo notevole, rimette insieme i mille pezzi di una vicenda che ha rappresentato un avvenimento dirompente nella storia italiana, al di là dello stretto ambito calcistico. E ricorda a tutti che Calciopoli non è stata un'invenzione". E si lancia: "L'inchiesta ha cambiato la fisionomia del calcio italiano. Abbiamo vissuto un momento realmente straordinario, anche grazie al commissario della Federcalcio, Guido Rossi, e alla Procura federale guidata da Stefano Palazzi. In quei giorni si respirava la concreta sensazione che si stesse voltando pagina. E oggi, pur con tutti i problemi che esistono ancora, il calcio italiano non è più quello del 2006".
Più che cambiare la fisionomia del calcio italiano, in realtà, Palazzi e Guido Rossi hanno stravolto le classifiche e i valori del calcio italiano.
E professionalmente Calciopoli è stata per il dottor Narducci, l'uomo del Triplete e del 'piaccia o non piaccia', qualcosa di esaltante: "Un'esperienza straordinaria, di quelle che capitano una sola volta nella vita. è stato un momento professionale ineguagliabile, che mi ha dato l'opportunità di conoscere in modo compiuto il mondo del calcio. Tutto questo ha fatto aumentare la mia dose di disincanto. E mi ha fatto scoprire che dietro le apparenze si nascondono fenomeni e fatti inquietanti".
Sicuramente lo avrà inquietato sapere che anche il signor Moratti telefonava, e persino il signor Campedelli, ahimè... e non solo 'quelle persone', che peraltro ora abbiamo appreso, dalle parole di Tavaroli, essere state spiate e intercettate proprio su input del signor Moratti.
A chi è dedicato il libro? A Carlo Petrini.
Chi ne ha scritto la prefazione? Marco Travaglio, che dal suo personalissimo, molto ma molto sui generis, punto di vista così chiosa: "Scrivo questa prefazione poche ore dopo la vittoria dello scudetto da parte della 'mia' Juventus: lo scudetto numero 28, che però i dirigenti e molti tifosi bianconeri spacciano per il numero 30, incuranti del fatto che due campionati furono giustamente sanzionati dalla giustizia sportiva (e anche penale) perché viziati dalle gravissime irregolarità e illegalità di Calciopoli. Sono felice di questo scudetto numero 28 (gli altri due sono quelli della vergogna ed è meglio dimenticarli): felice perché è stato conquistato sul campo, senza favoritismi né moggismi, così come fui felice che la 'mia' Juventus nel 2006 venisse retrocessa per espiare le sue colpe".
Ma non ce ne meravigliamo. Travaglio lo abbiamo conosciuto e, visto il suo orientamento, effettivamente la cosa migliore che potesse capitargli era di scrivere la prefazione di un libro su Calciopoli del dottor Narducci.


Supercoppa ancora in altomare - Avrebbe dovuto essere ieri il giorno della decisione, ma non è stato così: però adesso per domani la UVS (United Vansen International Sports), la società cinese licenziataria della manifestazione, vuole una risposta e Juve e Napoli dovranno dire la parola definitiva sulla sede della Supercoppa. Si sapeva che De Laurentiis puntava su Pechino (questioni di marketing) e che la Juve, soprattutto Conte, puntava sull'Italia (e preferibilmente sullo Juventus Stadium), per non compromettere i ritmi della preparazione prima di una stagione tanto importante, delicata e impegnativa. Si è assistito a più di un colpo ad effetto di De Laurentiis, da "A Pechino oppure giochiamo con qualcun altro" al più recente "Se non c'è accordo non la giocheremo proprio, si può anche saltare un'edizione".
Da parte bianconera ci sarebbe anche la disponibilità (sempre per motivi di marketing) a giocare a Pechino, ma con una scelta oculata della data, per intralciare il meno possibile il lavoro di Conte: la data proposta dai bianconeri sarebbe l'11 agosto: in tal modo la Juve si recherebbe a Pechino direttamente dagli Usa, dove ha in programma la sua tournée estiva: ma questa data non piace al Napoli, che vorrebbe presentare la nuova squadra al San Paolo con un'amichevole importante (si vocifera del Barça) l'8 o il 9 agosto; e non intenderebbe rinunciarvi.
Ai partenopei piacerebbe invece il 25 agosto, con un rinvio della prima di campionato per le due formazioni, ipotesi che la Juve non gradisce per nulla.

Conte fa scouting agli Europei - Antonio Conte non ha tempo di pensare alle stelle sulla maglia: lui le stelle le va a vedere dal vivo, agli Europei da poco iniziati. Se nella gara inaugurale ha potuto seguire Lewandowski (al momento non è un obiettivo bianconero, ma il mercato va sempre esplorato a 360°). oggi seguirà Italia-Spagna in cui, oltre a seguire le prove dei ben cinque-sei bianconeri che scenderanno in campo, potrà 'spiare' se tra le Furie Rosse ci sarà qualcuno su cui puntare sondaggi più approfonditi degli uomini-mercato bianconeri.

Verratti alla Juve? Si potrebbe, a certe condizioni - Era partita bene, quasi a spron battuto, la corsa della Juve a Verratti, il giovane talento del Pescara, peraltro tifoso juventino, presentato come il vice Pirlo, cui si avvicina per qualità tecniche, visione di gioco e personalità. Poi a spiazzare i bianconeri era arrivata la convocazione del pescarese in Nazionale, evento che aveva autorizzato il Pescara ad alzare le sue pretese; la trattativa si era bloccata e si erano inserite numerose altre pretendenti disposte, tra l'altro, ad accontentare il club già orfano di Zeman lasciandovi il gioiellino un altro anno in prestito a giocare e maturare: un vantaggio non da poco per una squadra neopromossa in serie A e già destinata a perdere due pietre miliari della scalata alla massima serie come Immobile e, quasi certamente, Insigne.
Ora la Juve si è rifatta sotto ed è in programma un incontro tra le due società per mercoledì: come ha dichiarato ieri Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, il club sarebbe disposto anche a cedere l'intero cartellino del ragazzo, pur di mantenerlo un altro anno in prestito nei suoi ranghi e di ottenere, oltre ad una soddisfacente contropartita economica, giocatori utili al progetto pescarese: ecco perché la Juve sta cercando di acquisire Gabbiadini dall'Atalanta: il ragazzo risulta infatti essere una contropartita gradita. Adesso la Juve, se davvero lo vuole, deve chiudere, perché il pressing di altri club, Napoli in testa, comincia a farsi pressante.

Un Van Persie così così - Uno grandi obiettivi di mercato bianconeri, Robin Van Persie, è sceso ieri in campo agli Europei in Olanda-Danimarca: ma non ha brillato; forse questa Nazionale orange fatta di solisti più che di un gruppo coeso non è la formazione più adatta per farlo esprimere al meglio, fatto sta che gli attacchi suoi e dei suoi compagni d'attacco si sono quasi sempre infranti contro il muro Agger, accanto al quale anche quel Kjaer così deludente nella sua ultima stagione giallorossa è riuscito a ritrovare un minimo di sicurezza.
Peraltro Van Persie non è stato l'unico sottotono nell'Olanda di ieri: non è che i vari Robben, De Jong, Afellay, Van der Wiel, Heitinga e anche Stekelenburg fossero in serata; ma da uno come lui ci si aspetta quel qualcosa di più decisivo, che stavolta non è arrivato.

Pogba sempre più vicino - Così vicino alla Juventus, Paul Pogba, da aver, secondo quanto racconta il Daily Mail, mandato una lettera di addio ai suoi ormai quasi ex compagni di squadra del Manchester United per salutarli.


Foto Gallery