Cipriani: Per l'Inter spiai anche la Gea. Almeyda: le flebo e il 'favore' alla Roma.

News, 27 settembre 2012.

Cipriani: Nell'ambito dell'attività svolta per l'Inter ho spiato anche la Gea. Almeyda, nella sua biografia autorizzata, racconta delle flebo supervitaminiche fatte a Parma e di una strana proposta indecente giuntagli all''orecchio prima di Parma-Roma. Anche Di Livio sostiene Ferrara contro Zeman. Ferrara e Zeman non si sono salutati: a chi toccava prendere l'iniziativa? Nel pomeriggio i bianconeri sono già tornati a Vinovo: non c'è tempo da perdere, sabato c'è già c'è la Roma. Pogba: Il mio obiettivo è quello di diventare il giocatore più forte del mondo.

Cipriani: Ho spiato anche la Gea per conto dell'Inter - Emanuele Cipriani, l'ex investigatore privato imputato a Milano per la vicenda dei dossiers illegali commissionati dalla security di Telecom e Pirelli sotto la guida di Giuliano Tavaroli, aveva svolto indagini, sempre nell'ambito dell'attività svolta per conto dell'Inter, anche sulla Gea World, la società di procuratori presieduta da Alessandro Moggi, figlio dell'ex direttore generale bianconero. Lo ha dichiarato proprio Cipriani davanti ai giudici nell'udienza svoltasi avanti la I sezione della Corte d'Assise di Milano, presieduta dal dottor Gamacchio: era appunto in programma la prosecuzione dell'esame del teste Cipriani, la cui prima parte era stata svolta nel corso dell'udienza del 18 luglio u.s. e la cui prosecuzione era prevista per lo scorso 19 settembre, quando era stata però rinviata di una settimana a causa dell'adesione allo sciopero da parte dei difensori di numerosi imputati.
Dunque adesso sappiamo che c'era una società che spiava l'universo del calcio: giocatori (Vieri, ma non solo, a quanto pare), arbitri (De Santis), dirigenti di altre società (Moggi), società di procuratori (Gea), il tutto incontrandosi nel frattempo tranquillamente con un arbitro (Nucini), rivolgendo ai designatori qualche 'proposta indecente' (per esempio di byapassare il sorteggio) e andando in Procura a Milano a chiacchierare con la dott.ssa Boccassini (sapremo mai quali segreti relativi a Calciopoli sono racchiusi nel famigerato modello 45?).
Di fronte a tanto scandalo i vertici della 'giustizia sportiva' non hanno mai avuto né hanno nulla da ridire, archiviano perché la prescrizione ha messo ko anche l'etica.
Continuano a ricordarci che bisogna rispettare le sentenze. La Juventus lo ha fatto, non le accetta perché non eque, ma le ha rispettate.
Ma la Giustizia (la maiuscola non è un caso) non la rispetta nessuno.

Almeyda: le flebo di Parma e il favore alla Roma- "En el Parma nos dabam un suero, antes del partido, inyectable, por las vensa. Creo que tenìa vitaminas, eso es lo que decian. Lo que si puede asegurar es que antes de salir a la cancha pegabamos unos saltos hasta el techo, unos saltos que nunca habíamos pegado". Sono parole tratte da 'Almeyda, alma y vida', autobiografia (o meglio: biografia autorizzata scritta col giornalista argentino Diego Borinsky), in cui Matias Almeyda racconta tutta la sua vida loca: tra le tante cose un coma etilico, strane 'minacce' ricevute e litigi con gli ultras a Parma e, sempre coi ducali, queste strane flebo: "A Parma ci facevano una flebo prima delle partite. Dicevano che era un composto di vitamine, ma quello che posso assicurare è che prima di entrare in campo ero capace di saltare fino al soffitto, salti che non eravamo mai stati in grado di fare. Il calciatore non fa domande, ma poi, con gli anni, ci sono casi di ex calciatori morti per problemi al cuore, che soffrono di problemi muscolari e altro. Penso che sia la conseguenza delle cose che hanno dato loro".
Ma i misteri di Parma non finiscono qui. C'è qualcosa anche su partite 'addomesticate': non c'è di mezzo la Juve e quindi non farà scalpore.
Riguarda la stagione 2000-2001, quella dello scudetto vinto dalla Roma grazie al cambiamento in corsa del regolamento sugli extracomunitari, con Nakata che condannò la Juve al pareggio nello scontro diretto a Torino il 6 maggio; e i giallorossi - era la Roma del tandem Baldini-Capello - amministrarono il loro vantaggio e si presentarono all'ultima di campionato, gara interna contro il Parma, con i due punti di vantaggio che avrebbero consegnato loro il terzo titolo della loro storia.
La Roma vinse quella gara per 3-1 con reti di Totti, Montella e Batistuta.
Ecco cosa racconta Almeyda: "Sul finire del campionato 2000-01, alcuni compagni del Parma tennero una riunione e ci comunicarono che i giocatori della Roma volevano che noi perdessimo la partita. Che siccome non giocavamo per nessun obiettivo, era uguale. Io ho detto di no. Sensini, lo stesso. La maggioranza ha risposto così. Ma in campo ho visto che alcuni non correvano come sempre. Allora ho chiesto la sostituzione e me ne sono andato in spogliatoio. Soldi? Non lo so. Loro lo definivano un favore...".
Il ricordo di un avversario leale, Edgar Davids: "Era l’avversario che mi piaceva di più. Lui mi dava una botta e io mi alzavo senza dire nulla. Io gli davo una botta e lui si alzava senza dire nulla. Lui a sinistra, io a destra: ci scontravamo sempre. Una guerra. Una volta in un’intervista esposi il mio modo di pensare. Prima della gara successiva Davids mi è venuto incontro. Ho pensato che era arrivato il momento di fare a pugni, invece lui mi ha stretto la mano e mi ha detto: 'Bravo, la penso esattamente come te'. Avremmo potuto diventare amici".

Di Livio: Tutti noi come Ferrara contro Zeman - Angelo Di Livio, che giocò in quella Juve di Vialli che fu vittima delle accuse di Zemam in relazione alle accuse di doping, ospite su Sky a 'E' sempre calciomercato', si è schierato apertamente contro il boemo e a fianco dei suoi ex compagni Ferrara e Vialli: "Noi tutti che abbiamo fatto parte di quel gruppo non nutriamo alcuna stima per Zeman. Noi difendiamo quel che abbiamo fatto, il nostro lavoro, perché sappiamo bene quel che abbiamo dovuto fare per raggiungere certi successi".

Ferrara e Zeman: nessun saluto, semmai un altro bisticcio - Roma-Sampdoria è stata anche Zeman-Ferrara, dopo le ultime polemiche in cui l'ex bianconero ha rinfacciato al boemo quanto lui (come del resto accade ad altri, come Vialli e Di Livio) si sia sentito offeso, per se stesso e per la società di cui difendeva e onorava la maglia, a causa delle accuse gratuite di doping; lui e i suoi compagni di squadra ben sanno quanta fatica, quanto sudore, quanti sacrifici siano costate quelle vittorie, un patrimonio da non sporcare.
Tra i due non è intercorso nulla, nemmeno un saluto, il che ha innescato un gelido bisticcio indiretto.
Zeman così ha spiegato il mancato saluto: "Io e Ferrara non ci siamo incrociati, doveva lui salutare me, sono il più anziano". Ferrara non è dello stesso parere: "Io ero l'ospite era lui a dovermi salutare. Quando verrà a Marassi io andrò a salutarlo, perché conosco l'educazione". E lo farà, Ciro. Sempre ammesso che l'allenatore migliore del mondo sia ancora sulla panchina della Roma, naturalmente.

La Juve corre verso la Roma - Messa alle spalle la mezza delusione di Firenze, i bianconeri, spronati da Conte, si sono rituffati nel lavoro ieri pomeriggio: la mattinata era di riposo, visto che la comitiva era rientrata a Torino in treno intorno alle 3 di notte.
Quanti hanno giocato a Firenze hanno svolto, come di consueto, una seduta defaticante. Per gli altri normale attività: riscaldamento, partitella sette contro sette su campo ridotto e palestra.
Trattamento particolare per Bonucci (vittima di un indurimento alla coscia destra nel prepartita di Firenze, sembra aver superato il fastidio ed essere in grado di scendere in campo regolarmente con la Roma), Giovinco e Pirlo: i tre hanno lavorato, in campo, col preparatore Bertelli seguendo un programma specifico.
Co la Roma dovrebbe tornare titolare l'ex Vucinic: il dubbio riguarda quello che dovrà essere il suo compagno nella coppia d'attacco bianconera; Giovinco e Quagliarella non hanno certo entusiasmato a Firenze, quindi Bendtner e Matri possono sperare.
Qui il video (servizio di Sky Sport 24) tratto dal forum Tifosibianconeri.com.

Pogba: Sogno di diventare il più forte al mondo - A soli 19 anni, in campo ha dimostrato che la personalità non gli fa certo difetto; e nelle interviste appalesa anche una buona dose di sana sfrontatezza, quando dichiara apertamente il suo obiettivo: "La Juve può aiutarmi a realizzare un sogno, diventare il giocatore più forte del mondo - ha detto ai microfoni di Rmc - Questo è il mio obiettivo e per diventare il migliore devi giocare per i club migliori, come la Juve". Quest'anno andrà alla cac ccia di quello che considera il primo step: "Voglio giocare 25 partite quest'anno e diventare uno dei cinque giovani calciatori più forti del mondo. Per giocare con la Francia devo fare ancora qualche passo. Giocare il Mondiale in Brasile con la mia nazionale è un'altra mia priorità".
I centrocampisti bianconeri sono avvisati: il ragazzino cercherà di mettere in difficoltà Conte, che ha già dimostrato di 'vederlo' e stimarlo assai.