Conte: A vicenda chiusa, parlerò io. De Laurentiis, ora basta!

News, 29 luglio 2012.



Conte sul deferimento per Scommessopoli: Quando la vicenda sarà chiusa, è giusto che dica qualcosa anch'io. A Berlino la Juventus ha battuto l'Hertha per 2-0. Problemi per De Ceglie e Lucio. Conte: Bene Marrone e Lichtsteiner, i due fuori ruolo. Lichtsteiner: Siamo un famiglia, siamo tutti con il mister, con Leo, con Simone e gli altri coinvolti. Adesso A De Laurentiis non va più bene nemmeno Pechino come sede per la Supercoppa: vuole una doppia finale in Italia: Lega e Agnelli contrari e irritati dall'ennesima provocazione.


A vicenda chiusa, parlerò anch'io - Nelle interviste post-gara ad Antonio Conte, non poteva mancare l'argomento Scommessopoli; e Conte, pur rimanendo ancora assolutamente abbottonato sulla piega che lui e suoi legali cercheranno di far prendere a questa storiaccia, una promessa l'ha fatta: a bocce ferme parlerà, dirà la sua. "Io penso di essere stato sempre coerente - ha detto - Coerente nel dire che avevo fiducia in chi stava lavorando su questa triste vicenda. Ancora la vicenda non è chiusa, quando sarà chiusa poi parlerò io. Come mi vedo senza panchina? In questo momento non mi ci vedo, perché non è stata presa alcuna decisione. Valuteremo attentamente il da farsi e poi parlerò anch'io, perché è giusto che dica anch'io qualcosa".

A Berlino la Juve batte l'Hertha: 2-0 - Si parte con una Juve schierata con il 3-5-2; ma alcuni interpreti sono fuori ruolo. Dato per scontato il maggiore stato di forma dei tedeschi che iniziano la stagione tra pochi giorni, vediamo come si sono mossi i nostri.
Difesa rabberciata con Lichtsteiner al centro-destra, il promettente e giovanissimo Masi nella zona centrale e Lucio spostato a sinistra dopo le magre figure rimediate alle prime due uscite da centrale.
A centrocampo trio centrale, da destra, Vidal-Marrone-Asamoah. Sugli esterni Padoin e De Ceglie, la cui partita dura pochi minuti, sostituito dal giovane sudafricano Untersee. In attacco, la coppia titolare del momento, Matri-Quagliarella.
Al minuto 20', Matri, che fino a quel momento non ne aveva azzeccata una, approfitta di un contropiede, di un fuorigioco fatto male e di un'uscita a raccogliere farfalle del portiere avversario e insacca l'1-0. Potrebbe essere questa la dimostrazione della teoria che uno che la sa buttare dentro anche quando gioca male è meglio tenerlo in rosa. La partita prosegue con i tedeschi, più agili nella corsa, a fare la partita e i bianconeri a tentare di colpire in contropiede.
Nel secondo tempo rimangono negli spogliatoi Lucio (botta alla caviglia) e Matri. Al loro posto entrano Pazienza e Boakye. E qui Conte fa una mossa solo in parte sorprendente: piazza Luca Marrone al centro della difesa, a ribadire ancora una volta quanto per lui sia fondamentale avere, anche nel reparto arretrato, un elemento che sappia impostare l'azione e dia del "tu" alla palla piuttosto che un muro invalicabile ma che rilanci alla "viva il parroco", come si diceva una volta. Dalla metà della seconda frazione inizia il valzer dei cambi con il match che non ha più nulla da dire se non il gol di Krasic, buono forse a spingere eventuali acquirenti al passo decisivo.

Problemi per De Ceglie e Lucio - Piove sul bagnato per la difesa bianconera. Lucio non è rientrato nel secondo tempo per un problema alla caviglia; per lui non dovrebbero tuttavia esserci problemi. Da valutare più attentamente invece la situazione di De Ceglie, che ha dovuto dar forfait già dopo una ventina di minuti per un risentimento muscolare: occorrerà capire se è recuperabile per Pechino.
In questa situazione di difficoltà la nota lieta è data dai giovani che sono subentrati: Masi ormai sembra non più solo un prospetto, ma già una certezza (e sarà da valutare bene se non sia opportuno discutere con la Pro Vercelli per trattenerlo alla Juve sin da subito), Rugani (prodotto del vivaio Empoli) e Untersee, entrambi del 1994, che si sono entrambi ben disimpegnati. Per non parlare di Luca Marrone che, spostato in difesa da Conte, ha dato un'ennesima prova della sua bravura e della sua duttilità.

A Conte è piaciuto Marrone
- Non solo Scommessopoli, ma anche considerazioni tecniche sulla gara da parte di Antonio Conte, che ha apprezzato in modo particolare la prova di due giocatori schierati in ruoli non loro abituali, come Lichtsteiner e il giovane Marrone:
"Sono contento della prova, in particolare di quella di alcuni giocatori che hanno dovuto provare un ruolo diverso dal solito, come Marrone e Lichtsteiner. Qualcuno deve ancora assorbire i carichi di lavoro e altri ancora devono assimilare i meccanismi. Direi che queste sono attenuanti da considerare, pensando ai momenti della gara in cui abbiamo sofferto maggiormente. Ho fatto i complimenti perchè comunque nel reparto difensivo siamo tirati, quindi devono essere fatte delle attente valutazioni. Lichtsteiner mi è piaciuto molto in quella posizione. E' stato provato lì anche in settimana. Così come anche il test di Marrone è stato molto positivo e andrò avanti perché lì penso che Marrone possa avere un grande futuro lì"..

Lichtsteiner: Siamo la famiglia Juve - Se Andrea Agnelli aveva usato il termine squadra per definire l'unità dell'ambiente bianconero che si stringe attorno a chi sta passando momenti difficili, Lichtsteiner va oltre, la Juve per lui una famiglia, dove ciascuno condivide con l'altro gioie e turbamenti: "La Juve è una grande famiglia e siamo tutti con il Mister, Leo, Simone e lo staff coinvolto. Si tratta di ottimi professionisti e hanno tutto il nostro appoggio in questa vicenda".
Sicuramente l'apprezzamento del mister per la sua prestazione gli ha fatto piacere e così commenta egli stesso la sua prova: "E' stata una buona prova e sono soddisfatto, della prestazione mia e di quella della squadra- ha commentato sul sito ufficiale - A me piace provare anche altre posizioni ed è utile per la squadra avere più soluzioni".

De Laurentiis contro Lega e Juve per Pechino - Aurelio De Laurentiis ama assai i coups de théâtre e non ne lesina certo a quel noioso mondo del calcio cui è approdato dopo aver conosciuto le delizie del cinema e dei cinepanettoni. Ora ne ha studiato un altro: dopo aver fatto fuoco e fiamme per giocare la Supercoppa a Pechino, con ciò obbligando la Juventus a rinunciare alla tournée già organizzata in Nordamerica: Aveva parlato di seminare italianità e dell'importanza che la vetrina pechinese avrebbe potuto avere a livello di strategie di merchandising. Tutto finito. Adesso Pechino improvvisamente non gli sta più bene: sia perché i tifosi del Napoli gli hanno fatto capire con scritte anche poco carine, pare, nei suoi confronti, di essere contrari per la difficoltà e i problemi economici che una trasferta in Cina comporta sia perché sarebbe rimasto stizzito dal fatto che le autorità cinesi gli abbiano messo i bastoni fra le ruote, fino a far fallire l'iniziativa, per l'organizzazione di un triangolare amichevole (Dragon Cup). E allora De Laurentiis avrebbe detto, stando a quanto riporta goal.com: "Perché affrontare un viaggio in Oriente nel pieno della preparazione? No, il Napoli non andrà a Pechino. È una trasferta pazzesca, uno stress inutile. Mi spiegate a cosa serve andare in Cina a pochi giorni dall’inizio del Campionato? E poi, cosa rappresenta questa Supercoppa?". Tutte domande che avrebbe già dovuto porsi a tempo debito, quando era la Juventus a proporre che l'incontro si disputasse in Italia, allo Juventus Stadium.
Ma a De Laurentiis non basta trasferire la sede da Pechino all'Italia, vorrebbe anche cambiare la formula, non una finale secca, come prevede il regolamento, ma una doppia finale andata e ritorno.
Il presidente del Napoli avrebbe subito comunicato la 'sua' decisione sia ad Andrea Agnelli che alla Lega: entrambi, nonostante le insistenze di De Laurentiis, avrebbero ribadito che ormai ci si attiene a quanto deciso anche perché la Lega dice che non è davvero più possibile cambiare la sede dell’incontro a macchina organizzativa avviata: rinunciare a Pechino avrebbe gravi conseguenze dal punto di vista economico e dell’immagine del calcio italiano. Tra l'altro esiste un accordo tra la Lega di serie A e le autorità locali per disputare a Pechino almeno tre finali di Supercoppa tra il 2011 e il 2014 (la prima è stata disputata lo scorso anno tra Milan e Inter). E per la doppia finale è il regolamento della manifestazione a dire no.
E De Laurentiis se ne faccia una ragione. Alla svelta.


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